Ti sveglia il suono del campanello della porta. Deduci che sia il postino, ma poco t'importa... Hai finito di vivere ieri. Senti la porta aprirsi. Apri gli occhi color azzurro. Kazuha e' alla porta , parla con in mano un pacco rivestito di carta color giallo pallido. Ti accorgi che e' in mezze maniche, di ammalerà. Ad un tratto ricordi di aver appoggiato la felpa sul davanzale della finestra. La prendi e la chiami: -kazuha...- ai paura della sua reazione. Non e' facile parlare con una persona che la notte prima non ti voleva neanche ascoltare. - Kazuha, tieni, mettiti questa, ti ammalerai.- ti guarda, il postino la saluta augurandole una bella giornata ma lei non risponde. Il postino se ne va e rimanete solo voi due. Si avvicina e si siede vicino a te. Le lacrime cominciano a spuntarle dai suoi dolci occhi. Non vuoi che gli rovini. Ne per te ne per un altro. Le asciughi -i fa male vederti piangere- le sussurri. Ti salta addosso e ti abbraccia e ti urla - watashi wa anata daisuki desu!!!!- le accarezzi i capelli ormai sciolti. - Mi hai perdonato ho devo inginocchiarmi?- Chiese lui. Kazuha rise - ho delle bellissime piastrelle dure in cucina-. ti prende la mano e entrate- hey heiji io stavo scherz...-esclma lei. -Io no.- interrompe il giovane detective inginocchiandosi di fronte a lei veramente. Lei si mette a ridere. Come fa a non perdonasti con quei occhi cosi belli e pucciosi? Sorride. E tu ricambi.