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Autore: Mayka92    29/12/2013    1 recensioni
Dopo lunghi anni trascorsi lontani da casa, è giunto il momento per Aurora di fare ritorno nel suo Reame. La minaccia di Malefica torna a farsi viva. La perfida donna, vuole la sua vendetta a tutti i costi. E per ottenerla, decide di avvalersi dell'aiuto di una vecchia conoscenza, un pirata il cui nome e' Hook.
Cosa succedera' nel reame della Principessa? Cosa succedera' alla ragazza stessa? Avra' il suo "E vissero per sempre felici e contenti?
Genere: Avventura, Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aurora, Killian Jones/Capitan Uncino, Malefica
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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*Dopo che la Regina lascio’ le stanze della Principessa. Aurora inizio’ a prepararsi per il ballo.
Nonostante gli anni trascorsi lontana dal palazzo, dalle proprie cose, ricordava perfettamente dove trovare ogni minimo oggetto, ogni semplice particolare.
Si porto’ davanti allo specchio una volta curato ogni minimo dettaglio.
Si guardo’ attentamente, cercando di essere il piu’ meticolosa possibile.
Questo era il suo primo, vero e ufficile ballo. Da piccola partecipava ma per poco tempo, non le era concesso fermarsi troppo a lungo dato che si protraevano fino a tardi.
Eppure le piaceva restare anche solo quel tanto che bastava per vedere i colori allegri, sentire la musica avvolgere l’atmosfera, stare ad osservare ammaliata le Dame nei loro bellissimi e perfetti abiti danzare insieme ai Cavalieri, guardare affascinata le movenze e, piu’ di tutti, gli sguardi di alcune coppie. Sguardi profondi e quasi speciali che si riservavano l’uno per l’altra.
Sguardi innamorati.
Amore. Un sentimento tanto grande e travolgente.
Quello che Aurora conosceva di questo sentimento lo aveva appreso dalle storie che le venivano raccontate, e nel guardare sua Madre e suo Padre. Vedeva chiaro e cristallino l’amore che li univa.
Lo vedeva dai gesti, lo vedeva dagli sguardi, lo sentiva nelle parole… le sembrava quasi di poterlo toccare.
Amore. Aveva sempre sognato quel sentimento. Aveva sempre desiderato trovare la persona che le avrebbe catturato il cuore. Che l’avrebbe fatta sentire desiderata, protetta e amata…
Persa in quei pensieri, sussulto’ quando sentì bussare alla porta.*
 
- Avanti…

*Rispose ancora sovrappensiero.
Da dietro la porta, comparvero Flora, Fauna e Serena.
Le tre rimasero incantate nel vedere Aurora. La guardarono sorridendo quasi commosse.
La Principessa sorrise imbarazzata e confusa dalla loro reazione.*
 
- Ho forse sbagliato qualcosa? Gli anni passati lontani dal Palazzo forse mi hanno fatto dimenticare come ci si deve presentare ad un ballo? 

*Chiese con un accenno di agitazione nella voce.
Le tre si avvicinarono accennando a una flebile risata.*
 
- No bambina *disse Fauna* sei semplicemente incantevole… 

*Aurora abbasso’ per  un’istante lo sguardo lievemente.*
 
- Grazie… 

*Si limito’ a rispondere per poi guardarle nuovamente.*
 
- Ora andiamo forza, sei attesa con impazienza. 

*Affermo’ Flora.
La Principessa si diete un’ultima occhiata allo specchio sistemando le pieghe del vestito e si diresse insieme alle tre Fate verso la sala da ballo.
La strada che intrapresero passava per il cuore del Castello.
Aurora si guardava attorno riempiendosi gli occhi fino in fondo di cio’ che la circondava. Cio’ che riportava alla mente I ricordi di un’infanzia felice.
Istintivamente, e quasi senza accorgersene, porto’ la mano sulla parete piacevolmente fredda al contatto con la pelle. La fece scorrere per qualche centimetro sulla superficie, tenendo gli occhi socchiusi, ampliando quella che le sembrava una sensazione mai provata fino a quel momento.
Riapri’ gli occhi quando del vociare accompagnato da una musica allegra, risuonarono nelle sue orecchie.
Poco distante da lei, eccola. La porta della sala da ballo.
Lentamente la sua mano lascio’ la parete e il braccio le scivolo’ lungo il vestito.
Una volta di fronte ad essa si fermo’ un istante restando a guardare quella porta di legno intarsiata con decori circolari e a spirale.
Flora, Fauna e Serena la guardarono capendo subito cosa le stesse succedendo.
Fu nuovamente Serena a farsi Avanti, come nell’istante in cui si era fermata prima di varcare una delle entrate secondarie del palazzo.*
 
- Un respiro profondo tenendo gli occhi chiusi e’ tutto quello che ti serve bambina. 

*Le disse con voce pacata e rassicurante, sfiorandole la delicata mano.
Aurora fece come le era stato suggerito.
Chiuse gli occhi, prese un profondo respiro isolando qualsiasi rumore la circondasse, per poi riaprirli.
Assunse una postura regale e un’espressione sicura in volto.
Pochi istanti dopo le porte di aprirono, e venne annunciate solennemente.
Varco’ la sogli della porta raggiungendo cosi’ la balconata che dava sulla sala da ballo.
La vista di tutte quelle luci sgargianti e di quei colori sembro’ quasi accecarla.
Si diresse poi verso la scalinata che conduceva alla sala; prese con la mano un limbo dell’abito alzandolo appena, per poi prendere a scendere lungo la lunga scalinata dalla lieve forma curva.
Un gradino alla volta scese le scale guardandosi attorno.
La sala ghermita di persone che la guardavano sorridendo estasiati e commossi nel vederla li.
Mai Aurora si sarebbe aspettata tale reazione.
Un sorriso che nascondeva l’agitazione del momento le si dipinse sul volto.
Passo dopo passo la scalinata termino’.
Si porto’ al centro della sala guardando dritta di fronte a se’, alla fine della stanza.
In piedi, di fronte ai due troni, eccoli pronti ad accoglierla sorridendo emozionati.
Il cuore della ragazza prese a battere velocemente tanta era l’emozione nel vedere a pochi passi la Madre e il Padre.
Prese nuovamente a camminare dirigendosi verso di loro.
Passi lenti, eleganti e aggraziati. Postura eretta ed espressione che appariva calma e pacata, ma dietro la quale si nascondeva l’agitazione per quello che stava accadendo
Stretta nella mano destra, la stoffa dell’abito.
Ritrovare I propri genitori per davvero, e non in sogno come spesso le accadeva.
Sentii gli occhi divenirle lucidi e cerco’ di trattenere le lacrime.
Il cuore batteva sempre piu’ forte e una morsa le attanagliava lo stomaco tanto era felice per tutto quello che le stava accadendo.
Un passo dopo l’altro, le distanze fra lei e i genitori si accorciavano sempre di piu’.
Giunta a una debita distanza si fermo’.
Fece un’elegante inchino chinando appena il capo. Quando lo rialzo’ e incontro’ I sorrisi gioiosi e commossi della Madre e del Padre, non riusci’ piu’ a resistere.
Lascio’ il lembo della gonna affrettandosi con quei pochi passi che le restavano, a raggiungere il Re e la Regina.
Quest’ultima allargo’ le braccia fra le quali Aurora si precipito’ con un sorriso indescrivibile tanta era la felicita’ e l’emozione.
Senti’ la Madre stringerla, ancora piu’ di quando la raggiunse nelle sue stanze se la cose era possibile, e lei fece altrettanto.
Re Stefano, porto’ la mano sui capelli lunghi e mossi della figlia, carezzandoli lentamente sorridendo dolcemente.
Mai momento era stato tanto bello, tanto intenso… tanto atteso.
L’abbraccio si allento’ il tanto necessario che premise ad Aurora di guardare il volto dei genitori.
Nei quali vide la sua stessa emozione.
Si volto’ poi verso gli invitati restando accanto alla Madre, mentre il Re avanzo’ di qualche passo per prendere parola.*
 
- Amici. In questo giorno, condividiamo con voi la felicita’ di riavere con noi la nostra Principessa. Attesa con impazienza negli anni. Anni che sembravano secoli. Eppure eccoci qui. Eccola qui. Lunga vita alla Principessa. 

*Proclamo’ solennemente Re Stefano, mentre in coro I presenti ripetevano la sua ultima frase.
Aurora sorrise intimidita da tutta quella situazione.
Il Padre le si avvicino’.*
 
 
- Come da tradizione, spetta al Re aprire le danze insieme alla Principessa. 

*Le tese la mano.
La Ragazza abbasso’ un istante lo sguardo su di essa, per poi volgerlo agli occhi del Pare, I quali la guardavano fiero e affettuoso.
Lentamente la prese,  la strinse, e si lascio’ condurre al centro della sala.
La mano libera si porto’ sulla spalla del Padre, che poso’ la sua sul fianco di lei.
Una musica soave e piacevole al sentirla, si innalzo’ riecheggiando.
Si aprirono cosi’ le danze.
Gli occhi di Padre e Figlia continuarono a guardarsi, i sorrisi non abbandonavano le loro labbra.*

- Sei bella oltre ogni dire Figlia mia.  

*Affermo’ Stefano con voce dolce, facendo cosi’ arrossire le guance di Aurora.*
 
 
- Vi ringrazio Padre… 

*Rispose lei.*
 
- Mi siete mancato cosi’ tanto. 

*Prosegui’ poi la ragazza, con voce tremante sentendo la sensazione di dover piangere bussare alla porta.
Il Re sorrise con dolcezza a quelle parole.*
 
- Mi sei mancata anche tu Aurora. Non c’e’ stato giorno che non abbia pensato a te, a quanto avrei volute stringerti fra le braccia… ora posso di nuovo farlo. Sei qui, e recupereremo tutto il tempo. 

*Affermo’ Stefano. A quelle parole, fu inevitabile che delle lacrime solcassero il volto di Aurora.
Parole paterne e profonde che le toccarono il cuore, facendole provare una sensazione di calore che da molto tempo non sentiva.
Il Re le asciugo’ le guance umide.*
 
- E’ tempo ora di sorrisi e risate, mostra quanto il tuo sorriso sia splendente. 

*Disse poi con orgoglio guardandola negli occhi.
Fra la musica, le risate e le chiacchiere, la serata volgeva di bene in meglio.
La felicita’ sembrava regnare in quella sala, tanto da farla traboccare e poterla toccare con mano.
Sembrava quasi una favola.
Qualcosa pero’ sfuggiva agli sguardi… qualcosa di inaspettato… qualcuno.
Da un angolo della sala, un uomo guardava con particolare interesse la Principessa.
Un uomo che sembrava aspettare il momento propizio per avvicinarsi a lei.*
 
  
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