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Autore: _Rossyj_    30/12/2013    2 recensioni
Il destino esiste? Due persone posso essere collegate da qualcosa che li spinge solo a stare assieme? Se dovessimo chiedere ai protagonisti di questa storia probabilmente direbbero di sì
Dal prologo: "Thad e Sebastian si erano visti per la prima volta e quella sera andarono a letto pensando l’uno all'altro; uno chiedendosi a chi appartenessero quegli occhi verdi e l’altro cercando di immaginarsi la storia dell’ispanico."
Thadastian / Niff / con accenni Klaine
Genere: Fluff, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jeff Sterling, Nick Duval, Sebastian Smythe, Thad Harwood | Coppie: Blaine/Kurt, Nick/Jeff, Sebastian/Thad
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il Risveglio

Dedico questo capitolo a Danyel, il mio angioletto di Natale.
Penso quella ragazza abbia fatto un miracolo e soprattutto, mi ha ridato la voglia di scrivere.
Perciò, auguri carissima, spero questo regalo di compleanno sia gradito!
Buone feste e buon compleanno. <3

 
"Jeff, dai, scegline uno e andiamo!"

"Ma Thad, guardali, sembrano tutti buonissimi!!"

"Sono cupcakes e so che a furia di venire qui li avrai provati tutti."

"In realtà quello con la glassa arancione non l'ho mai assaggiato. E quello verde con i pistacchi me lo ha rubato Nick l'ultima volta!"

Thad Harwood aveva una pazienza da invidiare. Erano anni che conosceva Jeff, che sopportava discorsi del genere ed era riuscito sempre ad aiutare il suo amico in situazioni futili al quale l'altro dava un'importanza quasi vitale.

"Ascolta, se vuoi, tu prendi quello ai pistacchi e te lo gusti senza avere la paura che qualcuno te lo possa rubare, ed io quello arancione. Che poi lascerò con piacere a te, basta che ci muoviamo e torniamo all'ospedale!"

Il biondo gli mise una mano sulla spalla e lo guardò negli occhi.

"Thad, non preoccuparti. Non è ancora passata un'ora, quindi ora mangiamo con calma questi adorabili dolcetti e poi torniamo da Sally."

Thad prese un respiro profondo e annuì, dando ragione a Sterling.

"Bene, ora possiamo ordinare allora!"

Era incredibile come il suo amico passasse da amico comprensivo a bambino entusiasta da un momento all'altro.

 
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Cosa si fa quando ti sembra che una persona in coma si stia svegliando?

"Magari si chiama l'infermiera, genio!"

Sebastian si precipitò dalla ragazza che lo aveva accolto inizialmente al banco e le disse ciò che aveva visto.

"Sei sicuro, ragazzo, di averla vista muoversi?"

"No guardi, vengo a dirglielo solo per farle uno scherzo! Certo che ne sono sicuro!"

La ragazza rimase un momento a guardarlo poi corse verso la stanza, dalla quale Sebastian venne chiuso fuori.

"E ora? Dove cazzo è Thad?!"

Thad! Il ragazzo cercò il telefono e provò a chiamarlo ma nessuno rispondeva dall'altra parte.
 

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Thad e Jeff stavano uscendo dal bar preferito di quest'ultimo, che alla fine aveva deciso di prendere anche un torino per Nick e due cioccolate, quando il biondo ricevette un messaggio che lo fece preoccupare.

"Ehm...Thad, ce l'hai il cellulare  qui con te?"

Il ragazzo si girò verso il suo amico confuso.

"Sì, ma è da giorni che non lo accendo, lo sai che lo uso raramente."

"Accendilo. Subito."

Il biondo lo guardava con gli occhi spalancati e lo conosceva da abbastanza tempo per sapere che c'era qualcosa che non andava.

Il cellulare finalmente si accese e l'icona delle chiamate segnalava sei chiamate perse e altrettanti messaggi nella segreteria telefonica. E tutte da Sebastian.

"Qualcosa decisamente non va."

Cominciò dalla prima, dove si sentiva un gran chiasso di sottofondo alla voce di Sebastian.

"Harwood, tu devi spiegarmi dove cazzo sei finito! Sono venuto in questo schifo di ospedale solo per lasciarti degli appunti da parte di Duval e ora...bip"

"E fanculo anche alla segreteria telefonica! Muovi il culo, ovunque tu sia, e vieni qui!! bip"

"Seriamente, non so che altro fare. Non ho idea di dove tu possa essere, al cellulare non rispondi e non posso fare altro che lasciarti questi stu...bip"

"L'ho già detto che odio la segreteria telefonica? Bhè, lo ridico. Accendi quel coso che spacci per telefono e fammi smettere di parlare da so...bip"

"Penso che potrei avere un crollo nervoso. Mi hanno chiuso fuori dalla camera di tua madre, dove sono entrati tre o quattro persone. Avrei dovuto mandarti un mess...bip"

"Giuro, questo è l'ultima chiamata e se non riesco a finire di parlare lancio il cellulare da qualche parte! Ti prego. bip"


Finiti tutti i messaggi l'ispanico alzò lo sguardo verso il suo amico e, prendendolo per un braccio, iniziò a correre verso il parcheggio.

"T-Thad!! Che cosa ci fa Sebastian in ospedale?!"

"Muoviti, te lo spiego in macchina."

Una volta seduto sul sedile del passeggero Thad si prese un momento per ricapitolare la situazione.

"Sebastian ti stava cercando per degli appunti ed è venuto in ospedale. Tua madre si è svegliata. Sebastian ti ha riempito di chiamate per avvertirti cosa stava accadendo. Cioè che tua madre si è svegliata. Mentre tu eri uscito. Questo si chiama karma giusto?"

Jeff mise in moto e gli chiese nuovamente di spiegargli esattamente che cosa fosse successo.

"A me è solo arrivato un messaggio da parte di Smythe che diceva di essere all'ospedale e di dirti di accendere subito il cellulare."

“Mamma si è svegliata, Jeff…”

Il biondo si voltò un momento sorpreso per poi accelerare.

Tutto il resto del viaggio lo fecero in silenzio, con Jeff che ogni tanto picchiettava le dita sul volante nervoso e Thad immobile sul sedile.

Quando raggiunsero l’ospedale l’ispanico scese subito dall’auto mentre Jeff rimase a cercare posto per parcheggiare l’auto dato che quel posto era sempre strapieno.

“Andrà tutto bene.” provò a dire Jeff per tranquillizzare l’altro prima che sparisse oltre le porte dell’edificio.
 

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Sebastian era appoggiato al muro e ogni due minuti controllava il cellulare per vedere se Thad si faceva sentire, ma nulla.

Magari non era con Sterling…no, starà sicuramente arrivando.”

“Sebastian!”

Il francese aprì gli occhi immediatamente e il suo compagno gli fu davanti; aveva il fiatone e sembrava sconvolto.

“Hey, tranquillo.”

Lo prese per le spalle e provò a parlargli.

“Si è svegliata, l’infermiera mi ha detto che adesso dovranno fare degli accertamenti e cose del genere. Ora puoi andare di là e parlarle ma prima calmati.”

Thad ricominciò a respirare normalmente e annuì, non staccando gli occhi da quelli dell’altro.

Il francese gli sorrise un'ultima volta e gli indicò la stanza.

Lo vide girarsi verso di lui prima di entrare e sapeva che lo stava ringraziando.

Rimase lì anche quando Thad entrò e lo lasciò di nuovo solo in quel corridoio triste.

Vide Jeff arrivare con una donna bionda, identica a quella che aveva visto cinque anni prima; non era cambiata di una virgola.

Il biondo gli rivolse un’occhiata veloce per poi entrare nella stanza con la madre.
Rimase lì ancora, ad aspettare.




“Vuoi una sedia?”

Si girò di scatto verso la voce che aveva fatto esplodere la sua bolla di riflessione generale sulla vita.

“No, ce la faccio a stare appoggiato alla parete.”

“Sei lì da due ore ormai, ma sono solo le sei e l’orario di visita finisce alle otto. Ti conviene entrare o al massimo aspettare i tuoi amici seduto.”

Sebastian roteò gli occhi infastidito. Cosa voleva ora quell’infermiera da lui?!

“Se permette, sono affari miei. E chi le dice che quelli sono miei amici?”

L’infermiera gli avvicinò una sedia.

“Se sei qui fuori ad aspettare da due ore ed eri qui anche prima che Sally si svegliasse qualcosa saranno. Ma appunto, non sono affari miei.”

La giovane donna alzò le spalle ed entrò in una stanza a fine corridoio, lasciandogli lì la sedia.

Il ragazzo scrutò l’oggetto un momento poi sbuffò e ci si sedette, dando sollievo alle sue gambe.

Riuscì a rimanere sveglio per circa dieci minuti poi s’addormentò appoggiato allo schienale della seggiola.
 

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Thad entrò un po’ titubante nella stanza. Dopotutto non voleva disturbare sua madre, ma quei giorni dove l’unica cosa che poteva fare era aspettare erano stati i più strazianti di sempre e l’unica cosa che avrebbe voluto fare era correre ad abbracciarla. Eppure si trattenne, le si avvicinò con calma e aspettò che dicesse qualcosa, che muovesse un arto, un’azione qualunque.

“Querido…odori di cioccolato, lo sai?”

Thad rimase per tre secondi esatti a guardare Sally con un sorriso ebete in faccia, il tempo di capire che sì, era sveglia. L’abbracciò di slancio e gli si inumidirono gli occhi.

“Pensavo…pensavo non ti saresti più svegliata e…e, Dio, la prima cosa che mi dici è che odoro di cioccolato?!”

Il ragazzo aveva le lacrime agli occhi dalla felicità.

“Thad, non ti avrei mai abbandonato così. Sei il mio bambino e devo vivere per vedere tutti i tuoi successi, per dire “Quello è mio figlio!” ogni volta che riuscirai bene in qualcosa.”

“Come avrei fatto senza di te, mamà?”

La donna si strinse suo figlio al petto, sapendo quanto si fosse preoccupato per lei.

“Niño, posso farti una domanda?”

“C-Certo mamà, tutte quelle che vuoi.”

Thad si staccò un attimo dalla donna per guardarla.

“Per caso qualcuno è venuto qui oltre a te?”

“Bhè, Jeff e Cintia ovviamente, e Nick un paio di volte. Perché?”

“Nessun’altro? Mi pareva…no, niente tesoro.”

L’ispanico ci pensò un attimo guardandola perplesso ma non ebbe il tempo di chiederle chiarimenti perché una donna bionda entrò in camera fiondandosi su Sally e riempiendola di baci.

“Dio Sally, grazie! Ci hai fatto prendere un colpo. MI hai fatto prendere un colpo!”

“Cintia, così mi soffochi!” disse ridendo la mora.

“Oh, non mi interessa, mi sono presa cura di te in questi giorni, sono passata tutte le volte che potevo e ora mi merito un super abbraccio!”



“Hey.”

Jeff si era avvicinato a Thad, che guardava la scena sorridente; Cintia voleva così bene a sua madre.

“E’ andato veramente tutto bene questa volta, Jeff.”

“Già, che ti avevo detto? Malfidato!”

Il biondo gli passò un braccio dietro le spalle e gli scompigliò i capelli.

“Jeff, piantala!”

“Ragazzi, allora, che mi sono persa?” chiese Sally, che era stata liberata dagli abbracci soffocatori dell’amica.

“Oh, non molto; diciamo che siamo rimasti chiusi in questo buco quasi sempre.” rispose Jeff lasciandole un bacio sulla guancia.
 



Passarono un’ora a chiacchierare, finché l’infermiera non li avvertì che l’orario di visita era quasi finito.

“Per forza dobbiamo andarcene?” chiese Cintia facendo una faccia da cucciolo per impietosire la giovane donna.

“Mi spiace, ma sono le regole dell’ospedale, lo sapete ormai.”

“Sì, ma adesso lei si è svegliata!!” rispose subito il biondo imitando la madre e facendo ridacchiare l’infermiera.

“Proprio per questo ha bisogno di riposo ora.”

“E’ un controsenso: ha dormito fino ad ora e ha ancora bisogno di riposo?!”

I due Sterling si arresero e salutarono l’amica, per ultimo Thad le augurò la buonanotte dandole un bacio sulla fronte e lasciandola con l’infermiera.

Una volta chiusa la porta, il moro sentì Jeff che gli picchiettava sulla spalla.

“Ehm…Thad, e lui?” ed indicò un punto imprecisato dietro di lui.

Quando si voltò vide Sebastian che dormiva su una sedia e istintivamente sorrise.

“Chi è quel bel ragazzo? Uno della vostra scuola?”

Cintia si era avvicinata e si riferiva a Sebastian qundo diceva “quel bel ragazzo”.

E come biasimarla…”  pensò l’ispanico.

“Sì, è il compagno irritante di stanza di Thad, quello di cui ci lamentiamo quasi sempre. O almeno, di cui LUI si lamenta sempre.”

“Bhè, almeno è sexy. Su questo non puoi dire che non ho ragione, Jeffie!”

“Sì ma…”

“Ehm, forse è meglio che voi andiate. Mi occupo io di lui, è il mio compagno di stanza dopotutto.”

“Oooook. ‘Notte Thaddy, ci vediamo domani!”

“Uffa, ma io volevo conoscerlo il ragazzo lì.”

“Mamma, muoviti!” Jeff prese la madre per un braccio e la portò via, mentre quest’ultima salutava con la mano l’ispanico, rimasto scandalizzato dal comportamento della donna.

Thad si voltò verso Sebastian: come sempre quando dormiva sembrava così indifeso. Poi su quella seggiola da ospedale pareva un cucciolo abbandonato.

Gli si avvicinò cautamente lasciando scivolare lo sguardo su tutta la sua figura.

Non avrei mai detto che un giorno avrei conosciuto il ragazzo pianista di cinque anni fa. Che avrei provato odio nei suoi confronti. E questo non so cosa che mi scombussola lo stomaco. Dopotutto mi ha aiutato, è stato gentile e…non sembrava quasi lui. Anzi, era lui perché era la sua voce, le sue mani, lui! Ma c’era qualcosa di più.”

L’ispanico sospirò e si mordicchiò un labbro, passandogli la mano fra i capelli; un tocco leggero, una carezza soffice. Ritirò la mano sentendo il cuore battere un po’ più veloce e si diede mentalmente dello sciocco.

“Sebastian…” lo chiamò piano, toccandogli la spalla.

“Harwood…che vuoi? Oggi non ho lezione presto…” mugugnò il francese cercando di mettersi più comodo ma capendo finalmente di non trovarsi nel suo letto. Infatti si costrinse ad aprire gli occhi mentre Thad lo guardava stiracchiarsi.

“Come sta?” chiese improvvisamente lasciando l’altro spaesato.

“Mh? Ah sì, sta bene. Si è svegliata e ora ha bisogno di riposo.”

“Lo so…”

Il castano si stava per alzare quando Thad parlò di nuovo.

“Perché sei rimasto? H-Ho capito che sei venuto per degli appunti ma…” abbassò lo sguardo.

Sebastian alzò un sopracciglio e lo guardò con quel sorrisetto storto alzando le spalle.

“Volevo sapere come stava. E come stavi tu.”

“Oh.”. Le labbra di Thad presero la forma di una piccola “o”.

“Dai, non vorrai rimanere qua fuori.” Sebastian fece due passi verso l’uscita.

“Bhè…le scorsi notti le ho passate su quella seggiola.” rispose Thad continuando a guardare il pavimento.

“Non starai dicendo sul serio!”

“Dovevo rimanere qui, in caso fosse successo qualcosa…”

“Ah certo, e quando lei si è svegliata intanto eri fuori con la Barbie.”

Thad spalancò gli occhi e sorrise amaro.

Infatti, è sempre lui…”

“Vabbè, allora adesso puoi pure andare se ti va.”

Il moro si sedette sulla sedia, ancora calda.

Sentì sbuffare e poco dopo vide un’altra sedia accanto alla sua e Sebastian sedercisi sopra.

“Che…che stai facendo?”

“Non è ovvio? Se tu stai qui non posso lasciarti solo.”

“Perciò rinunceresti alla comodità del tuo letto per rimanere qua, al fianco di una piattola lamentosa, a dormire su una sedia scomoda in uno schifosissimo ospedale?” chiese l’ispanico con un sorrisetto.

“Togliti quell’espressione dalla faccia, Harwood.”

Quest’ultimo scosse la testa divertito e si alzò.

“Dai, non farei dormire anche te su quell’aggeggio spacca schiena. Ce l’hai la macchina?”

“Oh Harwood, che gesto di bontà. Mi stai chiedendo un passaggio?”

“Ti sto offrendo di sdebitarti per la mia immensa bontà.”

Thad mise su una faccia saccente mentre Sebastian si alzava.

“Dai, almeno muoviti che ho anche una certa fame.”

“Nemmeno io ho ancora mangiato.”

“Se non hai un appuntamento con la fatina e il suo sposino ti porto a mangiare una pizza prima di tornare alla Dalton.”

“Mi offriresti anche la cena, Smythe?”

“Ehy, non può mica andare sprecata la tua bontà, bisogna ricompensarla per bene!”
L’ispanico rise, mentre entrambi, fianco a fianco, si dirigevano verso l’uscita. 





 

Angolo saluti dal manicomio:

Hello!! :D

Sì gente, sono ancora viva e vegeta, sono soppravvissuta all'ondata di cibo e parenti di Natale e mi sto preparando per le nuove ondate per Capodanno. ;)
Nel frattempo io vi delizio (?) con questo nuovo capitolo ^^ Lo so che è stato pubblicato in imbarazzante ritardo ma, tra la mancanza di tempo e l'ispirazione andata in vacanza, mi sono ridotta a...questo.
Che poi, come ho scritto sopra, questo capitolo è dedicato a Danyel. 

Quella ragazza è il mio angioletto di Natale! Ci credereste che si è letta tutta la storia per il Babbo Natale Segreto quando poteva anche leggersi solo il prologo?! ^w^  WOW.
Ah, questo capitolo non è stato betato, perché fatto di fretta (tutto oggi, senza neanche averlo plottato in precedenza) ma continuo a ringraziare Marta_Gleek, che mi ha convinta a non fare del male a Sally e a tenerla in vita lol <3 (continuo a volerti bene).
Grazie anche a chi legge e a quei Babbo Natale che, anche fermandosi al prologo, anche non avendomi lasciato recensioni poitive, hanno provato a leggere qualcosa! *accende una candela per loro*

Niente, vi auguro buone feste, non ho idea di quando riuscirò a mettere giù altro e...VI LOVVO!! <3 
Se volete ordinare i cupcakes scrivete là sotto il gusto e la glassa ecc ;)

Bye Guys *saluta e scampanella via* 

_Rossyj_

  
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