30/12/2013
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E anche quella lacrima scivolò sulla sua guancia bollente. Fuori faceva freddo, ma la sua pelle bruciava. Perché?
Si portò una mano alle labbra, percorse lentamente gli zigomi con le dita sottili e percepì una sensazione di calore sotto la pelle. Scottava.
Ma il suo cuore? Quello era congelato. Racchiuso in uno strato di ghiaccio spesso e addensato.
Kibum era solo. E non perché si trovava al buio nella sua piccola stanza, a terra, con le ginocchia al petto e con nessuno a fargli compagnia.
Già, nessuno era lì pronto ad ascoltarlo.
Nessuno l’avrebbe consolato, nessuno avrebbe cercato di capirlo.
Già, nessuno l’avrebbe fatto.
Ma lui? Lui voleva essere capito da qualcuno? Forse si.
Una voce calda e rassicurante che gli avesse detto “Kibum, va tutto bene.” La sua voce. Si, forse gli sarebbe davvero servita.
Oppure un braccio sicuro e forte che l’avrebbe stretto, un abbraccio. Il suo abbraccio. Si, probabilmente gli sarebbe davvero servito.
Ma la verità era che non c’era proprio nessuno in casa. La verità era che tutti i suoi compagni si erano precipitati fuori, in quel locale tanto carino quanto costoso al centro di Seoul, dopo che Jonghyun gli aveva fatto quell’annuncio così importante.
Già, quell’annuncio che lo rendeva così nervoso, quell’annuncio che gli faceva muovere la gamba nervosamente.
Cos’hai di così importante da darci? Perché sei così nervoso? Kibum pensò per un attimo, mentre tutti si riunivano intorno al vocalist.
Lo fece anche lui, un po’ tremante, forse. Ma si avvicinò lo stesso ai suoi compagni, lentamente, con il cuore che si stringeva ad ogni passo e una sensazione di vuoto allo stomaco sempre più forte, man mano che si accostava a loro.
Jonghyun era al centro della stanza, Kibum gli sorrise, ma lui spostò velocemente lo sguardo.
Kibum e Jonghyun erano migliori amici, da sempre. Ma quel giorno, si ruppe qualcosa tra loro.
Perché aveva abbassato lo sguardo velocemente, quando il dolce sorriso di Kibum fu rivolto a lui? Perché adesso stava di nuovo muovendo la gamba in modo nervoso? Perché si respirava un’aria così pesante e difficile da sopportare? Kibum se lo chiese, ma non ebbe nessuna risposta.
Si tormentò, pensò tantissime cose in quei pochi secondi di silenzio che precedettero le parole di Jonghyun. E allora si ritrovò a voler pensare ancora, avrebbe preferito pensare per interi secoli, l’avrebbe fatto.. avrebbe fatto di tutto pur di non ascoltare quelle parole. Quelle parole, che gli arrivarono così fredde, ma anche così sincere.
“..è così, mi sono fidanzato.” scivolarono leggere fuori dalle labbra di Jonghyun.
Quelle parole, Kim Kibum non avrebbe voluto ascoltarle mai. Ma furono dette lo stesso.
Perché non importa quanto tu non voglia qualcosa, quel qualcosa arriverà sempre.
E non ebbe neanche la forza di parlare, Kibum. Non ebbe neanche la forza di mostrare un piccolo sorriso finto, la forza di fingere. Però si ritrovò a pensare, pensò che l’unica persona che aveva finto era stata proprio Jonghyun. Già, Jonghyun aveva finto.
“E’ così, quindi? Il tuo era solo fanservice, vero? Mi sono illuso, Jonghyun, sai? Mi hai illuso. Ci ho creduto, ci sono cascato, ma per te non è lo stesso, vero?”
Kibum avrebbe voluto dire, mentre Minho dava una pacca sulla spalla del moro.
“Non dovevi farlo.. sei stato ingiusto. Cosa farò io adesso? Mi sono innamorato. Mi sento così stupido Jonghyun, sai? Mi hai reso uno stupido.”
Avrebbe voluto continuare, mentre erano tutti felici, e Jonghyun sorrideva.
Avrebbe voluto davvero parlare, ma si sentì talmente stupido, che decise di non dire proprio nulla. Rimase in silenzio, a guardarlo da lontano, mentre sentiva lo stomaco contorcersi. Ma nessuno sembrò accorgersi di lui, nessuno sembrò accorgersi di Kibum.
Solo un piccolo sguardo, freddo, gli fu rivolto. Da Jonghyun.
Fu un secondo, in cui Kibum si sentì davvero morire. I suoi occhi erano colmi di lacrime, lacrime che non dovevano uscire, lacrime che dovevano ritornare da dove erano venute. Kibum si sforzò di non farle scendere.
-Andiamo a festeggiare!- Onew era alquanto felice per la notizia ricevuta.
-Io non mi sento molto bene, vi raggiungo dopo..- Kibum trovò le parole giuste, per rimare a casa da solo e non festeggiare la nuova relazione di Jonghyun.
Ci credettero, ci credettero tutti, o quasi. Sicuramente lui non gli aveva creduto, Jonghyun lo conosceva troppo bene, per credere a quella bugia bella e buona. Jonghyun lo sapeva, che Kibum non li avrebbe mai raggiunti.
Kibum era solo. E non perché si trovava al buio nella sua piccola stanza, a terra, con le ginocchia al petto e con nessuno a fargli compagnia.
Ascoltava il silenzio, si perdeva in quelle sfumature inesistenti, che portavano al nulla. C'era solo il silenzio, quel silenzio che non doveva esserci, quel silenzio doloroso.
Quella domanda gli faceva male, eppure non poteva fare a meno di pensarla. Quella domanda lo tormentava, gli faceva pulsare la testa e raschiare le dita sul pavimento freddo, nel tentativo di appigliarsi a qualcosa. Quella domanda, gli tagliuzzava il cuore in piccoli pezzettini.
“Anche quando mi hai preso la mano.. e hai cominciato ad accarezzare le mie dita con le tue, hai finto?”
Kibum era solo perché una parte di sé era andata via. Scomparsa, dissolta.
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Ok, salve <3 Non ho molto da dire, non so cosa sia questo “coso”, vi dico solo che l’ho scritto in un momento di depressione (?) in cui io e Sara appunto ci deprimevamo per la JongKey (massì, due ragazze normali non lo farebbero mai, ma noi si c:) a causa di un sito che ha dimostrato delle cose, più o meno certificate.
In ogni caso, non volevo avere questa sottospecie di OS abbandonata nel mio computer.. quindi l’ho pubblicata :3 Le recensioni fanno sempre piacere, anche se mi rendo conto che non c’è molto da dire XD
Non credo di pubblicare qualcos’altro.. quindi buone feste a tutti <3