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Autore: Bro    29/12/2013    4 recensioni
Quando ero bambina, i miei genitori mi mandavano a lezione di canto. Dicevano che avevo una voce angelica, che tutti dovevano ascoltarmi. Nutrivano molte aspettative su di me, forse troppe per una bambina di soli 6 anni.
(...) Mi ero stufata di sentire sempre e solo la mia voce sopra a tutte le altre. Preferivo di gran lunga l’idea di suonare. È proprio grazie a questo pensiero che ho iniziato a coltivare la passione per il violino. Il suo suono melodioso mi rilassava, mi faceva sognare di toccare il cielo con un dito.
Genere: Generale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quando ero bambina, i miei genitori mi mandavano a lezione di canto. Dicevano che avevo una voce angelica, che tutti dovevano ascoltarmi. Nutrivano molte aspettative su di me, forse troppe per una bambina di soli 6 anni.
Ogni secondo della mia vita era incentrato sul rafforzare le mie corde vocali. Quando mangiavo cantavo, quando mi vestivo cantavo, quando salivo e scendevo le scale cantavo. Quando avevo tempo libero veniva un maestro di canto e ci esercitavamo ininterrottamente per ore. All’inizio mi piaceva, ma piano piano è diventata un’agonia. Non potevo nemmeno giocare con gli altri bambini perché avrei potuto ammalarmi e non poter cantare più. In realtà era proprio quello che speravo.
Mi ero stufata di sentire sempre e solo la mia voce sopra a tutte le altre. Preferivo di gran lunga l’idea di suonare. È proprio grazie a questo pensiero che ho iniziato a coltivare la passione per il violino. Il suo suono melodioso mi rilassava, mi faceva sognare di toccare il cielo con un dito.
 
 
When she was just a girl
She expected the world,
But it flew away from her reach
So she ran away in her sleep
Dreamed of para-para-
Paradise.
Para-para-
Paradise.
Para-para-
Paradise.
Everytime she closed her eyes.
 
 
L’unico problema era che i miei non approvavano: dicevano che era solo una distrazione. Così ho iniziato a suonare di nascosto. Chiedevo di andare al parco con la scusa di avere più tranquillità per cantare, invece mi mettevo a suonare il violino che avevo comprato con le paghette messe da parte. Non avevo i soldi per un corso né tantomeno per un insegnante, ma non mi diedi per vinta: tutti i giorni mi sedevo su una roccia del parco, lontana da tutti, e iniziavo a far scorrere l’archetto sulle corde del mio strumento.
Non avete idea di quanto facessi pena agli inizi. Seriamente, no, non ne avete la minima idea.
Però, poco a poco, con una pazienza infinita imparai dove posizionare le dita, come muovere l’archetto, in che modo suonare una musica armoniosa che incantasse chi mi ascoltava. La gente che mi passava vicino iniziò a fermarsi per ascoltare ciò che aveva da dire il mio violino, non la mia voce.
E ora che ho 17 anni, l’amore per questo strumento magico non è ancora andato a sciuparsi. Anzi, sono riuscita a realizzare il mio sogno.
C’è una piccola orchestra emergente di ragazzi, tutti più o meno della mia età. Non ci sono voci. Solo tre flauti traversi, quattro trombe, due saxofoni, un pianoforte.
E un violino.
Il mio.
 
 
She dreamed of para-para-
Paradise.
Para-para-
Paradise.
Para-para-
Paradise.
 
 
 
 
 
Spigolo dell’autrice
Salve, gente!
Finalmente sono riuscita a scrivere una fic che finisce bene... ALLELUJA ALLELUJA *stappa champagne*!
Forse si poteva fare meglio, ma sono soddisfatta del risultato ^^
 
Penso che lo sappiate, ma la canzone è Paradise, dei Coldplay °^°
 
Spero di ricevere qualche parere/consiglio (anche sulle possibili prossime song-fic/ff in generale) :3
 
Per concludere, buon anno nuovo (e buon natale, anche se un po’ in ritardo ewe””””) ^^
*schiva un pomodoro alla Matrix* okay okay, me ne vado… ç^ç
Nyah... ~
Bro :3333333
   
 
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