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Autore: Meme__    30/12/2013    1 recensioni
Raccolta di OS.
Pezzi di vita, leggibili singolarmente, rubati ai protagonisti della shot "Diciannove anni dopo" di cui non è necessaria la lettura.
1#Due è meglio di uno.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Famiglia Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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Due è meglio di uno.

«Come puoi anche solo pensare di poter volare, Potter?» 
Percorreva le scale per arrivare alla Sala Grande mentre discuteva con i compagni delle ultime partite di Quidditch. Albus voleva proporsi a Slughorn come giocatore dopo essersi allenato tutta l'estate con James, Papà Harry e i suoi amici d'infanzia. Proprio questi gli stavano dando man forte.
Più volte, durante gli ultimi mesi di gravidanza di Draco e dopo la nascita di Scorpius, Harry aveva invitato i loro amici per coinvolgerli in giochi all'aperto, evitando così di ingombrare casa e disturbare il marito.
Si erano messi d'impegno con zio Ron, zio George, nonno Lucius e nonno Arthur per costruire un campo da Quidditch al Manor che poteva concorrere con quello di Hogwarts e sotto la loro supervisione avevano giocato fino allo sfinimento.
«Perché non potrei, Lanshit?» chiese altero Albus, guardando torvo il ragazzo che rideva di una battuta che conosceva solo lui.
«Non saresti capace, semplicemente.» rispose con un'alzata di spalle.
«Abbiamo mai giocato insieme?» Potter cominciava a irritarsi. Chi gliel'aveva messo quel cretino sulla strada?
«Non mi sembra di aver mai giocato con dei perdenti.»
«Lanshit, cosa vuoi da me stamattina?» domandò cercando di concludere quel discorso insensato che lo innervosiva.
«Evitarti delle figuracce!»
«Perché? Cosa ne sai tu del mio modo di giocare?»
«Ma è ovvio! È tutta la fama di Harry Potter e James Potter che ti hanno fatto arrivare fin qui, osannato da professori e amici, ma il talento per giocare dove lo prendi?» proferì il ragazzo con un'occhiata saputa.
Ad Albus fischiavano le orecchie. 
«Mark, sei davvero un completo idiota! Albus gioca molto meglio di te!» commentò Jack.
L'altro assottigliò gli occhi. «E tu come fai a dirlo, Phyterback?»
«Vi ho visti giocare entrambi!» fece ovvio l'altro.
Albus gli diede una pacca sulla spalla accompagnata da un'occhiata riconoscente.
«Attento, Jack! Potrebbe contagiarti!» sviò con una smorfia disgustata.
La piccola folla che si era formata attorno a loro a quell'uscita diventò confusa: Albus Potter era malato?
«Di che parli?» chiese curioso e confuso Jack.
«Tutti noi siamo stati curati da nostra madre durante quell'ondata di bolle pruriginose quest'estate! Lui non ce l'ha e dubito che quei due abbiano potuto fare qualcosa! Potrebbe essere ancora infetto!» concluse con sguardo fiero. La folla si sciolse e si unì alle spalle di Mark lasciando l'altro solo con l'amico.
Albus sbuffò. «In realtà, io non l'ho presa. Ma sai, mio padre Draco Malfoy è un pozionista al Ministero e ha creato, un po' di anni fa, probabilmente quando tu neanche sapevi giocare a Sparaschiocco, una pozione preventiva. I babbani la chiamano vaccino ma quello di mio padre è talmente potente che noi non prendiamo mai una malattia.» concluse sicuro di sè. La folla sospirò sollevata.
Jack lo abbracciò, passandogli una mano sul fianco. Erano come fratelli dai tempi dell'asilo ed erano sempre pronti a difendersi a vicenda.
«Mia madre» fece Mark ancora con tono tronfio ed altero. «mi ha insegnato che certi atteggiamenti tra maschi sono proibiti. Voi siete la feccia.» Regalò un'occhiata disgustata ai due.
Sapeva che i suoi genitori avevano dovuto combattere contro molti pregiudizi ma queste offese gratuite non le avevano mai rivolte a lui.
«I miei padri» e sottolineò il plurale, afferrando la mano dell'altro e stringendo le dita. «mi hanno insegnato l'educazione. Poi mi hanno trasmesso dei valori...»
«Scommetto che tua madre chiedeva a qualche divinità di essere protetta durante l'ultima guerra,» intervenne la voce sicura di James. «mentre i miei padri lottavano e si schieravano per proteggervi da quel pazzo di Riddle.»
Con questo tacitò le ultime risposte di Mark Lanshit che, sbuffando seccato, tornò nei sotterranei.
James fece l'occhiolino al fratello e si diresse al suo tavolo.
Albus strinse la mano di Jack mentre questo lo abbracciava. Si staccarono e si avviarono al tavolo dei Serpeverde. 
La McGranitt guardò i fratelli Potter con uno sguardo orgoglioso: fortunatamente, avevano ereditato il proverbiale coraggio di Harry e le parole astute di Draco.


Buon anno, gente!
Tutte le shot legate a "Diciannove anni dopo" saranno qui.

Buon anno, Memè.

   
 
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