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Autore: Queen Of Hurts    30/12/2013    4 recensioni
{Per il compleanno di C r e a m, la mia piccola Eren }{ Ennesima mia piccola KyouTen}{ AU!}{Fluff - Generale- Sentimentale}
Nuova mia KyouTen, nuava tra tante, che stavolta voglio dedicare come regalo di compleanno a Gika, alla quale faccio gli auguri. Ma spero che piaccia a tutti!
Dal cap:.
“No, no, Tenma, così non va proprio” non si preoccupò più di tanto di aver parlato nella più completa solitudine, senza la presenza di alcun interlocutore, ma nemmeno dell’aver urtato un bel volumetto graffiandosi il braccio. Si sentiva col morale a terra in quel periodo e si vedeva con una certa facilità. E il perché non gli piaceva per niente. [...]
“Oh, ci sei?” sobbalzò da dietro il bancone dei libri andando a sbattere la nuca contro la superficie ruvida e, soprattutto, dura di legno. Si massaggiò la parte dolorante osservando, ancora un po’ confusamente, la figura del ragazzo davanti a lui. Bene, un nuovo punto a suo sfavore, in quella maledetta giornata che poteva presagire, dal suo cielo, solo il meglio.
.:Buona Lettura:.
Genere: Fluff, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Matsukaze Tenma, Tsurugi Kyousuke
Note: AU, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Silence, please, I look him...









Si sporse ancora, con maggior timore. Un bagliore chiaro proveniente dall’esterno gli accecò leggermente gli occhi, offuscandogli la visuale. Beh, almeno l’arrivo della primavera si era fatto sentire puntualmente, in Giappone. Finalmente la matassa compatta di nuvole temporalesche che avevano accompagnato la stagione passata aveva lasciato spazio al classico cielo primaverile. Quello chiaro e limpido che riusciva a svegliare i muscoli intorpiditi appena usciti dal freddo tipico dell’inverno. Mai Tenma avrebbe odiato le conseguenze della primavera come allora.
Ora la sua visuale si era oscurata ed era accompagnata da varie chiazze verdi disposte in modo disordinato, a ricordare la caduta dei fiori di ciliegio. Si massaggiò le palpebre riportandosi a nascondere dietro il bancone della libreria.
“No, no, Tenma, così non va proprio” non si preoccupò più di tanto di aver parlato nella più completa solitudine, senza la presenza di alcun interlocutore, ma nemmeno dell’aver urtato un bel volumetto graffiandosi il braccio. Si sentiva col morale a terra in quel periodo e si vedeva con una certa facilità. E il perché non gli piaceva per niente.
“Che fregatura, eh?” di nuovo parlava al vento infischiandosene delle impressioni che avrebbe potuto fare a un qualsiasi alunno dell’istituto potesse anche solo pensare all’esistenza di una vena di pazzia presente nella sua scatola cranica- cosa pressoché improbabile dato la completa mancanza di ragazzi, o, almeno, quasi completa.
Non era solo all’interno della stanza. E questo lo metteva molto più a disagio che l’essere circondato da una massa frettolosa di pendolari durante gli orari di punta della metropolitana. Preferiva quella situazione a quella in qui stava letteralmente perdendo la poca dignità rimastagli in corpo. Molto meglio.

“Oh, ci sei?” sobbalzò da dietro il bancone dei libri andando a sbattere la nuca contro la superficie ruvida e, soprattutto, dura di legno. Si massaggiò la parte dolorante osservando, ancora un po’ confusamente, la figura del ragazzo davanti a lui. Bene, un nuovo punto a suo sfavore, in quella maledetta giornata che poteva presagire, dal suo cielo, solo il meglio.
“E - ehm, sì, ci dovrei essere” occhi color ambra, non sapeva se il solo guardarli lo avrebbe fatto fossilizzare, proprio come gli insetti che, secondo il suo libro scolastico, venivano imprigionati al suo interno e che sopravissero per milioni di lunghi anni.
Veniva spesso in biblioteca, quel ragazzo. La maggior parte delle volte non si metteva nemmeno a leggere, rimaneva seduto a guardare, distrattamente, il paesaggio. Le palpebre dopo si chiudevano pigramente ma non sembravano mai portare il suo proprietario a dormire. Erano piccole cose che, però, a Tenma non facevano che apparire come fotogrammi durante il quotidiano. Mai, però, quel ragazzo gli aveva rivolto la parola, mai aveva percepito il timbro della sua voce arrivargli alle orecchie.
“Dovrei restituire da parte di un mio compagno questo libro, non è un problema, vero?”
“N - no, affatto” si sentiva un po’ stupido, forse troppo. Non conosceva quel ragazzo ma tecnicamente sapeva tutto di lui. Il che era fortemente contradditorio. Non si erano mai rivolti la parola, se non in quell’istante, eppure Tenma conosceva di lui, aspetti del carattere mite che ammirava in biblioteca.
“Dimmi il nome del tuo compagno e il tuo, così non ci sono più problemi con la bibliotecaria” prese una penna e un foglietto di carta, sarebbe stato meglio appuntarsi tutto.
“Shindou Takuto è la persona che doveva restituire il libro, il mio è Tsurugi Kyousuke, va bene?” Tenma annuì, leggermente rosso in volto. Ora sapeva pure il suo nome, e questo lo fece sorridere mestamente. Prese il libro che il blu gli porse successivamente e lo risistemò con gli altri. Appena si girò il ragazzo dalla capigliatura blu si era già diretto all’uscita, tranquillamente.
“Kyousuke, che bel nome!” non poté non allargare il suo sorridere, quel bizzarro amore a prima vista gli faceva uno strano e divertente effetto.






















Angolo di una Giovane ed Inesperta Regina:.
Auguri Eren! Stai diventando di un vecchio che la naftalina.... Nah, scherzo, dai!
Comunque a ogni compleanno bisogna, per rispetto e affetto, portare un regalino alla festeggiata/o, beh, l'ho fatta anche in questo caso. E' un piccolo pensierino, nulla di che, ma spero che possa piacere. Sia a te che a tutti i fan di questa coppia o chi, anche non tifandola, hanno voluto leggerla per curiosità.
Spero di n0 aver deluso molto.
Io sono abituata a far finire le fic con un qualcosa che 'incorona' la coppia, che la rende tale. qua, invece, mi sono fermata a descrivere una specie di innamoramento a prima vista da parte di uno dei due soggetti, il piccolo Tenma. Non corrisposto correttamente, a qunto pare. Un po' me la immagino così, spero di non essere l'unica.
Oar devo andare,
BACIONI a tutti

   
 
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