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Autore: EllaRoberts    31/12/2013    0 recensioni
Sorseggio il mio caffè con distrazione mentre leggo, forse troppa distrazione dato che finisco per versarmelo addosso.
Mi alzo con uno scatto, e mentre sto per prendere un tovagliolo una voce maschile alle mie spalle dice. - Dovresti stare più attenta-.
Mi volto all'istante, quella voce è familiare, e lo vedo il mio idolo. Josh ha ventiquattro anni, ma nonostante tutto sembra ancora un ragazzo.
Non dico niente ,come potrei sono in presenza della persona che da ragazzina sognavo di sposare.Poi lui dice. - Tieni- e mi porge un tovagliolo.
Non so il perché ma da quella azzione mi ritrovo indignata e , straordinariamente, riesco a dire una cosa, anche se quella cosa è. -Non mi serve il tuo agliuto-.
Prendo un fazzoletto dal tavolo e comincio a strofinarlo contro i pantaloni, so bene che non farò che allargare la macchia, ma almeno in questo modo si asciuga un po.
Quando torno a guardare Josh ,lo trovo sbigottito, esterrefatto come se non avesse mai sentito un "no" in vita sua, è probabilmente è così perché be........... lui è josh.
Poi riprende un espressione incredibilmente seria e dice. -Essere scontrosi non ti aiuterà molto ora come ora- dice, poi aggiunge. -Ma dal tronde neanche essere gentili serve-
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Josh Hutcherson
Note: Otherverse, Raccolta | Avvertimenti: Triangolo, Violenza
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RITROVI ANDREA P.O.V Sono seduto con la schiena appoggiata al tronco di un albero e guardo il cielo imbrunirsi.Dovrei tornare a casa ma non voglio,il bosco è l'unico posto dove mi rilasso,dove riesco a pensare.Il freddo dell'autunno non mi impedisce di andare lì.A pensarci bene però nemmeno la neve me lo impedisce,e di neve in Alto Adige cen'è.E poi a me piace l'autunno è la mia stagione preferita,la più colorata.Mi sono sempre chiesto come è possibile che in quel periodo le foglie hanno quei bei colori se poi li perderanno del tutto.Ho sempre pensato che sia crudele e lo penso tutt'ora. Guardo l'orologio che ho al polso.Sono le 19:33, devo propio andare per quanto mi dispiaccia.Dopo la morte di mia madre mio padre è caduto in depressione, sta tutto il tempo a guardare la TV,ed io devo prendermi cura di Sofia,la mia sorellina di 10 anni.Ricordo ancora il giorno dell'incidente di mia madre rispose lei al telefono. Mi vengono i brividi solo a pensarci,aveva solo 5 anni e ha dovuto sopportare il peso ingiusto del mondo sulle sue spalle.Beh...........certo non quanto me.Ho dovuto essere forte,forte per lei,forte per mio padre e si,anche per mia madre lei non avrebbe voluto che ci distruggessimo per lei,lei avrebbe voluto che andassimo avanti,che vivessimo le nostre vite al meglio. Non ho nemmeno pianto,al suo funerale provavo una ero triste si.Ma la mia rabbia era molto più forte.Rabbia per l'uomo che le era venuto addosso,che non aveva nemmeno pagato per ciò che aveva fatto,e che al funerale piangeva e veniva a darci,a darmi le sue scuse.E rabbia anche si..........nei confronti di mia madre che ci aveva lasciati ancora così giovani.Era una rabbia insensata causata sicuramente dal dolore,me lo ripetevo spesso.Ma era pur sempre rabbia. Da quel giorno erano passati 5 anni e il ragazzino di 12 anni che ero,si è trasformata in un uomo completamente distrutto dall'ingiustizia della vita di 18 anni,che sono ora. Sono quasi uscito dal bosco,quando vedo una ragazza appoggiata ad un albero,qualche metro più il là da dove sono.Mi avvicino curioso,non avevo mai incontrato qualcuno nel bosco a quell'ora. MI accorgo quasi subito che quella ragazza è davvero molto bella.Ad occhio si può dire che sia alta 1 e 70, i capelli ,castani ramati e lisci, le ricadono scompigliati ovunque,le labbra rosee semi chiuse,il nasino all'insù e gli occhi,grandi occhi nocciola che mi scrutano. -Ciao- dico quasi involontariamente.-Ciao- risponde lei mettendosi diritta. Indossa una felpa nera molto più grande della sua taglia,delle pantacalze blu e delle convers viola.Non sono degli abiti molto belli ma addosso a lei sono meravigliosi.-Ci conosciamo?- chiedo anche se so benissimo la risposta.-No Non ancora almeno-.Risponde lei,non mi da il tempo di formulare un qualsiasi pensiero che continua a parlare.-Mi chiamo Emma Montebello,e beh s...sono un tributo e sono quì per informarti che lo sei anche tu-. Non ha bisogno di specificare niente,so esattamente di cosa sta parlando.-Allora alla fine hanno creato davvero gli Hunger Games-.Dico con una calma che non mi appartiene.- c'è un problema di sovra popolazione-.Dice lei dopo una risata amara.-E poi non ci informano nemmeno che verremo sorteggiati,ce lo dicono solo quando siamo già stati estratti,ahhhhh e inoltre ce lo fanno venire a sapere da altri tributi-. Sta quasi urlando e la capisco benissimo,vorrei farlo anche io ma non ci riesco perché sono troppo shoccato per reagire.Mi guardo i piedi incapace di fare altro, poi la voce di Emma si fa risentire.-Sai non sei costretto a tenerti tutto dentro,sfogati finché puoi.-.Alzo lo sguardo e la fisso negli occhi,ma distolgo quasi immediatamente lo sguardo,i suoi occhi sono ipnotizzanti.-Vedi il fatto e che non ci riesco- dico mentre fisso impassibile un pino,come se da un momento all'altro dovrebbe muoversi e mettersi a ballare i tip-tap. -Certo,ci sono reazioni e reazioni-dice lei,poi si avvicina a me e mi dice con curiosità.-Che stai guardando?-. Distolgo lo sguardo dal pino e dico semplicemente.-E che cerco di non pensare-. Lei mi rivolge un sorriso mettendo in mostra una fila di denti perfetti,apparte il piccolo spazio fra i centrali che,a mio parere,le dona moltissimo. Distolgo subito lo sguardo sperando che lei lo interpreti come un mio ritorno al cercare di non pensare.Come posso pensare all'aspetto di una ragazza adesso? -D..devo anche informarti che non puoi salutare i tuoi familiari. Una volta partito a i tuoi familiari verrà spedita una lettera ai tuoi parenti,informandoli della tua situazione-. Deglutisco.Hanno già perso nostra madre non reggerebbero anche alla mia perdita. -Ora dobbiamo andare prenderemo un aereo che ci porterà dritti a Mosca,perché quest'anno l'arena si troverà nei suoi dintorni,per tua fortuna a te non è stato assegnato nessuno da informare-. Mi volto verso di lei e annuisco,lei si volta e io la seguo come un cagnolino fino a una limousine nera,parcheggiata al limitare del bosco.Saliamo e ci dirigiamo al aereo porto più vicino. Scopro molto presto che viaggeremo su un aereo privato, con tutti i lussi a nostra completa disposizione.Esattamente come in Hunger Games. Mi siedo su una poltrona e guardo fuori dal finestrino,stiamo per decollare. Vicino a me si siede Emma. Non abbiamo mentori perché questa è la primissima edizione. Mentre siamo in volo Emma mi parla,ma io riesco solo a rispondere a monosillabi.Poi mi accorgo di una cosa.Il suo nome "Emma Montebello" non mi è molto estraneo l'ho già sentito,ma dove? Poi capisco.-Tu eri un tributo vero? Cioè una fan di Hunger Games?-.Lei mi guarda inizialmente un po accigliata poi risponde.-Si,perché?-.Non ci posso credere. -Io sono Andrea Lodi,ti avevo inviato la richiesta di amicizia su Facebook anni fa,siamo diventati amici ricordi?-.Nei suoi occhi inizialmente vedo sconcerto che subito dopo si trasforma in gioia. -Andrea!!!!- esclama,poi mi abbraccia.-Ciao Emma-. SPAZIO AUTRICE: Ecco il secondo capitolo spero vi piaccia,a me sinceramente molto ,più del primo in verità!!!! Recensite please !!!!!!=D.
  
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