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Autore: blacksmoon    28/12/2013    2 recensioni
Perchè alla fine la pioggia è un po' come i libri,che sono una cosa così bella, eppure a non tutti piace leggere. La pioggia è pure lei una cosa bella, ma non a tutti piace stare ad ascoltarne il battito o ad osservarne le gocce, che nascondono così tante storie.
E in una di queste gocce, in una di queste storie, c'ero io, sotto il mio ombrello, il giorno della Vigilia di Natale.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sono uscita a fare una passeggiata, con l'intento di fermarmi in biblioteca e prendere qualche 
libro da leggere per le vacanze di Natale. 
E piove, piove tantissimo, tanto che ho dovuto prendere l'ombrello, cosa che non faccio quasi mai,
di solito me la cavo con il cappuccio della felpa.
La pioggia mi piace davvero molto, anche se, essendo oggi la Vigilia di Natale, sarebbe stata 
bella anche una nevicata di quelle forti, di quelle che ti lasciano chiuso in casa per una settimana.
Ma va bene anche la pioggia.
Come fenomeno naturale, nulla è più armonioso e stupefacente della pioggia. Tante piccole gocce d’acqua,
che percorrono interi kilometri attraversando oceani, montagne, pianure, colline, città, villaggi, 
foreste…Tanti piccoli specchi d’acqua, ognuno che riflette una storia diversa.
La pioggia crea quell'atmosfera bella ma un po' triste che sa di paesaggio autunnale.
Non c'è molta gente in giro per il paese, quando piove, solo qualche signora anziana sotto l'ombrello che
porta in giro il cane, ed io, ad osservare le pozzanghere che continuano a riempirsi di nuove gocce,
i nuvoloni grigi che sovrastano i tetti delle case e i fari gialli e arancioni delle auto che si riflettono
sull'asfalto bagnato.
Lo sviluppo industriale molto disordinato, caratteristico degli anni sessanta nei paesi della zona che 
circonda Milano, non ha risparmiato Paderno, quindi non si può dire che sia un tipico esempio di
"cittadina carina", ma fortunatamente, vicino a casa mia vi sono varie e lussuose ville con enormi parchi alberati, 
dato che, nel periodo tra il settecento e l'ottocento, le famiglie nobili di Milano, hanno deciso di costruire le loro belle
ville di campagna proprio lì, e ora, mentre percorro la via per andare in biblioteca, posso fermarmi per ammirare
quegli alberi secolari imperlati dalle gocce di pioggia, uno spettacolo di verdi, di acqua e di luci
che si fondono all'infinito.
Un'altra cosa bella della pioggia, durante il periodo Natalizio, è vedere le luminarie appese tra una casa e l'altra, 
stagliarsi contro il cielo grigio, illuminando le gocce d'acqua. Anche tutte le lucine che adornano le vetrine dei
pochi negozi che ci sono qua a Paderno, sotto la pioggia, sembrano risplendere di più, quasi come fosse già sera.
Nel mio tragitto verso la biblioteca, incontro anche due ragazzini, con  un cappello da Babbo Natale in testa, che attraversano
la piazzetta vicina alla gelateria, e corrono via ridendo, tuffandosi a capofitto sotto la pioggia battente, senza neanche 
un ombrello. E anche a me viene un po' voglia di lasciare lì l'ombrello, la borsa e tutto il resto, prendere un cappello
da Babbo Natale e scappare ridendo sotto quell'acqua che cade inesorabile dal cielo nuvoloso.
Incontro anche un signore più anziano, senza cappello da Babbo Natale, che porta a spasso il suo cagnolino, che più 
che ad un cane assomiglia ad una palla di pelo gonfio, avvolta in un cappottino per cani di lana rossa.
C'è una pozzanghera enorme da guadare, per poter attraversare la strada. Così il signore, si piega e prende in braccio
il cane, e superata tutta quell'acqua, lo rimette sul marciapiede, e continua tranquillo la sua passeggiata,
ignaro del fatto che prendere in braccio un cane già bagnato, per evitare di farlo bagnare ulteriormente,
non era una cosa del tutto sensata. La gente è un po' strana, quando piove.
Supero anche la stazione, che così deserta e sovrastata da nuvoloni neri, non è proprio un allegro spettacolo.
Raggiungo la biblioteca, un edificio nuovo, con vetrate enormi che fanno entrare tantissima luce, con spazi ben ordinati e 
scaffali stipati di libri di ogni genere, tra cui mi muovo cercando il prossimo che leggerò, cullata dal battito irregolare
delle gocce che si scontrano con il vetro delle finestre e poi mi perdo di nuovo a guardare fuori il mio paese sotto la
pioggia, bello e un po' triste.

 

 Note dell'autore:
Buongiorno gente, allora, questa schifezza qua sopra sarebbe un mio tema per scuola.
Ho deciso di pubblicarla solo perchè mi sembrava che un paio di frasi fossero, diciamo, in un certo qual modo poetiche:')
Ora, ho il terrore che la mia prof per qualche assurdo motivo, possa trovare questa cosa pubblicata, e possa pensare che io abbia copiato il tema da internet, rivelando così a tutta la classe il mio account di efp.
Infatti mi sa che la cancellerò quanto prima, dato che quella prof mi spaventa davvero, e io mi faccio troppe pippe mentali.
Saluti a tutti, vi prego, non lanciatemi i pomodori per sto schifo:),
Baci,
Beatrice. (vede prof, sono Beatrice della 1'L, mi creda che sta roba l'ho scritta io)
Blacksmoon:)

  
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