Storie originali > Nonsense
Ricorda la storia  |      
Autore: Kitty Purry    29/12/2013    4 recensioni
Ciao ragazzi! Questa è la mia prima storia NonSense.. Spero vi piaccia e vi diverta!
**************
Andai in bagno e guardai il gabinetto, bianco splendete e simpatico.
La parola “Simpatico” era un eufenismo, dato che la tavoletta era sempre fredda e gelida.
Ogni volta, dovevo poggiare (ovviamente), le mie chiappette calde e tenere, in quella superficie, che era tutto l’opposto. Va bene, che poteva comprendermi dati i miei sforzi e mi dava forza e coraggio, lui era sempre stato lì ad aspettarmi, però che era ghiacciato non andava per niente bene.
Genere: Comico, Demenziale, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Nonsense | Avvertimenti: Incompiuta
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
                                                                     Il Folletto, il Gabinetto e “il The”.

Era una sera d’inverno, scura e cattiva, non si riuscivano a vedere neppure le Stelle e gli Unicorni.
Eh, sì.. Gli Unicorni… Erano degli stupidi e degli snob , che si sentivano al potere del mondo e poi si facevano vedere le sere, al cielo, facendo un casino assurdo. E tiè! Non c’erano!
Comunque, verso casa mia si stavano avventurando dei Folletti deficienti che canticchiavano canzoni insopportabili, vestiti in modo molto ridicolo, che suonavano alle porte e chiedevano indovinelli.
-Leure apri!- Disse un Folletto, bussando alla porta.
-Per l’ennesima volta, mi chiamo Laura!!- Risposi irritata.
-Va be! Leure, Lari, Lire o Laura, sono la stessa cosa!- Disse esasperato.
-Che vuoi?!- Domandai stufata.
-Senti… Io…- Non finì neppure la frase, che si ritrovò la porta sbattuta in faccia.
Dovevo pisciare ragazzi! E se quello fosse stato ancora là, a raccontarmi i suoi indovinelli, che tanto odiavo, mi sarei pisciata addosso. E non di certo dalle risate.
Andai in bagno e guardai il gabinetto, bianco splendete e simpatico.
La parola “Simpatico” era un eufenismo, dato che la tavoletta era sempre fredda e gelida.
Ogni volta, dovevo poggiare (ovviamente), le mie chiappette calde e tenere, in quella superficie, che era tutto l’opposto. Va bene, che poteva comprendermi dati i miei sforzi e mi dava forza e coraggio, lui era sempre stato lì ad aspettarmi, però che era ghiacciato non andava per niente bene.
Quindi, mi abbassai i pantaloni seguiti dalle mutandine…
Poggiare o non poggiare? Sarà freddo, ricordatelo…
Ti si ghiacceranno le chiappette , non dimenticarlo…
Davvero vuoi avere questo freddo impatto con quella tavoletta?
Mi alzai i pantaloni e tutto e presi il Phon: saggia decisione.
Iniziai quindi, a riscaldare la tavoletta e quando mi ci sedetti, fui avvolta da un calore che mi avvolse l’anima: ero in estasi. Feci un po’ di forza ed uscì la pipì. (Era importante scriverlo, lo so.)
Mi asciugai, tirai l’acqua e mi lavai le mani, ed andai in cucina: ci voleva un bel The delle cinque!
Ops… Erano le 18.30… Va be, niente ci fa’! Misi l’acqua sopra e diedi un’occhiata in giro: il lavello, il gas, il tetto, un Simba  sul lampadario, la finestra… Aspetta, aspetta..!
Simba sul lampadario?! Oh, Sante Cacche, aiutatelo voi…
Simba era uno stupido gatto, tutto bianco, mi minacciava sempre con graffi e morsi, che puntualmente si ritiravano, alla vista di un cuscino. Simba, infatti, aveva una paura matta dei cuscini e quando li vedeva, si faceva le corse, tanto che poteva partecipare a qualche maratona…
Sicuramente, avrebbe vinto! Lasciando perdere quel menomato di Simba… Dovevo fare il mio The.
Che poi, ora che ci penso, non ho mai fatto un The. Non sapendo, appunto, come farlo, iniziai a buttarci, una spolverata di cannella, un’altra di zenzero, una manciata di chiodi di garofano, una di noce moscata, due foglie d’alloro, coriandoli e un pizzico di paprika. Oh, yeah!
Guardai con soddisfazione la miscela chiamata “The” e… Per mille caccole volanti!
Era diventata un’acqua nera, che odorava di muffa e di cadavere e poi, non so da dove, era sbucato al centro di tazza una figura bianca a forma di teschio. OMG.
Se prima, guardavo con soddisfazione il mio “The”, ora, lo vedevo con terrore, timore e preoccupazione. Proprio in quel momento, bussarono alla porta… Sarà quel rompi scatole di quello stupido Folletto! Aprii. Appunto, era lui.
-Loire! Ma dove eri finita!?- disse lui.
-Tieni, bevi, ho fatto il The è buonissimo!- Dissi, molto convincente.
-Ma, io…- Disse lui insicuro.
-Daii! Non puoi perderti un The così! Questo è il primo e l’ultimo che faccio! Poi, non ce ne saranno più!!- Dissi rassicurandolo.
-E va bene…- Rispose, ormai sconfitto.
Ne bevve un lungo sorso e dopo aver ingoiato quello schifo, esplose.  

Angolo dell'Autrice:
Buonasera ragazzi! Spero vi sia piaciuta la storia... Voi cosa ne pensate? E' una storia troppo demenziale non ha un senso.. Da dove spuntano i Folletti?? Ahahah non parliamo del "The" non fatelo a casa! xDD ahahahahahah.. Comunque, sarei felice se trovassi recensioni, anche negative, io le accetto ;)
Ora vi saluto!! Ciaoo!
Kitty Purry

 
  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Nonsense / Vai alla pagina dell'autore: Kitty Purry