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Autore: Piccina91    28/12/2013    2 recensioni
Un cuore è destinato a legarsi con un altro cuore. Un'anima è destinata a legarsi con un'altra anima.
Nella vita tutti sogniamo un amore unico, che ci consuma, che ci fa piangere, che ci fa ridere, che ci fa VIVERE.
La vita di Elena verrà sconvolta dall'entrata in scena di Roberto, un ragazzo che a tutto pensa tranne che all'amore.
Il cuore della nostra protagonista è ferito dagli ultimi avvenimenti, riuscirà lui a guarirlo o lo calpesterà definitivamente?
Dal testo: Due persone che camminano ognuno per la propria strada che, a volte, si fermano insieme ad un punto. Ma la fermata non può durare per sempre, solo per qualche minuto. Poi ripartiamo verso due direzioni diverse senza sapere quale sarà la prossima volta in cui ci fermeremo insieme.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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Quando si è giovani, non si pensa alla morte. La vediamo come un’ombra lontana sulla nostra vita, lontana appunto. Crediamo di essere più forti di tutto, crediamo di avere una vita intera davanti a noi. Speriamo in un futuro migliore, desideriamo che i nostri sogni si realizzino. Non riflettiamo su quanto breve sia il tempo che passiamo su questa terra. Emanuele e Stefano stavano lottando tra la vita e la morte. Il loro destino era incerto, nessuno sapeva cosa sarebbe successo. A detta dei medici, erano arrivati in ospedale in condizioni gravissime: costole rotte, trauma cranico e fratture multiple alle gambe. Adesso erano in sala operatoria mentre noi tutti eravamo in corridoio ad aspettarli. Roberto mi teneva costantemente la mano. Era in ansia per i suoi amici, stava impazzendo all’idea di perderli. Alessio e Federica erano in piedi, accanto alla porta, mentre Katia era seduta, con la faccia distrutta. Accanto a lei c’erano i genitori di Emanuele e Stefano. Quando ero arrivata, ero andata ad abbracciare Giulia, la mamma del mio migliore amico. Era scoppiata a piangere sulla mia spalla, facendo venire gli occhi lucidi anche a me. Non potevo credere a quello che era successo. La strada bagnata aveva giocato un brutto tiro ad un camion, che aveva sbandato e aveva travolto l’auto di Emanuele, nella corsia opposta. Quel corridoio silenzioso fece riecheggiare ancora di più l’apertura della porta alle nostre spalle. Tutti, all’unisono, ci voltammo in direzione del rumore. Il medico si tolse la mascherina mentre i genitori dei ragazzi si avvicinavano a lui.

<<  Come stanno?  >>  chiese il padre di Stefano
<<  Le operazioni sono riuscite. Adesso dobbiamo solo aspettare  >>  rispose l’uomo pacatamente
<<  Quando possiamo vederli?  >>  domandò la madre di Emanuele
<<  Fra qualche ora  >>
Noi ragazzi avevamo ascoltato tutto e le parole del dottore ci avevano rincuorato.  Nelle ore seguenti i medici avrebbero monitorato le loro condizioni di salute per poi svegliarli dal coma farmacologico e valutare le loro reazioni all’intervento. Con la coda dell’occhio vidi Katia allontanarsi dal gruppo e asciugarsi gli occhi. Roberto la seguì e, quando le fu vicino, la abbracciò. Questo gesto mi sorprese poiché non ero al corrente dell’amicizia che li legava. Per abbracciare qualcuno, devi avere un minimo di confidenza. Sentii come un nodo allo stomaco ma decisi che avrei approfondito questo aspetto più avanti. Qualche ora dopo tornai a casa per darmi una sistemata. Feci una doccia veloce, indossai dei vestiti puliti e risposi alle domande preoccupate di mia madre. Preparai dei panini per pranzo, sicura che saremmo rimasti tutti lì in attesa di notizie. Roberto mi venne a prendere verso le undici e si diresse spedito all’ospedale della città.

<<   Posso chiederti una cosa?  >>
<<  Certo, piccola. Puoi chiedermi tutto quello che vuoi  >>
<<  Ho notato che hai consolato Katia  >>
<<  E ti sembra strano? Stava piangendo  >>
<<  Non ti ho mai visto così vicino a lei. Da quando siete amici?  >>
<<  Da questa estate  >> rispose
C’era qualcosa nella sua voce che non mi faceva stare tranquilla. Avevo una strana sensazione addosso, come se mi stesse nascondendo qualcosa. Perché era così sbrigativo nelle risposte?
<<  Roberto, c’è stato qualcosa tra te e Katia?  >> domandai all’improvviso
Ero stupita anche io da quello che era appena uscito dalla mia bocca, ma evidentemente la mia mente aveva qualche sospetto e voleva toglierselo. Lui non rispose, si limitò a guardare la strada e ad accarezzarmi il ginocchio. Voleva decisamente indorarmi la pillola!
<<  Allora?  >> insistetti
<<  Siamo andati a letto insieme questa estate. E’ successo solo una volta, qualche giorno prima che si fidanzasse con Emanuele. Eravamo ubriachi e ci siamo fatti trascinare  >> confessò
Senza che me ne rendessi conto, delle lacrime amare scesero lungo le mie guance. Roberto era stato a letto con la mia amica Katia e io lo venivo a sapere soltanto adesso. Mi guardò di sfuggita, mi strinse il ginocchio con ancora più forza e continuò a guidare. Quando parcheggiò davanti all’ospedale, chiuse le sicure per evitare che scappassi ( ormai mi conosceva bene) e mi costrinse a guardarlo negli occhi.
<<  Elena, perché questa cosa ti sconvolge tanto? E’ successo tanto tempo fa, adesso esisti solo tu per me. Non essere gelosa, non farti film mentali. Sei tu la donna della mia vita >>
Qualunque ragazza si sarebbe sciolta, ma non io. Non potevo dimenticare quello che aveva detto, non potevo passarci sopra così facilmente.
<< Perché non me l’hai detto prima? >>
<<  Sapevo che ti saresti arrabbiata e poi ho fatto una promessa a Katia. Quello che è successo tra me e lei non doveva venire fuori, altrimenti Emanuele non l’avrebbe mai perdonata  >>
<< Entriamo, voglio sapere come stanno >> dissi per tagliare il discorso
<< Sei ancora arrabbiata? >>
<< Si, ho bisogno di tempo per rifletterci su >>

Annuì rassegnato e tolse le sicure. Scesi così dalla macchina e aspettai che facesse il giro. Non appena mi fu accanto, mi prese per mano e intrecciò le sue dita alle mie. Avanzammo spediti verso la sala intensiva senza dire una parola. Mi pietrificai all’istante quando vidi Davide in lontananza che stava chiedendo informazioni ad un’infermiera. Sperai con tutto il cuore che non si accorgesse di noi .. troppo tardi! Sgranò gli occhi quando si voltò verso di noi e l’occhio gli cadde sulle nostre mani. Si avvicinò a passo svelto con aria minacciosa. Oh no, qui prevedo guai seri. Lasciai immediatamente la mano di Roberto.
<<  Voi due state insieme?  >> sbraitò furioso
<<  Davide, possiamo spiegarti  >> cercò di tranquillizzarlo Roberto
Ma lui non lo ascoltò e con uno scatto improvviso gli tirò un pugno in pieno viso. Roberto si rialzò e cominciarono a picchiarsi violentemente.
<<  Smettetela!  >> gridai
Il corridoio iniziò ad affollarsi di gente curiosa. Mi misi in mezzo per dividerli, li spintonai con forza ma si riacciuffarono facendomi scivolare e sbattere la testa contro la parete. Caddi a terra dolorante ed entrambi si accasciarono su di me per aiutarmi a rialzarmi.
<<  Piccola, ti sei fatta male?  >> chiese Roberto
<<  No, sto benissimo!  >> risposi sarcastica
<<  Facciamola sedere lì  >> propose Davide
Mi alzai da terra e la testa cominciò a girare sempre più. L’infermiera, quella che prima aveva parlato con Davide, mi portò del ghiaccio poiché aveva assistito alla scena. Lo posizionai sulla testa e mi sedetti su una sedia. Roberto prese posto accanto a me e mi accarezzò una guancia.
<<  Ma che cosa ti è preso? >>
<<  Ha iniziato lui! >> si giustificò indicando l’altro
<< Davide, affronteremo questa cosa in un altro momento. Abbiamo altro a cui pensare >>

Lui scrollò le spalle e si appoggiò al muro. Quando mi ripresi, ci recammo tutti e tre verso il reparto dei nostri amici. Seduti in corridoio, c’erano i genitori di Stefano. Gli andai incontro e Giulia mi sorrise. Se era di buon umore, voleva dire che..
<< Stefano si è svegliato e tutto fa sperare bene!  >> esclamò sorridendo
<< Finalmente! >> risposi abbracciandola di slancio
<< Emanuele? >> chiese Roberto
<<  Purtroppo lui è entrato in coma qualche ora fa  >> disse il padre di Stefano
<<  Non è possibile  >> commentò Davide affranto
Una bella notizia ed una cattiva notizia. La vita è così, un’altalena di alti e bassi. Un attimo prima sei felice e l’attimo dopo non lo sei più. Roberto si appoggiò al muro e si portò le mani nei capelli; mi avvicinai a lui e gli accarezzai la spalla per fargli capire che io gli sarei stata accanto. Lui mi sorrise e mi strinse tra le sue braccia sotto lo sguardo attento di Davide. La mamma di Stefano ci comunicò che potevamo entrare a vedere il figlio. Mi precipitai all’interno della stanza, ansiosa di vederlo.

<<  Ste!  >>  affermai correndo ad abbracciarlo
<<  Va bene che sei contenta di vedermi, ma ti ricordo che ho due costole rotte!  >> si lamentò
<<  Oh, scusa  >> dissi allontanandomi di scatto
Roberto e Davide gli diedero un piccolo colpetto sulla spalla. Stefano sorrise con gli occhi lucidi e si sistemò meglio sul letto. Mi indicò la bottiglia d’acqua sul comodino e gliene feci bere qualche sorso. Ero così felice di vederlo, ma il buco allo stomaco non mi aveva del tutto abbandonata. Ero in pensiero per Emanuele.
<< Hai la pelle dura, amico >>  dichiarò Davide
<< Già, è stato bruttissimo. Abbiamo visto la morte con gli occhi. Mia mamma mi ha detto che Emanuele è ancora in pericolo di vita. Mi sento così in colpa! >>
<< Perché ti colpevolizzi? E’ stato un incidente >>  esclamò Roberto
<<  Se non fosse venuto a prendermi in palestra, tutto questo non sarebbe successo!  >>
<<  Smettila, Stefano! Non è colpa tua! >>  lo rimproverai
Annuì e abbassò lo sguardo ma capii che le mie parole non sarebbero bastate a rincuorarlo. In quel momento entrò il medico e ci disse di lasciarlo riposare per recuperare le forze. Uscii così dalla stanza, seguita da Roberto e Davide.  In corridoio ci guardammo negli occhi e, insieme, ci recammo da Emanuele. Il nostro pensiero ora andava a lui.

( consiglio di ascoltare questa canzone)
: http://youtu.be/y8AWFf7EAc4

Vederlo attraverso il vetro fu come un colpo al cuore. I suoi genitori e Katia erano seduti ai lati del letto, aspettando che aprisse gli occhi. Mi avvicinai ad Alessio e Federica, già dentro da un po’, e abbracciai la mia amica. Ma ad un tratto sentii quel Bip che mi spezzò il cuore. Emanuele era andato in arresto cardiaco. I medici entrarono di corsa con il defibrillatore, pronti a salvarlo. Cominciai a singhiozzare rumorosamente, seguita dagli altri. Roberto mi fu subito vicino e mi prese la mano. Vidi Katia abbracciare la mamma di Emanuele e iniziare a piangere insieme; il padre era diventato bianco come un lenzuolo. Non potevo perdere un’altra persona a cui volevo bene.
Lui doveva salvarsi!
 


Ciao ragazzi!
Ho pensato di farvi un grande regalo e mi sono impegnata a scrivere la seconda parte. Abbiamo scoperto che Katia e Roberto hanno avuto una specie di flirt, durato solo una notte, ed Elena si è arrabbiata giustamente. Penso che chiunque sarebbe infastidito se il tuo ragazzo è andato a letto con una tua amica! Poi Davide ha finalmente scoperto della relazione di Elena e Roberto. Ha preso a pugni quest'ultimo e la povera Ele ci è andata di mezzo. Affronteranno questa cosa più avanti, adesso non era proprio il caso. Stefano, fortunatamente ha reagito bene all'intervento. Emanuele, al contrario, rischia la vita e il capitolo si chiude proprio su di lui. Riuscirà a sopravvivere?
Ringrazio come sempre chi segue la mia storia ( siete aumentati e questo mi fa tanto tanto piacere), ringrazio chi l'ha messa tra le preferite, chi recensisce ogni capitolo con gioia ( Lu :***), chiunque la legga e vi chiedo cortesemente di farmi sapere cosa ne pensate della mia storia e degli sviluppi! Una piccola recensione per farmi sapere che ci siete e che vi piace o non vi piace quello che scrivo!
Grazie di cuore. Al prossimo capitolo! Un bacio, Piccina
 
 
Questo è link della pagina facebook dedicata ai Robena https://www.facebook.com/pages/Robena-Forever/1392500401000251?ref=hl
  
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