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Autore: TanatosWyrda    28/12/2013    1 recensioni
AU Destiel .
Taaaanto Angst.
Lonley!Cas badass!Dean.
"Avrebbe voluto prendere a pugni il muro, se i suoi arti non fossero stati così pensanti.
Ogni sua volontà , persino di autodistruzione era stata neutralizzata dall’alcool.
Dean stava seduto sulla spazzatura, incapace di reagire all’odio per se stesso che lo corrodeva. Avrebbe anche voluto piangere , per tutte le volte che nella sua stupida , dannata , schifosa – soffocò un singhiozzo- esistenza , era stato sbagliato."
Genere: Erotico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
Capitoli:
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Nota: il rating potrebbe variare Arancione->Rosso. disclaimer: 'Questi personaggi non mi appartengono. questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro'.  



Capitolo 1. Thought I would die a lonely man, in endless night. *








“Perché non guardi dove vai,IDIOTA?!” –Castiel  si sentì urtare.
Ma lui era fermo, in piedi sul marciapiede in una giacca troppo larga, a fissare i binari.
Si voltò : il ragazzo che l’aveva urtato non poteva avere più di diciassette anni- chissà cosa ci faceva alla stazione- , ormai era notte fonda.
-Probabilmente era in cerca di una dose- pensò.
Abbassò lo sguardo, guardandosi i piedi. La stoffa era strappata in più punti e la suola aveva iniziato a staccarsi. Avrebbe dovuto cambiarle da tempo.
 Ma erano così da un po’, e non se la sentiva di “prendersi il disturbo” per delle scarpe. 
Anche se di recente aveva smesso di “ prendersi il disturbo” per qualsiasi cosa.
Aveva pensato che se si fosse convinto di non voler essere felice , di stare bene così, magari sarebbe stata più facile da sopportare, la solitudine.
Ma non era vero.
E lui lo sapeva .
Era solo.
Percorse con lo sguardo i binari, fino al punto in cui sparivano, avvolti nella nebbia.
Guardò l’orologio.
Il treno dell’1.03 era in ritardo. Sospirò.
Non aveva scelto quel giorno, il  21 dicembre , per un motivo preciso. Quella mattina si era alzato e aveva deciso che era ora di andarsene. Nessuno avrebbe sentito la sua mancanza.
Probabilmente avrebbero trovato la sua lettera il giorno successivo. Magari sarebbe stata la signora del terzo piano,Meg: avrebbe picchiato alla porta come sempre per lamentarsi- una volta era stato per il volume della radio, una volta per la chiave che girava nella toppa,ogni scusa era buona, in verità nemmeno lei sapeva perché ogni giorno si trovava a bussare alla sua porta,per frustrazione o in cerca di compagnia-… Cas si era perso nel filo dei suoi pensieri.
Si lasciò andare su una panchina e alzò lo sguardo verso il cielo: era una notte fredda , la luna e le stelle parevano immobili,come se fossero dipinte su una volta, e lo guardavano.
Sentì il fischio del treno in lontananza mentre la nebbia si rischiarava,illuminata dai fari del treno all’orizzonte.  Cas si alzò dirigendosi verso i binari,fermandosi sul cordolo del marciapiede,la fronte dolcemente accigliata ,i grandi  occhi azzurri che imploravano aiuto.
Fu in quel momento che sentì un fruscio alle sue spalle e una mano strattonarlo rozzamente: “ Hei tu, che diavolo pensi di fare?” 






* High-James Blunt. 
   
 
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