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Autore: loveislove_    28/12/2013    2 recensioni
Ero sola,ancora una volta.Immersa nei miei pensieri vagavo per le strade di quella città tanto amata e conosciuta quanto misteriosa e tenebrosa.Lasciavo che il vento gelido mi accarezzasse interamente, che la pioggia bagnasse lentamente il mio volto e che accompagnasse ogni mio passo, ogni mio respiro.Non sapevo esattamente dove stessi andando, forse volevo semplicemente allontanarmi da tutto ciò che mi spaventava, forse volevo semplicemente scappare, fuggire, aprire una porta magica, nascosta in un muro e vivere la mia favola, la mia favola magica.
Genere: Dark, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ero sola,ancora una volta.Immersa nei miei pensieri vagavo per le strade di quella città tanto amata e conosciuta quanto misteriosa e tenebrosa.Lasciavo che il vento gelido mi accarezzasse interamente, che la pioggia bagnasse lentamente il mio volto e che accompagnasse ogni mio passo, ogni mio respiro.
Non sapevo esattamente dove stessi andando, forse volevo semplicemente allontanarmi da tutto ciò che mi spaventava, forse volevo semplicemente scappare, fuggire, aprire una porta magica, nascosta in un muro e vivere la mia favola, la mia favola  magica.
Peccato che la magia non esiste e io mi sentivo solo una stupida ragazzina che si stava perdendo tra le vie affollate di Londra.Ormai stanca e bagnata decisi di fermarmi e sedermi per riordinare il caos che aveva invaso la mia mente e per cercare di ritrovare finalmente la strada di casa.Mi accasciai sul marciapiede, strinsi il cappotto facendolo aderire perfettamente al mio corpo, ormai completamente fradicio.Lasciai infine che quelle lacrime tanto trattenute bagnassero il mio volto,che danzassero insieme alle gocce d'acqua e rigassero le mie guance.
Mi abbandonai al tumulto di sensazioni, chiusi gli occhi, cominciai a sognare e improvvisamente mi addormentai.
Stanca di tutto, stanca di me stessa.
Nel sogno immaginavo di lavorare in un ospedale, poi di fare la cantante, poi ancora una volta la volontaria o semplicemente di essere quella ragazza bellissima, amata e desiderata da tutti.
Improvvisamente venni bruscamente riportata alla triste realtà.Riuscivo a percepire il suono di una voce dura, sicuramente maschile.Pian piano aprii gli occhi.Una figura molto più slanciata di me mi fece ombra e io ebbi per un attimo paura.Mi alzai rifiutando l'aiuto di quello sconosciuto che continuava a chiedermi se stessi bene.
Ignorandolo,ricominciai a camminare ancora scossa ma decisa a tornare a casa.
Riuscii dopo quasi un'ora di cammino a riconoscere dei negozi, delle insegne che mi riportarono a casa.
Tirai fuori dalla borsa il mazzo di chiavi ed entrai.
La casa era vuota.Mi guardai intorno con fare ancora perso e confuso.
Mi tolsi il cappotto e le scarpe e mi diressi in cucina.Sul tavolo trovai un biglietto in cui c'era scritto che mia sorella e mia mamma erano uscite per cercare dei mobili per la nostra nuova casa.Giusto, essendoci appena trasferite avevamo effettivamente bisogno di nuovi mobili.
Ancora terribilmente infreddolita decisi di andarmi a fare una doccia.Lasciai che quel getto di acqua calda alleviasse i miei dolori, che mi scaldasse.Così mi abbandonai immediatamente a quella sensazione di piacere, di pace.
A malincuore uscii dalla doccia ,mi asciugai, mi misi il pigiama e mi sdraiai sul letto.Non riuscendo a prender sonno, decisi di prendere il mio 'diario' per tentare almeno di scrivere la data.
Con mia grande sorpresa nella mia borsa non c'era.Improvvisamente l'idea di averlo perso mi angosciò e mi resi effetivamente conto che questo poteva essermi benissimo caduto sul quel maledettissimo marciapiede su cui mi ero seduta.
Quello stupido quaderno raccoglieva tutta la mia vita, tutto il mio mondo, tutta me stessa.
La mia infanzia, la morte di mio padre, le mie vittorie, le mie insicurezze,le mie delusioni,i miei sogni, le mie speranze, tutto scritto su quelle pagine rovinate dal tempo.Quel diario era il mio unico modo di essere veramente me stessa,
l' unico oggetto a cui descrivevo completamente il mio stato d'animo.Pur non scrivendoci sopra da molto, un pò a causa del trasloco dall'italia per il nuovo impiego di mia madre, un pò perchè non era un bel periodo per me, in quel momento avrei voluto riempire quelle pagine bianche con tutte le mie emozioni.Ma non potevo e questo era frustante.
Dovevo reprimere tutte quelle sensazioni, tutto quel dolore come d'altronde avevo fatto negli ultimi 9 anni, ovvero dalla morte di mio padre.
Da quel triste giorno la mia vita, la vita di tutta la mia famiglia è cambiata.Io sono cambiata.
Non ero più la bambina spensierata di sette anni, non potevo più esserlo.
Le mie insicurezze aumentarono nel corso degli anni, fino a diventare più grandi di me.
Pensavo di non essere mai riuscita ad essere veramente felice e pensavo di non poterlo mai essere completamente.
E mentre questi pensieri si accavallavano nella mia mente mi resi conto di essere una semplice ragazza,con assolutamente niente di unico.Comune altezza, comune corporatura, comune bocca, comuni occhi, non c'era niente di speciale in me se non il mio carattere dannatamente complicato che io non definirei affatto 'speciale'.Dio santo quanto avrei voluto essere una di quelle modelle sulle riveste, una di quelle ragazze con un carattere dolce, perfetto.
Invece mi ritrovavo con un carattere di merda,e con tremila difetti.Mentre un'infinità di pensieri mi attraversava la mente, crollai in un sonno profondo ed incominciai a sognare, ancora una volta, consapevole che nessuno avrebbe potuto distruggere la mia mia magia.

  
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