Uno scoppio. Millemila scintille. Un volto completamente bruciacchiato. Le risa dei Corvonero e Tassorosso riecheggiavano nei meandri dei sotterranei di Hogwarts. Il buon vecchio professor Lumacorno, purtroppo per lui, aveva aggiunto involontariamente una zampa di rospo in più e BUM, il liquido nel calderone si era vendicato eliminandogli le sopracciglia.
-Via, via ragazzi. Può capitare anche ai migliori- Ridacchiò il professore. –Per oggi siete liberi di andare, riprenderemo da dove ci siamo lasciati il prossimo lunedì.-
Vari sospiri di sollievo si sparsero qua e là nell’aula prima che velocemente il brusio nella stanza sparisse completamente, lasciando il povero vecchio, canuto e baffuto, a rimediare l’errore commesso.
E fu in quel momento che si accorse di lei, circondata da una minuta ragazza dai capelli castano scuro, che gli copriva la visuale. Senza volere, spinto dagli altri compagni le finì addosso, facendole così rivelare la piccola figura dai lunghi capelli biondo cenere. Due splendidi occhi color del cielo lo scrutavano, leggermente spaventati e divertiti ma non ci fece caso, troppo intento a cercare i colori della sua divisa.. Blu e bronzo. Si sentì come se avesse vinto una medaglia, mentre l’amica della sua “visione angelica” lo guardava sconcertata, non avendogli ancora sentito pronunciare la minima parola di scusa.
-Piacere sono Mat.- Disse radioso, porgendo la mano alla sconosciuta così poco familiare. Come mai non l’aveva mai notata? Eppure facevano parte della stessa casa, ogni tanto avrebbe dovuto vederla per puro caso anche solo involontariamente, nella Sala Comune o in quella grande. Si sentiva uno stupido.
La ragazza rise divertita dallo strano comportamento del giovane, che aveva provato in modo evidente a camuffare la caduta. Gli strinse la mano senza perdere il dolce sorriso che spesso le incorinciava il volto.
-Piacere, sono Lumos.- Rispose senza sentire la stessa adrenalina che provava Mat in quel momento, leggermente seccata per lo sgarbo subito dell’amica. E quello sguardo severo sembrò fargli capire che aveva sbagliato qualcosa in quell’istante ed essendo un Corvonero non gli fu poi tanto difficile arrivarci, anche se in netto ritardo.
-Mi dispiace, non volevo. Hei non ti sarai mica fatta male suvvia. Non è niente di grave.- Leggermente rosso in volto tese la mano per stringerla anche all’amica che sembrò stranamente aver dimenticato tutto.
-Ah sì, piacere. Sono Esse.- Rispose cordiale, ma impossibilitata a ricambiare il gesto a causa dei libri e così fece un cenno di scusa. Mat lesse i titoli. Erano tutti diversi da ciò che aveva avuto fino al sesto anno, quindi dovevano essere per forza del settimo. Fece una smorfia deluso prendendo una distanza di due passi.
-Comunque sì, ecco, non volevo.- Si calò a raccogliere velocemente il libro di pozioni che gli era caduto di mano, accennò un sorriso più finto di quanto avesse voluto e fuggì via seguendo la mandria di ragazzi che andavano a gustarsi, in cortile, le ultime calde giornate di sole.
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-Albe sai chi è quella Lumos?- Chiese con un tono misto tra disperazione, venerazione e disappunto.
-La nostra Lumos? Cioè intendo quella dei Corvonero? Sai ce ne sono un po’ tante nella scuola con questo nome..- Rispose ironico il ragazzo, più piccolo d’età, grande amico, ma comunque alti più o meno uguali.
-Sì sì lei. Perché non l’ho mai vista prima? Da quando è qui? Cioè voglio dire l’ho vista per la prima volta in tutto questo tempo solo oggi, ma è più grande. Cioè credo sia più grande, non sembrava del primo o del secondo anno. Ma nemmeno del terzo. Cioè sembrava matura.- Il discorso pieno di ripetizioni, a tratti sconnesso e d’un fiato, lo fece arrivare alla fine quasi in asfissia. 
Un risolino alle loro spalle li fece sobbalzare. Una ragazza dai lunghi capelli castani e ricci, raccolti in una coda, si sedette in mezzo a loro.
-Allora cosa gli è successo oggi?- Domandò quest’ultima scherzosa. Le labbra carnose si avvicinarono ad una cioccorana che addentò guardando davanti a sé, sistemandosi la gonna.
-Ha visto Lumos per la prima volta. Ti rendi conto? Anni che viene a scuola e non l’ha mai notata.- Mormorò Albe prendendo il libro d’incantesimi. Quel dannato Flipendo ancora non era riuscito a farselo entrare in testa e poi da lì a farlo passare alla bacchetta.
-Secondo te la Sprite ci farà provare in anticipo le mandragole? Siamo molto avanti col programma direi- Chiese disinteressata finendo il dolce, indirizzata al riccio.
-Ma mangi sempre? Ti limiti al cibo dei maghi perché non riesci a raggiungere un ramo per raccogliere una mela?-
-A volte mi chiedo se tu sia davvero stupido di natura o fai finta.. Resto sempre sbalordita. In ogni caso le mele ci sono anche nel mondo dei maghi, così come la cioccolata. E’ rilevante? Mi basta riempire lo stomaco.- Annuì la ragazza seriamente sistemandosi più vicina ad Albe, annoiata dal biondo e cominciando a parlottare riguardo una delle nuove professoresse che non sopportavano entrambi. Ma Mat non li sentì più. Si rinchiuse in un mondo tutto suo dove vedeva camminare leggiadramente la minuta figura bionda. Con aria trasognata si addormentò contro il tronco dell’albero, con un vago brusio riecheggiante in lontananza. E sognava la bellezza di tutto ciò che aveva visto del creato ed oltre, nell’immensità infinita dove sapeva che sarebbe stato felice.