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Autore: Bride29    29/12/2013    3 recensioni
Ciao a tutti... è da un po' che recensisco su questo sito ma questa è la prima storia che scrivo, in effetti, non avrei mai pensato di pubblicarla ma oggi mi sentivo ottimista quindi ecco la storia....
Samantha Del Gado non esiste, lei è solo un numero in un archivio polveroso con pochissimi diritti...ma lei vuole esistere, essere qualcuno, vivere la vita che il destino ha preparato per lei e cosi scappa via, fugge da una vita che non la faceva respirare. Ma la salita è dura per chi come lei non ha mai avuto un posto da protagonista nel mondo ma solo da spettatore e gli scogli non tardano ad arrivare...ma chi l' avrebbe mai detto che quello che sembrava un incubo fosse invece l' inizio di tutti i suoi sogni ?? Sam apre gli occhi su un mondo di cui non avrebbe mai sospettato l'esistenza un mondo che le darà tutto ciò che consciamente o inconsciamente ha sempre sognato: una famiglia, qualcuno che la ami per quello che è disinteressatamente, un posto nel mondo.
Grazie a chiunque leggerà il mio tentativo di sembrare una scrittrice e vi prego lasciatemi un opinione sincera positiva o negativa che sia.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Volo sovrasto la città, la guardo dall’alto e dal cielo nero come il velluto viene giù un fulmine resto paralizzata dalla sua bellezza folgorante, accecante che m’imprigiona. Non riesco a uscire sono bloccata e poi il tuono con la sua maestosa risonanza che spacca il silenzio notturno e inghiottisce le mie urla e infine la pioggia, minuscole goccioline che diventano sempre di più sempre di più. Non riesco a respirare a urlare a muovermi.
Apro gli occhi e mi dico tranquilla è solo un incubo guardando il soffitto della mia camera se cosi si può chiamare un buco di stanza da condividere con tre persone, con perdite che mai saranno sistemate e porte che mai saranno riparate. Questa è la mia, in parte, stanza all’orfanotrofio di Blue Hill minuscola città alle porte di Los Angeles. Ed io sono Samantha per gli amici Sam. Sono nata a mezzanotte del 14 agosto a Los Angeles da una giovanissima ragazza romena morta di parto e un ragazzo americano evidentemente troppo giovane perché accudisca da solo sua figlia. Questo è tutto ciò che so della mia famiglia perché da ormai quindici anni vivo qui all’ orfanotrofio. Vi starete chiedendo che razza di vita faccio qui, bè la risposta è facile la mia vita è totalmente inutile, sono solo un numero con diritto al cibo e all’istruzione cioè per quasi tutti quelli di qui uno spreco di tempo. Vado a scuola torno qui faccio le pulizie studio dormo e il giorno successivo stessa routine, e la mia vita va avanti così da quindici anni. Il grosso orologio che ticchetta rumoroso alla mia destra mi dice che sono le sei, vado in bagno prima di dovermi litigare la poca acqua calda nella doccia. Mi guardo allo specchio, sono la solita anonima ragazza di altezza media, corporatura media, carnagione cadaverica e una cascata di capelli neri lunghi fino alla vita arruffati dal sonno, due assonati occhi neri come la notte delle labbra piccole e rosse insomma sono totalmente nella media, insignificantemente nella media. In più ho uno stranissimo ma allo steso tempo bellissimo tatuaggio sulla pancia a sinistra, una piccola farfalla nera molto complessa che da quanto ne so ho dalla nascita. Inghiottita da un fiotto d’acqua bollente penso come sarebbe diversa la mia vita se fossi stata una normale ragazza, magari adesso starei domando in un comodo lettone a due piazze al caldo e al sicuro dal mondo esterno. Delle urla interrompono i miei sogni è Sasha una mia compagna di stanza che mi urla di uscire dal bagno che loro stanno aspettando. Esco m’infilo nell’asciugamano e asciugo velocemente i capelli metto un paio di jeans neri aderenti, una canotta con una band disegnataci sopra una felpa nera che mi sta grande perché molto probabilmente è di seconda mano ed esco. Mi aspettano Sasha, Britney e Carlie le mie tre compagne di stanza tutte e tre bellissime anche se appena svegliatesi, sono l’incarnazione della bellezza, tutte e tre hanno curve invidiabili e cappelli da sogno. Britney lunghi e castano chiarissimo, Sasha medio lunghi e neri e infine Carlie, con i suoi occhi di un azzurro chiarissimo, i capelli color del sole e uno sguardo da gattina lei è la più bella dell’orfanotrofio. Mi spingono da parte ed entrano in bagno a sistemarsi dovendo mantenere il loro ruolo di perfezione. Non mi trattano male, litighiamo solo in due casi: per il bagno o per il phon poi per il resto del tempo mi evitano attentamente perché io sono la sfigata, sono invisibile più di quando ognuno di noi già è. Questo è ciò che penso quando le guardo, non penso a come ucciderle, farle soffrire indispettirle cosa che sono sicura molti qui avrebbero voglia di fare , quando le guardo mi viene un po da ridere e un po da piangere pensando che fanno di tutto per essere notate , cose belle e cose brutte , ma alla fine il loro desiderio è il mio desiderio quello di far parte di qualcosa , di una famiglia , di una cerchia di amici ma in fondo sia loro che io sappiano qual’ è il nostro posto e non è quello di ragae normali. Sono quasi le sette scendo, afferro un toast ed esco avviandomi per la scuola. Il tragitto è il solito, sono solo 5 isolati di distanza ma vedere tutte quelle case felici, i figli che baciano le loro madri, i mariti che baciano le mogli è una sofferenza a cui non ci si abitua. Voi penserete che non avendo mai conosciuto i miei genitori non ne senta la mancanza ma non è cosi. Da sempre ho un vuoto enorme dentro di me e ogni festa della mamma o del papà passata da sola, ai colloqui di fine quadrimestre quando i miei professori non potevano dire a nessuno di cui importava veramente quanto, m’impegnavo, a Natale quando non avevo regali da nessuno e non facevamo l’albero ma soprattutto il giorno del mio compleanno quando soffiavo le candeline di un vecchio pasticcino ed esprimevo sempre lo stesso desiderio mai avverato, sempre lo stesso per quindici anni cioè quello di avere una famiglia, qualcuno da voler bene, sempre e comunque qualsiasi cosa succeda. Ma una spruzzata d’acqua dritta in faccia mi riporta ala realtà mi giro per vedere l’artefice di uno scherzo patetico e fastidioso e non sono sorpresa di vedere Kristal Deboi la classica bambina viziata con abbastanza cervello da rendermi la vita impossibile più di quando già non lo sia. Ecco lei è l’incarnazione della normalità, della popolarità tutto ciò che io, ma anche se non lo ammetteranno mai, le mie compagne di stanza non saremo mai. Mi giro e le faccio un gestaccio me lei con la sua macchina nuova di zecca è già andata via. Finalmente arrivo a scuola, ci sono le stesse facce di sempre, lo stesso solito fastidiosissimo rumore delle chiacchiere inutili, le stesse cheerleader con le stesse miniminigonne capeggiate da Kristal che camminava a testa alta scuotendo ad ogni passo la sua meravigliosa criniera, i capelli biondo cenere lunghi fino alla vita. Sembrava un angelo ma era tutt’altro. Non mi è mai piaciuta la folla, il caos degli stupidi litigi tra fidanzati, le risse nei corridoi perciò porto sempre con me uno dei miei oggetti più preziosi un mp3 con la mia musica preferita l’heavy metal. Amo l’heavy metal perché stranamente con tutto quell’armonioso baccano a tutto volume riuscivo a pensare meglio che in silenzio. Le lezioni procedono senza problemi dapprima matematica nella solita aula scassata e la meravigliosa prof. Lucy, lei è un po’ strana con gli occhiali con la spessissima montatura e le sue lunghissime e imbarazzanti gonne pero è anche l’unica che capisce davvero come mi sento,una volta mi raccontò che anche lei era orfana ma era stata adottata dai nonni che nonostante non le avessero fatto mancare nulla erano molto distanti da lei perciò capiva cosa voleva dire essere sola come me. Dopo storia, chimica e letteratura, alle due ore d’inglese mi scoppia un mal di testa bombardante che continua a distrarmi fino all’ultima ora quando non ce la faccio più e torno all’orfanotrofio correndo, ma nemmeno a meta strada una fitta alle tempie mi annebbia la vista, inciampo e cado a terra non so dove e perdo i sensi.


Un saluto a....

Ciao a tutti com'è scritto nell' intro è la prima volta che provo a scrivre qualcosa percio giudicate sinceramente ma siate gentili pleeeease ! Se avete domende o qualche suggerimento , chiedete e vi sara dato....
Baci baci e grazie a chiunque ha avuto il coraggio di arivare qui sotto !!
Un saluto speciale a MissKeroro16 la mia amica consulente e compagna nella tortuosa via del B2
  
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