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Autore: Lucy_inthesky_withmagic    29/12/2013    1 recensioni
Questa è la prima storia che pubblico su internet,spero che leggendola qualcuno possa appassionarsi,anche perchè ci ho davvero messo il cuore nello scriverla.
Dal testo:
"Si allontanò e io mi sedetti su una panchina lì vicino,in attesa del suo arrivo.
"Ciao Juliet" esclamò una voce alle mie spalle.
Sussultai.
C'era troppo silenzio,e quella voce lo aveva spezzato troppo velocemente,cosa che mi aveva spaventato parecchio.
Mi voltai e lo guardai negli occhi.
Non erano castani misti al verde."
...spero di avervi incuriosito con questa breve descrizione...Buona Lettura e Grazie Mille!:)
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: George Harrison, John Lennon, Nuovo personaggio, Paul McCartney, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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RACCONTA JULIET**
Liverpool,6 ottobre 1959
Quella era stata una delle serate più belle della mia vita.
Non riuscivo a non pensare a tutto ciò che avevano organizzato quei quattro ragazzi per farmi sentire a casa anche in una città che conoscevo da così poco.
I giorni correvano veloci e Paul sembrava aver dimenticato la mia "tregua" stipulata con John nella sua cucina,o semplicemente faceva finta di niente per non rovinare le cose nel nostro rapporto nato da poco.
Avevo notato il suo finto "entusiasmo",ma non credevo che dubitasse di me fino a credere in qualcosa di puramente inesistente
tra me e lui.
Il tempo passava leggero e sfiorava la mia totale indifferenza,almeno finché non realizzai che Ottobre aveva fatto la sua comparsa,e con lui cambiarono molte cose. 
"Pss...Juliet?Juliet!!" mi chiamò Mary dal banco vicino al mio.
"Che c'è?" sussurrai per non farmi sentire dal professore che era immerso nella spiegazione della tipica storia Inglese.
Indicò la porta della classe che stava di fianco alla cattedra.
Attraverso il vetro si scorgeva una figura un po' troppo familiare per i miei gusti.
Paul mi faceva strani segni con le mani e strane smorfie con la bocca,ma non riuscii a cogliere nemmeno un significato di quella gestualità confusa.
"Professore,potrei andare in bagno per favore?" chiesi alzandomi in piedi.
Annuì con indifferenza e poi proseguì con la spiegazione della lezione.
Uscii dall'aula chiudendomi la porta alle spalle e per istinto cercai i suoi occhi intorno a me.
Qualcosa da dietro mi afferrò per la vita,e per poco non urlai.
"Hey,calma,sono io!" mi tranquillizzò con quella voce calda che si ritrovava.
"Mi hai fatto prendere un colpo Paul!" mi misi una mano sul petto.
Il mio cuore volava leggero tra i battiti accelerati causati dallo spavento.
Rise.
"è da ieri che non ti vedo e mi mancavi" sussurrò e mi baciò.
"è solo per questo che mi hai chiamato?" sorrisi.
Mi intrappolò il viso tra le sue mani e mi guardò fisso negli occhi sorridendomi.
"Ovvio..perché non è una scusa valida?" chiese malizioso.
"Certo che lo è" risposi intontita dall'effetto che mi faceva il suo sguardo fisso nel mio..
"Oggi ho le prove e pensavo...non sei ancora venuta a sentirmi suonare sai?Devi proprio farti perdonare..." disse mentre si inumidiva le labbra.

"Ma.." intervenni imbambolata da quel gesto,ma lui mi zittì.
" 'Ma' nulla. Ormai non hai più alcuna scusa...dopo la tua "pace" con John" precisò alzando un sopracciglio.
"Va bene..ma a che ora?" chiesi arrendendomi.
Sorrise a 32 denti.
"Passo a prenderti alle quattro!" urlò e sparì correndo nel corridoio.
Con mio rammarico tornai alla noiosissima lezione di storia,ma con la testa piena di pensieri e di preoccupazioni.
George di fianco a me era quasi del tutto nel mondo dei sogni e per evitare di farlo rimproverare dal professore gli diedi una gomitata.
"AAAHIIA" Urlò aprendo gli occhi di colpo.
Mi misi una mano sulla fronte.
"Cosa succede signor Harrison?" chiese il professore,con il sottile gessetto bianco in mano,avvicinandosi al nostro banco.
"Mi scusi professore,ma per sbaglio ho dato una gomitata a George...sono un po' maldestra" mi scusai,mentendo ovviamente.
"Lei sarà pur maldestra,ma non creda che io sia nato ieri signorina Moon.So quando qualcuno nella mia classe chiude un occhio o due nel vero senso della parola" rispose.
"cavolo" pensai.
"Ora visto che avete evidentemente un'eccessiva voglia di studiare,per casa farete un compito extra." annunciò con un sorrisetto stronzo sulla faccia.
Era uno di quei momenti in cui mi sarei servita volentieri delle mani,peccato che non potessi proprio.
La campanella suonò ed io e Geo ci trascinammo in silenzio fino a casa.

Pranzammo in totale silenzio...a mo' di  lutto mondiale.

"Cavolo!Proprio oggi che ci sono le prove!!" esclamò quando ci sedemmo sul letto della mia stanza.
"Giusto le prove!Paul mi ha costretta a venire ad ascoltarvi!" ricordai io.
"E come facciamo con la ricerca di storia?" mi chiese.
"Tu vai..la faccio io!" optai.
"Macché! Noi le cose le facciamo sempre insieme no?" affermò.
Stavo per rispondere ma capii giusto in tempo che si trattava di una domanda retorica.
"E perciò cosa proponi?" gli chiesi giù di morale.
"IDEAA!" urlò,salì sul letto ed iniziò a saltellarci sopra.
"Dimmi!!"
"Noi andiamo alle prove,e poi tra una pausa e l'altra facciamo la ricerca!" disse entusiasta.
"Non è una soluzione geniale,ma è la migliore fino ad ora...che ore sono??" gli chiesi.
Girammo la testa verso l'orologio.
Erano già le tre e mezza!
Ma ce l'avevano tutti con noi oggi??
"Si ci mette pure il tempo Juliet" disse Geo e rise.
Ci preparammo in fretta come al solito.
Con me e George nello stesso posto era impossibile arrivare in tempo a qualsiasi appuntamento.
Indossai dei Jeans semplici con qualche strappo causato dal tempo e un po' scoloriti,una maglia celeste con dei ricami e le scarpe da ginnastica.
Non volevo essere troppo "sofisticata" perciò lasciai i capelli sciolti, ma truccai gli occhi con l'eyeliner e con un po' di mascara.
Quando uscimmo di casa erano già le quattro e perciò ci sedemmo davanti al vialetto ad aspettare l'arrivo di Paul.
"Geo...stavo pensando..ma con Mary?" gli chiesi in un momento serio (Che tra noi erano molto ma molto rari).
"Va molto bene!Oggi l'ho invitata alle prove" mi sorrise.
Io non ne sapevo proprio niente anche perché con Mary non avevo avuto opportunità di parlarle di George.
Ero contenta,e Molto.
I miei due migliori amici stavano quasi insieme e ciò era più che perfetto!
"Sono felice per voi " gli dissi e sorrisi.
"Anche io" rispose tra le nuvole.
Paul comparve dalla strada e insieme ci dirigemmo verso la meta.
George ci lasciò da soli per andare a prendere Mary.
"Sono a casa tua le prove?"gli chiesi prendendolo per mano.
"No,da John.Sua zia non c'è e così ne approfittiamo per avere la casa disponibile" mi disse.
"Capito" 
Non sapevo dove vivesse John,e nemmeno il perché vivesse con sua zia invece che con sua madre,ma qualcosa mi diceva che sarebbe stato scortese chiederlo così apertamente.
Arrivammo difronte alla graziosa villetta in cui viveva John con sua Zia.
"Entrate Juliet!" mi disse John con un sorriso quando venne ad aprirci la porta d'ingresso.

"Grazie John!!" ricambiai il sorriso.Quello che doveva essere il salotto era stato riorganizzato come una sorta di sala prove con una batteria improvvisata e le chitarre varie poggiate sul piccolo divanetto marrone.

C'era un ragazzo che non conoscevo che stava conversando insieme a George.
Mary stava ad ascoltare,ma non sembrava badare molto alle parole che si scambiavano i due.
"Juls!!" mi venne ad abbracciare "Sono contenta che ci sia anche tu qui con me!" continuò sorridendo.

"Non conosco molto nessuno di loro,sei la mia ancora di salvezza!" esclamò poi a bassa voce guardandosi intorno circospetta.
Chiacchierammo un po',il tempo che Paul impiegò per accordare la sua chitarra,dopo di che John mi affiancò.
"Vieni Juls,ti presento una persona" mi disse.
"Ok" gli risposi con dei dubbi.

Chi altro avrei dovuto conoscere?
Paul si alzò di scatto e mi trattenne per un braccio
"Dove vai?" mi chiese fulminando John con lo sguardo.
Stavo per tranquillizzarlo,ma John fu più veloce di me.
"Calmati McCartney!Le faccio solo conoscere Stu!" si spiegò John.
Guardavo la sua mano stretta intorno al mio polso che non accennava ad allentare la presa.
Feci scivolare quella presa fino a raggiungere la mia mano e a quel punto la strinsi molto forte.
"Vieni con me" gli sussurrai con un sorriso rassicurante.
Si tranquillizzò e John ci portò davanti al caminetto dove quel ragazzo si era appoggiato con disinvoltura.
"Juliet,lui è Stuart" disse John.
Stuart alzò lo sguardo per incontrare il mio.
Era un ragazzo molto bello e a differenza di John non possedeva proprio quell'aria da irresponsabile a caratterizzarlo,anche se sicuramente mi stavo sbagliando di grosso.
"Piacere" sussurrò,mi afferrò l'altra mano e la baciò.
"Vacci piano Stu,lei è proprietà di McCartney!" affermò John ridendo di gusto.
Con la mano sinistra avvertivo la stretta di Paul molto forte,che probabilmente dentro stava per scoppiare,mentre nella
mano destra stringevo quella di Stuart.
La lasciai.
Le parole di John non mi avevano infastidito più di tanto,ormai lo conoscevo talmente bene che nemmeno ci badavo e poi sapevo la grande considerazione che lui aveva delle donne.
"Muovetevi ad imbracciare quelle chitarre!Pensate di essere venuti qui a far baldoria??" urlò John contrariato.
"Juls ma la ricerca?" mi chiese Geo preoccupato.
"Non preoccuparti tu suona! Io scrivo!" gli feci l'occhiolino.
Spiegai la situazione a Mary che fu molto disponibile nell'aiutarmi nell'arduo compito.
I Ragazzi erano molto bravi.
Suonarono molte canzoni di Elvis,ma anche di Chuck Berry e Buddy Holly.
John cantava quasi tutti i pezzi e Paul mi fissava intensamente,così tanto da perforarmi la pelle con lo sguardo.
Stuart suonava il basso,anche se sembrava voler fare a botte con quello strumento con il quale non andava molto d'amore e d'accordo.
Anche lui di tanto in tanto mi guardava e sorrideva maliziosamente e probabilmente non ero l'unica ad essersene accorta,ma io
per evitare qualunque genere di tensione o di lite,preferii far finta di nulla.
Io e Mary finimmo molto velocemente la ricerca,cosa che non sarebbe stata possibile se ci fosse stato George al suo posto.
"Andiamo" mi impose Paul quando terminarono le prove.
"Già?" gli chiesi confusa.
Sembrava diverso rispetto a quella mattina,infatti i suoi lineamenti erano più tesi e duri,ma non mi capacitavo del perché.
Le sue mani si strinsero in due pugni molto saldi quando Stuart si sedette di fianco a me sul divano.
"Paul,vieni ad aiutarmi ad accordare questa chitarra!Non la capisco proprio...che ti prende oggi bellezza?" urlò John accarezzando lo strumento.
Risi. Stava parlando con la sua Chitarra! Che personaggio.
"Ti fa ridere eh?" mi chiese una voce molto vicina a me.
"Spesso.John è unico" gli risposi senza guardarlo.
Infondo era verissimo.
"Hai ragione.Da quanto stai con Paul?" mi chiese poi cambiando discorso improvvisamente.
La domanda mi lasciò un po' perplessa.
"Ehm...quasi un mese,perché?" risposi incerta,voltandomi.
"Così...non mi sembra il tipo da relazione seria e duratura,tu invece si" osservò.
"Ti sbagli,Paul è molto affidabile".
"Occhio,io di solito non sbaglio mai" rise indicandosi l'occhio destro con l'indice.
Mi stava forse avvisando...o sfidando?Di certo con me non l'avrebbe avuta vinta facilmente.
"Nemmeno io" gli feci l'occhiolino e lui scosse il capo.
"Sei testarda eh?" osservò
"Giusto un pochino" minimizzai e risi.
"Fra tre giorni è il compleanno di John sai?" cambiò argomento.

Ma si divertiva?
"Davvero?"
Annuì.
"Abbiamo organizzato una festa per lui,e tu,ovviamente sei invitata" 
"Siamo,vero?" puntualizzai io indicando Paul che discuteva con John.
"Certo,puoi portare anche lui" disse facendo una smorfia.
"Bhe' grazie allora".
Mi alzai dal divano lasciandolo lì da solo.
Era divertito e per poco non scoppiò a ridere.
Quando mi comportavo così solitamente provocavo reazioni diverse,ma non ci badai  poi così tanto.

 

 

 

---->Spazio Autrice:

Salve a tutti! Scusate il ritardo con il quale ho aggiornato,ma sono sempre impegnata!:D

Spero che vi piaccia,e mi farebbe molto piacere sapere cosa ne pensate,sinceramente...

Ci tengo a precisare che come avrete capito i tempi storici non sono affatto rispettati. :)

Buona Lettura! 

Peace and Love <3

-Lucy!

  
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