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Autore: Nunichan    22/05/2008    8 recensioni
Spoiler dall’introduzione!! Cap 400
Le sue impronte si susseguivano rapide creando profondi solchi nel terriccio bagnato, la pioggia scrosciante non smetteva un secondo di battere sul corpo avvolto dalle bende. Cercava quel maledetto sentiero che gli aveva indicato Madara, ma non riusciva a scorgere nessun anello di rocce. Il suo fisico non avrebbe retto per molto, era ancora stremato per il combattimento di qualche.. ora, giorno prima.. non sapeva nemmeno dire di preciso quanto tempo fosse passato.
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Rosicrucian e Nami, assistenti amministratrici.
Genere: Triste, Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Itachi, Sasuke Uchiha
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Questo è il mio doveroso tributo ai fratelli Uchiha, in particolar modo ad Itachi, che ho scoperto di amare profondamente (Tobi-chan, fattene una ragione :p). Vorrei spendere due paroline prima che iniziate a leggere. Innanzitutto, questa è nata come songfic quindi se poteste avere come sottofondo la song in questione, che ho scelto sia per il testo che per la musica –anche se in realtà è lei che ha scelto me-, sarebbe davvero perfetto per entrare appieno nello spirito della storia (“Hands of Sorrow” – Within Temptation). Se avete bisogno della traduzione l’ho inserita a fine pagina, non ho potuto fare altrimenti, il testo era già abbastanza incasinato di suo.

Un’altra cosa importante per chi non lo sapesse: “Yuruse Sasuke.. mata kondo da” era la frase che diceva sempre Itachi a Sasuke quando non aveva tempo per lui, e significa “Perdonami Sasuke.. la prossima volta”.

Visto che ci tengo particolarmente a questa fic –sarà perché ci ho sudato sette camicie- vi sarei infinitamente grata se mi lasciaste un piccolo commentuccio. Ora vi lascio in pace, a dopo, e buona lettura!^_^

 

 

 

 

 

 

 

 

-Mata kondo da-

 

 

 

“Puoi anche non crederci. Ma sono sicuro che se richiamerai alla mente i ricordi che hai del tuo amorevole fratello maggiore capirai che non sto mentendo affatto” l’aveva lasciato così, in balia dei suoi pensieri. Proteggerlo, Itachi aveva fatto tutto per proteggerlo. Impossibile.

Stava impazzendo, Sasuke. La sua razionalità, il suo odio, tutto crollava sotto il peso di quelle rivelazioni. “dov’è? Dov’è lui ora?” urlò completamente fuori di sé “parla!”. Madara lo osservò un istante prima di rispondergli, sotto la maschera un ghigno compiaciuto.

 

 

Le sue impronte si susseguivano rapide creando profondi solchi nel terriccio bagnato, la pioggia scrosciante non smetteva un secondo di battere sul corpo avvolto dalle bende. Cercava quel dannato sentiero che gli aveva indicato Madara, ma non riusciva a scorgere nessun anello di rocce. Il suo fisico non avrebbe retto per molto, era ancora stremato per il combattimento di qualche.. ora, giorno prima.. non sapeva nemmeno dire di preciso quanto tempo fosse passato.

Doveva trovarlo, doveva accertarsi che fosse tutto reale, solo in quel modo avrebbe ottenuto le risposte che cercava. Lui l’unico punto fermo, nel bene e nel male, come sempre.

Continuava la sua frenetica corsa, senza curarsi della stretta che avvertiva all’altezza del petto. Pensava, Sasuke.

 

 

The child without a name
Grew up to be the hand
To watch you, to shield you
Or kill on demand

 

Era cresciuto per essere l’erede degli Uchiha, doveva fungere da mezzo per consolidare i rapporti tra la polizia di Konoha e i centri nevralgici del villaggio, come diceva sempre suo padre.

 

Itachi avrebbe dovuto vegliare su di lui anche da grande, era quello lo stramaledettissimo ruolo che gli spettava.. ma aveva rovinato tutto distruggendo il clan.

 

Per lui quello stemma non era mai stato altro che un semplice ventaglio, e la casata ‘solo una stupida organizzazione a cui aggrapparsi’ –quel giorno era impresso nella sua memoria come un marchio a fuoco. Itachi aveva smesso di sentirsi un Uchiha; o forse quel nome, in realtà, non gli era mai appartenuto.

 

Ecco la verità, la verità che conosceva Sasuke; prima dell’incontro con Madara, prima che questi gli raccontasse ciò che lui mai avrebbe immaginato, né avrebbe potuto sospettare.

 

 

 

The choice he’d made he could not comprehend
His blood a grim secret
They had to command

 

 

Una delle famiglie più potenti e più antiche della Foglia, uno dei due clan fondatori. La sua storia veniva tramandata all’interno del villaggio, ma la verità delle origini era celata ai più. Chi possedeva sangue Uchiha rappresentava una minaccia per Konoha. Il consiglio aveva comandato il loro sterminio: la sua missione. Se da una parte aveva ben chiari i motivi per cui aveva acconsentito, dall’altra non avrebbe mai accettato la strada che aveva scelto di intraprendere. Mai.   

 

No. Era tutto troppo assurdo, gli anziani non avrebbero osato fare una cosa simile, Sandaime non lo avrebbe permesso per nessun motivo..

 

The curse of his powers
Tormented his life
Obeying the crown was a sinister crime

 

 

Era tra gli shinobi più potenti in circolazione. Padroneggiava lo Sharingan da quando aveva otto anni, e a tredici era stato nominato capitano della squadra speciale. In pochi sapevano che era entrato a far parte degli anbu  in qualità di spia, ma nessuno era a conoscenza del fatto che facesse trapelare informazioni sul clan per conto di Konoha. L’inizio del suo inferno.

Suo padre stava organizzando un colpo di stato; Sasuke era sconvolto e confuso “Allora perché? Perché tradì il clan?” .. “tu non hai mai conosciuto la guerra, probabilmente non puoi capire” gli aveva risposto tranquillamente Madara.

Suo fratello aveva stroncato le vite dei suoi genitori, e quelle di tutti gli Uchiha, per scongiurare una quarta guerra ninja.. per un patto fatto con se stesso quando aveva solo quattro anni.

 

“Sei un folle se pensi davvero che io possa crederti”.

 

 

His soul was tortured by love and by pain
He surely would flee
But the oath made him stay

 

 

“Nessuno può biasimarlo per quello che ha fatto. Tu cosa avresti deciso al suo posto?”  Sasuke era rimasto in silenzio.

Madara, però, non aveva ancora finito.. “solo in un dettaglio risultò inadempiente” ebbe un attimo di esitazione, in cui si assicurò di aver catturato di nuovo la sua attenzione, poi proseguì “non è riuscito ad uccidere te”.. Sentì una lama invisibile trapassare il suo corpo da una parte all’altra.

Aveva pregato l’Hokage di occuparsi di lui, mentre il suo giuramento lo condannava a vivere una vita lontana dall’unica persona che avesse amato interamente; una vita –e il suo nome- macchiati del crimine più feroce. Se avesse potuto sarebbe fuggito, Itachi. Ma sottrarsi a quella responsabilità, ignorarla, era impossibile.

 

 

He’s torn between his honor
And the true love of his life
He prayed for both but was denied

 

Aveva minacciato Danzou per proteggerlo, aveva fatto di tutto.. per proteggerlo; fino alla fine.. senza che lui lo sapesse.. No! Non c’era alcuna logica in quelle parole. Le cose non potevano essere andate in quel modo!

 

Non aveva più forze, ormai. Il suo passo era rallentato, stava iniziando a trascinarsi. Una serie di massi disposti in cerchio l’ultima cosa che i suoi occhi furono in grado di distinguere, prima che la vista si appannasse, fino a risucchiare tutto nelle tenebre. Rovinò al suolo privo di conoscenza.

 

 

Sentì un tocco leggero accarezzargli dolcemente le guance, dovevano essere piccole gocce d’acqua. Chiedendosi dove fosse e cosa fosse accaduto, schiuse lentamente gli occhi. Si costrinse su un fianco, per poi portarsi stancamente sulle ginocchia facendo leva sulle braccia. I muscoli erano intorpiditi, la sua mente annebbiata. Tentò di riacquistare una certa lucidità per rimettere in ordine le idee. Lo sforzo, però, non fece altro che acuire il dolore provocato dalle fitte alla testa.  

Frustrato, strinse forte i pugni fino a far sbiancare le nocche, e li batté violentemente sul terreno fangoso per la pioggia; la pelle candida del suo viso venne cosparsa di chiazze marroni. Con il volto ancora chino verso il basso, non si accorse della figura ferma a pochi metri da lui.

 

“Ci incontriamo di nuovo, Sasuke”

 

Sbarrò gli occhi a quelle parole. La sua voce, come poteva davvero sentirla? Lui, doveva essere morto.

 

“cosa c’è otouto, non sei contento di vedermi?”

 

L’uomo fece un passo in avanti; Sasuke alzò lo sguardo cautamente. Ebbe la sensazione che fossero passati secoli prima di incrociare quegli occhi tanto simili ai suoi –dopo troppo tempo scuri come il carbone, non più scarlatti per lo Sharingan.

 

 

“I..tachi..”

 

“Alla fine ce l’hai fatta. Sei riuscito a scavalcare il tuo muro”

 

Sasuke era stordito. Di fronte a lui c’era Itachi. Lo vedeva, poteva addirittura sentirlo. Iniziò a convincersi di essere pazzo, quando venne interrotto dalla voce scura del fratello.

 

“hai sempre voluto superarmi, non ricordi?”

 

Restò immobile per qualche secondo. Furono nuovamente le parole di Madara a riportarlo alla realtà.. “ti aveva affidato la vendetta che desiderava contro se stesso, sperando di renderti più forte” ..

 

“Superarti..”

 ripetè alzandosi, prima in un debole sussurro, poi ringhiando

“Superarti?!”

Ripensò a tutto quello che aveva scoperto, e infine esplose in tutta la sua rabbia

“Tutto qui?!?!”

 

Nuovamente i racconti dell’altro Uchiha lo investirono come un fiume in piena. Dalla prima all’ultima parola. Aveva un milione di domande, ma era ancora troppo scosso ed insicuro per riuscire ad articolarne anche solo una. Come se gli avesse letto nella mente, Itachi gli rispose; il tono asciutto.

 

“ho dovuto, Sasuke”

 

Quella frase fece scattare una molla in lui. Finalmente libero di lasciar andare fluidi i suoi pensieri, Sasuke imprecò.

“Potevi cercare un’altra soluzione, cazzo!! Potevi convincerli a trovare un accordo!”

 

“Non era possibile”

 

“Perché, Itachi? Perché?”

 

“Nostro padre aveva deciso, non potevo permettere che gli interessi del clan mettessero in pericolo l'intero paese" 

 

“Tu l’hai tradito! Hai tradito il tuo sangue per uno stupido villaggio! Anche se fosse vero quello che stai dicendo, come posso crederti?”

 

“Non sono qui per convincerti, sai che è la verità”

 

Itachi aveva mantenuto la sua consueta impassibilità tutto il tempo, mentre Sasuke era sempre più furioso. Avrebbe voluto dar sfogo alla collera attaccando suo fratello, ma il timore che toccandolo svanisse lo frenava. Nonostante tutto.. non voleva perderlo di nuovo.

“è tutto ciò che hai da dire?!?!?!”

 

“Non capiresti.”

 

“Ti importa così poco che io lo faccia?!?! che io capisca?!?!”

 

“Non è questo il punto”

 

“Qual è allora??” urlò ancora più forte.

 

“Sarebbe solo uno spreco di tempo, tu non vuoi ascoltare”

 

“Se pensi questo che diavolo sei venuto a fare?? Cosa vuoi ancora??”

 

“Sono venuto per te, Sasuke”

 

Lo vide avanzare verso di lui. Non avrebbe mai accettato ciò che aveva fatto, eppure sapeva che Itachi aveva agito per il bene di tutti.  

 

“non avvicinarti!” -sbraitò in preda all’esasperazione, ma Itachi non arrestò il passo- “Hai distrutto la nostra famiglia e sei andato via lasciando che imputassi la colpa a me stesso, alla mia debolezza! Hai voluto che ti odiassi per tutto questo tempo e poi hai permesso che ti uccidessi per sentirti a posto con la coscienza.. non sei che un fottuto egoista, Itachi!” non riusciva più a gestire le sue emozioni, Sasuke “Non dovevi.. andartene.. io..” avevo bisogno di te.  Crollò ai piedi del fratello tenendosi la testa tra le mani.. cercò il suo mantello e ne strinse disperatamente l'orlo tra le dita.. io.. ho ancora bisogno di te..

 

Una voce riemergeva dagli angoli remoti della memoria “debole, debole fratellino”..

 

 

Please  forgive  me for the sorrow
For leaving you in fear

 

Faceva ancora troppo male il ricordo di quella notte..

Le strade affollate da cadaveri, i corpi senza vita dei suoi genitori.. quegli occhi.. “ho paura! Ho paura!”.. e poi.. le parole di suo fratello.

“no, non puoi essere tu! Non ci credo!”

Non avrei voluto, Sasuke..

 

 

 

For the dreams we had to silence
That’s all they’ll ever be

..Il rimpianto per ciò che poteva essere..

“Nii-san, è qui che lavora papà, vero?”  Itachi annuì e gli raccontò in breve la storia della polizia di Konoha, era sempre stato il clan Uchiha ad occuparsi di mantenere l’ordine nel villaggio e per questo la casata andava fiera del suo stemma. Con la perspicacia tipica della sua età Sasuke sbottò entusiasta: “anche tu entrerai nella polizia?”..Itachi rispose dubbioso: ”chissà”.. il più piccolo, però, lo esortò vivace: “dai fallo! Così quando sarò grande ci entrerò anch’io!” poi proseguì deciso “Domani ci sarà la cerimonia inaugurale all’accademia.. è il primo passo verso il mio sogno!” Itachi sorrise nascosto agli occhi del fratello minore: “ben detto” asserì.

 

..Non era questo che desideravo per noi

 

 

“Sasuke..”

 

Sollevò la testa a quel richiamo –ci arrivava sempre troppo tardi.

La mano destra alzata e due dita premute contro la fronte in un colpetto lieve, come tante volte aveva usato fare quando era piccolo, scusandosi di non avere tempo per lui, il suo otouto.

Al termine del loro scontro gli aveva ceduto così le gocce del suo potere, quel potere tanto agognato da diventare la maledizione di entrambi –o forse di tutti gli Uchiha-; non se n’era avvalso per attaccarlo, come Sasuke aveva temuto, era stato il suo gesto ultimo per proteggerlo.

 

Non aveva mai avuto la possibilità di capirlo, ma Itachi non aveva fatto altro che prendersi cura di lui nell’unica maniera che gli era stata concessa. Non come quando tanti anni prima lo portava sulla sua schiena al ritorno dagli allenamenti; o come quando avrebbe rinunciato ad una missione importante per assistere al suo ingresso in accademia.. in modo diverso, eppure esattamente uguale.. era stato sempre il suo aniki. E avrebbe continuato a vegliare su di lui, oltre la morte.

 

Still I’ll be the hand that serves you
Though you’ll not see that it is me

Era stato il suo ultimo saluto, questo l’aveva capito, ma non poteva fare a meno di sperare che quel momento non arrivasse mai. Itachi sparì in un sussurro, che Sasuke, però, non riuscì a decifrare. Di nuovo il buio.

 

 

Non era un tipo di molte parole, ma gli occhi avevano sempre fatto da tramite tra i suoi sentimenti e le persone verso cui questi erano rivolti. Ora non c’era luce nelle sue iridi petrolio, nessuna sete di vendetta a cancellare ogni traccia di umanità che potesse intralciarlo nel compimento della sua ambizione; non uno stralcio di gloria, né un briciolo di soddisfazione per il proposito esaudito, quello per cui un tempo aveva rinunciato a tutto, per cui sarebbe stato capace di annullarsi completamente pur di conseguirlo. Si sentiva del tutto svuotato, Sasuke.

Sobbalzò quando gli apparvero nitide le ultime parole che suo fratello gli aveva rivolto. Per un tempo interminabile quello sguardo mostrò la sua debolezza, una delle rare che avesse mai avuto, e la più grande in assoluto.. Ma ne aveva preso coscienza troppo tardi. Il corpo di Itachi giaceva lì davanti a lui, senza vita come le pietre su cui era adagiato. Osservava quello che un tempo era suo fratello. Si protese verso il suo viso come attratto da un magnete, le loro labbra erano così vicine, ma Sasuke poteva sentire solo l’eco del suo stesso respiro. Provò a lavare via le macchie di sangue che stonavano con il pallore della morte, nonostante il vento gli impedisse di guardare davanti a sé agitando le ciocche dei capelli corvini. Gli occhi opachi ancora aperti, quasi a cercare a tutti i costi un legame con il mondo dei vivi, eppure Itachi sembrava in pace; “in eterna contraddizione” pensò.

Restò a contemplare quel viso ancora a lungo, assente. Gocce salate lambivano i tratti eterei del suo volto, ma in questo caso non c’era la pioggia a confonderle.

 

 

“Yuruse.. Itachi..” non potrà più esserci una prossima volta..

 

 

So many dreams were broken
And so much was sacrified
Was it worth the ones we loved and had to leave behind?
So many years have past, who are the noble and the wise?
Will all our sins be justified?

 

 

 

 

 


**************

Here we are!! Adesso tutti a Konoha insieme a Sasuke per radere al suolo il villaggio! sììììììììììììììì! Vi avviso che è nato il comitato FRI: Facciamo Risorgere Itachi! Al momento i membri onorari siamo io, Tsuyuko e sua sorella Alessia.. se volete unirvi contattateci!:p

Allora? È andata decentemente? Spero davvero di sì!*_*

L’idea mi è venuta più di un mese fa, quando tornavo a casa da lavoro e ascoltavo la splendida “Hands of Sorrow”. Non conoscevo ancora il testo, ma riuscii a captare una frase che associai immediatamente a Itachi, ovvero “The curse of his powers tormented his life”. Ero decisa a trovare tutto il testo per verificare se effettivamente potevo adattarla al personaggio, ma non fui convinta. Poi circa tre settimane fa, quando Kishimoto si è deciso a svelarci la vera storia di Itachi, l’ho trovata perfetta.. più si andava avanti con i capitoli più ero convinta che fosse stata scritta apposta per quei due. E così mi sono decisa a mettere per iscritto tutto quello che avevo in mente. Chi mi conosce sa quanto ho penato per finirla, quindi spero con tutto il cuore che sia venuta bene! Bene.. Ora è il momento di ringraziare chi ha recensito

 

 

 

Neverending-

 

Capitatapercaso: il tuo commento mi ha lasciata di stucco. Ho apprezzato tantissimo la tua attenta analisi di Sasuke. Intendevo proprio far trasparire la sua fragilità, i suoi punti deboli non sono molti, ma gli creano dei grandissimi problemi. Estremamente felice che ti abbia appassionato!! Grazie mille!! Spero che anche questa riesca a farlo!! Un bacio!! ^_^

 

Aka_Z: Grazie mille per il commento. Certo che Naruto non mollerà mai! Lui è il migliore!!^_-

 

Ryanforever: arrossisco per i complimenti che mi fai.. e sono felice perché sei riuscita a cogliere bene il conflitto interno di Sasuke! I cuori aperti alla speranza sono la cosa che preferisco in assoluto, anche se in quest’ultima fic non sono riuscita a lasciarli così. Ecco qui un altro lavoro, spero di ritrovarti ancora!! Un bacione! ^_^

 

Tsuyuko: mi ero completamente dimenticata del tuo commento, o meglio, se avessi ricordato di dover rispondere a 1km di parole mi sarei organizzata prima!:p Ma sono strafelice della sua lunghezza, eh! Capisco cosa significhi sentirsi realizzati quando si legge qualcosa, è una sensazione che ho provato poche volte.. quindi sapere che la fic ti ha fatto questo effetto mi onora! La dedica era il minimo che potevo fare, conoscendoti! In effetti, come ti ho già spiegato, il carattere dei personaggi si rifà ad un periodo “di mezzo”, ovvero tra la prima serie e quella Shippuuden, quindi mi sono permessa di descrivere un Sasuke fragilino e un Naruto un po’ più riflessivo, ma comunque “esuberante” . Grazie infinite per il tuo sostegno, e per la tua lunghiiiiiiiiiiiiiiissima recensione! ^_^ Ne aspetto un’altra per questa fic! Anche perché tu hai avuto il privilegio di leggerla prima della pubblicazione :p Ciau!

 

Dragon gio: Tesoro!! Non importa quando le leggi, l’importante è che lo fai!! Sai che ci tengo al tuo parere ^_^ Ora che so della tua passione per il NARUSasu (ihihihi) sono ancora più felice che ti sia piaciuta!! Attendo impaziente anche la tua opinione riguardo questa fic qui.. Ora che sono libera mi potrò dedicare anche alla tua long, domani la leggo sicuro!! Un bacione! ^_^

 

Steffa: In realtà mi sono dovuta fermare a causa di “Mata kondo da”, mi ha praticamente prosciugato le energie -_-“ Però Sora mi aspetta, ha capito come funziona con me :p Grazie mille per essere passata e per aver recensito! Provvederò al più presto per quanto riguarda il tuo nuovo lavoro, promesso!! E.. W NACCHAN!!:p

 

Quasi dimenticavo i cinque preferiti! Un grazie speciale a:  shinku66, Shootingstar, Tsuyuko, Yunie88 e  _Zexion_

Vi adoro tutti!

Mano di sofferenza

 

Il bambino senza un nome
Crebbe per divenire la mano
Per vegliare su di te, per proteggerti,
O uccidere a comando
La scelta che fece, egli non la comprese
Il suo sangue, un segreto oscuro
Che essi dovevano comandare


La maledizione dei suoi poteri
Tormentò la sua vita
Obbedire alla corona fu un crimine sinistro
La sua anima fu torturata dall'amore e dal dolore
Lui sarebbe sicuramente fuggito
Ma il giuramento lo fece rimanere

È lacerato tra il suo onore
Ed il vero amore della sua vita
Pregò per entrambi, ma gli furono negati

Ti prego, perdonami per la sofferenza,
Per averti lasciato nella paura,
Per sogni che abbiamo dovuto tacere,
Questo è tutto ciò che mai saranno
Tuttavia, ancora io sarò la mano che ti servirà
Anche se non vedrai che sono io

Così tanti sogni furono infranti
E così tanto fu sacrificato
Tutto questo è valso coloro che amavamo e che abbiamo dovuto lasciarci alle spalle?
Così tanti anni sono passati, chi sono i nobili ed i saggi?
Saranno tutti i nostri peccati giustificati?

 

  
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