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Autore: high_function221B    29/12/2013    4 recensioni
Cosa succederebbe se Mika da piccolo avesse tenuto un diario al quale raccontava le parti più profonde,i dubbi esistenziali,ma anche le semplici giornate scolastiche?
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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N.B tutti gli errori presenti nel testo(errori di grammatica,verbi mal coniugati...)NON sono casuali.

Ciao a tutti :) questo è un capitolo dove Mika ricorda un episodio successo qualche anno prima, spero vi piaccia!

 

Ricordo ancora con precisione i giorni che precedetero la “grande scoperta” oltre il giorno steso: mia madre mi venne a prendere a scuola prima del solito,non so neppure bene quali santi ho ringraziato per quel gesto, mi dise che doveva portarmi in un posto dove avrebero potuto aiutarmi e aiutarla a capire perche tutto andasse danatamente a rotoli a scuola. Dopo mezz'ora pasata a parlare con una bionda e sorridente donna di tuta la storia della mia famiglia venne il momento di far uscire la mamma perchè la tipa, la bionda, voleva fare una chiachierata con me, solo con me.

Inizio col dirmi: “Micheal, ti va di racontarmi cosa sucede di precisione a scuola? “

Non ne volevo parlare, no. Avrebbe significato metere sale su una ferita già più che aperta così mi limitai ad oservare la stanza: era piuttosto picola. Aveva un tavolo di vetro trasparente e 2 sedie bianche, alle mie spalle due poltrone nere che avevano tuta l'aria di essere comode. Alla mia desta finestre grandisime che affacciavano su un parcheggio. Tutto contornato da un fortisimo odore di disinfetante.

Mi rifece la domanda, questa volta risposi :”Uno schifo” non agiunsi nient'altro.

Lei non mi chiese il perchè e se un momento primo gliene fui grata il momento dopo desiderai che lo avesse fato. Mi mise sotto al naso dei fogli dicendomi “cerca di legerli più velocemente che puoi, io tengo il tempo”. Sapendo cosa sarebbe sucesso scossi violentemente la testa, Lisa(così si chiamava)intuendo il mio stato d'animo(non so come, ma ci riuscì) mi disse: “lo so, ma io e te siamo qui per capire di trovare una risposta a tuta la fatica che fai a scuola e lo so che in questo momento è l'ultima cosa che desideri è leggerli, ma serve a me per riuscirti a dare una risposta”

Suficentemente convinto da questo discorso posai gli occhi sulla prima riga, imediatamente quelle cose piccole e nere iniziarono a spostarsi, scambiandosi come se stessero balando una danza allegra( si, per loro, unicamente per loro):C-ce-cera...u-una...v-vol-ta...una...g-gi-fa..gifa..gifara...

Come se non bastase mi fece fare la stessa cosa anche con una lista di parole e una con una lista di parole che non avevano alcun senso..o forse si? Boh..non faceva la diferenza, non ci avrei capito un tubo lo stesso.

Dopo quell'incontro mi salutò con un soriso rassicurante, mi sentii compreso da lei benchè avessi fatto una figuraccia.
Mi colpì perchè non rise, non fece nessuna faccia strana anzi mi sorrideva comprensiva.

Tornai da lei altre tre volte, poi quel giorno(imposibile dimenticarlo),il 18 marzo, chiamò me e mia madre e ci disse la cosa più bella e terribile che avessi potuto sentire. Disse che dai “test” , si li chaimo proprio così, era uscito che non mancavo certo di inteligenza, come speso ero portato a credere, ma tutta quelle dificoltà umiliazioni, insodisfazioni, il non sapre leggere la musica, l'orologio, il non sapersi allacciare le scarpe, il non sapere le tabelline, fare tutti quelli errori nei temi e tutta una lunga lista, ero causato dal fato che ero dislessico e altre due parole dis-qualcosa che non ricordo, ma poco importa.

Usci da quello studio piangendo di gioia..e di dolore.

Sarebbe stato forse più semplice creder di esere scemo forse finalmente mi avrebbero lasciato in pace e invece così oltre al fatto di essre stato etichetato come un alimento sarei stato preso in giro dopiamente, non cera dubio su questo.

Arivato a casa mi misi a scivere in preda a non so bene cosa, mi sentivo completamente svuotato non so da cosa. Svuotato e basta.

 

Il mondo fa schifo,mi sento uno schifo..forse anno ragione loro, forse non valgo nula. Forse sono capace solo di scapare a casa a piangere,forse sono davvero stupido,non farò nulla un giorno,non sarò nulla e mi continuero a nascondere tra gli altri, preocupato più a scappare che a inseguire il mio sogno.
Io voglio cantare. La musica è l'unica cosa che mi fa stare davvero bene ma sembra che anche di questo il mondo mi voglia privare. Non so leggere lo spartito e perchè? Perchè sono dislesico.
Perchè questo, perchè prorpio a me? Il mondo avra pensato “umh vediamo un po' dato che sto poverino è gia perseguitato dalla sfiga perchè non gli aggiungiamo qualcos'altro..ma cosa potremo fare..umh..ecco,ho trovato!facciamolo dislessico”


Angolo autrice:
Eccomi di nuovo qui :) spero abbaiate passato Buone feste, sopravvisuuti alle portartate della nonna, soprattutto!E intanto che ci sono ne approfitto per augurarvi Buon Anno nuovo!!
Ma bando alle ciance..spero che il capitolo vi sia piaciuto. Quello che avevo scritto all'inizio era completamente diverso, però mi convinceva meno.
Fatemi sapere quello che ne pensate,in positivo, in negativo in cambio vi prometto che prima aggiornerò presto (*se,a chi la vuoi far credere?!*)

Mi dileguo,a presto!
baci :D
  
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