Ragazze eccoci qui, all'epilogo di questa breve storia! Spero che la mia conclusione vi piaccia, io la trovo molto dolce e mi sono divertita a scriverla! Grazie per tutto il vostro sostegno, siete fantastiche e proprio per questo vi meritate una buona notizia! Per chi ha seguito la mia fanfiction "Timeless" da gennaio comincerò a pubblicare "Timeless, again" il seguito! =) Vi mando un grande bacio e grazie, grazie, grazie a tutte voi! Buona lettura =)



 < Dobbiamo andare. > sussurrò Caroline nell’orecchio di Klaus. L’ibrido scostò il viso da quello della sua amante e le sorrise con aria sbarazzina.
  <  Sono il re, posso permettermi di arrivare in ritardo.> cantilenò vittorioso Klaus mentre si ergeva sopra di lei. Le baciò dolcemente il collo e le sorrise.
 <  Mm… vuoi dirmi che come regina non ho alcun potere?> scherzò Caroline aggrappandosi alle grandi spalle nude del suo uomo.
 <  Limitati.> sentenziò serio mentre faceva scorrere una mano lungo la coscia nuda della vampira.
In un attimo Caroline ribaltò la situazione, ponendosi sopra di lui ed intrecciando le loro dita, immobilizzò le braccia di Klaus sopra la sua testa.  L’ibrido osservò Caroline con lussuria e un basso ringhio uscì dalle sue labbra, facendola sentire desiderata.
 < Allora credo che dovrò attuare un colpo di stato.> scherzò maliziosamente Caroline mentre si chinava per baciare il petto scultoreo di Klaus. Un’altra frazione di secondo e la vampira si trovò sormontata da quel dio greco. Sentì il suo membro scivolare deciso dentro di lei e non potè trattenere un gemito di piacere.
 < Non servirebbe, riusciresti a sfilarmelo da sotto il naso solo se volessi. Lo sai.> e non c’era astio nella sua voce, anzi orgoglio.
Come nella vita si completavano, così era al potere. Caroline aveva impiegato davvero poco tempo a conquistare la fiducia degli adepti di Klaus, pendevano dalle sue labbra e persino Klaus sapeva che avrebbero seguito lei in cima al mondo.
Caroline si aggrappò alle sue braccia toniche e cominciò ad assecondare ogni profonda falcata.
 < Lo so.> sussurrò contro le labbra ardenti di Klaus. Era arrivata la fine della loro chiacchierata.
L’ibrido la afferrò per la vita e continuò il suo cadente e profondo movimento mentre le mani di Caroline vagavano lungo il suo corpo, facendolo impazzire. Insinuò la sua lingua nella bocca della vampira, che la accolse con un tremito. Era assurdo ma ogni volta che facevano l’amore era come toccarsi per la prima volta. Era così grato per ogni giorno che poteva trascorrere con lei, così felice di non averla lasciata scappare che riusciva a meravigliarsi di tutte le piccole abitudini, di tutte le volte che Caroline fremeva al suo tocco.
Senza sapere come, Klaus si ritrovò contro il materasso, Caroline si ergeva sopra di lui, bella come mai nessuna donna lo era stata ai suoi occhi. Cominciò ad ondeggiare i suoi fianchi snelli e Klaus non potè resistere alla distanza che intercorreva tra i loro corpi. Si alzò a sedere e l’abbracciò così stretta da toglierle il respiro, baciò i suoi seni, le sue labbra mentre l’afferrava le natiche e la aiutava ad alzarsi e tornare verso di lui. Ogni terminazione nervosa del suo corpo riusciva a sentirla, a percepirla ed era una sensazione simile all’ebrezza.
Notò le guance diventarle rosse, l’afferrò per la vita e la gettò contro il materasso per donarle tutta la sua foga, la sua passione. Sapeva come farla godere e la cosa lo inebriava di lussuria e felicità.
Caroline si aggrappò alle natiche di Klaus, spingendolo di più dentro di lei e in poco meno di un minuto Klaus la sentì gemere di piacere. La vampira lo baciò sulla spalla che si muoveva ritmicamente vicino al suo viso e si scostò i capelli dal collo, un tacito invito.
Klaus le sorrise e la baciò con foga prima di perforare la sua candida pelle con i canini. La sentì fremere di piacere sotto di lui ed ogni briciolo di razionalità uscì dalla finestra. Aumentò la falcata e finalmente raggiunse il piacere.
Si accasciò su di lei, succhiando avidamente il poco sangue che continuava a uscire dalla ferita.
Caroline rise mentre lo stringeva contro di lei con braccia e gambe.  < Non uscirei mai da questo letto.> sentenziò ancora con il fiatone.
Klaus sbuffò divertito contro la sua spalla e rotolando sul letto la portò sopra di lui.
 < Non tentarmi.> le sussurrò malizioso contro un orecchio. Caroline sorrise e lo baciò con dolcezza. Klaus morse il suo polso e lo accostò alle labbra della vampira che non fece complimenti e si nutrì di quel nettare proibito a molti, ma non a lei.
 < Siamo ancora più in ritardo.> osservò la vampira senza alcuna urgenza, appagata e sazia in ogni parte del suo essere.
 < Ci basterà soggiogare il curatore del Louvre, eri tu quella che una volta me lo aveva proposto.> scherzò Klaus accarezzandole la nuca. Caroline rise e posò il viso sul petto dell’ibrido. Osservò il panorama che si stagliava meraviglioso dalla finestra della loro camera. La Tour Eiffel, non poteva ancora crederci.
 < Non te lo avevo proposto, ti avevo accusato.> precisò Caroline ricevendo in cambio uno schiaffo sulla natica.
 < Ahi.> osservò giocosamente Caroline.
 < Te lo sei meritato.> spiegò Klaus con sufficienza, ma non potè nascondere un sorrisetto divertito.
  < Stefan ed Herika  ci staranno già aspettando. > disse Caroline prima di sollevarsi a sedere sul letto. La sveglia sul comodino segnava già le undici.
 Klaus sbuffò pesantemente e portò le mani dietro la nuca.  < Non capisco la necessità di uscire tutti insieme.> disse con tono irritato. Caroline si voltò  e sorrise del suo burbero uomo.
 < Perché puoi anche fare finta di niente ma Stefan ed Herika si amano, lui è il mio migliore amico e lei è tua figlia. > spiegò Caroline per la millesima volta. Lo baciò con dolcezza, ma l’ibrido non si mosse.
 < Furbo da parte sua, non posso uccidere il tuo migliore amico.> ringhiò tra i denti.
 < Certo, perché Stefan mi ha salvato la vita, è diventato come un fratello per me più o meno cento anni fa solo per poter avvicinarsi alla, ancora per nulla nata, Herika e non farsi uccidere come tutti i suoi predecessori da te. Ovvio.> lo schernì Caroline con sarcasmo. Klaus sembrò animarsi e si alzò per afferrarla e portarla conto di lui. La immobilizzò nel suo caldo abbraccio e la guardò un po’ seccato.
 < Parla la donna che ha soggiogato un poliziotto per avere informazioni sul futuro marito e ne sono sicuro, anche sulla moglie dei suoi “non” figli.> spiegò Klaus baciandole la punta del naso.
Caroline gli sorrise e nascose l’imbarazzo. Non poteva controbattere.   < A proposito, Rick e Miranda ci aspettano per pranzo con i rispettivi consorti ed Elena e Damon vogliono andare con noi due  al Moulin Rouge stasera.>  gli ricordò la vampira con gioia.
 < Ogni volta che andremo da qualsiasi parte dovremmo portarci tutta la tua famiglia al completo, non è  vero?> le domandò tra il divertito ed il finto seccato Klaus mentre le scostava i capelli dal viso e la stringeva con più forza contro di lui.
 < La nostra famiglia.> lo corresse con un sorriso Caroline. Klaus giocherellò con la fede d’oro bianco che ornava l’anulare della sua sposa e le sorrise con tutta la gioia che sentiva scaldargli il cuore da quando, come un uragano, Caroline era entrata nella sua vita per stravolgerla … e renderla migliore.
E sapeva che sarebbe stato per sempre.