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Autore: Lady Atena    29/12/2013    1 recensioni
C'era un'idea. Stark ne è informato. Si chiamava "Progetto Avengers". La nostra idea era di mettere insieme un gruppo di persone eccezionali sperando che lo diventassero ancor di più.
Gli eroi dopo New York si sono divisi, hanno preso strade separate e vissuto avventure diverse.
Ma per quanto ancora?
Torneranno perché avremo bisogno di loro.
(Spoiler di Captain America; The winter soldier)
Genere: Avventura, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altri, Bruce Banner/Hulk, Steve Rogers/Captain America, Tony Stark/Iron Man, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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- Questa storia fa parte della serie 'Scudi troppo spessi.'
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Mi avrebbe salvato … perché?”.1

Tony superò la porta dello studio, sporse il capo guardando Bruce seduto dietro la scrivania. Bruce lisciò il lato del ritaglio del giornale, sorrise lievemente sfiorando con la punta dell'indice la guancia della donna in camice sulla foto e sospirò stringendo le labbra tra loro. Tony avanzò, infilò le mani in tasca.
“Quella sarebbe la tua Bella?”.
Bruce sobbalzò, alzò il capo tirando la testa all'indietro e trattenne il fiato spingendosi con la schiena verso la spalliera della poltrona rossa.
“Solo che io non mi trasformerò in un Principe azzurro”.
Tony poggiò una mano sulla scrivania sporgendo la schiena in avanti, sogghignò piegando il capo con le iridi castano scuro socchiuse.
“Il Principe azzurro è un noioso arrogante. Hulk è molto più divertente”.
Bruce sospirò a labbra strette, si passò le dita sulla fronte massaggiando le tempie tirate; gli occhi erano incavati e circondati da occhiaie violacee spesse tre dita.
“Lei è ancora dell'idea che mi abbia salvato per qualcosa di più grande, vero?”.
Tony schioccò la lingua sul palato, gli fece l'occhiolino.
“E non mi sono sbagliato. A New York mi hai salvato la vita”.
Bruce scosse il capo, abbassò la mano lasciando andare il ritaglio di giornale che stringeva nell'altra; il foglio finì sopra una serie di altri fascicoli.
“Non io, l'Altro”.
Si girò con il busto verso Tony, alzò il capo piegando il corpo verso destra poggiandosi al bracciolo della poltrona.
“Quello che potrebbe succedere se scoprissimo perché …”.
Si morse il labbro, sospirò e scosse la testa.
“... Perché Lui mi ha salvato la vita, potrebbe non piacerle per nulla”.
Tony roteò gli occhi, prese gli occhiali da sole dal taschino del giacchetto e si rizzò facendo il giro della scrivania fino ad arrivare alla sedia che vi stava davanti. Si sedette a gambe allargate infilando gli occhiali da sole, li premette contro il naso e li lasciò scivolare verso il basso scoprendo gli occhi brillanti di riflessi caffè.
“Non è stimolante ripetere sempre le stesse battute, Doc. Perché non mi dici qualcosa che non so?”.
Bruce sfregò i denti tra loro e si alzò di scatto battendo la mano sulla scrivania, i fogli sobbalzarono ed alcuni caddero in terra con una serie di fruscii; Bruce si sporse in avanti con la schiena con gli occhi socchiusi dalle pupille ristrette.
“Tu trovi la mia situazione divertente?!” urlò con un ringhio.
Tony piegò il capo di lato, si alzò sfilandosi gli occhiali da sole e li poggiò sulla scrivania alzando la testa sporgendo il collo verso l'alto.
“Trovo stupido dividere sé da se stessi” disse, con tono scuro.
Bruce sgranò gli occhi, sentì i muscoli rilassarsi e si sedette con un tonfo lasciando ricadere le braccia lungo i propri fianchi. Sospirò, abbassò la testa portandosi la mano alla fronte massaggiandola con le dita. Scosse il capo, si piegò in avanti passando le dita tra i capelli chiari e rialzò la testa aprendo le dita ad altezza degli occhi.
“Lei non ha paura di nulla, signor Stark?”.
Tony sogghignò, si sedette nuovamente tenendo le gambe allargate e la schiena poggiata contro la sedia con le braccia aperte e i gomiti poggiati sulla spalliera.
“Di un'infinità di cose. Ma nessuna di esse è grande, verde e incazzata; Doc”.
Bruce inspirò a fondo facendo tendere il tessuto della camicia sulle spalle, espirò e il tessuto del colletto ondeggiò attorno alla sua pelle tesa. Afferrò gli occhiali da vista, li mise socchiudendo gli occhi.
“Non potrò mai rivedere Beth, signor Stark”.
Tony mosse la mano in aria, allungò l'altra afferrando gli occhiali da sole infilandoli nella tasca della giacca e scrollò le spalle aggrottando le sopracciglia.
“Io non ne farei una tragedia. Non aveva molta simpatia per Hulk, vero?”.
Bruce si morse il labbro, strinse un pugno poggiando la mano chiuse sulla coscia.
“Voleva curarmi. Per tornare insieme”.
Tony piegò il capo di lato, lo rizzò sporgendo le labbra.
“Curare attraverso la morte è solo una delle tante pratiche della nostra società”.
Mosse il polso in tondo dimenando le dita in aria.
“È come un'eutanasia. Si uccide una persona per alleviare le sofferenze dei suoi cari, più che del malato”.
Bruce sospirò, chiuse gli occhi abbassando il capo trattenendo il fiato e rizzò la schiena poggiandola contro la poltrona.
“Quindi lei crede che non lo facciano per il mio fardello, ma per il loro? Pensa che io non mi libererei volentieri di Lui, se potessi farlo?”.
Tony sporse le labbra verso l'alto arricciando il naso, si passò la mano sul mento strofinando il pollice contro il pizzetto, si mise la mano davanti alla bocca inarcando la schiena in avanti e socchiuse gli occhi castano scuro.
“Io credo tu voglia accettarlo, ma lo rifiuti a causa degli altri, Banner”.
Si alzò, infilò le mani nelle tasche dei pantaloni facendo sollevare leggermente le maniche della giacca; che strofinarono contro i bracciali metallici dell'armatura.
“Non voglio coinvolgerti, Doc. Non voglio coinvolgere nessuno” disse.
Fece due passi avanti, girò attorno alla scrivania raggiungendo l'angolo e si piegò in avanti. Bruce sporse il busto verso sinistra appoggiandosi al bracciolo, alzò il capo guardando Tony; che poggiò la mano sul tavolo di legno. Tony socchiuse gli occhi accennando un sorriso.
“Sappi solo che a me piace Hulk. Quindi, qualsiasi cosa succeda, non lo farò finire in mani militari”.
Bruce sospirò abbassando il capo, chiuse gli occhi lasciando scivolare gli occhiali che gli caddero sulle gambe. Alzò la testa, piegò la testa di lato e la scosse.
“Se anche io rifiutassi, l'Altro correrebbe in tuo aiuto”.
Tony ghignò, gli diede una pacca sulla spalla e si rizzò.
“Allora mancano solo un dio dal martello facile e un capitano ligio al dovere, per completare la ciurma!”.
Si voltò, fece tre passi avanti e Bruce aggrottò le sopracciglia. Rizzò la schiena, si alzò.
“Cosa vuole fare, signor Stark?”.
Tony si fermò, si voltò e sogghignò infilando la mano in tasca. Tirò fuori gli occhiali da sole, li mise e li calò sulla punta del naso lasciando scoperte le iridi castano scuro.
“Ci vogliono sostituire dai tempi di New York. Ma sta volta saremo pronti, Doc.”.
Ghignò, allargò le braccia voltandosi e camminò all'indietro fino alla porta d'uscita.
“La migliore strategia d'attacco è l'attacco”.
Fece l'occhiolino.
“Ecco cosa voglio fare”.
 


1 Frase detta da Bruce Banner a Tony Stark in The Avengers.

  
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