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Autore: BeatriceEffe    28/12/2013    1 recensioni
Nessuno sembrava accorgersi della sua presenza in quella mensa, erano tutti troppo occupati a pensare a loro stessi, e forse era giusto così.
Non era mica l'unica ragazza lì dentro ad aver perso qualcuno.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Sedeva sola a pranzo, non si aspettava che qualcuno le si avvicinasse neanche solo per chiederle l'ora.
Eppure lei c'aveva provato a farsi delle amicizie.
Guardava con la coda dell'occhio le altre ragazze, parlavano di ciò che sarebbero volute essere un giorno.
C'era chi avrebbe voluto diventare modella, chi avrebbe voluto diventare giornalista, e poi c'era chi avrebbe voluto soltanto essere felice.

La ragazza dai capelli neri mangiava le ultime patatine rimaste nel piatto, e fissava il vuoto.
Nessuno sembrava accorgersi della sua presenza in quella mensa, erano tutti troppo occupati a pensare a loro stessi, e forse era giusto così.
Non era mica l'unica ragazza lì dentro ad aver perso qualcuno.
Forse era l'unica che perdeva tutto in continuazione però.
Si alzò delicatamente senza far rumore con la sedia, e continuò diritto verso la porta.
Per un minuto si fermò a guardare la libreria accanto agli ultimi tavoli, le piaceva immaginarsi mentre leggeva quel che più le piaceva senza essere circondata da altre persone.
Alcuni ragazzi si girarono a far apprezzamenti, talvolta anche volgari, nei suoi confronti.
Ma a lei cosa interessava? 
Niente.

Amelia.
Era questo il nome della mora che ogni giorno, continuava a sedersi nello stesso posto anche dopo qualche anno. 
Era forse un'abitudine, probabilmente non ci faceva neanche più caso.
Era alta per avere solo quindici anni, oserei dire forse anche troppo magra.
La sua mente venne invasa da mille ricordi non appena si mise le cuffiette della musica.
Si accomodò su una panchina, voleva rimanere lì, anche se faceva freddo, anche se tirava vento.
Le piaceva isolarsi e rimanere sola con la musica.

"Niente paura si vede la luna perfino da qui..."
Lasciò cadere il telefono dentro la borsa e si concentrò su Liga, il suo cantante preferito.

Ed anche quel pomeriggio passò.
Ed anche quella settimana passò.
Ed Amelia continuava ad indossare quelle felpe larghe, continuava a sedere sola.
L'aria gelida di Dicembre si faceva sempre sentire.
Le foglie degli alberi che sbattevano sulla finestra la notte e che non lasciavano dormire, anche quelle continuarono così.

Ma un giorno venne un nuovo studente nella scuola.
Era bello.
Non per i suoi capelli castani, non per il suo sorriso.
E neanche per quegli occhi verdi che avrebbero fatto innamorare chiunque.
Era bello perché era simile ad Amelia.
Lo sperava.
Sperava di poter aver trovato qualcuno un po' come lei.

Andare a scuola non era più una fatica, perché sapeva che avrebbe potuto incontrarlo.
Non avrebbe mai avuto il coraggio di parlargli, ma poteva guardarlo.
Questo già sarebbe stato un traguardo per una come Amelia.
E poi, se lui avrebbe ricambiato lo sguardo, sarebbe stata felice.
Probabilmente voleva solo un po' d'attenzione, era umana anche lei e le avrebbe fatto piacere essere apprezzata da qualcuno che non fosse sua madre, almeno per una volta.




Angolo dell'autrice:
Bene ragazzi, che ne pensate come inizio? Amelia troverà il coraggio per avvicinarsi a quel ragazzo misterioso?
Lui sarà davvero timido e dolce come pensa Amelia? O si rivelerà tutt'altro?
Grazie mille per avermi seguita, al prossimo capitolo!
Beatrice
  
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