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Autore: summer_247    30/12/2013    3 recensioni
Il Terribile 21 ha attaccato la Valle, ma le gemelle riescono a ristabilire l'Antica Alleanza. Ma sul villaggio è calato il Buio, come fanno i cittadini a sapere cosa sia realmente accaduto? Crederanno all'innocenza di Pervinca? E può un incantesimo tanto potente non avere nessuna conseguenza?
Una profezia dimenticata. Un libro antico. Cinque oggetti. Due gemelli di mente... due di sangue
Per gli amanti della coppia Grisam x Pervinca, sconsigliato a coloro che vendono in Jim l'uomo perfetto per Vaniglia, preparatevi. La battaglia deve ancora cominciare
Genere: Azione, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Grisam Burdock, Nuovo personaggio, Pervinca Periwinkle, Thomas Corbirock, Vaniglia Periwinkle
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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Verità – parte 1

In quel momento la porta si aprì del tutto e alle spalle di Thomas comparve Grisam.

Pervinca fissò terrorizzata Grisam, maledicendosi per non aver ascoltato Tommy quando la pregava di andarsene. Provò a pensare a qualcosa da dire, una qualsiasi scusa per andar via di lì il prima possibile, ma quando incrociò lo sguardo fermo del ragazzo capì di non aver altra scelta che entrare. Non le avrebbe permesso di andarsene, ora che aveva la certezza che Vì sapeva.
Tommy le scoccò uno sguardo della serie “io te l’avevo detto” e, posandole una mano sulla schiena, la spinse gentilmente all’interno della stanza, facendola sedere sul bordo del letto. A fianco a lei c’era un grosso libro rilegato in cuoio con delle strane scritte, simili a quelle della profezia. Forse i due non sapevano che era in grado di leggerle, così si sposto nel modo più furtivo possibile verso il libro e tentò di sbirciare, ma un sonoro “CRIC” la fece sobbalzare. Alzò lo sguardo per capire da dove venisse e gelò sul posto. Grisam aveva appena chiuso a chiave la porta. Brutto segno.
Si sforzò di sollevare lo sguardo, non voleva mostrarsi debole o intimorita. Thomas prese una sedia dalla scrivania, la girò in direzione di Pervinca e si sedette a gambe incrociate poggiando i gomiti sulle ginocchia. Nonostante cercasse di non darlo a vedere aveva le labbra leggermente piegate in un ghigno e aveva tutta l’aria di pregustarsi una scena divertente, gli mancavano solo i pop-corn… e lui doveva essere suo amico! Pervinca con uno sbuffo gli lanciò un’ultima occhiataccia per poi girarsi verso Grisam e quasi cacciò un urlo! Si era mosso così silenziosamente che Vì non si era accorta che, mentre lei guardava irritata il proprio migliore amico, lui si era comodamente seduto accanto a lei. Non aveva neppure sentito il materasso muoversi! Ripresasi da quel piccolo shock si allontanò di colpo, procurandosi i ghigni divertiti dei due ragazzi. L’irritazione per quella piccola presa in giro le infuse un po’di coraggio, sollevò il capo e fissò con orgoglio Grisam. Chi si credeva di essere!
Il ragazzo ricambiò lo sguardo, divertito, e senza tante cerimonie le chiese:
-Cosa sai?
Pervinca rimase per un attimo spiazzata, non si aspettava certo una domanda così di retta e inoltre i suoi ricordi erano confusi e non era del tutto certa della loro veridicità. Inoltre non sapeva se poteva fidarsi o meno…
-Ecco io…- le mancò per un attimo la voce, così prese un respiro profondo e ricominciò, guardando di tanto in tanto Tommy per farsi coraggio o per ricevere un po’di sostegno, ma il ragazzo continuava a guardarla con espressione neutra, anche se a Vì sembrava di sentirlo ridacchiare sotto i baffi quando lei non lo stava guardando- Oggi ho aperto una scatola che ho ritrovato nella mia camera dopo aver perso la memoria. È una specie di scatola dei ricordi con…
-Si ho capito quale intendi- la interruppe Grisam.
-Come fai a conoscerla?- chiese Vì sorpresa- pensavo fosse una cosa segreta, l’avevo nascosta…
Grisam ignorò la domanda:
-Cosa hai trovato?
-Emm…- aveva paura di rispondergli, non sapeva se poteva fidarsi e non poteva di certo dirgli che aveva trovato un altro oggetto!
-Hai trovato la collana.
-Come fai a saperlo!- si lasciò scappare prima di riuscire a fermarsi, poi si coprì la bocca con la mano. Che stupida! E il ghigno sul volto del ragazzo, insieme alla risatina di Tommy parvero essere d’accordo con lei.
Grisam la ignorò di nuovo:
-E quindi ti sei ricordata che te l’ho data io.
Vì si vide costretta ad annuire, che senso avrebbe avuto negare?
-E ti sei ricordata di me e di.. ti sei ricordata di Nick e Jace- Thomas iniziò a ridacchiare talmente forte che ormai cadeva dalla sedia. Vì quasi ci sperò tanto era irritante! E poi se Grisam sapeva già tutto cosa diavolo glielo chiedeva a fare?
-Cosa ti sei ricordata esattamente?
-Io ti rispondo, ma dopo voglio sapere tutta la storia!- si intestardì Pervinca
Il ragazzo le rivolse uno sguardo quasi intenerito:
-Non sei nella posizione di avanzare richieste, ne tanto meno di ricattarmi- le ricordò
Vero, purtroppo.
-Va bene- sbuffò Pervinca- Allora immagino tu sappia della Profezia e tutto il resto, giusto?
Lui annuì.
-Io mi ricordo che un ragazzo mi ha letto la profezia e sono sicura che me l’abbia anche spiegata, ma non mi ricordo cosa mia abbia detto. Non mi ricordo il suo volto, ma solo una strana cicatrice sulla spalla. Inoltre aveva il busto e le braccia ricoperte di tatuaggi.
Così dicendo lanciò uno sguardo a Grisam che indossava una maglia a maniche lunghe. (-Lo ha fatto apposta!! Già lo detesto- N.d.Vì   –Pervinca… è normale che in pieno inverno le persone indossino vestiti pesanti e maglie a maniche lunghe..- N.d.A. –Lo ha fatto apposta lo stesso!- N.d.Vì)
Grisam le fece un sorrisino e si tirò su le maniche. (-Bravo! Mi stai già più simpatico!- N.d.Pervinca). Le braccia immacolate e prive di qualsiasi segno di inchiostro lasciarono Pervinca interdetta. Prendendo un profondo respiro Vì ricominciò a raccontare:
-Questo ragazzo mi ha detto anche che la collana ce l’ha Cris, ma TU mi hai dato la collana. Quindi potrei immaginare che tu sia Cris, ma sono convinta che Cris sia una ragazza…
Non ci aveva ancora pensato prima, era una cosa che aveva dato per scontata da subito e solo ora si era accorta che, effettivamente Cris poteva benissimo essere un ragazzo, poteva benissimo essere Grisam, però era così convinta che fosse una ragazza…
-Si.
-Sei tu!?- Vì quasi iniziò a saltare di gioia.
-No. Intendevo, Si Cris è una ragazza.
Il sorriso di Pervinca svanì di colpo e venne sostituito da un’espressione affranta che doveva essere davvero molto buffa visto che i sue ragazzi iniziarono a ridacchiare, facendola innervosire ancora di più. Odiava non sapere le cose e non capire. E quei due se la ridevano pure!
-Oooook- Un altro profondo respiro per calmarsi- Tu non sei Cris, ma lei aveva la collana e Babù ha detto che la collana me l’hai data tu. Quindi tu hai preso la collana a Cris.
Grisam annuì.
-Gliel’hai rubata o te l’ha data lei?
-Ha importanza?
-Per me si!
-Va avanti
-Ma..
-Va avanti
-Uff… ok allora un ragazzo mi ha raccontato della profezia e mi ha detto della collana. Poi… mi sono ricordata di quando tu mi hai dato la collana!- saltò su Pervinca all’improvviso.
-Ok.
-Ma non puoi essere stato tu!
-No?
-No! Perché il ragazzo che mia ha dato la collana era lo stesso che mi ha detto della profezia! E quindi era pieno di tatuaggi. Tu invece hai le braccia immacolate!
Grisam ridacchiò vedendo Pervinca che andava sempre più in confusione.
In quel momento intervenne Tommy, probabilmente per salvare Grisam da un possibile incenerimento:
-Vì i tatuaggi magici scompaiono dopo essere stati utilizzati.
-Utilizzati?
Entrambi ignorarono la sua domanda e Vì, un po’per impedirsi di maledirli entrambi, continuò a raccontare:
-Quindi tu mi hai raccontato la profezia e mi hai dato la collana?
-Sì.
-Poi mi sono ricordata di Jace e Nick.
-Cosa sai di loro?
-Jace mi ha detto di non fidarmi di Nick, ma che lui si fidava, perché Nick era suo fratello, il suo compagno. Ma che io non dovevo fidarmi.
-Immaginavo.
Pervinca stava per chiedere cosa intendesse ma si trattenne, certa che tanto non avrebbe avuto risposta.
-So che avete entrambi sul braccio destro una cicatrice a forma di “V” che vi ha fatto Valentine così che voi non potrete mai dimenticarvi di lui…- Pervinca rabbrividì, pensando che chiunque avesse a che fare con Valentine sicuramente non era dalla sua parte. D’altro canto Valentine aveva fatto loro una cicatrice, non è una cosa molto carina da fare a qualcuno che sta dalla tua parte… inoltre Nick parlava di Valentine con una certa amarezza, quasi con odio…
-Cos’altro?
-Tutto qui- disse Vì. Non voleva raccontargli dell’ultimo ricordo, di quando Nick era entrato nella sua cella e le aveva fatto male, molto male. In effetti Jace aveva ragione: lei non si sarebbe dovuta fidare di Nick, ma allora perché lo aveva fatto? E inoltre perché lei era in una cella?
-Impossibile.
-Non mi ricordo nient’altro!- insistette Pervinca, per poi essere colta nuovamente dalla sensazione che Grisam sapesse già tutto, ma come…
-Non è possibile. Devi esserti ricordata qualcosa di Nick, qualcosa di brutto su di lui.
-Come fai a saperlo?- che senso avrebbe avuto continuare a fingere se tanto lui sapeva già tutto?
Lui la ignorò.
-Tu ti sei ricordata che io ti ho raccontato la profezia, che ti ho dato la collana. Inoltre sai che Nick e Jace hanno questa cicatrice e sai che ce l’ho anche io, perché se hai visto i tatuaggi devi aver visto anche quella.
Pervinca non potè che annuire e non riuscì a impedirsi di arrossire, nonostante la situazione, ricordando la scena. Grisam se lo notò (-Certo che l’ha notato, sono praticamente viola!! E poi a quello lì non mi sembra sfugga mai niente -.-“ - N.d.Vì) fece finta di nulla.
-Quindi sai che io sono Nick o Jace. Non sai però chi sono dei due.
-Come mai sei così sicuro che io non lo sappia?
(-Oh cielo mi sta rispondendo!!!! Eventooooo- N.d.Vì)
-Perché tu sai di non poterti fidare di Nick e inoltre deve averti fatto qualcosa di brutto…
-Come fai a saperlo?
-Dovresti imparare a nascondere meglio quello che provi- la punzecchiò lui- quando hai nominato Nick avevi un’espressione terrorizzata… non penso ti abbia invitato a prendere il te- ironizzò lui.
Tornarono a scorrere nella mente di Pervinca i ricordi di Nick e di quella sera, quando le aveva fatto così male da non ricordarsi nulla all’in fuori del dolore e del sangue che sgorgava a fiotti da lunghi tagli che le correvano lungo la schiena, le braccia, il viso…
-Ok è vero, va avanti- lo esortò, scimmiottando le sue stesse parole e tentando di scacciare quei ricordi. Grisam la guardò e lei ebbe la certezza che lui sapeva, sapeva cosa le era successo.
-Però non sei sicura al 100% che io sia Nick, perché se no non saresti qui, ma saresti già scappata. E non sei neanche sicura che io sia Jace, perché se no non staresti a un metro da me e non saresti così spaventata.- concluse lui.
Pervinca mentre lui parlava si era alzata in piedi, per tutte le verità del mondo non valeva la pena di patire ciò che le aveva fatto Nick… e se c’era anche solo una possibilità che Grisam fosse Nick… si iniziò a spostare lentamente verso la finestra, la sua unica possibilità di fuga:
-Tu sei Jace.
Grisam inarcò un sopracciglio e si alzò a sua volta:
-Ne sei sicura?
-Sì- rispose con tutta la sicurezza possibile, felice che per lo meno non le tremasse la voce, intanto camminava lentamente all’indietro verso la finestra aperta. Ma per ogni passo che lei faceva Grisam ne faceva uno a sua volta, guardandola come il gatto fa col topo. Sembrava quasi che si stesse divertendo.
-Se ne sei così sicura- così dicendo fece un passo più lungo degli altri e arrivò a sfiorarla- perché non resti qui con noi ancora un po’?
Così dicendo chiuse la finestra con un incantesimo. Pervinca trasalì. Cavolo! E ora? Si guardò intorno alla ricerca di un’altra via di fuga… una qualsiasi.... Non ce n’erano. E comunque non avrebbe avuto alcuna importanza, poiché Nick/Jace la teneva per la vita e, nonostante il suo tocco fosse gentile e delicato, era sicura che se lei avesse tentato la fuga lui sarebbe riuscito a trattenerla. Alla fine si arrese, resasi conto di non aver via di scampo e prese un profondo respiro per farsi coraggio. L’orgoglio vinse sulla paura e sollevò il viso per guardarlo negli occhi. Se proprio doveva fare una brutta fine l’avrebbe fatta dignitosamente.
Quando incrociò i luminosi occhi grigi di Grisam le tornò alla memoria un altro ricordo:
Stavano correndo lungo il bagnasciuga, ridevano. Lei in testa, lui poco più in dietro la rincorreva, bagnato fradicio.
-Dai Jace, non l’ho fatto apposta!- si voltò per gridarglielo a fatica per il fiatone
-Non l’hai fatto apposta?!
-va be forse l’ho fatto un pochino apposta… ma cosa vuoi che sia, è solo un po’d’acqua! Ahahahahah! Dovevi vedere la tua fac..
Lui l’afferrò per i fianchi e la tirò per terra, bloccandola e riuscendo a farla smettere di ridacchiare.
-Cosa c’è come mai non ridi più ora?- le chiese minaccioso, per poi iniziare a farle il solletico.
-No, Jace, ti prego, perfavore… nooooo…. Ahahahahah… guarda che dico a Tommy che ti sei fatto fregare da una “ragazzina” se non la smetti!- minacciò lei
Lui smise immediatamente e la guardò imbronciato facendola scoppiare a ridere. Era troppo buffo. Lì, bagnato come un pulcino, con i capelli attaccati al viso e i begli occhi grigi che la guardavano offesi…

quegli occhi grigi…
Quando Grisam la sentì rilassarsi capì immediatamente che lei doveva aver capito. E infatti…
-Si sono sicura!
Vedendola così contenta non potè fare a meno di sorriderle in risposta. Evidentemente Vì prese quel sorriso come una conferma, perché gli buttò le braccia al collo e lo abbracciò. Jace non riuscì a impedirsi di rispondere all’abbraccio, guadagnandosi lo sguardo intenerito di Tommy a cui rispose con un’occhiataccia. Pervinca, realizzando cosa aveva appena fatto si staccò immediatamente e arrossì, facendo ridere i due ragazzi. Dopo averli letteralmente fulminati con lo sguardo chiese, con una certa impazienza:
-Avete intenzione di raccontarmi tutta la storia o no?!
-No!- risposero i due in coro per poi guardarsi e ricominciare a ridere. Pervinca da arrabbiata era troppo buffa!
-Ora tu- e così dicendo indicò Jace- mi racconti tutto!
-Perché lui e non io?- le chiese Tommy guardando imbronciato.
-Perché tu riempiresti la storia di commentini imbarazzanti e battutine che entrambi preferiremmo evitare- gli rispose Vì
-In effetti…
-Inizia.
-Allora…- Jace si sedette di nuovo sul letto e si passo una mano tra i capelli con aria stanca e iniziò a raccontare.
 
 
 
Scusatescusatescusatescusatescusate!!!!!! Lo so è da una vita che non aggiorno, ma ho avuto qualche problema a scuola e ho passato tutto il tempo attaccata ai libri! Mi dispiace, spero che questo capitolo vi sia piaciuto almeno un po’, quanto basta per essere perdonata J Presto (sta volta sul serio!) aggiornerò di nuovo e spiegherò la storia di Jace e Nick. Spero che si sia capito qualcosa di quello che ho scritto, perché è un po’ingarbugliato, comunque nella prossima storia spiegherò per bene. Poi, siccome ormai sapete chi è Grisam, vi volevo lasciare un altro dubbio…anzi due: chi è secondo voi Nick (è un personaggio del libro, solo che voi lo conoscete con un altro nome… ) ? E come mai Tommy sa? Ok, dopo avervi complicato di più la storia vi lascio J se vi va potete lasciare una recensione e dirmi cosa ne pensate della storia, se si capisce o se c’è qualcosa di poco chiaro e poi se volete tentare di indovinare chi sono.
   Summer_247
  
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