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Autore: Killer Love    28/12/2013    4 recensioni
[Anime/manga Inventati]
[Anime/manga Inventati]In questa storia Jeff incontra per la prima volta dopo sette anni una sua vecchia conoscenza. Jane. Esatto, quella ragazza che all'età di tredici anni, quando Jeff perse completamente il lume della ragione, uccise la sua famiglia e le diede fuoco rovinando così la vita della ragazza e costringerla ad'indossare una maschera per nascondere il suo volto sfigurato. Da quel giorno Jane dichiarò vendetta a Jeff e gli diede la caccia per sette lunghissimi anni e finalmente il giorno da lei tanto atteso arrivò.
Genere: Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Jeff rimase in ginocchio a fissare il pavimento per diversi minuti. Jane avvertiva il suo respiro affannato, poi volse lo sguardo nella ferita sulla spalla destra, il sangue stava colando su tutto il braccio formando un piccola pozza rossa per terra. "Questa volta devo avergli fatto male!" pensò tra se e se. Non fece in tempo a finire la frase che Jeff si stava già rialzando, nonostante la ferita gli provocasse dolore. Ma era un dolore quasi piacevole, un dolore che trasmetteva in lui una sensazione che nemmeno sapeva spiegarsi. Quando fu in piedi fissò Jane con uno sguardo inquietante che per un' attimo la fece rabbrividire.. "Uh, la piccola Jane vuole usare le maniere forti eh. Va bene." Mentre disse questo, tirò fuori dalla tasca della sua felpa il suo fidato coltello che in quella notte non aveva ancora avuto occasione di usarlo. Fino adesso. Avanzò verso di lei. Jane rimase immobile, non riusciva a crederci, sembrava che quella ferita non gli avesse nemmeno fatto il solletico. Jeff le corse in contro con il coltello puntato, Jane tentò di schivare il colpo ma il Killer era troppo veloce e gli piantò la lama nella coscia. La ragazza tentò di trattenere un urlo di dolore e fissò Jeff che era a pochi centimetri di distanza da lei. Lui si mise a ridere e fece la stessa cosa che aveva fatto Jane a lui. Infilò la lama più in profondità e la rigirò più volte. Jane, senza togliere lo sguardo da lui, si fece scappare un piccolo gemito. Questo spronò Jeff a intensificare di più il dolore, così estrasse il coltello e lo conficcò un'altra volta. Jane gridò. Il dolore era insopportabile. Cercò di liberarsi ma Jeff la teneva stretta per un polso. Jeff improvvisamente estrasse un'altra volta il coltello dalla gamba e questa volta mirò alla pancia ma Jane con uno scatto fulminio gli diede un pugno e gli fece cadere il coltello dalle mani. Jeff si allontanò da lei e si accorse che non aveva più l'arma a portata di mano, vide che era a pochi metri di distanza da Jane. Tentò di recuperarla ma Jane in un' attimo gli fu addosso e lo riempì di pugni sul viso. Jeff le blocco l'ultimo pugno che stava per sferrargli e con l'altra mano la colpì in faccia poi la spinse via da se con un calcio. Jeff approfittò di questo momento per dirigersi verso il coltello, ma qualcosa lo bloccò, Jane l'aveva afferrato per la felpa. I due si guardarono per un’ istante, dopo di che Jane con tutta la sua forza lo spinse via contro un muro facendogli sbattere la testa. Jeff per un’ attimo vide tutto sfocato, poi si toccò dietro la nuca e guardò la mano. Sanguinava. Alzò improvvisamente lo sguardo e vide che Jane stava per mollargli un pugno ma lui schivò il colpo e così la ragazza colpì il muro. “Cazzo!” Gridò Jane e si tenne stretta la mano, se l’era scorticata. Non si era accorta del fatto che Jeff era riuscito a recuperare il coltello e lui approfittò di questo momento di distrazione per sorprenderla alle spalle e puntargli il coltello alla gola. Jane si trovò spiazzata. Continuava a dimenarsi ma la presa di Jeff era troppo forte. Sentiva il suo respiro sul collo e in quell’istante il battito del suo cuore aumentò. Non sapeva cosa le desse più fastidio, il fatto che Jeff l’aveva immobilizzata, o il fatto che i loro corpi erano fin troppo vicini. Forse entrambe le cose. In quel momento sentì l’insopportabile risata di Jeff, che man mano si faceva più acuta. “Che cazzo hai da ridere?!” Jane non sopportava il suo modo di ridere, la irritava da morire e gli faceva tornare in mente troppo il ricordo di quella maledetta notte, quando lei era avvolta dalle fiamme e l’unica cosa che sentiva oltre al dolore, erano le sue fottutissime risate. Jeff fece un breve respiro e poi gli sussurrò nell’orecchio.. “Non ricordo di essermi mai divertito tanto, mia piccola Jane …” Jane avvertì improvvisamente un piccolo brivido lungo la schiena. Che cosa voleva dire? Si stava divertendo? Lui non doveva divertirsi, lui doveva provare dolore. Doveva morire! Jane presa da un’ attacco d’ira diede una testata a Jeff e si liberò dalla sua presa. I loro sguardi si incrociarono un’altra volta, si fissarono per dei minuti che sembravano ore, nessuno osava parlare, nel silenzio si avvertivano solo i battiti dei loro cuori e i loro respiri. Continuavano a fissarsi. Era una gara a chi toglieva per primo lo sguardo. Nessuno cedeva.
  
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