Anime & Manga > Naruto
Ricorda la storia  |      
Autore: I_S_Acquamarine    30/12/2013    10 recensioni
ok, ora mi odierete di brutto.
in questa storia ho immaginato la possibile morte di Naruto tempo dopo la guerra ninja. si vedrà la reazione di Hinata all'evento e come affronterà la cosa.
come una singola morte può portare un mare di cambiamenti e non solo in una vita, ma in quella di molti.
mi raccomando, armarsi di fazzoletti perchè e molto triste e io non voglio avere problemi di coscienza perchè non vi ho avvisato.
spero sia di vostro gradimento e che vogliate lasciare un commento
vi auguro una buona lettura
iaele
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki | Coppie: Hinata/Naruto
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Ok, adesso mi vorrete morta. Torno dopo due mesi e non ho pronto il capitolo di “Il diavolo e l'acqua santa”. L'unica cosa che posso dire è che mi dispiace ma ho alcuni piccoli problemi di stesura. Prometto che il capitolo arriverà il prima possibile. Non abbandonerò la storia.

Bene, detto questo passiamo a questa one-shot che con la long non ha assolutamente nessun legame.

Parla di un'ipotetica morte di Naruto per una malattia incurabile, anche per Kurama, e la reazione di Hinata. Di come affronta il dolore, di come ne esce e cos'ha portato la morte di Naruto all'interno del Villaggio della Foglia.

Armarsi di fazzoletti mi raccomando.

Spero vi piaccia e mi raccomando, lasciate un commento!!!
Buona lettura

Iaele

 

 

NON È MORTO INVANO


 

<< È morto. >>

Questa è la sentenza di Tsunade quando esce dalla stanza d'ospedale dove era stato ricoverato Naruto.

Queste furono le sue parole prima di lasciarsi sfuggire un singhiozzo.

Non doveva piangere. Non ora, non adesso.

Non poteva ma sembrava che le lacrime non volessero ascoltarla.

Scendevano silenziose dai suoi occhi pieni di dolore.

Un dolore mescolato ai sensi di colpa che l'accompagnerà per il resto della sua vita.

Senso di colpa per non essere riuscita a trovare una cura per la malattia che l'ha colto.

Nemmeno Kurama è riuscito a fare qualcosa.

Nessuno è riuscito a fare qualcosa per il giovane biondo.

E ora aveva appena comunicato la dolorosa notizia a tutti i suoi amici e compagni.

I loro volti erano lo specchio di un dolore uguale a suo.

Il più grande eroe di Konoha era morto.

Non restava altro che preparare il funerale.

È morto.

Due parole che hanno distrutto il mondo della giovane Hinata.

Ha potuto sentire perfettamente il suo cuore andare in frantumi, sbriciolarsi, ridursi in briciole.

Era lì, di fronte a Tsunade, aspettando che un miracolo avvenisse e invece si è ritrovata difronte alla dura realtà.

Aveva capito subito, appena aveva visto uscire la donna, cos'era successo.

L'aveva capito, ma non ci ha creduto finché non l'ha sentito con le sue orecchie.

A quel punto è scoppiata in un pianto a dirotto e si è fiondata al capezzale del corpo del suo ragazzo.

Nessuno ha provato a fermarla. Nessuno ne ha avuto la forza.

Hinata ha bisogno di vedere per credere.

Ha bisogno di capire che è la realtà e non un crudele incubo o un genjutsu di pessimo gusto.

Forse, col tempo, il suo dolore si allevierà.

Per ora, però, non può fare altro che piangere.

È morto.

Il giorno del funerale Hinata non riesce nemmeno ad alzarsi dal letto.

La giornata è cupa e il suo umore è anche peggio.

In quei due giorni ha ricevuto visite da tutti i suoi amici, ma nessuno è riuscito a farla uscire da quello stato di apatia in cui era caduta.

Perfino suo padre è preoccupato per lei anche se non lo lascia trasparire.

Non ha mai visto sua figlia in quello stato e questo lo preoccupa.

Questa volta ha seriamente che sua figlia non riesca a riprendersi e ha paura.

<< Hinata, andiamo, è ora. >> le dice.

Vorrebbe avere lo stesso tono freddo di sempre ma non ci riesce.

La sua voce è venata di preoccupazione e paura.

Non riesce a essere il solito blocco di ghiaccio e, forse, non vuole nemmeno riuscirci.

Quella è sua figlia e ha bisogno di lui.

Solo che lui non sa come fare ad aiutarla.

È morto.

Il funerale si celebra sotto una densa coltre di nubi cariche di pioggia, come se anche il cielo fosse in lutto per la morte del giovane ninja biondo.

Tutti i presenti mostrano una maschera di dolore sul volto.

Quei pochi che riescono a mantenere un'espressione impassibile hanno gli occhi colmi di un dolore straziante che non sanno come altro esprimere.

Hinata ha gli occhi vacui, inespressivi. È ridotta a una bambola di pezza.

Non sente niente.

È vuota, non ha più nulla.

Ha perso tutto quello che era il suo mondo.

All'improvviso sente una goccia d'acqua rigarle una guancia.

La tocca.

Non è una goccia d'acqua, è una lacrima.

Strano. Pensava di non avere più lacrime da versare ormai.

Credeva di averle versate tutte quel giorno.

Hinata guarda verso la bara di Naruto e solo in quel momento ritorna in se e si rende conto di quello che sta succedendo.

Urla, piange, si alza, scappa verso il bosco che circonda il villaggio.

Molti provano a fermarla, ma nessuno ci riesce.

Scappa Hinata, scappa da un dolore troppo grande per lei.

È morto.

Queste sono le parole che le rimbombano nella mente senza tregua.

Due semplici parole che non le danno pace.

Corre Hinata, corre finché ha fiato, finché le gambe la reggono.

Vorrebbe correre all'infinito, scappare da quel dolore lacerante, vorrebbe che fosse tutto un incubo così da potersi svegliare e vedere Naruto vivo.

Però non è un incubo e lei lo sa.

Lo sa e per questo fugge.

Fugge da se stessa.

Non è pronta ad affrontare questo dolore, ma se che lo deve fare.

Solo non ora.

È morto.

Hinata si ferma senza fiato a si accascia addosso ad un albero per riprendere fiato.

Ha il respiro pesante e i suoi occhi continuano a versare quelle lacrime che credeva di aver finito.

Piange e non riesce a smettere.

Il cuore le duole così forte che le pare sul punto di esplodere.

Non riesce a respirare da tanto è grande il suo dolore.

Non riesce a calmarsi, non riesce ad accettare quello che è successo.

Non può tornare al suo stato di apatia, ormai ne è incapace, ma non può nemmeno restare nello stato attuale. Deve trovare una soluzione e lo sa anche lei.

Si raggomitola su se stessa, in posizione fetale, e tenta di calmarsi. O almeno di calmare i suoi singhiozzi.

Ci riesce, riesce a calmarsi, ma le lacrime continuano a scendere.

Più rade, ma continuano a scendere imperterrite.

Hinata si addormenta stremata in quella posizione.

Solo nell'oblio del sonno sembra trovare un po' di pace.

Nel sonno Hinata si culla nei ricordi dei giorni felici passati con Naruto.

Il giorno del loro primo appuntamento, il loro primo bacio, la loro prima volta.

Tutti ricordi che ora hanno un qualcosa di doloroso e malinconico.

Eppure restano i suoi ricordi più belli in assoluto.

Hinata si sveglia quando ormai è già il tramonto.

Torna a casa lentamente, distrutta.

Il dolore glielo si legge in ogni suo movimento, in ogni sua espressione, in ogni suo sguardo.

Il dolore è l'unico suo compagno in quei giorni.

Tutti la capiscono e le lasciano i suoi spazi.

Le fanno capire che le sono vicini, ma aspettano che sia lei a decidere di parlare.

Non la vogliono forzare.

E lei li ringrazia per questo.

Poi, un giorno, arriva una notizia inaspettata.

Hinata scopre di essere rimasta incinta.

Il padre può essere solo Naruto.

All'inizio rimane sorpresa, incredula, non sa cosa dire, cosa fare.

Sa solo che questo bambino lo vuole e farà di tutto per tenerlo.

È disposta a combattere contro il mondo intero per tenerlo.

È l'unica cosa di Naruto che le resta.

Quando lo dice a suo padre teme una sua reazione negativa che però non avviene.

Hiashi è contento di rivedere sua figlia così combattiva ed è disposto a passare sopra a qualsiasi possibile disonore per rivedere sua figlia sorridere.

È disposto a tutto per aiutarla a tornare come una volta.

Le dona l'affetto che non le ha mai dato fin'ora e Hinata apprezza il gesto.

La ragazza comunica la notizia ai suoi amici e tutti sembrano risollevarsi un po' dal loro dolore.

Sono contenti per la notizia e sono tutti pronti ad aiutarla e a proteggere il piccolo che sarebbe arrivato tra poco tra loro.

Lo devono a Naruto che ha combattuto per proteggere tutti loro anche quando aveva tutte le ragioni per non farlo.

Hanno un debito nei suoi confronti e questo è il loro modo di ripagarlo.

Tutto il villaggio, saputa la notizia, sembra gioirne.

Una parte del loro eroe è ancora con loro.

Tratteranno quel bambino come avrebbero dovuto trattare suo padre. Non avrebbero commesso due volte lo stesso errore.

Non dopo quello che lui aveva fatto per loro.

Man mano che la gravidanza procede, Hinata sembra riacquistare la dolcezza e la forza che la morte di Naruto le aveva tolto.

Ritrova una ragione per andare avanti, un motivo per vivere.

Il suo dolore si mitiga, si ridimensiona, ma resta sempre lì. È solo più facile da sopportare.

Quando il bambino viene al mondo si vide che era la copia di Naruto. Sia nell'aspetto che nel carattere.

L'unica cosa che ha preso da Hinata è il byakugan e questo le dispiace un po'.

Avrebbe preferito che il piccolo prendesse gli occhi color del cielo del padre, però le piace vedere qualcosa di se in lui.

Tutti trattano quel bambino come se fosse il loro tesoro più prezioso.

Lo coccolano, lo accudiscono, gli vogliono bene, lo aiutano quando ne ha bisogno, non gli fanno mancare nulla.

Non per questo, però, il piccolo si monta la testa crescendo.

L'unica cosa che chiede è sapere com'era suo padre ed è orgoglioso di quello che viene a sapere.

Col tempo decide di realizzare il suo sogno e diventare Hokage al suo posto.

Sa che sua madre è contenta per questa sua decisione e così ce la mette tutta.

Vuole che sua madre sia orgoglioso di lui ed è sicuro che anche suo padre lo sia.

Si impegna, ce la mette tutta e ce la fa.

Alla fine ci riesce a realizzare il suo sogno.

Lui è felice e Hinata ha di nuovo, per la prima volta, un sorriso sincero.

Vedere suo figlio là, la fa sentire felice.

Il dolore per la morte di Naruto non l'ha mai abbandonata, ne mai lo farà.

Ora, però, riesce a vedere le cose con una speranza nuova.

Ora è felice.

Ora sa che Naruto non è morto invano.

La sua morte le ha spezzato il cuore, ma ha portato cambiamenti che non si credevano possibili.

Ha unito ancora di più il villaggio, ha dato una scossa al clan Hyuga e ora il clan è più unito di quanto non sia mai stato.

La morte di Naruto non è stata vana e di questo è grata, Hinata.

Ora può tornare a sorridere come un tempo.

Ora, finalmente, è felice.

   
 
Leggi le 10 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: I_S_Acquamarine