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Autore: AlexVause    30/12/2013    3 recensioni
For You (per Te)
Cosa non farei per te, Amore Mio...
Ogni giorno che passa sei nel mio cuore.
Ogni attimo in cui non ci sei, sento la tua mancanza.
Ogni mio passo lo farò verso te, ogni mia azione sarà per te.
Always (sempre)
Ogni cosa te la dedicherò, fosse anche solo un sorriso. Finchè vivrò e per sempre.
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Swan Queen
Seguito di Trust.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: David Nolan/Principe Azzurro, Emma Swan, Mary Margaret Blanchard/Biancaneve, Regina Mills, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Amarsi e perdersi per poi ritrovarsi. Destino.'
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Capitolo 17
 
La nave era pronta a salpare e, con essa, i loro occupanti.
Dopo essere passati dal portale aperto da Hook, gettando un fagiolo nelle acque di Neverland, presero a navigare verso Storybrooke.
Henry dormiva nella cabina del capitano, James e Snow erano intenti a parlare con Gold e Malefica mentre Hook, scrutava le carte di navigazione accanto al timone.
Regina, in disparte, era poggiata alla balaustra di legno, intenta a guardare le onde dell’oceano infrangersi contro lo scafo. Emma le si avvicinò.
- Ehy.
La salutò a suo modo la bionda.
Il cuore in gola, come se fosse la prima volta che affrontava una conversazione con la Evil Queen.
Si appoggiò alla balaustra con la schiena.
Regina era affianco a se.
- Ehy.
Le rispose la mora di rimando, facendo spallucce.
- Po…possiamo parlare?
Domandò cauto lo Sceriffo.
Il Sindaco, fece un gesto della mano come per spronarla a proseguire.
- Che sta succedendo Regina? Voglio dire…non mi parli più, non…non mi…
Le parole faticavano ad uscire di bocca, tanto era dolorosa per lei quella situazione.
Un nodo le serrò la gola. Fece un respiro profondo.
- Questo tuo comportamento, è un modo strano per dirmi che…non mi ami più?
Le uscì infine tutto d’un fiato.
La Evil Queen, si scostò guardando la ragazza, ora davanti a se, come fosse un alieno.
- Amarla? E perché dovrei? Sarebbe più lecito chiedere, cosa sta succedendo a lei, miss Swan. Credo che questo viaggio a Neverland, l’abbia un po’ confusa.
Detto ciò si allontanò, ma fu subito raggiunta dalla figlia di Biancaneve che l’afferrò per un braccio.
- Mi lasci!
Esclamò la mora attirando l’attenzione di tutti i presenti, su di se.
- Regina…non puoi trattarmi così. Io, sono la tua compagna.
- Di cosa? Di viaggio! Si come gli altri, ma non si comportano certo come sta facendo lei. E ora…
Regina, con uno strattone, si liberò dalla presa dello Sceriffo.
- …vado a riposare.
- Regina.
La chiamò Gold, fatto uscire dal vaso di Pandora, dal figlio Neal, prima dello sbarco.
La donna si voltò senza dire una parola.
- Ha con se lo stiletto, con cui è stata ferita da Pan?
Chiese Tremotino.
La Evil Queen, indicò l’oggetto che poco prima, aveva posato su di un barile.
Gold lo prese, annusandone la punta.
- Teme sia avvelenato?
Chiese James, poco distante da Rumple.
- Non è avvelenato…
Rispose. Passò una mano, sopra l’oggetto, la cui punta si illuminò di un rosso iridescente.
- …è incantato. Credo che Pan, abbia tolto a Regina il vero amore, portandola così a dimenticarsi di ciò che provava per Emma…compresi i loro momenti passati assieme.
Regina rise.
- Queste cose, te le sogni di notte, Folletto? È ridicolo!
Sbottò il Sindaco. Diede le spalle ai presenti e, senza lasciar margine di risposta all’uomo se ne andò sotto coperta.
- Sta scherzando vero?
Chiese Snow White.
- Vi sembra che io, stia ridendo?
Rispose ironico Rumple.
- Esiste un rimedio, Gold?
Domandò Biancaneve all’uomo.
La figlia era in piedi, immobile.
Una lacrima le rigò il volto.
- No purtroppo. L’unica soluzione possibile è che lo rammenti col tempo.
Per Emma fu come un pugno nello stomaco.
 
Le luci del mattino, giunsero ad illuminare le acque calme, da cui si lasciavano trasportare.
Nel giro di poche ore, giunsero a Storybrooke.
Rivedere quella cittadina, che li ospitava da ventotto anni, diede loro l’illusione di sentirsi a casa. E lo erano.
Attraccarono al porto e gran parte dei paesani, ex abitanti della Foresta Incantata, erano pronti ad accoglierli calorosamente.
Forti applausi si udirono, quando gli abitanti di quel paese videro il piccolo Henry, accompagnato da James e Snow al suo fianco.
Tutti gridarono “Bentornati”.
Regina, in piedi vicino alla scaletta, esitò un istante dinnanzi ad essa.
Emma, subito dietro di lei, allungò una mano per accarezzare la schiena della mora, ma la Evil Queen prima che la bionda riuscisse a toccarla, si incamminò giù dai gradini e scese sul molo ad abbracciare il figlio.
Lo Sceriffo sospirò tristemente. Le mancava accarezzarla, baciarla.
Un nodo le chiuse la gola al pensiero che Regina non sarebbe più stata sua.
Prese un bel respiro. Non doveva perdere la speranza. L’avrebbe riconquistata.
 
Tra risate e vociare concitato delle varie persone presenti al porto, una cosa attirò l’attenzione della Evil Queen. Un’ombra uscita volando dalla nave, solcò il cielo, sorvolando le loro teste.
- Dannazione!
Esclamò il sindaco che, con un gesto della mano, fece comparire un cavallo.
- Badate ad Henry!
Disse poi salendo in groppa al suo splendido destriero.
- Vengo con te.
Disse James. Afferrò la mano di Regina, salendo dietro di lei.
I due, scomparvero al galoppo, lungo la strada che portava alla piazza di Storybrooke, sotto lo sguardo preoccupato di tutti, che si strinsero attorno al piccolo Henry.
- Gold, cos’era?
Chiese Emma in allerta, a Rumple a cui si avvicinò.
- L’ombra di Pan.
 
Avevano seguito l’ombra fino all’orologio della città.
- Non ci voleva. Dovevo ucciderlo, quando ne avevo l’occasione.
Disse Regina mentre si guardava attorno, alla ricerca di quell’essere.
- Credi farà del male a qualcuno?
Chiese James preoccupato.
- Sicuramente, la presenza dell’ombra di Pan in questo posto, non sarà positiva.
Rispose la Evil Queen girando il cavallo per tornare al porto.
- Regina…davvero ti sei dimenticata di Emma?
Domandò il Principe. Voleva sapere se era tutta una messinscena o se era la verità.
Emma era così felice con Regina.
- Non ho dimenticato Miss Swan. È tutto come al solito, non capisco cos’altro volete da me.
Sbottò il Sindaco spazientita.
- Niente…non vogliamo nulla da te…solo…
Sospirò James, non sapeva che dire per aiutare la figlia.
- …lascia stare.
Regina, a quelle parole sbuffò.
 
- L’avete trovata?
Chiese Snow, andando incontro ai due a cavallo.
- Perduta all’orologio.
Ammise abbattuta la Evil Queen, scendendo dal destriero subito dopo James.
- Mamma, è qui per me?
Chiese Henry, abbracciando Regina che non rispose.
- Ti staremo tutti accanto per proteggerti, ragazzino.
Disse Emma, poggiando una mano sulla spalla del figlio.
- Si, con noi sei al sicuro, ometto.
Sorrise Neal.
- Tutti a casa Charming?
Propose Snow alla matrigna, Emma, Malefica e Neal.
Regina fece una smorfia. James le circondò le spalle con un braccio.
- Su, su…non ti lamentare, fallo per Henry.
Le bisbigliò il Principe all’orecchio. Il Sindaco alzò gli occhi al cielo.
Emma capì, che il padre lo faceva per farla stare con lei.
Regina afferrò il dito indice di James, togliendosi il braccio dalle spalle.
- Va bene.
Disse la mora incamminandosi verso l’appartamento, assieme al figlio.
- Grazie.
Sussurrò Emma al padre, che sorrise amorevolmente.





Note di Alex: Vi lascio con questo nuovo capitolo, anche se un pochino corto, ma mi serviva come breve introduzione a ciò che verrà poi :D
L'ultimo di quest'anno...ma non è finita XD
Tantissimi auguri di Buon Anno a tutti voi :)
  
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