Crossover
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Autore: Red_Hot_Holly_Berries    23/05/2008    1 recensioni
[Vampire Knight + Monochrome Factor]
Akira Nikaido non ricorda nulla della propria vita antecedente al suo risveglio vicino al misterioso Shirogane.
L’unica cosa che sa, l’unica, è che lui non è umano.
O meglio, che lo era stato un tempo. Come anche un tempo era stato vivo.
Ma ora non più.
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Anche se lei ancora non lo sa, la vita di Yuuki Cross sta per complicarsi ulteriormente.
Non solo il suo rapporto con l’introverso Zero si fa sempre più sanguinoso, ma anche suoi sentimenti verso il nobile vampiro Kaname si fanno sempre più frustranti.
Ma i veri problemi arriveranno quando faranno la loro comparsa alla Cross Accademy due misteriosi ragazzi, privi di ombra e dall’aspetto così tenebroso, che nessuno tranne lei e i vampiri della Night Class sembra riuscire a vedere...
Genere: Romantico, Dark, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Anime/Manga
Note: Cross-over, OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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x virginia91: grazie, grazie, grazie: sono davvero felicissima di avere ricevuto i vostri commenti!! Mi ero scoraggiata, e nn sapevo se postare qst chappy o meno…ma d’ora in avanti lo farò sempre!!! P.s. qual è la tua fic su vampire? Volo a leggerla!
X Mikyma: ahahaha! 1 in un modo o nell’altro Iryu è sempre in mezzo a tt..ke mafiosa!! XD mi ha parlato di te, in uno dei sui scleri…. Felice di conoscerti!! Grazie anke a te x avere commentato!! Sn felice ke t piaccia la mia storiella… brava , prestale MF, così qll zoticona si fa una cultura XD XD (per così dire -_-‘) e no, qst è la mia sola fic cn VK… ma forse un gg…kissà? E sappi ke condivido i tuoi gusti al 50%: akira ok, ma Zero… ha un carattere di merda, ammettiamolo, peggio del mio!! Insomma, tratta Yuki come un bar ambulate!!1 dv soffrire…e provvederò adeguatamente!! (ndAli risata sadica)

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Capitolo 3°: Oltre la Notte

Una profumata brezza notturna scompigliò i capelli di Yuki, facendo stormire le fronde degli alberi sopra di lei, intrecciati tra loro come la volta di un baldacchino.
Era una notte stupenda, limpida e fresca, e nel cielo senza nuvole la luna piena era talmente luminosa da far sbiadire le migliaia di stelle che punteggiavano la volta celeste, simili a diamanti trapunti su un nero mantello. Ma Yuki sfortunatamente non aveva tempo di godersi appieno l’atmosfera: era di guardia.
Lei e Zero erano entrambi Guardian, una “mansione“ supplementare del loro compito di Prefect del Collegio, e il loro compito era impedire ogni contatto illecito tra la Night Class e la Day Class.
In teoria era facile: i primi giravano solo di notte, gli altri di giorno.
Ma gli incidenti potevano sempre capitare: spesso causati da qualche vampiro stufo di nutrirsi di pasticche ematiche (a loro parere uno scialbo surrogato del sangue di cui necessitavano), che decideva di concedersi un po’ di svago e uno spuntino fuori pasto, ma solitamente l’azione combinata dei due Guardian e la silente minaccia di Kaname Kuran, uno dei pochissimi purosangue dell’aristocrazia vampira, riuscivano a prevenire efficacemente l’insorgere di problemi.
Normalmente Yuki e Zero facevano la ronda insieme, ma quella notte, esattamente come i ragazzi della Day Class avevano avuto al giornata libera, i vampiri erano liberi di girare a proprio piacimento nei giardini dell’istituto (purché si tenessero lontani dal Dormitorio del Sole), e ciò per loro significava il doppio del territorio da pattugliare, quindi per praticità avevano deciso di dividersi.
Yuki in quel momento stava controllando al zona dietro il Dormitorio della Luna, l’orecchio teso a cogliere ogni possibile rumore pur restando rilassata: il Collegio Cross era tutta la sua vita, e conosceva perfettamente ogni spanna di quel giardino, ogni albero, ogni sentiero, e neanche la presenza degli studenti della Night Class, a zonzo chissà dove in quel bosco ben curato, poteva infrangere quella particolare sicurezza.
E fu grazie al fatto che non aveva permesso al sonno di farle abbassare la guardia che la ragazza, nella frazione di secondo successiva al rumore di un rametto secco che si spazzava, ebbe tutto il tempo di voltarsi e sfoderare Artemis, fronteggiando senza paura il vampiro che era emerso come un fantasma alle sue spalle.
-Ichijo! Ti pare il modo di saltare fuori così all’improvviso?- lo prese in giro lei sorridendo e rilassando i muscoli: di tutta la Night Class, quello era lo studente di cui aveva meno paura, sia per il suo carattere, che per il fatto che era uno dei pochi che non le aveva mai dato motivo di scontrarsi con lui.
-Ma se ho fatto apposta rumore per avvisarti!- ribatté lui, con lo sguardo fintamente offeso di un bambino, che contrastava curiosamente con il suo bel volto dagli occhi azzurri.
“Certe volte non sembra neanche un vampiro” pensò Yuki mettendo via l’asta da combattimento, osservando i raggi lunari far diventare argentati i capelli biondi dell’altro.
-Che ci fai qui?- domandò lei, stiracchiandosi e sbadigliando: non ricordava nemmeno l’ultima volta che aveva dormito in modo decente.
-Volevo invitarti a raggiungerci- fece lui, e alla sua occhiata incuriosita continuò:
-Alcuni di noi si sono raccolti qua dietro, e quando ti abbiamo sentita arrivare mi è venuta l’idea di farti unire a noi- spiegò lui, indicando una parte del bosco da cui, Yuki se ne rendeva conto solo ora, filtrava una fioca luce di lanterne.
-Non posso, sono di ronda- rispose lei, segretamente sollevata della scusa.
-Dai! Solo per qualche minuto! Se non altro a salutare! Tanto siamo in pochi, non temere: Kaname, Aidoh, Karin, Shiki, Ruka…- disse Ichijo con voce suadente, e la ragazza tentennò un attimo: le avrebbe davvero fatto piacere vedere Kaname, ma…
-Non ti preoccupare! Non diremo nulla a Kiryu- l’altro fu pronto a sfruttare quell’attimo di incertezza per afferrarle un braccio e prendere a trascinarla verso le luci.
Prima che lei potesse obbiettare, il sentiero svoltò e si ritrovarono in una piccola radura non troppo lontana dal Dormitorio della Luna, dove le poche lanterne che con la loro luce delineavano, più che rischiarare, le figure di cinque persone.
Ma l’attenzione della ragazza fu subito attirata dal giovane dai lunghi capelli castani seduto su una panchina a contemplare le stelle, la testa reclinata all’indietro con abbandono.
Al suo arrivo gli altri vampiri si limitarono a darle un’occhiata fugace, tutt’al più accompagnata da un cenno della testa, mentre lui rizzò la schiena e la fissò con i suoi grandi occhi di un rosso così scuro da stemperare nel nero.
-Vai pure, Ichijo- congedò con un gesto il suo accompagnatore, che con un mezzo inchino si ritirò in silenzio e raggiunse gli altri.
-È bello vederti, Yuki- disse con voce calma e un sorriso appena accennato, tendendo una mano verso di lei invitandola a raggiungerlo.
-K…Kaname- balbettò lei, costringendo le proprie gambe a superare quei pochi metri che li separavano, tenendo lo sguardo basso, perché sapeva che se l’avesse guardato negli occhi sarebbe sicuramente arrossita.
-Cammina un po’ con me, Yuki- propose Kaname quando lo raggiunse, alzandosi con un unico movimento fluido e prendendola per mano, al che lei alzò finalmente gli occhi, sorpresa.
Sentendosi a disagio sotto gli sguardo inquisitori degli altri vampiri, la ragazza non se lo fece ripetere, e lo seguì docilmente.
Man mano che si allontanavano dalla radura, il cuore di Yuki smise di battere impazzito e lei poté finalmente rilassarsi, godendo della vicinanza con l’uomo che amava da sempre.
Arrivarono a un ponticello arcuato su un ruscello come la schiena di un gatto, e lì Kaname si fermò, appoggiandosi al parapetto e attirando accanto a sé Yuki, circondandole le spalle con un braccio.
-Da quanto tempo non ci capitava più di passare del tempo insieme?- domandò lui alla notte, aprendo bocca per la prima volta.
Forese era una domanda retorica, ma Yuki pensò comunque a una risposta, se non altro per riempire quel silenzio.
Già, da quanto? “Da troppo…” sospirò la ragazza, guardando il loro riflesso nell’acqua sottostante, scoprendo così che in quella semioscurità, i suoi occhi sembravano neri e cupi come quelli del vampiro, pieni di segreti e cose mai dette, anche se privi di quello scintillio cremisi. -Da molto tempo, Kaname- rispose infine Yuki a bassa voce, e poi:
-Da quando sei entrato nella Night Class-
-Hai ragione. Ma sono felice di stare qui perché così posso proteggere la persona a cui tengo di più a questo mondo- il giovane si girò verso di lei e la accarezzò una guancia.
-Anche se a quanto pare non ci sono riuscito- disse, facendo scivolare lentamente un dito fino alla gola di Yuki, facendole formicolare di piacere la pelle.
La ragazza sapeva a cosa alludeva, e ringraziò il cielo che le ultime impronte della zanne di Zero fossero già sparite mentre Kaname si chinava su di lei, bloccandola contro la balaustra e sfiorando con la bocca l’incavo della clavicola.
-Ti sono stato vicino a lungo, ma non mi basta più…-mormorò lui.
Yuki non si mosse, quasi non osando respirare per timore di rompere l’incantesimo. “Forse è solo un sogno…” pensò, ma mentre quella morbida carezza di seta risaliva il suo collo capì che non le importava, purché non si interrompesse proprio adesso.
La lingua di Kaname guizzò rapida e umida, tracciando una spirale intorno all’incavo della gola, per poi morderla abbastanza forte da lasciare l’impronta delle zanne, senza però lacerare la pelle, dimostrando un grande autocontrollo.
Yuki, al contrario, gemeva sommessamente di piacere e i brividi si susseguivano senza sosta giù per la sua schiena.
Si sentiva come se avesse bevuto, il sangue pieno di bollicine, tanto che trovava difficoltà a restare in piedi, e dovette appoggiarsi del tutto al vampiro che la stringeva forte.
-Ti amo- le soffiò lui nell’orecchio, ma Yuki non riuscì ad articolare una risposta coerente, così si limitò a passargli le braccia dietro il collo, attirandolo ancora più vicino.
Kaname dovette ritenerlo un consenso, in quanto le sue mani scesero a cingerle possessivamente la vita, mentre la sua bocca trovò senza esitazione quella di Yuki.
Il vampiro le prese tra i denti il labbro inferiore, mordicchiandolo sensualmente, quindi schiuse le labbra della ragazza con la punta della lingua e premette più forte la sua bocca contro quella di lei, esplorandola lentamente con tutta la delicatezza di cui era capace, gustandosi ogni istante.
Yuki si lasciò andare completamente, sfiorando con la lingua le zanne di Kaname, trovandole lisce e aguzze, tanto che per poco non ci si tagliò.
In quel momento non stava affatto pensando al pericolo rappresentato da un vampiro per un’umana come lei, non pensava al rischio che lui la mordesse e che bevesse il suo sangue, anzi, quasi lo desiderava.

Ma Zero, invece, ci pensava eccome e, da dietro un albero dall’altra parte del ruscello, non poteva distogliere lo sguardo dalla scena davanti a lui, inosservato testimone di uno spettacolo che vedeva protagonisti la ragazza a cui teneva più e la personificazione del suo odio, allacciati in un modo tale che gli fece infuocare le guance.
Eppure, nonostante tutti i suoi sforzi, non poté impedirsi di immaginarsi al posto di Kaname Kuran, intento a stringere Yuki così appassionatamente …
A disagio, Zero spostò il peso sull’altro piede e involontariamente fece scricchiolare un rametto, immobilizzandosi subito.
Quel lievissimo suono, impercettibile per le orecchie di qualsiasi umano, fu captato dal finissimo udito del vampiro, che aprì gli occhi e li puntò su di lui, senza smettere di baciare la ragazza.
Alla vista del vampiro che li spiava, il suo sguardo si tinse ancora di più di rosso, forse per la rabbia o forse il trionfo, misti alla sete che entrambi conoscevano così bene…
Zero sentì i suoi stessi occhi illuminarsi di una luce scarlatta: erano parecchi giorni che non si nutriva più del sangue di Yuki, e una furia impotente gli dilagò nelle vene quando vide l’altro accarezzare la base della schiena della ragazza, sfiorandole la pelle nuda sotto la camicia, senza distogliere un attimo lo sguardo dall’intruso, come a beffarsi di lui.
Non potendo sopportare per un altro istante quella visione, Zero voltò le spalle al ponte e prese a correre alla cieca nel bosco, a testa bassa, mentre la chiarore della luna strappava strani giochi di luce dalle piccole perle trasparenti che rigavano le sue guance.

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-Alzati, Yuki! È tardissimo!- Yori, la compagna di stanza di Yuki, stava scuotendo con forza l’amica per costringerla a svegliarsi.
-Altri cinque minuti!- implorò l’altra con un miagolio, tirandosi le coperte fino sopra i capelli: era andata a letto che era notte tarda, o meglio, mattino presto.
Era rimasta a lungo con Kaname, ma poi il suo senso del dovere si era dato una scossa e le aveva ricordato che doveva finire il giro d’ispezione: cosa avrebbe detto a Zero se un vampiro avesse attaccato qualcuno?
Che non era intervenuta perché si stava baciando con Kaname Kuran?
La battuta la faceva quasi ridere: l’ipotesi era talmente paradossale che non era nemmeno da prendere in considerazione.
-Lo hai già detto tre volte!- ribatté impietosa Yori, e con un gesto seccò scostò le tende e aprì la finestra, affacciandosi, e abbagliando così la ragazza nel letto.
-Rischi di saltare di nuovo la colazione…-cominciò l’amica mentre Yuki finalmente si alzava strofinandosi gli occhi, per poi interrompersi con un verso di sorpresa.
-Cosa c’è?- Domandò sbadigliando Yuki, e l’altra le mostrò un sacchetto di velluto porpora con un bigliettino.
-Era sul davanzale! Hai uno spasimante segreto che ama arrampicarsi? Siamo al secondo piano…- le domandò Yori, ridacchiando.
Yuki riconobbe all’istante il sacchetto e quasi lo strappò di mano all’amica nella foga di aprirlo: dentro c’era il pendente di granato e argento che il giorno prima aveva comperato per Kaname per poi perderlo durante l’inseguimento di quello strano vampiro dai capelli neri.
“Credo che questo sia tuo” era scarabocchiato sul biglietto, che Yuki si rigirò tra le mani alla ricerca di una firma, ma nulla: chi era stato a scriverlo?

  
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