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Autore: Lori    17/11/2004    10 recensioni
Il racconto di una confessione… ho smesso slash tra gli avvertimenti, perché la tematica è presente, ma fondamentamente è una storia sull’amicizia.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ai miei amici, che a suo tempo, come quelli di Harry, compresero e accettarono.
E a mio padre, che potrebbe essere coautore di questa fic.
Le ultime frasi di Hermione e Ginny, me le disse lui.
Vi voglio bene

LA CONFESSIONE

"Ragazzi… c’è qualcosa di cui vi vorrei parlare."
Era una fredda giornata invernale, la neve cadeva silenziosamente all’esterno, depositandosi sulle soglie delle finestre, appena visibile attraverso i vetri appannati.
Stavano seduti pigramente davanti al caminetto scoppiettante, godendosi quel gradevole tepore, Ron ed Hermione accoccolati sul divano, Harry e Ginny affondati sulle poltrone. I signori Weasley erano fuori per delle compere, e la casa era stranamente silenziosa.
Harry aveva attirato su di sé l’attenzione di tutti. Si schiarì la voce rumorosamente.
"Io… beh, sì ecco… mi vedo con qualcuno." Riuscì a tirare fuori alla fine. Si torse nervosamente le mani. Erano sudate.
"Parli sul serio???" chiese Ron saltando su. "Stai dicendo che ti sei trovato una ragazza?". Era visibilmente entusiasta. Harry si sentì leggermente in colpa.
"Non… non esattamente." Rispose.
"Che cosa vuoi dire?" disse Ginny confusa.
Harry tremava appena. Fece un gran respiro, cercando le parole.
"Che non è una ragazza." Sospirò, attendendo le reazioni.
Hermione, come era ovvio che fosse, fu la prima a capire. Spalancò i suoi grandi occhi marrone e li puntò dentro quelli di Harry, osservandolo intensamente, per cercare una conferma. Harry sostenne lo sguardo e dopo un istante le labbra della ragazza si curvarono in un sorriso meraviglioso. O almeno, tale fu per Harry. "Questa non me l’aspettavo…" disse, sorpresa.
Anche Ginny pochi istanti dopo arrivò alla stessa conclusione. Per sua natura più espansiva dell’amica, si alzò ed abbracciò Harry di slancio. "Oh Harry, sono così felice per te!"
‘Certo, ma solo perché non sai di chi sto parlando’ fu il macabro pensiero di Harry.
Ma ricambiò l’abbraccio e disse soltanto "Grazie, Gin."
Ron era l’unico che non aveva afferrato la situazione. Passava lo sguardo da Harry alle due ragazze, con un’espressione interrogativa sul volto, e iniziava a sentirsi leggermente imbarazzato perché si stava evidentemente dimostrando il meno sveglio del gruppo. Ad Harry fece tenerezza.
"È un ragazzo, Ron." Gli disse, scandendo bene le parole.
La bocca di Ron si spalancò. "Un… un… m-maschio?" balbettò, e la sua voce suonava incredula.
"Si." Rispose semplicemente Harry.
"Per noi non c’è nessuna differenza, Harry, non è vero Ron?" si affrettò a rassicurarlo Hermione, lanciando un’occhiata torva al suo ragazzo. Lui chiuse la bocca e deglutì.
"Certo che no…" confermò leggermente insicuro "è solo che… mi hai un po’ scioccato… insomma… non mi avevi mai detto di essere… emm… g-gay…", aggiunse.
"Perché non sapevo di esserlo" gli spiegò Harry, "o meglio, probabilmente, nemmeno lo sono. Mi sono sempre piaciute le ragazze e non mi ero mai interessato ad un uomo prima d’ora."
"E… e allora… come…" farfugliò Ron, ancora più confuso.
"Non ne ho idea" ammise Harry, con semplicità. "lui mi piace, e questo è tutto ciò che so. Ed è tutto ciò di cui m’importa." La sua voce era più sicura, adesso.
"Noi siamo i tuoi amici Harry, e ti appoggeremo, non importa se vai a letto con una donna, un uomo, o un elfo domestico…" scherzò Ginny cercando di alleggerire l’atmosfera. Fallendo miseramente, perché alle parole elfo domestico gli occhi di Hermione lampeggiarono pericolosamente. "Scherzavo Herm!" disse la rossa preoccupatissima, aveva davvero sbagliato l’esempio, l’amica era estremamente suscettibile sull’argomento. Harry e Ron scoppiarono a ridere. Alla fin fine il tentativo di Ginny aveva sortito l’effetto voluto.
"Grazie Gin." Disse Harry, anche Hermione stava ridendo, ora, una volta capite le intenzioni dell’amica.
Per un po’ nessuno disse nulla. Ognuno di loro pareva perso nei propri pensieri, come se dovessero riordinare le idee prima di poterle tramutarle in parole, Harry compreso. Anzi, probabilmente, Harry più di tutti.
"Allora dicci, amico, chi è questo ragazzo così meraviglioso da farti perdere la testa?" chiese improvvisamente Ron, evidentemente la curiosità aveva prevalso sullo stupore.
‘Ecco, ci siamo’ pensò Harry leggermente spaventato, racimolando tutto il suo coraggio. In fondo, era pur sempre un Grifondoro.
"Si dai, Harry, racconta, racconta!" infierì Ginny battendo le mani entusiasta.
"È un babbano?" chiese Hermione.
Harry ridacchiò involontariamente. "Oh no. È molte cose, ma di certo non è un babbano."
"Bene, dunque è un mago. Qualcuno che conosciamo?"
Harry deglutì. "Beh, diciamo che voi pensate di conoscerlo, così come lo pensavo io." Disse pensieroso "ma vi sbagliate."
"Oh, andiamo Harry, la vuoi finire con gli indovinelli e le frasi enigmatiche?" sbottò Ginny, lievemente esasperata.
"Già amico, fuori il nome." Le diede manforte Ron.
Solo Hermione taceva e lo guardava stranamente, come se stesse cercando di leggere tra le sue espressioni, o persino tra i suoi pensieri. Harry sospettò che avesse già capito. Come sempre, l’amica era un passo avanti a tutti gli altri. Probabilmente, se non fosse stato così agitato, questo pensiero lo avrebbe fatto sorridere.
Harry chiuse gli occhi e si appoggiò allo schienale. ‘È il momento’ pensò. Quando li riaprì le sue iridi brillavano di determinazione. Ogni traccia d’incertezza era svanita.
"È Draco." Disse semplicemente.
Due paia d’occhi lo fissarono increduli. Solo Hermione pareva aspettarselo. Harry sostenne lo sguardo dei suoi amici con fierezza, e attese.
Un silenzio surreale calò nella stanza. Harry concentrò la mente sul suono del fuoco che scoppiettava allegro nel caminetto. Immaginava che dovessero assorbire la notizia, e intendeva rispettare i loro tempi. Mantenne la sua espressione risoluta.
Dopo alcuni minuti, che ad Harry parvero ore intere, Ron fu il primo a parlare. "Intendi dire Draco… Malfoy?" chiese.
"Oh Ron, santo cielo!" sbottò Hermione esasperata. "Certo che intende dire Draco Malfoy, quante altre persone che si chiamano Draco conosci?"
Ron abbassò lo sguardo. "È che mi sembra impossibile, Herm." Disse con sincerità.
Harry se lo aspettava. Nella sua mente, aveva preparato quel discorso per tutta la settimana. Aveva immaginato le loro domande, le sue risposte, le possibili reazioni, aveva pianificato quella conversazione nei minimi particolari, da solo nel suo letto, perdendo preziose ore di sonno.
Ma in quel momento, ora che si trovava lì, davanti ai volti increduli dei suoi amici, non riusciva a ricordare nemmeno una delle frasi che aveva preparato con cura. La sua mente era incredibilmente vuota.
Ron, Hermione e Ginny continuavano a guardarlo, aspettando che dicesse qualcosa. Le espressioni sui loro volti erano incredule, certo, ma non arrabbiate, o peggio ancora, deluse. Le paure di Harry si affievolirono.
‘Devo credere in loro’, pensò risoluto, ‘Sono i miei amici’.
Erano davvero i suoi amici. I migliori che avesse mai avuto, e che probabilmente avrebbe potuto mai incontrare. Ricordi mai sbiaditi, immagini di bambini sorridenti che giocavano insieme, fluirono assurdamente tra i suoi pensieri. Vide se stesso, magro e ossuto; vide Ron, nei suoi vestiti troppo corti, e con il naso sempre macchiato; rivide Hermione, che li sgridava arrabbiata perché non avevano ancora finito il tema di Trasfigurazione; e vide Ginny, piccola e timida, che lo guardava adorante in cima alle scale di casa Weasley, alla sua prima visita alla Tana. Avevano condiviso così tanto, si erano sostenuti ed incoraggiati a vicenda. Harry desiderava con tutte le sue forze che capissero.
E d’improvviso, Harry Potter fu consapevole di non aver bisogno delle risposte preparate, o di lunghi discorsi; che non contavano i dettagli.
Così disse solo la verità.
"Sono innamorato di lui."
Il silenzio gli parve ancora più tangibile. Ammesso che fosse possibile.
Poi lo sguardo di Hermione si addolcì, e la ragazza gli chiese con delicatezza "E lui ti ama, Harry?"
"Si." Rispose deciso. Se avesse dubitato anche solo per un momento dell’amore di Draco per lui, probabilmente non si sarebbe trovato in quella situazione in quel momento. Ma Harry non ne dubitava.
"Sei felice, Harry?"la domanda veniva da Ginny, stavolta, e anche la sua voce era morbida, adesso.
"Sì Gin, lo sono. Come non lo ero da tempo. Come forse non lo sono mai stato." Ammise sinceramente.
"E allora noi, siamo felici per te." Disse la ragazza, sorridendo dolcemente.
Ad Harry sembrò di essere travolto da un’ondata di benessere. Si sentiva come se un enorme macigno che neppure sapeva d’avere, fosse stato sollevato dal suo stomaco alle parole della ragazza.
Hermione annuì decisa.
"Ron…?" chiese Harry debolmente.
"Beh… Harry, io non sono come loro… insomma, non sono così bravo… non so sempre qual è la cosa giusta da dire… o da fare… e non sono certo di cosa tu voglia sentirti dire in questo momento… cioè, non è che possa fare finta di non essere sorpreso, e un po’ disgustato a dire il vero… cioè, è di Malfoy che stiamo parlando…" e fece un’espressione così buffa che strappò ad Harry un sorriso, nonostante tutto. "Ma beh, Harry, tu non sei uno stupido… e se dici che lo ami… credo che tu abbia i tuoi motivi e… quello che sto cercando di dire, con questo mio discorso piuttosto confuso, mi rendo conto… è che io mi fido di te Harry, e se Malfoy… Draco" si corresse con notevole sforzo "va bene per te… allora va bene anche per me." Concluse con un sorriso imbarazzato. Hermione poggiò una mano sulle sue, guardandolo con approvazione.
Dopo le parole di Ron, Harry era così sollevato e felice che avrebbe potuto piangere, ma decise che proprio perchè era così felice, non avrebbe rovinato quel momento con le lacrime. Voleva imprimerlo nella sua mente, far sì che rimanesse sospeso nel tempo e nello spazio, per sempre rinchiuso nei suoi ricordi, etereo e perfetto. E quando sarebbe stato vecchio, avrebbe potuto chiudere gli occhi e rivedere i volti di Ron, Hermione e Ginny che gli sorridevano incoraggianti, senza giudicarlo, con affetto. Ci sarebbe stato tempo per le spiegazioni, per le incomprensioni, ma non era adesso, in questa stanza, davanti a quel fuoco caldo, con i suoi amici.
"Allora, Harry, ci spieghi come diavolo sei finito insieme a Draco Malfoy?" chiese Ginny con una punta di malizia, morendo di curiosità.
Harry scoppiò a ridere divertito, e cominciò a raccontare.

FINE

  
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