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Autore: Kiaretta_chan_94    22/05/2008    7 recensioni
Si nascondeva, Sakura, si nascondeva nella confusione, mentre i suoi occhi cercavano avidi un luogo familiare, un ricordo a cui aggrapparsi, un aroma conosciuto. Fu lì che lo vide.[...]
L'aquilone fremeva, fra le sue mani, ansioso di librarsi in aria.
[forti accenni NaruSaku/SakuNaru][Sakura Centric]
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno
Note: OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Il vento e l'aquilone- lotta senza speranza.

A Sakura erano sempre piaciuti i mercatini.
A Konoha era raro che si allestissero, e per questo quando succedeva era sempre al settimo cielo.
Amava andarci con Naruto, trascinandolo qua e là tra le sue flebili proteste, per ore ed ore ed ore.E adesso che non poteva più farlo, ci andava lo stesso, cercando tra le mille facce sconosciute e le mille bancarelle strapiene di cianfrusaglie un attimo di quiete interiore.
Si nascondeva, Sakura, si nascondeva nella confusione, mentre i suoi occhi cercavano avidi un luogo familiare, un ricordo a cui aggrapparsi, un aroma conosciuto.
Fu lì che lo vide.
Si avvicinò, passando come un fantasma tra la folla, urtando la gente che si voltava per gridarle contro e poi ammutoliva nel vedere i suoi occhi.
Vacui. Spenti.
Si fermò.
Davanti a lei, un aquilone giallo sole, decorato con qualche motivo azzuro.
Rimase lì, immobile.
Giallo e azzurro, giallo e azzurro, giallo e azzurro.
Una spirale colorata le si agitava davanti agli occhi, in un turbinio di tinte a cui si alternava il ricordo sfocato di un volto che un tempo portava quei colori allegri.
"Vuole comprare qualcosa, signorina?"
Sussultò, risalendo a fatica dall'abisso che la stava inghiottendo.
Lentamente portò gli occhi all'uomo, il cui sorriso vacillò dinanzi a quello sguardo allucinato, ma non sparì.
"Allora, signorina?"
Poco dopo, Sakura si allontanava dalla bancarella con l'aquilone in mano.

Si diresse verso il primo posto che le venne in mente.
Il parco.
Era insolitamente vuoto, nonostante fosse un giorno festivo.
Camminando piano, si portò al centro di un prato.
Il vento, scherzoso, prese a giocare con lei, scompigliandole i capelli, alzandole leggermente la gonna del vestito rosa stinto.
Come lo era lei.
L'aquilone fremeva, fra le sue mani, ansioso di librarsi in aria.
Tiene magnificamente il cielo, le aveva assicurato l'uomo della bancarella. Sembra quasi nato per cavalcare il vento, affermava.
Eppure lei esitava a lasciarlo andare.
Fu il vento decidere per lei.
Con una folata improvvisa, le strappò il quadrato di tela dalle mani, portandolo verso l'alto.
Lei non potè far altro che stringere forte il rocchetto, mordendosi le labbra.
Il filo, tagliente, le ferì le mani pallide e delicate, rigandole di tagli rossi.
Ma a lei non importava.
Teneva lo sguardo fisso sull'aquilone in volo, mentre il verde degli occhi si inumidiva appena.
Il vento soffiava, forte.
Come quel giorno.


"Capisci, Sakura-chan? Lo hanno avvistato! È  un'occasione irripetibile, 'ttebayo!
Stavolta lo riporteremo indietro, vedrai!"
"..."
"Che cosa c'è, Sakura-chan?"
"Naruto... hai mai pensato di lasciar perdere?"
"Lasciar perdere? Ma che cosa dici, Sakura-chan?"
Gli occhi azzurri avevano presi a fissarla, stupiti e leggermente preoccupati.
"Sei sicura di stare bene?"
Abbassò gli occhi, inquieta.
Prese a dondolare le gambe, appoggiandosi di più allo schienale della panchina.
Il parco taceva.
"Sì, Naruto. Scusami, sono solo molto stanca"
"È da un po' che ti senti sempre 'stanca'! Dovresti farti visitare dalla vecchia Tsunade, sono sicuro che lei ti rimetterebbe in sesto in un baleno!"

Continuava a parlare, Naruto, gesticolando.
Ma lei non lo ascoltava.
La testa le ronzava, il mondo le girava intorno.
Svenne.
"Sakura-chan!"


Una raffica improvvisa.
L'aquilone schizzò verso l'alto, allontanandosi da lei.
Sempre di più.
Sempre più lontano...
"No!"
Gridò quasi, mentre in un attimo di follia strinse il filo più forte, tanto da procurarsi un taglio più profondo degli altri.
Un'ombra della sua antica forza tornò in lei, nelle sue mani che con uno strattone riavvicinarono la tela color sole alla terra.
Ma fu solo per un attimo.
Sakura non era forte.
Non più.
Ma era disperata, e fu quel sentimento che impedì alle folate di strapparle dalle mani deboli l'ultima speranza di salvezza, l'ultimo legame con l'aquilone.
"Torna giù! Non andare!" gridò, mentre le lacrime fino ad allora trattenute cominciarono a scendere lungo le gote. "Naruto, mi senti? Non te ne andare!"
 


"Non andare."
Lui, con la mano sulla porta, si voltò.
"Sakura-chan, non fare così! Mi spiace davvero che stavolta non potrai venire con noi, ma torneremo presto, teme compreso!"
Le sorrise, ma lei non ricambiò.
"Naruto, sul serio. Non andare. Rimani qui. Lascia perdere Sasuke..."
farfugliò, ormai quasi sull'orlo del pianto.
Lui la guardò, impenetrabile.
"Ti prego...io..."
'So che non tornerai questa volta.'
Un pensiero che per lei era una certezza funesta dettata dall'istinto,
ma che lui non lesse.
"Non posso non andare, Sakura."
Non usò il solito suffisso scherzoso, e fu questo a convincere la ragazza ad alzare gli occhi.
"E tu lo sai."
Lei serrò le palbebre, e le riaprì, piano.
Accorgendosi di vedere tutto sfocato.
"Beh, allora ci vediamo, Sakura-chan!"
Era ritornato il tono allegro di sempre.
Fece per aprire la porta.
"Naruto?"
Si bloccò. Di nuovo.
"Sì?"
Occhi negli occhi, per un attimo.
'Credo di amarti'.
pensò.
Aprì la bocca per dirglielo.
"Buona fortuna"
"Rimettiti presto, Sakura-chan!".
La porta si chiuse.
Il suo cuore si contrasse dolorosamente.

Vento, vento, vento, troppo vento, troppo forte.
Sakura non ce la fa più, le mani sanguinano, i piedi cedono, i capelli le frustano il viso.
Ma stringe i denti e persiste in quell'atto di follia, in quella battaglia a senso unico fra lei e la morte.
Sapendo già chi ha vinto e chi ha perso.
Il filo le sfugge dalle mani.
Panico.
Ma lo riafferra, più per caso che per prontezza di riflessi.
Sollievo.
Il vento continua a soffiare.
Sempre più violento, ormai deciso a vincere.
Ma il sottile filo è sempre più scivoloso, bagnato del suo stesso sangue.
Scivola via.


                                                                                                                                                  Corri, corri più veloce che puoi.
La gente ti guarda, e mormora al tuo passaggio.
Non senti cosa dicono, non vuoi sentirlo.
Arrivi alle porte del villaggio.
Un uomo dai capelli bianchi è appoggiato allo stipite di una delle due porte.
"Kakashi-sensei?"
Alza lo sguardo, ma lo riabbassa subito dopo.
Lo sharingan scoperto brilla, sinistro.
'Deve essere reduce da una battaglia'
pensa meccanicamente Sakura.
"Kakashi-sensei, dov'è Naruto?"
Silenzio.
Solo uno sguardo.
Un brillio.
Un pensiero stupido.
'Non sapevo che lo sharingan potesse piangere'.

Un sibilo.                                                                                                                              
Il filo sfugge.
L'aquilone schizza in alto.

"Naruto è morto, Sakura."

                                                           

Se lo è portato via il vento...
                                                                                                                                            

Fine












So che molto probabilmente nessuno mi ascolterà...
ma quanti di voi hanno un buon cuore
o hanno gradito almeno un po' la lettura...
vi prego... mi lasciate una recensione?
Fatemi sapere se non ho scritto invano!
Grazie.
Kiaretta_chan_94

  
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