Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: freckels    28/12/2013    1 recensioni
«Piantala e fammi entrare.»
«Perché dovrei?» Si avvicina.
Urlo, spingo via Andrew che vola dall’altra parte della strada. Inizio a correre su per le scale, piangendo entro nel mio appartamento.
“Non lo dovevo più fare, non un’altra volta, no, NO!”
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Sovrannaturale
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Sono passate due settimane dall”incidente”, Andrew è tornato a scuola e, ovviamente, tutte le ragazze hanno riiniziato ad accompagnarlo ovunque vada. Non mi ha ancora parlato e non ho dovuto “costringerlo” a non dire quello che è successo, si è inventato una storia da solo.
Eccolo, ora è lì, seduto al suo tavolo con i suoi capelli marroni, i suoi bellissimi occhi verdi e tutto il resto.
Ad un certo punto posa lo sguardo su di me, si alza, prende le stampelle e inizia a camminare in direzione del mio tavolo.
Faccio per andarmene quando mi rivolge la parola.
-Ehi Marlene, volevo parlarti.-Cerco di sorridere guardandolo. -Riguardo quello che è successo due settimane fa, io non lo so a dire il vero, hai cercato di allontanarmi e sono volato dall’altra parte della strada. Io non riesco a spiegarmelo.-Era confuso, lo capivo.
“Marlene la verità. La pura e semplice verità, diglielo, di lui ti puoi fidare. Dai non ci vuole tanto.”
-A dire il vero non lo so nemmeno io, non stavo molto bene quella sera e non ricordo niente, mi dispiace.-
Andrew ha una faccia rassegnata, ma tiene quell’espressione per poco perché subito sorride –Allora fa niente, volevo capire come mi sono ferito ma visto che non si sa vabbè, ormai è tutto finito.-
Appena si gira scatto in piedi e sono fuori dalla porta della mensa prima che lui, girandosi, se ne accorga –MARLENE ASPETTA!- sento gridare ma è troppo tardi, ormai sono già con il giubbotto e la borsa, pronta ad andare a casa.
Metto le cuffie mentre mi dirigo verso la fermata del pullman, faccio partire la musica mentre cammino veloce sotto la pioggia.

A drop in the ocean, 
A change in the weather, 
I was praying that you and me might end up together. 
It's like wishing for rain as I stand in the desert, 
But I'm holding you closer than most, 
'Cause you are my heaven.

I don't wanna waste the weekend,                                                                                                                                             
If you don't love me, pretend 
A few more hours, then it's time to go. 
As my train rolls down the East coast, 
I wonder how you'll keep warm. 
It's too late to cry, too broken to move on. 

Still I can't let you be, 
Most nights I hardly sleep. 
Don't take what you don't need from me. 

A drop in the ocean, 
A change in the weather, 
I was praying that you and me might end up together. 
It's like wishing for rain as I stand in the desert, 
But I'm holding you closer than most, 
'Cause you are my heaven. 

Misplaced trust and old friends, 
Never counting regrets, 
By the grace of God, I do not rest at all. 
New England as the leaves change; 
The last excuse that I'll claim, 
I was a boy who loved a woman like a little girl. 


Sento le lacrime bagnarmi le guance mentre mi siedo alla fermata. L’ho fatto di nuovo, ho mentito, ancora.
Il pullman si ferma davanti a me e l’autista apre la porta, salgo e cammino nel corridoio fino alla fine del mezzo, la musica continua ad andare nelle cuffie ma io non la sento, sento solo i miei pensieri e tutti i ricordi che li accompagnano. Mi siedo e il pullman parte.
Alzo lo sguardo, sul pullman c’è solo una vecchietta con la spesa oltre a me e all’autista. Bene non mi noterà nessuno. Ecco che appena lo penso il pullman si ferma e fa salire un gruppo di ragazzine e ragazzini che ridono e urlano. Ovviamente vengono verso la fine del mezzo, dove si siedono per sentirsi i più fighi ma quando notano che l’ultima fila è già occupata da me si fermano, mi guardano male per poi sedersi due posti più avanti. Parlottano e si girano ridendo, probabilmente parlano del trucco colato ma tanto non m’importa.
Quando arriva la mia fermata si alzano pure loro e sono seriamente tentata di rimanere fino alla prossima ma ormai mi hanno visto e allora scendo e mi incammino verso casa. Facciamo un pezzo di strada “insieme” e sfortunatamente mi si è scaricato il cellulare quindi mi devo subire le loro chiacchiere e commenti su qualsiasi bel ragazzo o ragazza che passa.
Finalmente arrivo davanti al mio condominio dove, due settimane prima, ho fatto volare Andrew dall’altra parte della strada. Le lacrime riiniziano a scendere ma ormai nessuno può più vedermi. Sono sulle scale quando la signora Smith esce dalla porta di casa sua.
-Oh cara che fortuna averti trovata qui, potresti aiutarmi a portare giù la spazzatura?-
-Certo signora Smith!- rispondo senza alzare la testa ed evitando così che mi faccia domande. Allungo le braccia aspettando i sacchi che arrivano dopo pochi secondi, mi giro e scendo di nuovo le scale. Apro la porta e mi ritrovo i ragazzini di prima davanti. Che odio.
Attraverso la strada e butto i sacchetti dentro il bidone. Ritorno indietro velocemente senza guardare i ragazzi seduti a fianco alla porta.
Appena chiudo la porta cerco qualcosa per pulirmi la faccia nella borsa, in modo da poter guardare la signora Smith in faccia. Ecco un fazzoletto, tiro fuori anche la bottiglia e lo bagno per poi passarmelo sulle guance, dove tutto il trucco è colato.
Quando credo di aver finito salgo le scale fino al secondo pianerottolo, dove abita la signora Smith, suono al campanello e lei arriva ad aprire la porta.
-Grazie cara, tieni, questa è la mancia.- Dice porgendomi venti sterline.
-Oh signora, non posso accettarli davvero ho solo fatto un favore.- Dico cercando di sorriderle.
-No davvero tesoro, hai fatto tanto per me in questi anni e non ti ho mai dato niente, questi li prendi e stasera vai a divertirti okay?- stavo per rispondere quando chiuse la porta, probabilmente perché aveva capito che stavo per ridarglieli.
Sorrisi pensando a quello che avrei potuto fare quella sera.
Corro fino al mio appartamento, due piani più su. Apro la porta, entro e la richiudo a chiave.
Lasciate le cose sul divano vado in camera per cercare un vestito. Nella mia camera regna il caos: vestiti e scarpe ovunque, cartoni della pizza a terra, libri impilati sul comodino, per terra e ovunque.
-Forse dovrei pensare di pulire qui.-Penso ad alta voce. –Magari un altro giorno.-
Scavalco tutte le cose per terra fino ad arrivare all’armadio. Non ho niente da mettermi per andare a ballare, d'altronde è da tantissimo che non ci vado. Prendo un paio di leggins, un maglione corto e largo.
Sono le due e quaranta del pomeriggio per cui è presto per prepararsi. Porto i vestiti in soggiorno, sposto le cose dal divano e mi sdraio accendendo la tele.
Non c’è niente di interessante e allora faccio partire il film neverland, che avevo registrato due giorni prima mentre lo trasmettevano. Amo questo film.
Finito il film esco a fare una passeggiata lungo il tamigi, quando torno sono le sei passate allora inizio a prepararmi.
 Vado in bagno per farmi una doccia e ne esco dopo mezzoretta.
Indosso i vestiti, mi trucco usando solo dell’eyeliner nero e un po’ di cipria per il mio colorito bianco. Faccio uno chignon alto dopo averli asciugati e piastrati.
Scendo in strada alle otto e dieci e fermo il primo taxi che passa.
Arrivata davanti al locale mi metto in coda e quando è il mio turno mi fanno entrare senza problemi.
Gli addetti in sala mi prendono il giubbotto e la borsa per metterli via e io inizio subito a ballare. Un ragazzo mi si avvicina e iniziamo a parlare.
-Ehi come ti chiami?-
-Marlene tu?-
-Garrett- sorride
-Come scusa? Non si sente nulla qui.-
-Vieni un attimo fuori che parliamo mentre fumo una sigaretta, ti va?-
-Certo! Passiamo a prendere le cose però.- Mi sorride ed insieme camminiamo verso l’uscita dove ci danno i giubbotti e tutto. A questo punto usciamo.
Il ragazzo si accende una sigaretta –Mi chiamo Garrett, piacere.-
Sto per rispondere quando una fitta alla pancia mi fa piegare –Marlene tutto bene? Devo chiamare qualcuno?-
-No tranquillo, ho solo fame.- Non c’è nessuno nel vicolo dove siamo e io sento le vene sotto i  miei occhi gonfiarsi, ho fame.
Alzo la testa e mordo il collo di Garrett prima che lui possa urlare. Sazia stacco i miei canini dal suo collo e guardandolo negli occhi ordino –Tu vai a casa ora, dimentica tutto questo,dimentica anche di avermi conosciuta, ora vai.- Vedo le sue pupille prima allargarsi e poi ristringersi, infine se ne va.
Mi giro e mi trovo Andrew davanti. Ha paura, lo percepisco. Devo soggiogarlo per forza prima che vada in giro a dire a tutti ciò che ha visto.
-Andrew non è come sembra guardami, sono io.-
-Vuoi solo guardarmi negli occhi per fare quello che hai fatto a quel ragazzo.-
-Andrew, sono io Marlene, la tua amica, mi conosci fin a quando eravamo piccoli, dai alza lo sguardo.-
-Marlene prometti che non lo farai? Promettimi che non farai a me quello che hai fatto all’altro.-
Non posso farlo, io non voglio farlo ma come faccio ora? Mi posso fidare di lui?
–Andrew posso fidarmi di te? Lo andrai a dire a qualcuno?-
-No Marlene ma non farmi quella cosa ti prego, ho paura.- Non lo ho mai visto così, lui non è così.
Finalmente alza lo sguardo, scatto in avanti e blocco il suo collo in modo che possa solo guardarmi negli occhi. –Andrew, tu dimenticherai tutto questo. Tu non mi hai mai visto qui questa sera, non hai visto quello che ho fatto, ora entrerai e continuerai la tua serata comese nulla fosse.- Le pupille nei suoi occhi verdi si ingrandiscono e poi ritornano normali, come succede sempre quando soggioghi qualcuno.
Lo lascio entrare e poi inizio a piangere, ancora per lui. È questo che sono diventata? Sono diventata un mostro? Si, sono un mostro perché soggiogo e mento alle persone che amo. Ecco cosa sono, sono solo un orrido mostro. 



Allora questo capitolo non mi piace ma vabb 
scusate per il ritardo e per gli eventuali errori  
(lo so è corto)

elisa.

 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: freckels