Tentazione
C’è una nave vuota e silenziosa con lo stemma di un teschio sulle vele, attraccata al molo.
C’è un libro abbandonato sul ponte, le cui pagine si muovono appena toccate dalla brezza del mezzogiorno.
C’è il rumore di respiri pesanti proveniente dalla stiva e quello leggero di un frusciare di stoffa.
“Potrebbero tornare a momenti…” sussurra al suo orecchio, scostandoselo di dosso con una leggera spinta. Lui le lancia un’occhiata inizialmente incredula, poi però, notando la flessione delle sopracciglia, lascia libere le labbra di distendersi in un ghigno: non sono aggrottate come quando qualcosa non le va, ma arcuate, segno che la sua era solo un’osservazione, semplice perciò da ignorare. “Allora è meglio non perdere tempo”.
Robin sospira e punta uno sguardo arrendevole sul soffitto, chiedendosi dove sia finita la sua determinazione, considerata la facilità con cui i suoi no si trasformano in si.
No, infatti, era stata la sua prima risposta alle intenzioni di Zoro, quando quest’ultimo, steso sull’erba a fissare il cielo, aveva borbottato qualcosa sull’assenza dei loro compagni.
No era la decisione più saggia, la più ragionevole…eppure ora si ritrova con le spalle premute su una parete, la schiena inarcata dal tocco delle sue dita ed il fiato troppo corto anche solo per pronunciare qualche parola.
Da dire, in realtà, non avrebbe poi molto. I suoi pensieri sono meteore prive di logica, attimi sconnessi di lucidità che condannano la sua scarsa resistenza, alternati a una totale accondiscendenza. E mentre la presa di Zoro si fa irruenta a tal punto da costringerla ad aggrapparsi alle sue spalle per non cadere, l’ultimo barlume di razionalità le riporta inspiegabilmente alla mente una parola udita spesso nella sua infanzia: riprovevole.
Ricorda come zia Roji usasse ripeterla spesso, sollevando l’indice, per sottolineare il proprio disprezzo verso qualcosa.
In generale a suscitare la sua disapprovazione erano i comportamenti ritenuti immorali, quelli che andavano ad intaccare l’immagine di una persona, e che venivano condannati da chi, come lei, valutava importanti solo le apparenze. Perciò la rimproverava di essere un’ingorda se consumava un tozzo di pane in più rispetto alla sua razione quotidiana, di dimostrarsi inetta se tardava con le faccende e soprattutto di riempirsi la testa con inutili sciocchezze se la sorprendeva con un libro in mano.
‘Solo le bambine cattive -diceva- cedono con facilità a certi passatempi e da grandi non possono che diventare delle poco di buono!’.
Le viene da ridere, ripensandoci e, nonostante riesca in qualche modo a trattenersi, il gorgogliare della sua gola distrae il compagno.
“Che c’è?” brontola affannato, staccandosi dal suo collo.
Robin sbarra gli occhi, deglutisce, soffoca i ricordi contro la sua bocca.
“Niente”.
Su una cosa zia Roji avrebbe avuto ragione: approfittare del giorno di rifornimento per cedere alla tentazione di consumare una passione segreta nella stiva della nave è un assolutamente riprovevole.
Angolo Autrice
Auguri a tutti!!!! Di Buon Natale, di Buona Fine e di Buon Inizio!!!
Scusate per la mia lunga assenza, ma ho trovato un piccolo lavoretto per racimolare qualche soldo in vista dei regali e così non ho avuto più tempo di aggiornare! -.-
Dunque non ero affatto convinta di questo capitolo, però non volevo tardare ancora!
Quindi spero possa piacervi (era da un sacco che cercavo un modo per infilare la vecchia Roji da qualche parte! )
Bene...vado a terminare i preparativi per stasera! Ancora Auguri e...alla prossima naturalmente!
Ci vediamo nel 2014 gente!
besos
Reik93