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Autore: liams_batgirl    30/12/2013    3 recensioni
"Non si riusciva bene a definire che cosa stesse succedendo, ma appena riuscì a focalizzare la mia attenzione, oramai scombussolata dall'incredibile confusione che mi circondava, su alcune figure in movimento sul palcoscenico, riuscì a capire tutto."
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era tutto così confuso. Mentre un suono grave e indefinito rimbombava per tutto lo stadio, delle luci multicolore mi accecavano e si spostavano rapidamente. Non mi sentivo bene, avevo forti giramenti di testa e mi veniva da rimettere, forse per la grande confusione in questo grande spazio che pareva piccolo per via della folla. Ero alla fine di questa grande folla, accalcata davanti al palcoscenico. Erano centinaia, probabilmente migliaia di ragazzine urlanti, ma le loro grida si univano in un boato gigantesco che mi assordava. Non si riusciva bene a definire che cosa stesse succedendo, ma appena riuscì a focalizzare la mia attenzione, oramai scombussolata dall'incredibile confusione che mi circondava, su alcune figure in movimento sul palcoscenico, riuscì a capire tutto. Lo avevo desiderato, sognato ardentemente e con tutto il cuore per più di tre anni, e finalmente stava accadendo. I miei occhi freddi, privi di qualsiasi sentimento, vuoti, si riempirono improvvisamente di lacrime calde. Dentro il mio cuore stava succedendo una cosa che non mi era capitata mai nella vita, è come se un fuoco cominciasse a bruciare all'improvviso, e una sensazione di calore lo inondasse e passasse da tutte le vie, uscendo e percorrendo tutto il corpo. Vidi, sfocate sia per le lacrime accumulatisi nei miei occhi, sia per l'emozione, le mie mani tremare fortemente, quando un suono mi riportò alla realtà. Delle voci angeliche, oserei dire perfette, si diffondevano per tutto lo stadio, sentì dei brividi percorrermi la schiena e le guance, facendomi sorridere. Il mio primo vero sorriso. Di solito i sorrisi che mostravo al mondo erano falsi, tutti finti, per nascondere quel poco di sentimento che avevo nella mia anima fredda come il ghiaccio, incapace di provare qualcosa che non fosse dolore e rabbia; ma questo, questo era un sorriso vero, il sorriso più bello di tutta la mia vita. Le lacrime calde cominciarono a rigarmi il viso, questo era un pianto di gioia. Il mio primo pianto di gioia. I miei occhi, straziati dalle numerose lacrime di dolore, erano sempre rossi e gonfi, vuoti, freddi, tristi. Piangevo in continuazione, mentre il mio sguardo ormai perso nel vuoto, si concentrava in un mondo irreale e immaginario, un mondo simile all'inconscio, ma più articolato, più fittizio, dove giacevano i miei sogni, i miei pensieri, che nessun'altro riusciva malamente a comprendere. Di solito non ho fatto mai vedere questa parte di me, disinteressata al mondo definitosi “reale”, neanche se si scavava in profondità nella mia anima si riusciva a scoprire quest'altra versione di me, la vera me. Ma questo bruciore agli occhi, era provocato da lacrime di diverso genere, non di dolore ma di felicità. La prima volta che fui davvero felice. Avevo realizzato il mio sogno, ora bisogna solamente urlarlo al mondo, al mio mondo. Cercai di farmi spazio fra la folla, senza successo. Ero in mezzo al grosso gruppo di gente, mi venne in mente un altro piano. Saltai più in alto che potevo, urlando a squarciagola i loro nomi. Ma ero soltanto un'altra fan nella folla, un'altra ragazza fra le altre migliaia che mi circondavano. Le mie urla si unisonavano con le altre, diventando parte del grosso suono di sottofondo. Dovevo solo riuscire ad attirare la loro attenzione. I ragazzi, come li chiamavo io, avevano sempre avuto un ruolo nella mia vita. Erano i miei supereroi, mi aiutavano ogni giorno ad andare avanti. A scuola sono stata vittima di bullismo, e fin da piccola ho avuto sempre qualche problema con il cibo. I miei compagni mi prendevano in giro, mi insultavano, anche pensantemente, anche se sembravo forte esteriormente, ero debole. Cambiai scuola, ma le prese in giro non finivano di cessare, anche le persone più care a me cominciarono a fare delle battute su di me, sul mio corpo. Ma, avevo qualcuno, cinque angeli, che continuavano a ripetermi che ero bellissima, attraverso le loro canzoni, attraverso la loro voce, era un modo per diffondere il loro messaggio al mondo. Mi sentivo amata, più sicura di me stessa e voluta bene. Poi, se avevo avuto una brutta giornata, se volevo solo piangere, anche se nessuno riusciva a farmi sentire meglio, le loro risate, i loro sorrisi, le loro cavolate, i loro scherzi, mi facevano sentire meglio. Avevo ben chiaro in testa quello da dirgli se avessi avuto la possibilità di dirgli qualcosa. Ad un certo punto, vidi uno di loro, avevo gli occhi così pieni di lacrime che non riuscivo a distinguere le forme, cha apparivano a me sfocate e deforme, che si girò verso di me, e i nostri sguardi che si incrociarono. Riuscì solo a distinguere un azzurro cobalto negli occhi che spiccava fra gli altri colori. Niall James Horan mi stava guardando. Mi isolai dal mondo in una dimensione a me ancora sconosciuta. Le lacrime scivolavano velocemente sulle mie guance. Il tempo si fermò e usai quei pochi secondi che avevo per agire velocemente. Il mio idolo, in carne ed ossa, davanti a me, non dallo schermo di un computer, era davvero davanti a me. In quegli occhi che mi avevano salvato la vita, Niall riusciva a vedere solo una folla di ragazze, mentre nei miei occhi, io vedevo il mio mondo. Ritornai nel mondo della realtà e urlai:

“Thank you for saving my life.”

Un sorriso incorniciò il viso di tutti e due. Da quel momento in poi cominciai ad osservare il mondo da un'altra dimensione.

  
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