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Autore: Klainbow    31/12/2013    7 recensioni
Un ragazzo carino nell'appartamento di fronte a quello di Kurt, ed una cotta che sfocia nell'ossessione.
Dal primo capitolo:
''Incontrare un bel ragazzo e sorridergli cercando di attirare la sua attenzione è carino. L'inizio di questa cosa, era carino. A volte lo è ancora, lo ammetto. Ma osservare segretamente un ragazzo che vive nell'appartamento di fronte al tuo, tutti i giorni, a tutte le ore, parlarne in continuazione come se lo conoscessi da sempre e non fosse un completo sconosciuto? Non è innocente. E'.. inquietante. Inizia a diventarlo, sai?''
[sms+description]
Genere: Angst, Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Rachel Berry, Sam Evans, Santana Lopez | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Buon pomeriggio e buon anno a tutti! <3
Approfitto del mio unico momento libero per aggiornare, FINALMENTE, ed augurarvi un nuovo anno pieno di felicità, sorrisi dovuti alle piccole cose e successi di ogni tipo. 
Mi scuso per l'atroce ritardo. Pensavo che una volta arrivate le vacanze avrei potuto aggiornare e scrivere di più, invece non ho avuto un attimo da dedicare alla storia - o alle altre. Mi dispiace çwç Spero di rifarmi in questi giorni! 

Ringrazio tutti quelli che hanno letto il capitolo precedente ed inserito la storia tra le preferite/ricordate/seguite. Thank you from the bottom of my heart. 
Adesso vi lascio leggere, ci ritroviamo in fondo! :) 

Daily reminder: 
Kurt
Rachel
Blaine
Santana




To my #sgs girls.

 
Capitolo 5
     I always wanted to play a guitar.

Domenica 25 Novembre (15.17)
Messaggio in arrivo da: Rachel.
Sei pronto, Romeo? 

(15.20)
Okay, Romeo? E comunque manca un'ora. 

(15.21)
Lo so!

(15.23)
Devo scegliere solo le scarpe. 

(15.24)
Sei così prevedibile.

(15.26)
Ti ignoro soltanto perché stavo per chiamarti. Devi farmi un favore. 

(15.27)
Uuuuh, favori, favori, sempre favori. Quand'è stata l'ultima volta che ne hai fatto tu uno a me? 

(15.28)
Ti prego. 

(15.30)
No.

(15.31)
Per favore?

(15.32)
No!

(15.33)
E va bene, non fa niente..

-chiamata in corso- 
''Oh, mio Dio beato. Ho detto di no!''

''Sai a cosa stavo pensando?''

''Sappi che questo tono di voce non ti porterà da nessuna part-''

''...Stavo pensando al fatto che in libreria sembrava stesse succedendo qualcosa di.. magico, tra me e Blaine. Ma forse non è destino come dici tu. Non lo scoprirò mai, pazienza. Passerò il resto della mia vita a domandarmi come sarebbe stato essere ricambiato da qualcuno. Tu lo sai, vero, Rach? Cosa si prova? Me lo racconterai, un giorno?'' 

''Ti odio così tanto.'' 

''...''

''Oh, andiamo!''

''...''

''Non puoi dire certe cose, Kurt!''

''Beh, è la verità...''

''Cosa ti serve?'' 

''Uh?''

''Hai capito bene. Parla.''

''Sei la miglior amica che un ragazzo possa mai desiderare.'' 

''Bando alle ciance.''

''Antipatica.''

''PARLA!''

''Okay. Non è niente di che, e non è sicuro che tu debba aiutarmi, visto che non ci sentiamo da quella prima sera, ma.. nel caso Blaine dovesse inviarmi un messaggio proprio mentre siamo nella stessa stanza, potresti.. ecco..''

''Gesù.''

''...''

''D'accordo, mi darai il tuo cellulare prima di entrare e risponderò io..''

''Davvero?''

''Sei senza speranze.''

''Ti voglio bene, grazie, grazie, grazie! Ora vado a finire di prepararmi, a dopo!''

-chiamata terminata- 


 
* * *


Precisamente un'ora e tre ''allora, hai capito cosa devi fare, Rach?'' - seguiti da un irritato ''non sono stupida!'' - dopo, Kurt e Rachel si trovavano fuori al garage dell'appartamento di Jason ad aspettare Santana, che avrebbe dovuto essere lì da almeno mezz'ora. Avrebbero dovuto immaginare che avesse fatto tardi come al solito, ma nonostante i vani tentativi di Rachel per convincere Kurt ad entrare lo stesso - fa freddo, Kurt, dannazione! - Kurt si rifiutava categoricamente di bussare alla saracinesca senza la presenza dell'amica da usare come scusante. 
Dall'interno provenivano rumori di piatti da batteria che sbattevano sul pavimento, imprecazioni varie e risate da parte di ogni membro del gruppo e un ''Blaine, ridammi subito il burro cacao!'' da quella che sembrava la voce infuriata di un combattivo Sam.
Kurt si agitò visibilmente, avvertendo mille farfalle sprigionarsi dentro di sé soltanto sentendo pronunciare il nome di Blaine. 
Blaine. 
Si chiese se quella sensazione sarebbe mai andata via, o almeno affievolita, ma la risata che seguì, una risata terribilmente inconfondibile per lui, gli fece ammettere di avere già una risposta.
Rachel sembrò notarlo, perché subito si avvicinò a lui stringendolo in un abbraccio che riuscì a farlo sentire soltanto leggermente meglio. Si rilassò, sospirando pesantemente: sarebbe andata bene. 
''Hey, fortunatamente avete cominciato a coccolarvi senza di me!'' 
I due amici sussultarono tra le braccia dell'altro, voltandosi verso Santana che sorrideva lascivamente poggiata al muro appena dopo l'angolo della strada; le braccia ricoperte da un pesante piumino verde incrociate sotto al petto. Portava un berretto di lana blu con un pon pon decisamente troppo grande in cima, l'immagine fece sorridere Kurt nonostante l'ansia. 
''Che hai da ridere, Lady Hummel?'' Sbottò Santana, il sorriso sulle labbra tradiva il cipiglio che stava cercando di mantenere. 
In realtà, era felice di averli lì, anche se non l'avrebbe mai ammesso ad anima viva. Erano le sue prime prove col gruppo. I ragazzi le piacevano, erano simpatici e divertenti, forse più di quei due, anzi sicuramente, ma anche tanto amici: a volte aveva la sensazione di essere di troppo, e non le era mai successo prima. Aveva bisogno dei suoi amici eccentrici e noiosi. 
''Allora, entriamo? Hummel, hai preso l'inalatore?'' Provocò Santana, spintonandolo scherzosamente. 
''Ah-ah-ah'' scimmiottò lui, arrossendo. 
''Oh, sembri proprio Rudolph adesso.''
''Chi-''
''VOGLIAMO ENTRARE? HO FREDDO, IO.'' intervenne Rachel, perché insomma, per quanto avevano intenzione di continuare? 
Santana fece una linguaccia in direzione di Kurt e si avvicinò alla serranda per batterci sopra il pugno tre volte. 
''Un po' di delicatezza!'' La riprese Kurt, irritato. 
''E a cosa serve?'' Rispose svogliatamente la mora, senza degnarlo di uno sguardo. 
Rachel sbuffò esasperata. Ancora. 
Kurt stava per rispondere che serviva eccome, che un po' di dolcezza le avrebbe sicuramente fatto comodo, quando, con un rumore assordante, la saracinesca iniziò a ritirarsi verso l'alto, rivelando centimetro dopo centimetro le figure in attesa dietro di essa. 

Prima i piedi. 

Poi le ginocchia.

E il bacino.

E il busto. 

E improvvisamente il mondo girava, girava davvero tanto, diamine, e Kurt si trovava proprio di fronte a Blaine, che subito sorrise allegramente. 

''Ciao Kurt!'' 
Oh, Dio. Quel tono di voce è tutto per me?
''Ciao, Blaine..'' Kurt sorrise, facendo uno strano, impacciato gesto con la mano. 
''Uhm.. già, ciao, Blaine?'' Continuò Santana, col tono di chi la sa' lunga. 
Rachel nascose una risata dietro la sciarpa tirata su fino al naso, e prese la palla al balzo. ''Ci siamo anche noi.'' Sì, aveva capito a che gioco voleva giocare l'amica.
Kurt arrossì furiosamente, cercando di catturare lo sguardo di una delle due e e incenerirle. Ovviamente, nessuna si degnò di guardare verso di lui. 
Le detesto, le detesto, le detesto. Che state facendo?!
Blaine si grattò la nuca nervosamente e si schiarì la voce. 
''Salve, ragazze! Entriamo?'' propose, cercando di salvare la situazione. 



Rachel era stufa. Santana, Blaine e gli altri stavano provando senza sosta da almeno un'ora e mezza, ridendo degli errori e delle strane mosse di danza - se così si potevano definire - di Sam, e permettendosi di canticchiare le canzoni fuori nota o di modificarne le parole per prendersi in giro. 

Lei e Kurt erano praticamente.. invisibili, per loro. Erano rimasti lì seduti dall'inizio delle prove, isolati abbastanza da essere dimenticati, a quanto pareva, e nessuno di loro si era preso la briga di chiedere se avessero gradito anche solo un bicchier d'acqua, o qualcosa del genere. 
E la cosa peggiore era che Kurt, imbambolato com'era, non se ne rendeva nemmeno conto. Per lui, il saluto che gli aveva rivolto Blaine due ore prima sarebbe bastato per almeno un mese. 
Non che gliene importasse più di tanto, s'intende, ma non era abituata ad essere lasciata in disparte quando si trattava di cantare. In più, era costretta a restare solo per Kurt, e per chissà quante altre volte. 


''Oh mio- guardalo, Rachel, guardalo!'' Squittì Kurt, mordendosi un labbro.
Blaine stava ridendo ad una battuta di Santana buttando il capo all'indietro ripetutamente. Rachel guardo Kurt sorridere istintivamente. 
''Sì Kurt, è quello che sto facendo. Da ben tre ore.'' rispose seccamente Rachel, roteando gli occhi. 
Kurt si voltò verso di lei e aggrottò le sopracciglia, confuso. ''Perché fai così? Avrei fatto lo stesso anche io, per te. Anzi, l'ho fatto. Con Finn.'' 
''Lo so, ma.. voglio andare a casa. Ho freddo, hai notato che qui dentro non ci sono i riscaldamenti? E non ci stanno filando di striscio, soprattutto Blaine.'' 
''Ma questo non è vero..'' il sussurro appena udibile di Kurt, lo sguardo basso, il suo viso che perdeva ogni tratto di euforia, lasciando spazio alla consapevolezza, fece inclinare qualcosa dentro Rachel. 
''Perché devi essere così stupido, certe volte? Avere una cotta non vuol dire lasciarsi mettere i piedi in testa. Non hai bisogno di lui, non devi sperare che ti noti, perché dovrebbe essere l'esatto opposto. Non dipendi da lui, Kurt!'' Rachel aveva alzato inconsciamente la voce sulle ultime parole, e quando si rese conto della calma che era improvvisamente piombata su di loro e dell'espressione terrorizzata di Kurt, che si era paralizzato di colpo, si voltò piano verso la parte opposta della stanza, dove il gruppo di ragazzi aveva smesso di suonare, cantare e ridere, e si era concentrato su di loro; gli strumenti abbandonati sul pavimento polveroso. Santana, con la sua bocca poco elegantemente spalancata, aveva un'aria colpevole. 

''Uhm..'' Kurt spalancò gli occhi, boccheggiando. Era ancora stordito da quello che gli aveva quasi urlato Rachel per cercare di elaborare una frase intera.
''Ragazzi, tutto bene?'' Chiese Blaine, titubante. 

La tensione nell'aria era fendibile con la punta di un coltello. 

''Sì, stavo andando via.'' mormorò Kurt assente, guardando Rachel restare immobile e silenziosa al suo fianco. 
''Perché?'' sbottò Santana, la voce stridula e aumentata di un'ottava. 
''Io.. ho.. devo..'' 
''Secondo me si sono annoiati. Ragazzi, dovete scusarci, davvero. Durante le prove ci estraniamo dal mondo, ma tra cinque minuti avremmo comunque interrotto per andare allo Starbucks qui vicino..'' propose Jason, decisamente mortificato. 
La bocca di Blaine aveva assunto la forma di una ''o'' perfetta, mentre nella sua mente iniziava a formarsi una spiegazione plausibile, il disegno preciso di quello che aveva appena detto Jason. Era stato davvero così stupido da ignorarli del tutto e non accorgersene? 
''Già. Vuoi- ehm, volete venire? Non ci metteremo tanto.'' Blaine voleva così tanto scusarsi. Di solito non l'avrebbe fatto, perché alla fine, cos'è che si aspettavano? Erano lì per assistire alle prove, non per chiacchierare; ma l'espressione dura di Rachel e quella persa di Kurt erano un altro paio di maniche. 
''Io..'' Kurt non sapeva proprio cosa rispondere. Si sentiva dannatamente a disagio con l'intera situazione. 
''Dai.'' provò ancora Blaine, fissandolo dritto negli occhi. Voleva davvero rimediare. 
Kurt osservò quelle iridi color miele per quello che parve un tempo indefinito, il cuore impazzito che pompava sangue in tutto il suo corpo. 
''Va bene.'' concesse, alla fine. Blaine sorrise. 



Una volta seduti tutti al tavolo vicino alla vetrina, proprio sotto i riscaldamenti, Blaine si alzò e chiese a tutti cosa volessero da bere. 
''Kurt, aiuta Blaine. Non può portare tutti i caffé da sol- ahia! Hey!'' Indignata, Santana rispose al calcio scaturendo in Kurt un mormorio di dolore. 
''Certo..'' rispose Kurt, ricomponendosi, un sorriso quasi malleabile stampato sul volto.
''Torniamo subito!'' Annunciò Blaine, gongolando. 
''Non dimenticare le bustine di zucchero in più!'' gli urlò dietro Jeff. 



''Allora.. ti sei annoiato così tanto?'' Chiese Blaine, studiando il listino del menù affisso davanti a loro. 
''No, in realtà mi sono divertito. E poi non siete niente male.''
Sto parlando ancora con Blaine senza svenire. Sto diventando bravo!
''Ah, davvero?'' lo punzecchiò, sorridendo. 
Kurt scoppiò a ridere. ''parola di lupetto!'' Incrociò l'indice ed il medio con aria solenne. 
Blaine rise, scuotendo la testa. ''Adorabile.'' 
''Chi, io?'' Kurt evitò di pensare al rossore che stava sicuramente invadendo le sue guance e continuò a flirtrare con Blaine. Perché stavano flirtrando, vero? 
''Assolutamente! Tanto, tanto adorabile.'' Blaine gli rivolse un occhiolino. ''S-scusami un attimo..'' disse tentennante, come se di colpo si fosse ricordato di qualcosa di importante. Tirò fuori dalla tasca del cappotto il suo Blackberry e cominciò a digitare qualcosa. 
Kurt deglutì più volte, spostando lo sguardo altrove. 
Cazzo, cazzo, cazzo. Fa che non mi stia mandando un messaggio. Ti prego. 
Blaine tornò a guardare Kurt dopo un secondo, aveva un'espressione indecifrabile, ma sorrise comunque.



 
* * *


Rachel, seduta al tavolo, sentì qualcosa vibrargli nella borsetta. Sfilò silenziosamente il cellulare di Kurt e sbloccò lo schermo, sperando che gli altri fossero troppo occupati a chiacchierare per accorgersi di lei.
No, doveva restare calma. Doveva comportarsi come se niente fosse.
Un messaggio in arrivo.
Un messaggio in arrivo da Blaine.
Lo aprì, il fiato corto. 
Hey, disturbo? 
Rachel sospirò, guardando verso la fila per la cassa in cui Kurt e Blaine si erano infilati. Blaine aveva una strana espressione. Chiaramente sospettava di Kurt. 
Digitò una risposta veloce e fece sparire il cellulare. 
Il gioco è appena iniziato, Anderson. 

A: Blaine. 
Certo che no! :)

 
* * *

Dopo aver letto il messaggio di risposta, Blaine sembrava deluso. 
Kurt non poteva immaginare, a quel punto, che si trattasse realmente della sua falsa identità. 
Adesso, in fila davanti a loro c'era soltanto un altro ragazzo. 
Kurt cercò di intavolare una conversazione ''dell'ultimo secondo'', come diceva Rachel. ''Da quanto tempo suoni?'' 
''Da quando avevo circa cinque anni. Mio padre ha iniziato ad insegnarmi ad usare la chitarra già da allora. Voleva che fossi una sorta di piccolo prodigio, ma soprattutto che trovassi nella musica il mio scampo, proprio come lui.''
''Ed è successo?'' 
Era meraviglioso sentirlo parlare delle cose che amava. 
Blaine si voltò verso Kurt, gli occhi che si specchiavano nei suoi. Kurt li osservò luccicare dalla sorpresa. 
''Sì, è diventata la mia vita.'' si sciolsero entrambi in un sorriso, prima di tornare a guardare la barista, che li stava fissando da chissà quanto tempo indecisa sul da farsi. 


 
* * *

Blaine, seduto di fronte a Kurt, era una distrazione continua. 
Perché insomma, l'aveva sempre osservato da lontano, in disparte, come si guarda qualcosa di inestimabile valore: senza mai avvicinarcisi troppo, né tanto meno toccarlo. 
E ora, Blaine era proprio lì che rideva davanti ai suoi occhi, il suono della sua voce era chiaro e perfettamente udibile. Ed era magico. Beveva dalla tazza del caffé permettendo a Kurt di guardare furtivamente il modo in cui le sue labbra si schiudevano e toccavano morbidamente la superficie arrotondata - e Dio, voleva davvero diventare un bicchiere - e rubava i suoi biscotti a basso contenuto di glutine come se fosse qualcosa che faceva tutti i giorni, per poi rivolgergli un occhiolino di scuse e un sorriso luminoso. Un sorriso a cui lui poteva rispondere liberamente.
Sembrava un sogno.
Come poteva semplicemente partecipare alla conversazione e non fissarlo per tutto il tempo? Era dannatamente ingiusto, ecco cosa. 
''Vado al bagno!'' annunciò Santana, quando Sam iniziò a parlare di quella volta in cui i ragazzi avevano giocato ad urinarsi reciprocamente addosso nel giardino della loro vecchia scuola. 
Si avvicinò a Kurt, gli sussurrò all'orecchio ''fammi vedere che cosa sai fare, Hummel'' e sparì dietro una porta blu scuro. 
Kurt capì immediatamente a cosa si riferisse. Ne avevano già parlato, e Kurt non ne poté più di essere preso in giro. L'avrebbe fatto anche per dare una lezione a Rachel. 
In quel momento, dimenticò tutto ciò che l'aveva sempre bloccato e parlò senza pensare a nessuna conseguenza. 
''Blaine, visto che suoni la chitarra da così tanto tempo.. ecco.. mi stavo chiedendo se potessi, sai, darmi delle lezioni. Anche solo per conoscere le cose basilari.'' 
Rachel per poco non si strozzò col suo caffé al caramello. 
Blaine sbatté le palpebre un paio di volte, come per assimilare le sue parole, poi scosse la testa per riscuotersi e sorrise. Un sorriso a 32 denti, non c'era che dire. ''Certo, possiamo iniziare quando vuoi!'' 
''Ma Kurt-''
''Ho sempre voluto saperne suonare una.'' continuò Kurt, parlando sulla voce di Rachel, che si ammutolì per lo shock.
''Allora sarà un onore insegnarti tutto.'' Blaine ammiccò, dando un colpetto alla sua mano poggiata sul tavolino. ''A questo punto credo di doverti chiedere il numero, no? Per metterci d'accordo!'' 
Non ebbe nemmeno il tempo di farsi prendere dal panico, che Santana tornò dal bagno e si poggiò alle spalle di Kurt sorridendo. 
''Che mi sono persa?'' domandò, attirando l'attenzione su di sé. Nel frattempo, un foglietto cadde sulle gambe di Kurt. 
''Niente, solo che Kurt ha chiesto a Blaine delle lezioni di chitarra.'' Rispose Rachel in una risata isterica. 
''Wow! Kurt ha sempre detto di volerne suonare una!'' Santana ghignò guardando in basso Kurt, che stava guardando sconvolto il numero scritto sul foglietto di carta datogli da lei.
''Ecco il numero.'' disse Kurt, dopo aver ricevuto una piccola spinta da Santana. Allungò la mano tremante verso Blaine, che gli sfiorò le dita delicatamente. 
Mentre i brividi iniziavano ad invaderlo, Kurt sentì di aver vinto. 
Ed era vero: perché nonostante tutto, quella era la sua vittoria. Aveva avuto il coraggio di chiedergli una cosa del genere. Aveva parlato con lui, e lo avrebbero fatto ancora. Da soli. 
Blaine chiese a Kurt se volesse dell'altro caffé e Kurt annuì. ''Ti accompagno.'' 

Santana, sotto la tovaglia di plastica arancione, batté il pugno con Rachel.


 
* * * 



Messaggio in arrivo da: Rachel.
(23.02)
Mi dispiace tantissimo, Kurtie. Non so come scusarmi, ho rovinato tutto. Capirei se non volessi più parlarmi, ma volevo comunque dirti che sono fiera di te. Non volevo dire quelle cose, spero che tu lo capisca. Anzi, sono sicura che tu piaccia molto a Blaine. Oggi ne ho avuto l'assoluta conferma.

(23.10)
Non potrei mai avercela con te. Mi scuso anch'io, sono stato pesante ed ho paura che non sarà l'ultima volta, ma grazie per avermi sopportato senza uccidermi. 

(23.12)
Aww, pace fatta?

(23.14)
Pace fatta. Dio, sono agitatissimo!!

(23.15)
Oh, ci penseremo domani. Vengo da te, ovviamente. E mi porto dietro San! 

(23.17)
Assolutamente, dopo quello che ha fatto devo stritolarla e riempirla di baci. O forse prepararle una torta..
(23.18)
Aveva già pensato a tutto, numero nuovo compreso.

(23.19)
Già, perché ha subito creduto in te. 
(23.20)
Poi non ti ho più avvisato. Blaine ti ha scritto. Voglio dire, ha scritto a Kevin. Ho risposto io.

(23.22)
Lo sapevo. Sospetta che sia io.

(23.24) 
Credo di sì, ma dubito che lo faccia anche adesso. 

(23.30)
Dio. Che faccio?

(23.33)
Non posso credere di stare per dirlo, ma per destare i sospetti dovresti messaggiargli qualcosa anche adesso. E magari dovrei farlo anch'io mentre tu sei a casa sua. (eh eh eh! ;) )

(23.35)
RACHEL!

(23.36)
E va bene, muta come un pesce! 

(23.37)
Grazie, comunque. Non eri tenuta a farlo eppure non ci hai pensato due volte. 

(23.39)
Ti voglio bene. 

(23.41)
Ti voglio bene anch'io, Rachel Berry.




Lunedì 26 Novembre (00.05)
Hey? Prima non hai più risposto al messaggio. 

(00.11)
Ciao. Già, scusa. Avevo da fare! 

(00.13)
:)
(00.14)
 Come va? 

(00.15)
Va.. direi molto bene. 

(00.16)
Per qualche motivo in particolare? Condividi la tua gioia e fammi passare questo cattivo umore, per favore. 

(00.18)
Uhm.. sono solo rilassato. Che hai?

(00.19)
Non sono ricambiato. 
(00.27)
Scusa..

(00.29)
Che hai fatto oggi?

(00.32)
Niente di che. Sono andato a cena con mia nonna e mia madre. Cinese. Poi dritto a casa. Ho guardato due volte Orgoglio e pregiudizio e mi sono addormentato sul divano con dei popcorn spiaccicati in faccia. Tu? 

(00.33)
Ho visto degli amici.
(00.38)
Ad un certo punto ho pensato che tu potessi essere un mio amico.

(00.39)
E come mai? 

(00.42)
Non lo so. Ma ovviamente non lo sei.

(00.43)
No, non lo sono. Ti dispiace? 

(00.45)
Forse. 

(00.46)
In che senso?

(00.48)
Niente.









Nda.
Sssssalve! Quante lettori ho perso dopo aver letto questa cosa? :')
Non sono per niente soddisfatta di questo capitolo, molto probabilmente ne riposterò uno scritto meglio, con meno fretta e che possibilmente faccia piangere un po' meno. 
Comunque, stendiamo un velo pietoso sul capitolo e passiamo agli avvenimenti! 
Visto?! Finalmente Kurt ha fatto qualcosa per non sembrare un completo pesce lesso. Contenti? Da adesso andrà sempre meglio.
E.. gli ultimi messaggi di Blaine? Che ne dite? HA! 
Dal prossimo capitolo cominceranno le lezioni di chitarra, quindi a tanto, tanto contatto fisico e molto altr..- insomma, preparatevi allo sclero da manicomio e ai versi da balena arenata. *risata malefica* 
Vi prometto di essere meno deludente. 

Beh, non ho altro da dire. Fatemi sapere cosa ne pensate e.. divertitevi più di me, stasera, ve ne prego (non che sia difficile). Un bacio! <3

  
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