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Autore: Lilies    29/12/2013    11 recensioni
Papà dice che mi sto innamorando di te, ma io non gli credo.
Cosa vuol dire innamorarsi? Tu lo sai?
Quando me lo dice le mie guance diventano rosse come i quadretti della tua gonna scozzese. E poi corro via.
Mi sorridi di nuovo?
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Peeta Mellark
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
- Questa storia fa parte della serie 'Rebirth (Peeta/Katniss)'
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Ciao. Le tue treccine sono davvero carine.
Cioè, i tuoi capelli sono carini. Non le treccine.
Aspetta, ricomincio.
Ciao! Amo le tue treccine nere. Le osservo sempre ballonzolare sulla tua schiena, sai? Mi ipnotizzano. Papà dice che sembro un pazzo, perché continuo a fissare i tuoi capelli ondeggianti finché non sparisci alla mia vista mentre torni al Giacimento, a casa tua. Però, secondo papà, sono anche tenero. Io non gli credo.
Hai dei bei denti. Cioè, no. Cancella tutto.
Aspetta, ricomincio.
Hai un bel sorriso.
Lo so che hai un bel sorriso, anche se l'ho visto una volta sola. Anzi no, due volte. La prima, due giorni fa, dopo che hai cantato la Canzone della Valle a scuola. Tutti applaudivano e tu ci hai sorriso. Quello stesso pomeriggio, però, mentre ritornavi a casa, le tue labbra screpolate erano piegate orizzontalmente, serie.
Perché non sorridi mai? Dovresti farlo più spesso. Sei bella quando sorridi.
Ah, sì, mi piace anche la tua voce. È bellissima.
Come fai? Hai incantato tutti gli uccellini, l'altro ieri. Come hai fatto? Me lo dici?
Ti prego. Canta ancora.
Mi fai stare bene. Cioè, no. Non so come dirtelo.
Ecco, forse –
forse ho trovato.
Quando ti vedo sto bene e penso che la vita è meravigliosa, ma quando te ne vai – sparisci alla mia vista mentre torni al Giacimento, a casa tua – mi manchi. Non so perché. Ma quando non ci sei sento male alla pancia. Non so. So solo che spero sempre di vederti tornare davanti alla vetrina della panetteria con la tua sorellina affianco. Spero sempre di riuscire ad avvicinarmi a te, sogno di parlarti.
Ti ricordi i biscotti che hai trovato sul banco, ieri? Be', sono stato io! Tu sei così magra. E poi, nascosto sotto la cattedra mentre la classe era vuota e tu scartavi il tuo regalo, ti ho vista sorridere per la seconda volta.
No, non va bene. Aspetta, ricomincio.
Papà dice che mi sto innamorando di te, ma io non gli credo.
Cosa vuol dire
innamorarsi? Tu lo sai?
Quando me lo dice le mie guance diventano rosse come i quadretti della tua gonna scozzese. E poi corro via.
Mi sorridi di nuovo?



Ciao. Hai una treccia bellissima.
Cioè, no, hai dei capelli bellissimi. No, non i capelli.
Aspetta, ricomincio.
Ciao. Amo la tua treccia nera. La osservo sempre ballonzolare sulla tua schiena, sai? Mi ipnotizza.
Mi piace anche il tuo viso. E le rughette che ti si formano agli angoli della bocca quando sorridi, quelle poche volte che lo fai. Perché non sorridi mai? Dovresti farlo più spesso. È bello sorridere.
Tu te ne stai sempre con lo sguardo fisso fuori dal finestrino del treno. E anche a casa, sei immobile. Non ti muovi. La tua bocca si è congelata in una precisa linea orizzontale.
Sei serissima. E hai l'aria truce. Haymitch lo dice sempre. Che sei truce, intendo.
Guardandoti bene, adesso, mi sembri soltanto smarrita in un altro mondo, proprio come lo ero io da piccolo, mentre ti seguivo con lo sguardo mentre tornavi a casa.
Dai, sorridi di nuovo. Lo so che è difficile, in questo momento. Ma fallo lo stesso. Ti prego. Provaci. Però, anche davanti a questa folla di persone, anche se Effie ti ha consigliato di farlo, tu non lo fai. Probabilmente sei troppo scossa anche solo per renderti conto di ciò che sta succedendo. Lo capisco, perché sto passando esattamente le stesse cose.
Aspetta, aspetta. Così non va bene.
Devo ricominciare.
Sorridimi un'ultima volta, sorridimi anche se non sei felice.
So che ti manca la tua vecchia vita, che essere costretta a recitare per le telecamere ti fa saltare i nervi,
che stare con me ti dà fastidio, ma fallo. Fallo per me. Ne ho bisogno.
Non riesco più a guardare in quei tuoi occhi grigi e
spenti, irrimediabilmente morti, senza rivederci almeno un briciolo di vita.
Ti ricordi quella volta nella grotta? Ci siamo sentiti vivi, perché eravamo sul punto di morire. Sorridimi ancora, dai. Anzi, aspetta. Sto sbagliando tutto. Devo riflettere.
Devo ricominciare.
Ascoltami bene, ora.
Mi manchi. Sì, mi manchi tanto. Mi manca ciò che avevamo – che
credevo avessimo – durante gli Hunger Games.
Tu mi hai amato, vero?
Non importa, non rispondere. Non è importante.
Io ti ho amata. E ti amo adesso. Amo di meno ciò che ti sto dicendo, quindi aspetta. Ricomincio.

Ciao. Ti amo ancora.
Volevo dirti solo questo.



Ciao. Ti sto guardando mentre dormi. Mi ipnotizzi. Tutti mi dicono che non dovrei fissarti troppo a lungo. Ma lo faccio lo stesso. Ne sento il bisogno, anche se non ne capisco il motivo.
Ti sto guardando e mi sento bruciare dentro.
Non lo so.
Non lo so, che succede.
Una bambina dalle trecce nere luccica nella mia mente. Ha i contorni sfocati. Sei tu. Sei tu che sorridi malvagiamente mentre la mia famiglia brucia, danzando davanti ai resti della panetteria in fiamme. Ridi. Il ricordo luccica ancora, ma io vedo nero.
Sfrego i polsi contro le manette, violentemente.
Sento i tagli riaprirsi, ma non me ne preoccupo. Perché sei ancora viva? Io devo ucciderti.
Subito, adesso, ora.
Qui.
Mi dicono che ti ho amata molto. Ma com'è possibile?
Io non posso aver amato un'assassina.
Hai ucciso tutti. È colpa tua.
Ciao. Ti sto odiando mentre dormi. Mi ipnotizzi.
No, aspetta.
Ricomincio.
Ciao. Devo ucciderti.
Sì, devo ucciderti.

Forse.

Sorridi nel sonno. Devo ucciderti.
Toglierti quel sorriso malvagio.
Per sempre. Ucciderti.

Non sorriderai più.






NdA. Mhm. Stavolta (per una volta) sarò di poche parole.
È un esperimento. Tutto qua.
Peeta alle prese con i suoi sentimenti. Forse è noiosa, forse no.
La seconda “lettera” è da collocare all'inizio del Tour della Vittoria (quella folla di persone sono gli abitanti dell'11); l'ultimo blocco, invece, è durante la guerra, ovviamente. Mentre si trovavano da Tigris, diciamo, ma credo di aver sbagliato qualche particolare. Non so.
Ok, ora stacco.
Spero di vedere tante belle recensioni! Come sempre, non risparmiatevi le critiche, che sono spesso la cosa più utile!
Un bacione.

  
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