- P-padre…- il piccolo Tiashe deglutì. Aveva la gola secca, mentre uno spiacevole senso di nausea gli attanagliava lo stomaco. Teneva le manine chiuse a pugno all’altezza del cuore, i quali battiti rimbombavano nelle orecchie del piccolo. Il respiro si faceva via via più affannoso. Era incapace di muoversi, la paura gli scorreva nelle vene, paralizzandolo sul posto.
L’assassino fece un gesto fluido col braccio, estraendo la propria spada dal corpo di Krom. Il re cadde in ginocchio, premendo entrambe le mani sull’addome e tentando di bloccare il sangue che colava abbondante dalle ferite. Si accasciò poi di fianco, agonizzante. Una mano familiare coprì gli occhi al bambino:
- Tiashe, vieni via…-
 
Il Padre. Il Fratello. Il Figlio.


[La mano di cui si parla è quella di Fea Kreuz, nel caso non si fosse capito! Grazie a tutti i lettori! <3]