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Autore: kevinco    29/12/2013    0 recensioni
Una storia che utilizza elementi della mia vita veri ma che tratta di un tema centrale(l'incontro con l'animale) completamente inventato.
Una storia dell'incontro e della relazione di un umano con un animale a quattro zampe,un cane nero di razza maremmano precedentemente abbandonato.
Spero che passerete ^^
Genere: Generale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti mi presento,mi chiamo Johanna Jenner,ho 15 anni e vivo a Napoli,precisamente in un quartiere di nome Pianura, anche se per un po’ avevo dovuto abbondare questo luogo ma questo ve lo racconterò poi;la storia che vi sto per raccontare risale a 5 anni fa ed è stata una storia che mi ha colpita profondamente.
Era un mattina di estate,era Luglio e come al solito mi ero svegliata tardi;inutile dire che mia madre cominciò a torturarmi sull’andare a fare la spesa.Sbuffando mi lavai e scesi;non dovevo comprare un granchè di cose anzi la lista si limitava ad un pezzo di pane(preferibilmente una mezzaluna),uno sfilatino per uno dei miei due fratelli(è molto schizzinoso sul cibo) e il tabacco per mia madre.
Ci misi davvero poco ad acquistare le suddette cose ma sinceramente non avevo per niente voglia di tornare a casa, dato che mi sarebbe toccato fare il bagno, e così decisi di fare un giro per la via principale.
Fu mentre camminavo per i negozi che all’angolo di un negozio che fa parte della infanzia vidi un cane enorme: era un Maremmano nero e stava accucciato per terra mentre era legato ad un palo della luce.
Mi faceva un gran pena così decisi di avvicinarmi a quell’enorme animale: mi fissò,quel cane,alzò la testa quasi come a salutarmi, e poi la riabbassò quasi come se si volesse rituffare nel suo dolore.
Fu in quel momento che capii che ero,anzi eravamo, osservati: il proprietario del Gran Bazar,Giancarlo così si chiamava, aveva assistito a tutta la scena e cominciò a parlarmi:
-E’ qui da un po’- disse,mentre il suo sguardo si spostava da me a quell’enorme cane.
-L’hanno abbandonato- aggiunse,mentre una morsa mi colpì il cuore: ma come poteva la gente essere talmente insensibile da abbandonare un animale che,probabilmente,aveva fatto parte della propria famiglia per un tempo indeterminato?
Adesso potreste dirmi che quel cane poteva anche essere stato in quella famiglia per poco ma io sapevo che non era così:era lo sguardo stesso dall’animale a dirmi che soffriva e che voleva tornare a casa,che voleva “riabbracciare i suoi cani”.Potrebbe sembrarvi assurdo ma è quello che ho provato.
Ero assorta nei miei pensieri quando Giancarlo continuò,non prestando attenzione all’aria corrucciata che designava il mio viso:
-Gli ho dato del cibo,dei bei ossi,ma si rifiuta di mangiare..Continuando così morirà-
Detto ciò decise di tornare all’interno del negozio e io ne approfittai per avvicinarmi a quel bestione…
Era davvero grande!
-Ciao bello!- dissi,mentre lo fissavo fisso,così senza nemmeno provare ad accarezzarlo.
Quello rialzò lo sguardo e mi rifissò e nel suo sguardo vidi tantissime emozioni: tristizza,stanchezza,sconforto e fame! Ma per un attimo mi parve di scorgere anche la felicità,fu quando cominciai a sorridergli.
Alcuni dicono che i cani sono molto simili agli uomini e che l’unica cosa che separa noi da loro è la parola…Bhè io non la penso così! La parola,i cani, ce l’hanno tutta negli occhi,e che occhi ragazzi!
Fu così che mi resi conto che ero di nuovo assorta nei miei pensieri…..a volte penso che penso troppo e,prima che me ne renda conto,sto pensando.E’ davvero una storia ingarbugliata!
Torniamo a noi…
Non ricordo precisamente cosa mi disse la testa ma decisi di slegare quel cane che per un attimo mi guardò con uno sguardo….arrabbiato,dire..era come se volesse dirmi:
“Non toccarlo,quello è del mio padrone”
Io tuttavia non mi spaventai e ripresi a guardarlo negli occhi; di certo non potevo fissarmi ma immagino che in quell’istante il mio sguardo fosse davvero freddo perché il cane per un momento tentennò e mi guardò con lo stesso sguardo che ha una gazzella appena catturata da un leone.
-Non torneranno a prenderti,rassegnati! Noi umani siamo davvero delle bestie….. Sai ti capisco,stai cercando di negare la realtà perché non riesci a credere che a tradirti sia stata proprio la persona della quale ti fidavi maggiormente.Ma in realtà sai benissimo che sei stato tradito e questo ti fa soffrire….-
Una lacrima scese involontariamente lungo il mio volto e quella montagna nera alzò maggiormente la sua testa pelosa.
-Non devi abbatterti!- Dissi,parlando con foga, mentre la gente mi passava vicino e cominciava a parlarmi alle spalle dandomi dell’idiota.Ma in fondo non mi importava;se erano presenti degli idioti quelli erano loro.
Ripresi a concentrarmi sul mio interlocutore e conclusi con una singola parola mentre mi grattavo il capo:
-Vivi-
Ora mi starete dando della pazza…Stavo parlando con un cane ma non era quella la cosa più shockante visto che ormai ci sono padroni che trattano i loro cani come se fossero i loro figli,vestendoli e parlando con quel tono idiota… No,la cosa shockante è che io credevo,anzi sapevo, che il cane mi capiva.
Ebbi la conferma quando si alzò e,senza smettere di guardarmi negli occhi, morse il guinzaglio chiedendomi,in modo indiretto ovviamente,di slegarlo: io eseguì immediatamente l’azione; fu davvero strano perché l’animale mi guardò intensamente,poi chiuse per un istante le palpebre(cose che finora non aveva ancora fatto),dopodiché si girò e se ne andò chissà dove.
Io capii e risi con entusiasmo: mi stava ringraziando.
Decisi che era ora di tornare a casa ma mi fermai ai cassonetti vicini al mio palazzo: fu lì che buttai il guinzaglio che portava dolore a quel mio nuovo amico.


Angolo autrice
Salve a tutti! Sono felice che abbiate letto ^^ e spero che il primo capitolo vi sia piaciuto :)
Mi scuso per gli errori grammaticali sicuramente presenti ma non ho riletto la storia :P ma prima o poi la rileggerò e correggerò gli errori presenti ^^
Grazie e alla prossima
  
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