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Autore: Rei Komura    29/12/2013    1 recensioni
Sinceramente questo è più un mio sfogo e quello che ho al momento nel cuore... per tanto non è niente di che, se non una mia storia personale e dei pensieri miei.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Come detto questo non è un racconto vero e proprio. E' una vicenda personale in tutto e per tutto. Pensieri e parole, avvenimenti che ho scritto in memoria della mia canina che purtroppo mi ha appena lasciato. Diciamo che ho dato sfogo a quello che avevo nel cuore scrivendo. (Si mi calmo in questo modo e è l'unica cosa che mi rilassa un po' quando sto male dentro). Per tanto, se non la pensate come me sugli animali, vi prego fate prima a non leggere ne a commentare, perchè non è che criticate qualcosa come lo stile o il racconto in se, ma critichereste il bene che ho nei confronti della mia canina e questa cosa, lo ammetto chiaramente, non l'accetto per niente. Sul resto libera di accettare critiche e non dicono nulla, anzi ringrazio, le critiche, se fatte in maniera costruttiva, sono ben accette, ma per il resto... lasciamo perdere. Perchè qui si andrebbe a intaccare una zona non di critica costruttiva, ma di libertà di pensiero e parola. 
Grazie per l'attenzione. 


Una stella è per sempre; una stella non si può togliere dal firmamento, ma si aggiunge ad esso ogni volta che qualcuno di speciale ed unico lascia questa terra; questo posto vano e di passaggio, per raggiungere il Cielo, l'etereo cielo, luogo di vita eterna... Ognuno di noi ha la sua stella e nel corso degli anni, purtroppo, vengono aggiunti sempre più astri nel nostro cielo. Astri che dall'alto ci illuminano la strada, ci mostrano la via e in qualche modo ci aiutano. E noi, poveri mortali, in questo mondo crudele, alziamo gli occhi osservando la stella più luminosa senza sapere il perchè, guardando quelle nuvole candide... li chiudiamo, chiudiamo i nostri occhi, respiriamo un secondo e chiediamo aiuto di andare avanti, ringraziamo quella stella per averci aiutato o semplicemente ci parliamo per poter sentirla vicino a noi; per sentire, in qualche modo, la nostra perdita meno lontana. Perchè, anche se la vita, ci divide da chi vogliamo bene, facendo in modo che non possiamo più vederlo, più stringerlo a noi e sentire il suo calore, in qualche modo, osservando quella distesa celeste sopra di noi, chiudendo gli occhi, ci immaginiamo che sia con noi, che sia vicino a noi e che ci sostenga. Nessuno sa che cosa c'è dopo la morte, ma noi vivi, in qualche modo speriamo sempre di non scomparire, egoisticamente, in un certo senso, speriamo che chi ci ha lasciato fisicamente non l'abbia fatto spiritualmente. Ne abbiamo bisogno, ne sentiamo la necessità. A volte un po' meno, altre volte molto. Nei momenti di difficoltà, nei momenti difficili è impossibile non chiedere aiuto a chi, da lassù, ci sta osservando, perchè  è questo che crediamo, questo che, in qualche modo, vogliamo e che chiediamo nel nostro cuore. Ma non sempre nei momenti difficili... se chi ci ha lasciato è stato così forte nella sua vita da lasciare un'impronta indelebile nel nostro cuore, allora, anche nei momenti felici, quando ci capita qualcosa di bello, osserviamo il cielo e con un sorriso dolce, ma al tempo stesso di rammarico ringraziamo e diciamo: “quanto vorrei che anche tu fossi qui”. 
A tutti capita di fare ciò, a chi di più, a chi di meno, ma di sicuro capita a tutti coloro che hanno perso qualcuno di speciale: un parente, un amico... un animale. Perchè si, anche un animale rientra a far parte di quella categoria molte volte. 
Ed io, come sempre, considero anche loro delle piccole stelle che mi illuminano la strada e mi aiutano. Loro insieme ai miei nonni... me li immagino lì, tutti insieme, che si prendono cura gli uni degli altri, ma che al tempo stesso, in qualche modo, guardano in basso, verso questo mondo imperfetto, proprio mentre io guardo in alto, verso il perfetto cielo, e mi danno la forza, il coraggio di andare avanti... di prendere una nuova sfida della vita con sicurezza e anche quando questa vacilla un po', eccoli, che in silenzio raggiungono il mio cuore e mi aiutano ad andare avanti, a combattere per ciò che desidero. 
Fino a quando il ricordo è vivo ed è nel cuore è come non aver perso nessuno, è come un arrivederci molto lungo... tutti, chi prima, chi dopo, lasceranno questa terra, ma nonostante si sappia questo  non possiamo fare a meno di piangere, di sentire un vuoto nel cuore che ci logora dentro, perchè, anche se continuiamo a vivere, una parte di noi è morta insieme a colui che ci ha lasciato. 
Diciotto anni fa, proprio come ora, stavo piangendo... ma il motivo era un altro... avevo solamente sei anni, ancora molte speranze e sogni, anche impossibili, nel cuore, il vero dolore non ancora provato, credendo ancora in quelle favole. Per Natale avevo chiesto un cane. Il capriccio di una bambina, me ne rendo conto. Avevo visto che mia zia aveva un canino di nome Chicco, al quale metteva fiocchetti e fiocchini. Un giocattolino, ai miei occhi. Ed io che, invece, avevo un alano non potevo certo fare la fontanina con i peli... le volevo bene alla mia cagnona, ma agli occhi di una bambina, quel piccolo canino tutto peloso era molto più divertente. E così, a Babbo Natale, avevo chiesto un animale simili; un canino piccolo e peloso al quale fare fiocchini sulla testa e mettergli cappottini sfiziosi per divertimento. 
Un gran capriccio, un'assurdità si direbbe, ma i miei avevano accettato comunque di regalarmi un cane adatto, in qualche modo, ad una bambina di sei anni, dato che, diciamocelo, un alano, agli occhi di una bambina era più un piccolo cavallo che un cane. 
Ed io piangevo, Natale era passato, ma il mio regalo non era ancora arrivato. Era troppo presto, mi dissero, era ancora troppo piccolo, ma che non dovevo disperare perchè Babbo Natale me lo avrebbe portato anche dopo il 25. Ed infatti, eccolo... qualche settimana dopo....
Stavo giocando, nella stanza sopra il negozio di mio padre, con un mio amichetto, quando mi sentì chiamare. “E' arrivato” pensai subito e quando scesi eccola.... lì in una cesta di vimini una pallina bianca e peloso, con il nasino e gli occhi neri. Mi chinai e la presi in braccio avvicinando il mio viso al suo e lei, con l'innocenza di un cucciolo, mi leccò il naso. Non potrò mai dimenticare quel momento. Il primo istante in cui la incontrai, la prima volta in cui mi baciò. 
Per tutto il tragitto negozio-casa si pensò al suo nome e per pensarci di più, a quanto rammento, si fece anche la strada più lunga. Parlavo e parlavo... sparando nomi a raffica, ma poi, ecco l'illuminazione. In quel periodo era uscito il cartone “L'Incantesimo del Lago” e la protagonista era una bellissima principessa bionda che si trasformava durante il giorno in un cigno bianco per colpa di un incantesimo. Il suo nome era Odette. E quello fu anche il nome di quella piccola pallina di pelo che tenevo sulle gambe. 
Arrivati a casa, i gatti la circondarono. Erano più grossi di lei, lo sono sempre stati a dire il vero e da quel momento ecco che la convivenza con quella canina ebbe inizio.
Quante volte ho provato a farle i fiocchini sulla testa, ma lei, dopo neanche un'ora se li sfaceva. Non li ha mai voluti. Sempre odiati. Sembrava che lo facesse apposta. Io in qualche modo l'aveva chiesta per quelli e lei, invece, non li voleva. Una lotta, la mia, senza speranza di vittoria, dato che alla fine ero io quella che si arrendeva e ci rinunciava. 
Per anni, mi è rimasta accanto, a volte mi sfogavo in qualche modo su di lei, prendendomela con lei anche se non era colpa sua quando stavo male io; ma lei, mi lasciava fare, mi ascoltava, mi assecondava e poi quando mi ero calmata tornava da me, non che mi avesse mai lasciato, sia chiaro, ed io la stringevo a me e piangevo chiedendole scusa, ma lei mi aveva già perdonato; perchè si, al contrario delle persone, gli animali perdonano subito, non portano rancore, capiscono molto di più e non hanno problemi a farsi sgridare solo perchè noi non sappiamo reagire al dolore in maniera diversa. 
Gli anni passano, la rabbia si affievolisce, ma lei è sempre con me. Odette è sempre accanto a me, senza mai abbandonarmi , senza mai allontanarsi da me, da noi... 
Quante ce l'ha fatte: pipì sul letto, in casa, sul divano, solo in vecchiaia aveva capito che doveva abbaiare se voleva andare fuori. Pianti se si lasciava sola, cosa che non ha mai imparato a stare... mai lasciata sola troppo a lungo. Una principessa viziata in un certo senso, ma in fondo, Odette è il nome di una principessa, no? Per ciò andava bene comunque. 
Ogni volta che c'era il pollo, quai a non darglielo, impazziva nel sentire l'odore; le piaceva troppo, e poi ovviamente, il gelato... anche questo natale, la signorina, ci ha voluto il dolcetto... e quando l'ha mangiato eravamo contenti, dato che stava male. 
Nel suo piccolo, da capriccio di una bambina di sei anni, che voleva a tutti i costi un cane, era divenuta parte integrante della famiglia. Una seconda sorella, una terza figlia... pelosa, certo, ma anche lei faceva parte in tutto e per tutto della famiglia. Mangiava con noi, dormiva con noi e, causa carattere, stava sempre con noi. 
Un capriccio era diventato una delle cose più importanti per me. Mai ho detto: mi è venuta a noia; mai ho pensato di “liberarmene” in qualche modo. No...lei era la mia Baghina, così, negli ultimi anni avevo preso a chiamarla. Non vi è un motivo, ne un significato. Mi venne spontaneo una volta e da quel momento il suo soprannome era divenuto quello. 
In diciotto anni ha condiviso molto con noi, momenti belli e momenti, purtroppo, brutti: la mia comunione, il matrimonio di mia sorella, la perdita di molti gatti, ma soprattutto quella della mia Bisnonna, che per me, in qualche modo, era il mondo. E se prima, al solo suo pensiero, al solo suo ricordo o nel vedere, anche solamente, una foto piangevo stringendomi a me Odette, ora lo farò senza però avere quel batuffolo bianco tra le mie braccia. 
Odette ha visto e saputo molto più di altri. Quando si dice: il cane è il migliore amico dell'uomo. Si sbaglia. Dipende da cane a cane. Perchè, Odette, per me non è stata solamente la mia migliore amica. Sarebbe un termine troppo riduttivo per descrivere il legame che c'era con lei. Odette era la mia sorellina pelosa. Era un'amica, si, ma era anche una parte della mia famiglia. 
Diciotto anni insieme non sono pochi... immaginare che da oggi non potrò più dire: chi tiene il cane. Io non ci sono, la prendi te o la porto da nonna? 
Frasi sciocche, certo, ma da oggi non le dirò più e questo fa male... perchè in qualche modo, quella routine, alla quale ero abituata, alla quale si era abituati tutti, non ci sarà più. 
Ho avuto altri cani, ne ho uno tutt'ora, anche lui, guai a chi me lo tocca, e ne avrò altri in futuro. Una vita senza cani non potrei mai immaginarla, come senza gatti. Sarebbe una vita vuota, priva di significato e superficiale. Una vita che si fa prima a gettare perchè non vale neanche la pena di essere vissuta. Sicuramente qualcuno mi potrà anche andare contro, ma non mi importa. So per certo che quello che ti danno gli animali vale molto di più di quello che ti danno certe persone. Che le lacrime che verso per loro sono più sincere e vere di quelle che verserò in futuro o che ho già versato, chissà, per alcune persone. 
Perchè questo? Semplice, gli animali mi hanno insegnato il vero significato di perdono, di guardare oltre e di capire il perchè di alcuni atteggiamenti. Mi hanno dato la forza per andare avanti, senza dire niente, senza parole inutili, ma solamente con i gesti. Lasciandomi il mio spazio e venendo da me, mettendosi semplicemente accanto ed aspettando... lasciandosi stringere e bagnare dalle lacrime, senza dire nulla se non delle fusa, i gatti, una leccata sul viso, i cani. Piccolissimi gesti, che senza volerlo, ti strappano un sorriso e ti rassicurano dentro, che ti fanno capire che non sei sola e che c'è qualcuno che ti vuole bene senza pretendere niente, senza voler nulla in cambio. Un bene incondizionato, che no... tra gli esseri umani non esiste. 
Potete venirmi a dire il rapporto genitori-figli. Sicuri che sia vero e puro? Come figlia ho dei dubbi... se fossi madre ancora di più, questo poco ma sicuro. Perchè in qualche modo i figli, anche se vogliono bene ai genitori, a volte vorrebbero che questi si comportassero in maniera differente e quante volte, anche solo per un momento di rabbia, si è pensato “ti odio”? Molte, è inutile negarlo. Ma allo stesso tempo, quante volte i genitori che hanno delle aspettative da parte dei figli vengono delusi? Sempre. Per una cosa o per l'altra, anche la più banale scelta, se non è come si vorrebbe noi si viene delusi in un certo senso. E quante volte si litiga e si pensa “accidenti a me a quel giorno che ti ho fatto”? Anche se non si crede a quelle parole, anche se sono dette così, per rabbia, si sono comunque dette o pensate. Inutile negarlo, perchè almeno una volta nella vita di tutti noi è accaduto qualcosa di simile. In alcuni casi in maniera superficiale, in altri in maniera molto più profonda ed intensa, ma a tutti noi, essendo umani, è successo. 
Ma per gli animali? Noi, si, possiamo pensarlo anche di loro, ma mai e poi mai loro penseranno questo di noi. Come faccio a saperlo? Semplice li osservo. Vedo come vengono dopo una specie di “lite”, come subito chiedono perdono, anche quando la colpa non è loro, come ti sostengono e come gli basta poco per essere felici. Perchè un animale chiederà solamente una cosa: una carezza. Con quella e un po' di cibo, per sopravvivere, è già felice... e non ti abbandonerà per qualcuno più ricco, non ti volterà le spalle perchè hai fatto qualcosa di imperdonabile agli occhi umani. Perchè si, per un animale puoi fare tutto quello che vuoi, ma lui non ti giudicherà mai. Se ti è amico prima, lo sarà anche dopo. 
Per tanto... come potrei preferire la falsità delle persone alla sincerità degli animali? Impossibile. Sarei una stupida a farlo. E anche se nella vita ti circonderai di persone, ti farai una famiglia, alla fine, qualcuno di peloso che cammina per casa serve sempre. Perchè quel piccolo essere peloso ti sosterrà sempre. 
Niente è per sempre, dobbiamo rendercene conto, ma dobbiamo anche comprendere come quelle creature che si sono in qualche modo “rese schiave” di noi umani, nonostante abbiamo tolto loro la libertà, costringendoli a stare come vogliamo noi, non ci odino per questo, ma invece ci amino. Ci donano loro stessi dall'inizio alla fine. 
E così ha fatto lei... ha fatto la mia piccola Odette; che per diciotto anni mi è restata accanto senza mai lasciarmi, che nei momenti più tristi era sempre con me, leccandomi il viso, venendomi in contro scodinzolante ogni volta che mi rivedeva, piangendo se era da più di qualche ora che non era con me. E anche se negli ultimi tempi questo lo faceva sempre meno, quante volte nel cuore della notte abbaiava alla mia porta per poter dormire con me... e tutte le mattine, anche quando potevo dormire di più mi sono alzata e presa, perchè era davanti la porta di camera mia e dopo averle fatto fare i bisogni si tornava a letto insieme. Quante volte, in questo ultimo anno, non rifacevo per bene il letto, perchè lei ci dormiva e mi dispiaceva svegliarla... tante, sempre praticamente. 
E mentre ieri sera la stringevo a me, perchè non voleva dormire sul letto, ma voleva stare in braccio, guardavo un film sul computer, accarezzandola e dandole dei bacini di tanto in tanto... lasciandola come tutte le sere poi a mio padre, dato che dormiva con lui e poi.... tutto è finito... mi sono sentita chiamare e lì per lì nel sonno, pensavo di doverla prendere e portare in camera mia, perchè si, alle quattro, è più o meno l'ora di quando vuole venire da me, ma... la voce di mio padre era diversa.... tempo di mettere a fuoco ed ho capito... Non verrà più a svegliarmi nel cuore dei miei sogni per prendere il cane e metterlo con me sul letto... 
Perchè si, dopo ci sarà un altro cane, lo so già, che ce ne sarà un altro. Vorrei Lucky con me, sinceramente, ma ormai è troppo abituato a stare fuori che anche un'ora in casa la patisce e per tanto non posso per egoismo mio costringere lui a stare in casa quando non vuole e sta bene da nonna perchè ha più spazio di muoversi ed una bella cuccia. E quindi niente... si prenderà un altro cane... ma questo non significa che cancellerò dal mio cuore lei. 
Odette era Odette. Nessun altro sarà come lei. Amerò anche gli altri cani che avrò, in fondo non c'è un limite all'amore che si può nutrire; ma so già in principio che nessuno sarà come la mia piccola Baghina. Perchè, come noi, anche loro, sono l'uno diverso dall'altro. E anche se il prossimo non farà la pipì a letto, verrà abituato a stare da solo ( su questo sono irremovibile), non potrò mai e poi mai pensare anche solamente un attimo a qualcosa tipo: oh finalmente un cane che non fa i bisogni in casa se non si prende in tempo e che almeno ci avverte. Perchè ho già avuto dei cani così. C'era Robin, che ci ha lasciato all'inizio di quest'anno. Ho Lucky, che in casa non farebbe mai niente... c'è stata la Venere, che a parte casi eccezionali, non ha mai fatto niente... e ce ne saranno altri... ma ognuno di loro è ed è stato speciale e paragoni non si possono fare... perchè nel mio cuore ci sono e ci saranno per sempre tutti. 
Esattamente come i gatti... che ora sono qui, in silenzio, hanno capito che cosa è successo, e non miagolano. I maschi non cercano le femmine come di norma farebbero quando sono sveglia. Stanno in silenzio. Vengono da me e si strusciano un po', come a consolarmi, come a tirarmi su di morale... perchè si... l'hanno capito. Non sono servite le parole per far capire loro che era successo qualcosa... ed intanto li chiamo, si stringono a me e con delle leggere fusa cercano di farmi smettere di piangere... anche se la vedo dura per il momento... due ore che piango e le lacrime sembrano non finire. 
Ma in fondo, le lacrime si creano di nuove e le ferite che si hanno nel cuore ci mettono molto a rimarginarsi... troppo direi... neanche dopo anni guariscono del tutto ed è la prova che continuo a piangere se ricordo mia nonna. 
Ed ora, infatti, egoisticamente, mi rivolgo a lei e le chiedo di prendersi cura di Odette. Di stare con lei, perchè sa bene che non le piace stare sola, che vuole sempre una persona con se. E soprattutto di non criticare troppo la copertina rosa che ha con se. L'ha fatta mamma, ora l'è presa di fare l'uncinetto, cosa mai fatta prima, e di certo non è alla sua altezza nel fare certe cose, al massimo che gliela risistemi un po'... e che gli aggiusti anche il cappottino rosa che ha indosso, negli ultimi tempi, dato che era dimagrita molto, gli stava un po' largo... 
Un altro vuoto nel cuore, si aggiunge, intanto... e una stellina nel firmamento prende a risplendere... per sempre insieme, anche se non ci vediamo più.... e grazie, grazie di tutto. Grazie per avermi aiutato nei momenti più difficili; grazie per avermi sopportato; grazie per aver condiviso la tua vita con la mia; grazie di essere stata la mia canina; grazie per avermi voluto bene; grazie per essere riuscita a darmi molto, facendo veramente poco; grazie per tutto quanto. Grazie di essere esistita
(26 novembre 1995 – 29 dicembre 2013) 
  
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