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Autore: Lily3soldi    29/12/2013    0 recensioni
I Giorni Bui. Un periodo tragico per tutti gli abitanti di Panem, che hanno portato solo strazio, disperazione e perdite a tutti. Ma soprattutto alla protagonista, Crystal Seandeen, giovane e bellissima ragazza del Distretto 8 che ha perso in questa guerra tutto: la sua casa, la sua famiglia e tutte le persone che amava. Ma nella sua disperazione, lei riesce ad andare avanti e ricrearsi una vita, fino al momento dei Primi Hunger Games. All'improvviso la sua vita verrà nuovamente sconvolta e tutto verrà messo in gioco. Tra i dolci sentimenti verso un ragazzo appena conosciuto, un giovane amore appena sbocciato e tutte le fatiche Crystal dovrà lottare per non perdere tutto. Una fanfiction piena di colpi di scena, avventure, imprevisti e sentimenti vi accompagnerà per tutta la durata della storia, facendovi immedesimare nei protagonisti e nel loro essere, consentendovi di provare le stesse emozioni e sensazioni. Cosa succederà a Crystal e a tutte le persone rimaste che lei ama? Leggete per scoprirlo! (Per favore commentate così avrete modo di leggere una storia ancora più emozionante lasciandomi le vostre sensazioni e critiche!!)
Genere: Avventura, Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Capitolo 10

La Sfilata


 

Abigale mi spazzola i capelli con una delicatezza immensa, facendomi rilassare. L'unico suono che sento è quello del mio cuore che batte sicuro, anche se so che la donna che mi sta pettinando non ha chiuso bocca un attimo da quando ci siamo rincontrate. Di sicuro mi starà raccontando delle nuove mode che sono in voga nella Capitale: vestiti colorati, tatuaggi su ogni parte del corpo, capigliature bizzarre e naturalmente la colorazione del corpo con colori più spigliati come giallo, verde o rosso. Il solo pensiero di come si concia la gente di Capitol City credendo di essere alla moda mi fa sorridere: davvero non si rendono conto di quanto possono essere ridicoli? Sono costretta a riaprire gli occhi quando Abigale mi comunica che ha finito, e mi informa che la pettinatura finale mi sarà fatta dopo che avrò indossato il mio abito. Continua a ripetere cinguettando quanto sarò meravigliosa una volta che lei, Fineas e Alyssa avranno finito. E naturalmente mancherà ancora il tocco finale di Rory. Fingo di essere emozionata almeno la metà di quanto non lo è lei, cosa che la rende molto felice. Finalmente appena esce trovo un po' di pace. Appena finiti gli allenamenti io e Torak siamo stati divisi per essere preparati per la Sfilata. Quando ci penso mi sento persa: comi mi devo comportare? Devo salutare tutti oppure mostrarmi distaccata da questo evento? Non ne ho la minima idea, ma spero che Torak sappia cosa dobbiamo fare. Deve saperlo, lui ha sempre la giusta strategia per tutto. Sentire l'eco dei propri pensieri è sempre confortante, ma purtroppo non dura a lungo, poiché i miei tre aiuto stilista sono appena rientrati parlando freneticamente dell'evento di stasera, non stando più nella pelle. Hanno con loro svariati trucchi e iniziano ad applicarmi sulla faccia creme su creme, continuando a illustrarmi la loro funzione, ovviamente senza che io presti loro la minima attenzione. Sorrido e annuisco, ogni tanto mi mostro interessata, altre volte sorpresa, ma la verità è che l'idea di trovarmi di fronte a tutta Capitol City per giocarmi la possibilità di avere qualche sponsor nell'Arena mi terrorizza. E se poi non mi amano? Sarà davvero dura là dentro, stando a quanto dice Blake. Ma da quando do retta a lui? Dirigo i miei pensieri verso Derick: chissà come si sente adesso. Saprà quanto sono agitata in questo momento? Come si sente lui ora? Avrà capito l'importanza di questo momento? Sì a tutte le risposte: lui è sempre stato in grado di capirmi e di cogliere ogni mio pensiero, quindi ora deve essere agitato e ansiosamente preoccupato quanto me. Dio, quanto mi manca! Il solo pensiero di non rivederlo più mi fa mancare il respiro. Scaccio questa brutta sensazione e cerco di ascoltare i bizzarri discorsi dei miei aiuto stilista. Sembrano così buffi tutti indaffarati nel loro lavoro, ma apprezzo veramente quello che stanno facendo: mi stanno aiutando ad apparire bellissima per guadagnare molti sponsor perché qui, a Capitol, l'aspetto esteriore conta molto. Dopo quella che a me sembra un'eternità Alyssa mi annuncia che hanno finito. Mi alzo, dirigendomi verso lo specchio che è nella stanza e mi osservo: sulle palpebre ho un trucco semplice, bianco, che diventa sempre più complesso e colorato prolungandosi anche dopo la fine dell'occhio, facendo diventare il mio sguardo molto seducente e sicuro. Il prolungamento è fatto da moltissimi brillantini tutti di colori diversi che posizionano uno sull'altro, dando un effetto mozzafiato. Sulle guance ho un fard che risalta i miei zigomi, mentre sulle labbra ho un rossetto rosso come il sangue. Lo devo ammettere, i miei preparatori si sono davvero superati: sono davvero seducente ed attraente, ed è tutto merito loro. Mi giro, in modo da trovarmeli davanti e sussurro un grazie, abbracciandoli tutti insieme. Loro, da veri capitolini, iniziarono a fare dei versetti compiaciuti, dicendo che non vedevano l'ora di andare a raccontare ai preparatori degli altri Distretti che loro erano stati abbracciati da una delle Favorite, anzi no dalla più bella. Arrossisco a questa loro affermazione e li ringrazio ancora fino a quando non escono dalla stanza, lasciandomi nelle mani di Rory. Appena arriva gli sorrido e gli regalo un caloroso abbraccio. << Sei pronta splendore? >> mi chiede con il suo sguardo dolce << Pronta per cosa? >> gli domando incuriosita << Ovviamente per colorare la Sfilata! E per far vedere a tutta Capitol City chi è la vera bellezza >>; ciò che sta facendo per me è davvero ammirevole, ma voglio che Rory capisca che il merito del mio successo è e sarà soltanto il suo << La mia bellezza non sarà altro che lo specchio di tutto il tuo lavoro, nel quale ci metti così tanto amore e passione. Io sarò solo la tua musa, che ispirerà le tue opere e che ti renderà unico e speciale, perché è quello che sei e ti meriti solo il meglio >>. Alcune lacrime cercano di farsi strada, ma le trattengo, in quanto non voglio rovinare il lavoro perfetto di Fineas, Alyssa e Abigale. << Oh Crystal >> sussurra il mio stilista, avvicinandosi a me e stringendomi in un abbraccio << Non ti meriti tutto questo. Non è giusto per niente e io farò del mio meglio per rinfacciare al presidente Benkis quanto sia codardo. Farò di te il mio filo con il quale intreccerò gli abiti che ti renderanno perfetta, come una dea, come un angelo, come nessuna ragazza potrà mai essere >>. Rimaniamo abbracciati fino a quando il tempo sembra non esistere più: mi sembra di aver ritrovato in lui una parte di mio padre, una parte della mia famiglia che da troppo ho perso, alla quale non sono riuscita a dire addio o che le volevo bene e senza la quale mi sono sentita più sola e persa che mai. Ma con Rory tutto sembra diverso, tutto sembra migliore e so, che nel bene o nel male, lui sarà sempre dalla mia parte. Rory mi fa indossare la sua creazione: è un vestito con paiettes oro, che luccicano sotto le luci della stanza. É davvero magnifico: ha una forma a sirena, che mi stringe la vita e si allarga sulle ginocchia, mentre lascia libera la schiena. Ha due spalline che sul retro si incrociano creando una specie di triangolo con le punte arrotondate, mentre davanti la scollatura è profonda, ma non troppo. Correda il tutto con degli orecchini pendenti e un anello, che mi mette sul medio della mano sinistra. È abbastanza vistoso, ma richiama i colori del mio trucco. << Durante la Sfilata, quando sarai a metà, bacia l'anello e alza il braccio, tenendo per mano quella di Torak >> mi comunica il mio stilista. Annuisco sempre più curiosa di quello che potrà accadere in quel momento. Come sempre, scopre lo specchio nella stanza e mi ci porta davanti: la figura della ragazza che ho di fronte è un qualcosa di magnifico, sensazionale, spettacolare. Sembra una dea, potente nel suo vestito che la fascia perfettamente, sottolineando la sua eterna bellezza e perfezione. Non ho parole, Rory si è davvero superato. Lo abbraccio e lui stringe me, fino a quando non è arrivato il momento di acconciarmi. Il mio stilista mi fa accomodare su una sedia e inizia ad intrecciare i miei capelli come se li conoscesse da sempre: li riesce a domare e sistemare come se niente fosse, come fa un domatore di leoni con le sue belve e mi sento davvero fortunata ad avere qualcuno come lui al mio fianco. Una volta terminato il risultato è davvero mozzafiato: è una pettinatura che prende spunto da quelle classiche , ma essendo comunque veramente originale ed unica. È come una treccia formata da altre trecce che continuano ad intrecciarsi fra loro. Non so cosa dire, ma Rory sembra capire cosa provo adesso: gratitudine. Una gratitudine immensa che so resterà impagabile. Per sempre. I miei occhi sprizzano scintille e sono pronta a far infiammare tutti i capitolini e a fargli capire cosa è la vera bellezza. << Falli secchi splendore >> mi dice affettuosamente Rory prima di lasciarmi nelle mani di Alaina che, nel frattempo, è arrivata per scortarmi alla Sfilata.

Le porte dell'ascensore si aprono, lasciandomi davanti a dodici carri con due cavalli neri ognuno. Sento la mano di Alaina che mi incita a camminare e ad andare verso il mio carro, l'ottavo. Mentre cammino, noto che sulla mia testa ci sono diverse grate, alcune che si aprono verso il cielo, dove un ammasso di colori grida, eccitato. Sono tutti capitolini che si sgolano vedendomi arrivare. Non capisco cosa dicono, sento tutto ovattato. Il mio cuore inizia a battere, sempre più forte, sempre più veloce. L'ansia inizia a farsi sentire, come se stesse iniziando a divorarmi. Faccio alcuni respiri profondi, chiudendo gli occhi. Ora sono vicino al mio carro, ma di Torak non c'è ancora traccia. Alaina mi abbraccia dicendomi che sono fantastica e che tutto andrà per il meglio. Non devo far altro che sorridere alla folla che è già pazza di me, la coraggiosa ragazza del Distretto Otto. Le sorrido ed annuisco, sembrando contenta, anche se è il contrario di come mi sento. Mentre la vedo sgambettare lontano sui suoi vertiginosi tacchi, mi avvicino a uno dei cavalli che dovrà trainare il mio carro nella Sfilata, durante la quale percorreremo le strade principali della città, fino al Palazzo della Giustizia della Capitale; insomma un percorso di una mezzora dove sarò costretta a sorridere a tutte queste persone che non vogliono altro che vedere la mia morte. << Come siamo finiti qui, eh? >> chiedo al cavallo. Lui sembra decisamente molto più tranquillo di me. Inizio a far scorrere la mia mano sul suo corto e morbido pelo, aspettando impaziente l'arrivo di Torak. All'improvviso sento delle mani avvolgermi da dietro, toccando la pelle della schiena scoperta dal vestito. Rabbrividisco quando il respiro caldo sul mio collo. << Finalmente sola, eh? Il tuo compagno non ti ha mollata un attimo in questi giorni >>. Impallidisco e divento rigida. Nessuno mi aveva mai toccato così, eccetto Derick. Un conato di vomito mi assale, ma riesco a contenermi. Mi giro lentamente, sapendo già la persona che mi sarei ritrovata davanti. Maledico mentalmente Alaina per essere sempre così dannatamente in anticipo. Un paio di occhi azzurri mi scrutano, facendomi mancare il respiro talmente sono indagatori. Sorrido: un sorrido falso che esprime tutto il mio disprezzo verso questi Giochi e verso la Capitale. Blake è vestito con un'armatura aderente, che ricalca i suoi possenti muscoli. Questa somiglia molto a quella dei gladiatori, schiavi che molti anni prima del dominio di Panem, combattevano in delle Arene per il divertimento del popolo. So che la sua armatura è sul modello di quella di un gladiatore perché spesso, a casa, prendevo illegalmente in prestito qualche libro da scuola e li leggevo in segreto. La Capitale infatti, non vuole che conosciamo il passato, o meglio cosa c'era prima di essa, ma più tenta di nascondere qualcosa, più la curiosità aumenta. È semplicemente un fatto proporzionale. È così che funziona per me. La sua armatura richiama in tutto e per tutto la potenza dei Guerrieri che anni e anni prima si scontravano e combattevano con armi e spade leggendarie. Essa gli ricalca i muscoli pettorali e addominali, lasciandogli scoperte le braccia possenti, come per mostrare a tutti i suoi bicipiti. Il tutto è ornato da un mantello lungo fino alle sue caviglie, bianco come il resto della sua armatura. Collego subito il fatto che il colore del suo costume è come quello dei Pacificatori, spesso provenienti dal Distretto Due. Ai polsi ha dei bracciali neri bordati con il bianco della sua armatura. Devo ammettere che così Blake incute davvero timore. Sono sollevata dal fatto che almeno adesso riesco a guardarlo negli occhi grazie ai tacchi vertiginosi che indosso. Dietro le sue spalle scorgo Fay, la sua compagna di Distretto, che ci sta fissando con fare omicida. << Stai attento oppure nell'arena ti ritroverai a tradimento con un pugnale nel cuore >> dico io con fare sbarazzino, indicando con un lieve movimento del capo a Fay. << Tranquilla so badare a me stesso >> mi risponde lui con aria severa. << Buon per te >> gli rispondo << Ma io terrei comunque gli occhi ben aperti >> << Cos'è questa, una minaccia? >> << Mh... Potrebbe >> affermo misteriosa. Nei suoi occhi vedo la sua eccitazione e voglia di farsi notare. Blake alza gli occhi e guarda dietro di me. Mi giro anche io e noto Torak con Martia e Rory che si stanno avvicinando. << Stai attenta Crystal perché che tu lo voglia o meno, per vincere, c'è solo un modo: ucciderli tutti >> sussurra il ragazzo prima di ritirarsi e dirigersi verso il suo carro. Rimango paralizzata alle sue parole: “ucciderli tutti”. Sono terrorizzata, ma una parte di me, quella con ancora un briciolo di razionalità sa che ha ragione. Solo uno può sopravvivere e c'è solo una regola: uccidere o venire ucciso. Le dure parole di Blake continuano a risuonarmi in testa quando vedo Torak di fronte a me. << Tutto bene? >> mi domanda protettivo. Mi riscuoto velocemente dal torpore dei miei pensieri ed annuisco. Lui mi accarezza il viso. << Sei stupenda >> mi dice << Tutto merito di Rory >> rispondo sorridendo. Devo ammettere che sia lui che Martia si sono superati: Torak indossa una tuta aderente fatta dello stesso materiale del mio vestito. Ha una cintura nera che gli stringe la vita e delle parti rinforzate placcate nere sulle spalle e sulle gambe. Indossa un paio di stivaletti sempre neri. È davvero magnifico. Mi offre il suo braccio e, dopo aver abbracciato i nostri stilisti, iniziamo a salire sul nostro carro, sempre a braccetto. << Salutate il pubblico, ma non troppo. Vogliamo che sembriate come se non foste interessati >> ci comunica Martia << E Crystal, ricordati il bacio! >> mi ammonisce Rory. Sorridiamo in segno di assenso, mentre vedo Alaina e Sunshine correre verso di noi per salutarci. È da stamattina che non vedo Sun, chissà dove è stata, mi chiedo. Un attimo prima che un boato mi spacchi le orecchie vedo Sunshine gridarmi << Bacio! >> e io glielo mando. È come una ricorrenza fra noi due. Ogni volta che alla Cascata ci separavamo per cacciare, lei mi gridava di volere un bacio e io glielo mandavo ridendo. È come un portafortuna, e i dolci pensieri che quella parola mi ha risvegliato non fanno altro che farmi sentire felice. Cerco lo sguardo di Torak, per incoraggiarlo e lui mi guarda, incoraggiando me. << Saremo i migliori >> mi dice. Non faccio altro che sorridergli, aspettando che anche il nostro carro esca dalla “scuderia” dove eravamo in attesa. In men che non si dica ci ritroviamo nel caos più totale: una marea di voci che grida, acclamando i Tributi. Inizio a salutare, senza però farmi desiderare troppo. Al mio fianco vedo Torak fare lo stesso. Dopo parecchi saluti, mi accorgo che siamo quasi a metà percorso: il momento è giunto. Chissà cosa ha architettato Rory. Sono davvero curiosa di scoprirlo, così mi preparo a fare ciò che lui mi ha ordinato. Sciolgo il mio braccio da quello di Torak, cercando la sua mano. La intreccio alla sua, grande e forte. Porto l'anello alla bocca, ricordandomi di respirare. Lo bacio e alzo le nostre braccia. È fatta penso. Qualunque cosa i nostri stilisti abbiano progettato adesso succederà. Sento un boato immenso, che fa quasi tremare la terra sotto di noi. Noto che molti capitolini si sono alzati in piedi e stanno indicando qualcosa. Imbocchiamo la strada per arrivare al Palazzo della Giustizia, e continuo a mostrarmi indifferente, fino a quando non realizzo cosa sia successo. Ai lati della strada ci sono diversi stendardi che proiettano i Tributi di ogni distretto. Mi accorgo che in questo momento siamo ripresi io e Torak. Inizialmente non capisco se siamo realmente noi o meno: quelli sullo schermo sono due divinità: alla ragazza dall'anello scendono dei fili di metallo che è come se fossero tessuti insieme alla manica. Si intrecciano, collegandosi all'abito. Dal suo anello scendono una cascata di colori che, passando attraverso i fili di metallo, colorano l'abito che inizialmente era dorato di una miriade di tonalità diverse. Ogni volta che un colore ne incontra un altro, si forma una tonalità diversa e nuova, che dipinge l'abito sempre di un colore diverso. Nell'abito del ragazzo succede lo stesso, solo che i colori vengono diffusi dall'unica manica della tuta che indossa, la manica del braccio destro, il braccio che tiene per mano quello della ragazza. È come se i colori danzassero sui loro vestiti. Mi rifiuto di credere che siamo io e Torak. Non è possibile che qualcuno sia in grado di fare questo, nemmeno Rory o Martia, ma l'hanno fatto. Hanno lasciato tutta Capitol City a bocca aperta. Nessuno si aspettava che noi rubassimo la scena a tutti. Nessuno si aspettava che il Distretto Otto colorasse e sovrastasse la moda della Capitale. Cerco sostegno negli occhi di Torak per capire come comportarmi. Lui mi guarda, sorpreso almeno quanto me e mi sorride. Poi lancia un urlo, come quelli che si fanno prima di una battaglia e poi ride. La sua risata contagia anche me e adesso è arrivato il momento di mostrarci superiori. Guardiamo fissi davanti a noi, sempre tenendo le braccia alzate, permettendo ai colori di giocare sui nostri abiti. Non c'è dubbio, siamo i migliori. Torak, come sempre, aveva ragione.

Scendiamo dal nostro carro sprizzando felicità da tutti i pori. Torak mi abbraccia e mi alza, facendomi fare un giro in aria attorno a lui. Presto ci raggiungono anche Alaina, Sunshine, Rory e Martia. Gli corro in contro, sempre tenendo la mano di Torak e ci abbracciamo stretti, compresa una sbigottita Alaina. Ma in questo momenti non mi importa niente, perché il loro lavoro è stato fantastico. Perché il loro lavoro ci sta permettendo di avere qualche, anzi molte speranze in più nell'Arena. Perché il loro lavoro mi ha fatto sentire più vicina che mai alla vittoria.

 


ANGOLO AUTRICE
Mamma mia che entrata in scena d'effetto!!! Vi è piaciuta la descrizione degli abiti e la Sfilata? Mi sono impegnata molto, quindi spero di avervi dato una buona immagine del momento. Non so che dire! In questo momento mi mancano le parole, sono commossa! Siete sempre di più!! :') Non ho molto da commentare su questo capitolo, ma spero solo che vi siate divertiti a leggerlo quanto io a scriverlo. Mi piacerebbe però sapere le vostre opinioni sul mio operato! Volevo solo anticiparvi due informazioni: la prima è che, se avete notato, i capitoli si stanno allungando volta dopo volta ( ihihihihih, mea culpa ) e poi..Rullo di tamburi...Finalmente fra tre capitoli entreremo nell'Arena!! Lo so vi ho fatto penare e per la durata di altri tre capitoli continuerò a intrigarvi( ? ) o almeno spero, ma poi ci sarà solo sangue e violenza! Ahahahah no parlerò anche dei pensieri di Crystal e della sua vicinanza con gli altri Tributi, ma per ora dovete aspettare ancora un pochino. Spero di avervi incuriositi e intrigati e quindi vi bando baci da Panem e, come sempre...
Possa la fortuna sempre essere a vostro favore!!
Lily
  
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