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Autore: kymace    30/12/2013    2 recensioni
Zayn Malik e Liam Payne si conoscevano da una vita.
Per entrambi l'altro era essenziale quasi più dell'ossigeno che li teneva in vita.
Bisogna lottare, per il proprio amore. Ogni tanto possiamo scordarcelo, ma poi l'amore torna, ti tira una botta in testa e ti ricorda con spocchiosità: "ehi idiota, sono ancora qui!"
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Liam Payne, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPODANNO 1998
"E poi, boom!" Esclamò il moro facendo schiantare il trenino contro la casetta di legno. Kimberly gli sorrise largamente e battè le manine paffute, mentre io stavo seduto in un angolino a guardarlo corrucciato. Zayn se ne accorse e ridacchiò. "Cos'ha Liam banana adesso?" Kimberly rise di me assecondando Zayn, mentre mi accigliai: il mio migliore amico si stava prendendo gioco di me con mia sorella maggiore solo per riuscire a fare colpo su di lei, perché quando noi due eravamo soli non era mai così saccente.
"Non voglio che tu schianti il mio trenino contro la casa. Dentro al treno c'erano delle persone..."
"Beh se c'erano davvero delle persone ora non ci sono più!"
"Non dovresti essere così maleducato con le personcine del treno."
"Sei noioso quando fai la maestrina, Liam!" Sentenziò Kimberly.
"Non faccio la maestrina." Protestai indignato.
"Sei uno sfigato, Liam!" Urlò lei senza saperne nemmeno il significato. Intuii che non fosse una bella parola dall'espressione di Zayn, dai suoi occhi profondi che mi fissavano in cerca di un consiglio su cosa fare. Quando li abbassai, lui rise incerto verso Kimberly.
CAPODANNO 2001
"Spero che tu stia scherzando!" Zayn buttò il joystick in un angolo, infastidito, mentre fissavo ridendo la mia auto superare il traguardo prima della sua rossa fiammante.
"Dai, vincerai la prossima." Gli sorrisi e gli offrii una manciata di popcorn dalla ciotola in segno di pace. Mi fissò per un po' con sospetto per poi accettarli e ficcarseli in bocca; era così facile fare pace con Zayn rispetto che con i miei coetanei. Era più grande di quasi un anno e per questo mi perdonava quasi tutto, vedendomi come una sorta di fratello minore.
"Liam, Zayn, è pronto il dolce!" Mia madre si affacciò dalla porta e noi due buttammo i joystick in un angolo, correndo per arrivare alla grande tavolata dove troneggiava al centro il grande dessert preparato dalla mamma di Zayn.
Ne prendemmo due piatti ciascuno, per poi sederci sulla panchina sotto la veranda e guardare i fuochi d'artificio che segnavano l'arrivo del nuovo anno.
CAPODANNO 2005
Zayn e Kimberly erano chiusi in camera da mezz'ora.
Sentivo le loro risate dal piano inferiore e Wendy sembrava infastidita dal mio sguardo sempre fisso verso le scale.
"Liam, non devi essere geloso di tua sorella. Insomma, abbiamo dodici anni, è normale che tua sorella trovi un fidanzato dato che ha due anni più di te!" Mi voltai verso la mia, di fidanzata. Non sapevo nemmeno perché la chiamassi così, dato che il nostro rapporto si limitava a qualche mano intrecciata e ai baci sulla guancia. Però andava bene così, Zayn non smetteva di ripetermi quanto fosse fiero di me e tutti i miei amici mi invidiavano, non avevo alcuna intenzione di lasciarla.
Per la prima volta io e Zayn avremmo passato un capodanno divisi; lui sarebbe andato con Kimberly a una piccola festa dalla migliore amica della ragazza, mentre io sarei rimasto a casa con Wendy e alcuni miei compagni di classe. Avrei dovuto essere felice, perché finalmente avevo fatto tutto quello che Zayn mi aveva sempre detto di fare, di diventare indipendente, di staccarmi da lui, ma tutto quello che sentivo era un'enorme voglia di piangere.
CAPODANNO 2007
Evitavo Zayn da almeno 3 mesi. Avevo smesso di andare a casa sua, avevo smesso di chiamarlo, avevo smesso persino di uscire con Waliyha pur di avere qualche notizia su di lui. Ogni sera mia madre entrava tristemente in camera mia con il telefono in mano e il viso sconsolato. La guardavo fissa negli occhi e mimavo un "Zayn?" con le labbra, aspettando un suo cenno affermativo. Allora io scuotevo la testa e la lasciavo uscire rifiutandomi di sentire che scuse si sarebbe inventata con quello che era stato il mio migliore amico.
Era successo tutto così in fretta che non me ne rendevo quasi conto; un giorno era venuto a casa mia per vedere Kimberly. Ormai mi ero persino abituato a quella situazione nonostante fosse così strana e ambigua, ma mentre salivo le scale per andare in camera mia avevo sentito il mio nome, scoprendo che entrambi si stavano prendendo gioco di me, dicendo insulti piuttosto pesanti e svelando persino che l'unica ragazza che avessi mai avuto, Wendy, andava dietro a Zayn perché nessuno mi avrebbe mai voluto. Ci ero rimasto davvero male, avevo accettato le scuse di Kimberly in silenzio e impassibile facendola piangere, mi ero chiuso in camera per due settimane, poi ero uscito e avevo preso una decisione: distaccarmi del tutto da Zayn. A quanto pare c'ero riuscito, ma la cosa non mi portava la felicità desiderata, anzi: mi sentivo così solo, che pensavo che non ne sarei mai uscito.
CAPODANNO 2009
"Liam! Aprimi questa fottuta porta, subito!" Piangevo solo attaccato alla testiera del letto, consapevole che Zayn dall'altra parte della porta mi sentisse perfettamente. Ai piedi del letto c'erano ancora tutti i vassoi pieni di cibo delle settimane precedenti, ero dimagrito e mi sentivo così tanto vuoto... Mi distrasse dal mio pianto un tonfo e poi un rumore strisciato. Mi asciugai le lacrime e mi avvicinai alla porta, sentendo il respiro pesante di Zayn che si era appoggiato alla porta producendo quel rumore.
"Non risolverai le cose chiudendoti in camera tua, Liam. Sono due anni che non ci parliamo. Io sto morendo dentro e tu rifiuti le mie chiamate da due anni. Due fottuti anni, capisci? Praticamente 730 giorni senza di te. Sei il mio migliore amico, Liam. Sono da solo adesso. Vederti così per colpa mia mi distrugge ogni giorno, perché io avrei voluto vederti sorridere sempre, perché sei perfetto quando sorridi, davvero. Sono stato uno stupido, perché volevo adeguarmi al pensiero degli altri senza pensare alla nostra amicizia. Ci conosciamo da quando siamo nati, Liam! Vuoi buttare via tutto così?" Non risposi. Semplicemente mi sedetti anche io dalla porta, pensando che tra la mia schiena e quella di Zayn c'era solo una fottuta porta di legno.
Tornai di nuovo a singhiozzare. La cosa più triste era che sentire quelle parole mi faceva realizzare ancora più la veridicità dell'idea che mi ero fatto in quelle settimane, ovvero la natura dei miei sentimenti verso Zayn. Non aveva mai funzionato con nessuna ragazza, avevo vissuto in funzione di lui per anni, stavo così male principalmente per colpa sua, e tutto questo perché? Perché ero gay.
Quell'idea mi colpì come un treno ad alta velocità, il mio respiro si fece accelerato e iniziai a vedere tutto appannato.Amavo Zayn.
Mi dovetti alzare di scatto, in preda a uno dei miei attacchi di panico che capitavano sempre più spesso da quando non c'era Zayn al mio fianco; non controllavo più il mio respiro, scosso dai singhiozzi, il mio volto era rigato da lacrime e mi sentivo come se stessi per svenire da un momento all'altro.
"Liam! Giuro che spacco questa dannata porta! Non puoi pretendere che io ti senta piangere e singhiozzare e che stia qui fermo fuori da camera tua, porca puttana! Aprimi subito!" Non potevo fuggire. In preda al panico girai la chiave e lo vidi entrare come un tornado. Era dimagrito visibilmente e aveva il volto scavato, gli occhi caramello mi fissavano pieni di lacrime.
"Liam..." Mentre ero scosso dai singhiozzi e quasi non mi rendevo conto di essere con lui dopo due anni, mi avvolse fra le sue braccia possenti che si erano ricoperte di qualche tatuaggio nel frattempo.
"Non ti lascio mai più, promesso. Non me ne andrò mai." Singhiozzai ancora più forte mentre mi accarezzava la schiena nel tentativo vano di calmarmi.
Sentimmo i fuochi d'artificio provenire dall'esterno e si sciolse dall'abbraccio.
Per un attimo le sue iridi profonde e liquide si fermarono nelle mie; qualcosa scattò, nè io nè Zayn sapevamo cosa. Si avvicinò e sfiorò le mie labbra con le sue, delicatamente, senza andare oltre. Si riallontanò e mi sorrise dolcemente
"Buon anno Liam."
CAPODANNO 2011
La bottiglia girava in tondo senza dare alcun cenno di volersi fermare. Zayn era di fianco a Kimberly che continuava a sistemarsi la scollatura del vestito che scendeva progressivamente. La bottiglia si fermò, indicando una ragazzetta mora dagli occhi verdi. Dalle urla dedussi si chiamasse Emma. Alzai gli occhi al cielo pensando che questo era uno dei veglioni di capodanno più inutili di sempre nonostante fosse uno dei pochi felici che avevo passato ultimamente.
Avevo una mal sopportazione per le feste di gruppo, soprattutto quelle dove mi trascinava Zayn. Troppe ragazze che ci provavano a cui dovevo dire, fingendomi dispiaciuto, della mia sessualità. Dopo il capodanno precedente Zayn mi aveva aiutato a dirlo ai miei e alla mia famiglia, che l'aveva presa straordinariamente bene. Le cose non si potevano dire migliori nel rapporto fra me e lui: si ostinava a fingere che non fosse successo nulla tra di noi a capodanno e se ci accennavo faceva spallucce cambiando argomento. Dopo un po' avevo lasciato perdere, pensando che alla fine non fosse così interessato a me come avevo pensato. Lo avevo superato: Zayn mi piaceva ancora, da matti, ma non provavo quasi più dolore a vederlo con mia sorella.
Un ragazzo vicino a me mi scosse prendendomi per la spalla e abbassando lo sguardo notai che la bottiglia si era fermata su di me. Alzai gli occhi al cielo e vidi che la ragazzina, Emma, sembrava straordinariamente su di giri. Mi avvicinai noncurante della situazione e posai le mie labbra sulle sue, deciso a non andare oltre. Peccato che lei non fosse dello stesso avviso.
Dopo qualche secondo che la sua lingua era dentro alla mia bocca, mi staccai deciso lasciandola un po' delusa, e mi risedetti: Zayn però era scomparso. Kimberly era mezza ubriaca e non si era accorta di nulla, perciò mi dissi che sarei andato a cercarlo.
Venni però coinvolto in un trenino idiota e in almeno tre o quattro giri di bevute che rallentarono il mio piano, e circa mezz'ora prima dell'arrivo dell'anno nuovo sapevo esattamente dove fosse Zayn. Uscii all'esterno con il corpo scosso da brividi di freddo. Vagai un po' aiutandomi con la torcia del cellulare per poi trovare una figura esile e magra seduta su un marciapiede intento a fumare da una sigaretta. Mi presi qualche minuto per rimirarlo perché dovevo ammettere che era maledettamente sexy mentre aspirava a pieni polmoni il fumo.
"Liam." Si accorse di me senza voltarsi. "Ho sentito il tuo profumo." Abbassò la testa, nascondendo un sorriso amaro.
"Ti stavo cercando..."
"Lo so. Vieni qui." Mi avvicinai a lui e mi sedetti sfiorando con la mia gamba un suo ginocchio. Mi offrì un tiro dalla sua sigaretta che accettai volentieri.
"Sono una persona di merda, lo sai questo vero?" Lo guardai.
"Non sei una persona di merda."
"Sì che lo sono. Stai bene, Liam? E vorrei una risposta sincera." Sorrisi.
"No. Ma ci sono abituato, al dolore intendo."
"Ed è colpa mia?"
"In parte." Aspirai dalla sigaretta e gliela passai. Lui mi posò una mano sul ginocchio.
"Sai Liam, ho cercato con tutte le mie forze di ignorare in questi due anni ciò che è successo a Capodanno, ci ho provato davvero. Ripetendomi che non potevo rovinarti, che nonostante la mia bisessualità avevo sempre preferito le ragazze, che non ti meritavo. Ma è da due anni che non penso ad altro che alle nostre labbra che si sono sfiorate. Non penso ad altro che a te. Con Kimberly pensavo che ti avrei dimenticato e tu avresti capito che non ero interessato a te, poi hai baciato Emma e sono morto di gelosia. Ti giuro che avrei voluto prenderla e stamparle un pugno sulla faccia fottendomene del fatto che sia una donna. Perché vorrei che tu fossi mio e mi comporto come se lo fossi già. Quanto è stupido?" Mi passò la sigaretta e aspirai profondamente prima di parlare.
"C'è solo un problema nel tuo discorso." Gli posai due dita sotto il mento costringendolo a fissarmi.
"Che io sono già tuo. Sono sempre stato tuo." Lui sorrise mentre io spensi la sigaretta.
"Lurido bastardo, mi hai persino finito la sigaretta." Gli feci dischiudere la bocca con un cenno e gli soffiai il fumo dentro, consapevole di quanto importasse quel gesto per lui.
"Tu mi vuoi far morire." Decretò Zayn. Scoppiai a ridere.
"Vieni qui." Mi avvicinai e stavolta fui io a baciarlo, baciarlo veramente, sentirlo mio per davvero. Rispose con così tanta passione che faticai a stargli al passo mentre il mio cuore batteva all'impazzata.
Ci staccammo con il fiatone. Guardai l'orologio e fissai Zayn negli occhi.
"Buon anno nuovo, Zayn."
CAPODANNO 2013
"Liam, giuro che se non la smetti di girare avanti e indietro ti tiro una padella in testa!" Urlò mia madre mentre mescolava il sugo della pasta. Niente feste, quell'anno: Zayn tornava dall'America e aveva accettato di buon grado di passare il capodanno a casa del suo ragazzo. Perché era questo che eravamo adesso: fidanzati, per quanto assurdo potesse sembrare. Era partito otto mesi prima per uno stage da tatuatore e finalmente si era deciso a tornare dopo aver passato il Natale in Pakistan con la sua famiglia.
"Sei veramente patetico." disse mia sorella mentre addentava un pezzo di pane. La ignorai e sentii il mio cellulare suonare. Corsi verso l'altra stanza e premetti il tasto verde.
"Pronto?"
"Ciao amore!" Sentii la voce di Zayn e la sua risata e un sorriso mi nacque automaticamente sul viso. Mia sorella mimò un conato.
"Non mi hai mai chiamato amore in vita tua Zayn, devi farti perdonare qualcosa?" Sbuffò.
"Mi becchi sempre.. Ho dimenticato il dolce." Alzai gli occhi al cielo.
"Zayn, era l'unica cosa che dovevi fare!"
"Lo so, è per questo che ti ho chiamato amore, non credi?" Vidi mia sorella mimare un altro conato di vomito dall'ingresso e le tirai un telecomando.
"Fatto sta che sto arrivando, quindi dì a tua mamma di prepararsi alla mia fame, il mio stomaco reclama cibo." Risi.
"Muoviti a tornare."
"Mi manchi Leeyum."
"Anche tu, da morire. Ci vediamo tra poco."
"Ehi, Liam..."
Trattenni il respiro. Era un anno e mezzo che stavamo insieme e Zayn non mi aveva ancora detto 'ti amo'. Improbabile ma vero, nonostante io glielo avessi detto più e più volte, ma sapevo che Zayn era diverso e che aveva bisogno di un sacco di tempo rispetto agli altri.
Ed ero disposto ad aspettare, se si trattava di lui.
"Nulla, ti dico dopo. Ciao Liam."
Chiuse la telefonata prima che potessi dirgli altro e non mi rimase da fare altro che andare da mia mamma.
Dopo circa mezz'ora il campanello suonò facendo sbuffare Kimberly e facendo preoccupare mia madre per la riuscita della pasta. Andò ad aprire mio padre, l'unico senza occupazione e lo sentii parlare con Zayn.
"Geoff, non vorrei essere più scortese del solito ma vorrei vedere Liam, posso?" Mio padre scoppiò a ridere e lo lasciò passare. Appena vidi Zayn ebbi un colpo al cuore; era ancora più bello, era dimagrito e si era tagliato i capelli, oltre ad avere tantissimi tatuaggi in più sulle braccia. Mi saltò praticamente addosso dandomi un bacio che voleva chiaramente di più ma che si fermava per rispetto della mia famiglia. Quando ci staccammo gli diedi un bacio sul naso e sorrisi, pensando a quanto sarebbe stato tutto più bello, ora che avevo Zayn con me.
CAPODANNO 2015
"Buon anno nuovo!" Sorrisi e bevvi un sorso di champagne dal calice mentre Luke mi fissava teneramente. Suonarono alla porta e pensai che fosse qualche ospite in ritardo alla festa che avevo organizzato, per questo fui lievemente sorpreso quando si presentò Zayn.
In pochi minuti Luke fu accanto a me, passando un braccio intorno alla mia vita e cercando di presentarsi il meglio possibile a quello che sapeva essere il mio ex fidanzato nonché amico d'infanzia.
"Ciao Zayn, pensavo che non avessi ricevuto il mio invito! Buon anno, entra pure!" Disse Luke con il solito entusiasmo che lo caratterizzava da sempre.
"Buon anno anche a te Luke, in realtà non ero in Inghilterra ma ho deciso di venire lo stesso a fare un salto appena ho visto l'invito al mio ritorno." Disse ogni parola guardandomi fisso negli occhi e Luke parve non accorgersene. Non sapeva nemmeno cosa fosse, la gelosia, mentre quegli occhi castani che ora mi stavano fissando sembravano saperlo bene.
Il mio ragazzo mi lasciò un bacio sulle labbra e si allontanò cercando di gestire un gioco della bottiglia che avevano organizzato i più giovani, e io rimasi solo con Zayn.
Solo con il mio passato.
Lo abbracciai d'impeto: mi era mancato il mio migliore amico nonostante tutto quello che era successo tra di noi; il suo tradimento sul quale ero passato sopra e il suo rifiuto a dirmi le consuete paroline che dopo anni di relazione tutti si aspettavano. Forse me ne sarei pentito, forse no, però ne avevo bisogno.
"Vieni con me, ti porto in un posto." Pronunciò quelle parole in un sussurro flebile, tanto che credetti persino di essermelo immaginato.
"Devo dirlo a Luke..." Mi voltai ma lui fu più veloce e mi tenne fermo per un braccio.
"Non si accorgerà se ti assenti per mezz'ora. Andiamo." Qualcosa mi diceva che era una pessima idea, ma era capodanno ed ero stanco di trattenermi, di conseguenza lo seguii in auto. Il viaggio fu silenzioso, si sentiva solo la canzone dei The Fray alla radio e i nostri respiri intrecciati.

Some things we don't talk about
better do without
just hold a smile
we're falling in and out of love
the same damn problem


"Hai freddo?" Disse, con gli occhi fissi sul mio braccio nudo percorso dalla pelle d'oca. Annuii. Tenendo una mano fissa sul volante agguantò la sua giacca di pelle che era sul sedile posteriore e me la passò senza lanciarla. Apprezzai il gesto e sorrisi cortesemente, infilandomela e inspirando a pieni polmoni il suo profumo dalla giacca.

together all the while
you can never say never
why we don't know when
time and time again
younger now then we were before
don't let me go,
don't let me go,
don't let me go,
don't let me go,
don't let me go,
don't let me go


"Allora, questo Luke...dove vi siete conosciuti?" Arrossii, forse perché era l'ultimo argomento che volevo affrontare ora con lui. Forse perché non volevo ammettere a me stesso che mi infastidiva parlare di lui ora che mi stavo godendo semplicemente il fatto di essere solo con Zayn dopo così tanto.
"L'ho conosciuto al Phantom." Mi aspettai di tutto da lui; il Phantom era il nostro posto, il locale dove avevamo passato serate da adolescenti e persino da più adulti, dove ci eravamo dati i primi baci che sapevano di alcool e che erano spinti verso qualcosa di più forse anche grazie all'ausilio della vodka. Per Zayn era quasi un posto sacro.
"Al Phantom. Vedo che da quando non ci sono più venuto perché tutto lì dentro mi ricordava te, hai iniziato a farci incontri interessanti."
"Luke è stato male e io l'ho semplicemente aiutato. Da lì ci siamo tenuti in contatto e da cosa nasce cosa...
"Avete scopato?" Quasi mi soffocai con la mia stessa saliva.
"Non penso siano aff.."
"Da quanto state insieme?"
"Cinque mesi."
"E avete già scopato? Dai Liam. Siamo migliori amici...o almeno lo siamo stati." Scossi la testa. No, non avevo già fatto l'amore con Luke. Non mi ero donato a lui completamente perché lo avevo fatto solo con una persona, che ora mi sedeva di fianco e tamburellava in segno di nervosismo le dita sul volante. E non ero pronto, nonostante i miei tentativi, a lasciare andare via Zayn dalla mia vita e tantomeno a sostituirlo con un'altra persona.

picture, you're the queen of everything
as far as the eye can see
under your command
i will be your guardian
when all is crumbling
steady your hand


"Questo mi basta, allora. Scendi, Leeyum." Sorrisi nel sentire il mio vecchio soprannome e obbedii.
Scarpinammo un po' fino a raggiungere una superficie irregolare; era come se fossero scogli, in realtà era il bordo di un laghetto sul quale si riflettevano le luci della città dalla parte opposta a quella dove ci trovavamo noi.
"È meraviglioso." Feci un gran sorriso e mi sedetti per terra, prendendo un sassolino in mano e lanciandolo in acqua.
"Cosa fai?" Sentii Zayn sedersi per terra accanto a me.
"Teoricamente il sassolino avrebbe dovuto rimbalzare in maniera piuttosto figa, però non sono capace di fare queste cose da film e per questo è affondato." Lo vidi scoppiare a ridere e un sorriso spuntò anche a me nel vederlo arricciare il naso e nel vedere i suoi occhi stringersi e riempirsi di rughette ai lati. Prese un sassolino e lo lanciò, facendolo rimbalzare esattamente tre volte.
"Ecco perchè mi sono innamorato di te, Zayn. Perché tutto quello che io non sapevo fare, lo facevi tu, e anche stramaledettamente bene." Presi una sigaretta dalla tasca dei miei jeans e l'accesi, portandomela alla bocca, mentre Zayn mi fissava accigliato.
"Cos'è, ora fumi?"
"Ti crea problemi? Tu fumi dalla terza media."
"Ti rovinerai i polmoni così."
"Non ci credo, Zayn Malik mi sta facendo la paternale sul fumo."
"Non voglio che tu ne diventi dipendente."
"Perché, tu ne sei dipendente?"
"No, io sono dipendente di un'altra cosa, Liam."
"Non dirmi che hai tornato a fumare marijuana."
"Non l'ho più fatto da quando ti sei arrabbiato con me tempo fa."
"Non ti droghi, vero?"
"Per l'amor di dio, Liam! Per quanto pensi di essere una persona di merda ci tengo alla mia vita."
"Non sei una persona di merda, smettila di ripeterlo ogni volta che ti vedo!"
"Dimostrami il contrario, allora!"
Ci ragionai su. Come potevo dimostrargli che non era una persona di merda? L'unica cosa che mi veniva in mente era terribilmente scorretto.
Ma lo feci ugualmente. Mi avvicinai a lui e posai una mano sulla sua nuca, tirandolo senza troppi complimenti a me e riassaggiando per l'ennesima volta il sapore delle sue labbra, il suo sapore, un misto di tabacco e liquerizia. L'adorava, la liquerizia. Spesso andavo a comprargliela io quando stavamo insieme. Zayn dapprima era incerto, sentivo quasi il rumore degli ingranaggi del suo cervello che si muovevano e avevo paura che mi respingesse, ma non lo fece, anzi: rispose con ancora più passione, spingendomi a terra e affondando le sue mani dapprima nei miei capelli e poi facendole scendere sotto alla sua giacca che indossavo ancora e poi sotto la mia maglia, a graffiare la mia schiena. Non avevo idea di come l'avrei spiegato a Luke, ma al momento non mi interessava.
Mi staccai prima io di lui, e fui sorpreso di vedere i suoi occhi lucidi e il suo volto rigato di lacrime.
"Perché questo sembrava un fottuto bacio d'addio?" Sospirò.
"Perché forse lo era."
"Liam, io non posso stare senza di te. Secondo te perché sono tornato? Perché ho bisogno di te. In ogni momento della mia vita, ho bisogno di te sempre. Muoio senza di te." Afferrò il mio volto senza forza, semplicemente perché voleva imprimere tutti i dettagli del mio viso nella sua memoria: lo aveva sempre fatto prima di partire per dei lunghi viaggi.
"Io ti amo, Liam. Ti amo per davvero." La portata di quelle parole mi sconvolse, mentre lo vedevo piangere. Non avevo mai creduto che sarebbe stato possibile sentire quelle parole pronunciate dalla sua voce, e ora tutto quello che sentivo era un senso di smarrimento, terrore ma anche pace ed estrema felicità. Allora decisi che dovevo donare a Zayn qualcosa, quella sera. Mandai un veloce messaggio a Luke avvertendolo di un'emergenza e avvisandolo del mio ritorno la mattina seguente. Ma la notte, la notte la dovevo passare con Zayn, glielo dovevo.
"Ti prego Liam, rispondimi. Dimmi qualcosa. Fammi capire cosa vuoi! Sarò tutto quello che vuoi, te lo giuro. Farò qualunque cosa per te. Ma ti prego, non lasciarmi stanotte." Si accasciò per terra, le braccia intorno alle mie gambe. Mi piegai e lo strinsi fra le mie braccia, il suo corpo scosso dai singhiozzi come un bambino.
"Non me ne vado da nessuna parte."

Si era addormentato. Da Zayn mi sarei aspettato tutto, tranne che da me volesse solo delle braccia che potessero stringerlo durante la notte. Sentivo il suo respiro pesante e i suoi capelli mi solleticavano il mento. Le mie dita tracciavano dei cerchi intorno al suo ombelico mentre sentivo la sua schiena contro il mio petto, entrambe prive di alcun tessuto a dividerle. Mi staccai a malincuore da Zayn e guardai il telefono, non sorpreso di vedere altre chiamate di Luke e altri messaggi minacciosi. Sospirai e uscii in balcone a fumarmi un'altra sigaretta; conoscevo casa di Zayn come le mie tasche, ormai. Ripensai alle parole di Zayn di poco prima; "no, io sono dipendente da un'altra cosa, Liam." Anche io ero dipendente da qualcosa; ed era proprio Zayn, il suo strano accento e il suo modo così lento e cadenzato di parlarmi, i suoi capelli profumati, il suo modo di ridere, la sua ossessione per la liquerizia e la sua sigaretta mattutina fumata in veranda con i capelli scompigliati e ancora il pigiama.
"Liam, Gesù Cristo, pensavo te ne fossi andato." Sentii la sua voce dietro di me e buttai la sigaretta ormai finita per terra, schiacciandola.
"Non credere che non ti abbia visto, sai. Ma io non posso farti nessuna predica." Ridacchiò Zayn, mentre si accendeva una sigaretta a sua volta.
"Perché sei tornato a cercarmi?" Chiesi, incerto.
"Perché ho capito di amarti davvero. Ho avuto tante storie da una notte mentre non c'eri, e ho capito di amarti mentre raggiungevo il limite e sussurravo il tuo nome. Ho capito di amarti mentre continuavo a comprare ogni due settimane al supermercato anche i tuoi yogurt preferiti insieme alla mia spesa abituale. Ho capito di amarti quando centellinavo il campioncino del tuo profumo per averti anche solo in una fragranza. Ho capito di amarti quando ho sentito un senso di inadeguatezza insormontabile quando ti ho visto con Luke e non con me. Ho capito di amarti quando ho capito che la tua assenza mi stava prosciugando. Capisci, questo?"
Annuii.
"Luke è stato uno sbaglio. L'ho capito stanotte, mentre inspiravo il profumo del tuo shampoo, e capivo che non avrei potuto sopportare di sentire un altro profumo in tutta la mia vita. Perché possono passare gli anni ma io ti penso sempre durante le frasi d'amore della mia canzone preferita. Possono passare secoli e quando ci rivediamo riusciremo sempre ad abbracciarci e a sentirci sempre a nostro agio, come risalire a galla e prendere di nuovo una boccata d'aria dopo essere stati sott'acqua per dei millenni. Ecco perché Luke è sbagliato."
Zayn sorrise.
"Perché non sono tornato prima?" Gli rubai la sigaretta e presi una boccata di fumo.
"Non ne ho idea." Ridemmo insieme.
CAPODANNO 2018
Un applauso scrosciante seguì il discorso di mia sorella Kimberly che tornò a sedersi al suo posto. Toccava a me, e non ero mai stato così agitato in vita mia. Mi alzai e aspettai il silenzio totale.
"Quando abbiamo deciso chi doveva fare i discorsi a parte i testimoni come da tradizione per la mia famiglia, mi sono offerto, perché devo dire delle cose da anni e mi sembra l'occasione migliore per farlo.
Ho conosciuto Zayn quando eravamo in fasce e siamo cresciuti insieme, imparando tutto l'uno dall'altro: una frase che mi è rimasta impressa nella mente è stata pronunciata dalla fornaia. Io e Zayn andavamo sempre a disturbarla, spesso per il pane fresco ma anche per gironzolare e divertirci. Questa fornaia ci conosceva più o meno da sempre e con una pagnotta in mano, serissima, ci disse: "non vi ho mai visti l'uno senza l'altro qua dentro. Andrà a finire che vi sposerete.
E in effetti, è andata a finire proprio così." La sala scoppio a ridere e incrociai per la prima volta lo sguardo di Zayn, che mi stava guardando teneramente.
Era andata a finire proprio così, mi ripetevo ogni giorno. Io stavo facendo il discorso per il nostro matrimonio, e ora ero il signor Malik e lui era il signor Payne.
Non avrei mai pensato di sposare un uomo, tantomeno Zayn, ma ripensandoci oggettivamente eravamo davvero fatti l'uno per l'altro, eravamo diversi, diversi ma anche uguali.
Io ero luce, sole, giallo.
Zayn era tenebra, luna, nero. Anzi no, rosso. Rosso carminio, rosso della passione.
E ovunque avessi intenzione di andare o scappare, lui mi avrebbe rincorso fino a consumarsi le suola delle scarpe, perché io ero Liam: l'ultima persona che avrebbe mai potuto immaginare di sposare.

Buonasera! Innanzitutto vi voglio ringraziare di essere arrivati fino a qui, perchè questa OS è veramente lunghissima ewe
Per chi non mi conoscesse, io sono kymace, ma chiamatemi Kym che è meglio, e questa è la mia prima storia pubblicata su questo account efp, quindi sono anche abbastanza emozionata ahhaha
Ho abbandonato quasi definitivamente la narrazione delle fanfic het perchè mi fa strano raccontare relazioni etero con questi personaggi, non so se mi spiego..
Comunque non mi dilungo molto, la canzone che gli Ziam ascoltano in auto è Never Say Never dei The Fray :)

Grazie mille se lasciate una recensione!
Kym


 
  
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