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Autore: Shiori Sato    23/05/2008    3 recensioni
Questa mini storia mi è stata ispirata da una persona molto...speciale. E' una lotta interiore. Il tutto è nato da alcuni avvenimenti, in apparenza senza importanza, che poi si sono uniti e hanno dato forma a qualcosa dentro la protagonista.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Chi sei?-

-Lo sai.-

-Fatti vedere.-

-Non sono io che mi nascondo.-

-Cosa vuoi dire?-

-Sei tu che mi fuggi.-

-Non è vero.-

-Hai paura di me.-

-Bugiarda. Io non ho paura.-

-Allora toglimi queste catene, rendimi la mia libertà, la tua libertà!-

-Mai.-

-Perché?-

-Sei malvagia.-

-Ed è sbagliato?-

-Si.-

-Sai dirmi cosa è veramente giusto e sbagliato?-

Silenzio.

-Si.-

-Ed io sono “sbagliata”? E sei tu in errore? E’ giusto soffrire così? E’ giusto che tu soffra così? E’ giusto che io sia nata dalla tua rabbia?-

-Tu non hai niente a che fare con me!-

-Dici? Eppure io sono te.-

-No…sei solo il frutto di uno sbaglio.-

-Non esiste solo il giusto o sbagliato, questi ragionamenti li fanno i bambini delle elementari.-

-E’ quello che ci insegnano. Fai questo e non quest’altro, tutto in nome del giusto.-

-Sei così debole, povera sciocca! Come se gli altri sapessero la differenza tra bianco e nero. Ed è poi così terribile l’oscurità?-

-Si. Sarebbe…terribile.-

-Dipende.-

-Sei pazza. Come puoi agognare ad un mondo di oscurità? Le guerre, i…-

-E non sono tutte cose che ci sono già? Infuriano sul mondo, lasciando indifferenti i più forti. Provocano solo dolore a chi invece pensa di stare dalla parte del “giusto”. I più potranno solo soffrire; se congelassi i tuoi sentimenti, se smettessi di provare sentimenti stupidi come pietà e affetto, non soffriresti più.  -

-Forse è così, forse no. Se ti ascoltassi non soffrirei più, ma che vita sarebbe? Senza amici, senza voglia di combattere per qualcosa, che sarebbe del mondo?-

-Che t’importa? Guardati, non sei nessuno. Passi la vita ad ingoiare le risposte che vorresti gridare, le opinioni che vorresti far sapere al mondo. Perché al posto di morderti la lingua ti tieni tutto dentro?Per evitare discussioni vero?Perché hai paura?-

-E’ solo che non mi piacciono le discussioni…-

-Balle, hai pura! Tu ti senti in colpa, e ti odi perché sai di essere nel giusto! Eppure metti sempre lei davanti a te, e ti odi anche per questo! Ma come al solito tutto arriva a me, come al solito tutto il tuo odio, il tuo risentimento lo mandi a me. Mostri a tutti ciò che vogliono vedere, ma sappiamo che non sei così. Speravi di liberarti di tutto nascondendolo nel lato più oscuro del tuo cuore, ma non ci si può liberare così di qualcosa. Tutto quello che avesti voluto dire, tutte quelle piccole cose che ti hanno fatto tanto male…mi hanno dato la vita. Sono il frutto della tua rabbia, tuttavia ti ostini a non darmi voce…-

-Non ne meriti. Se ti dessi ascolto…se facessi quello che vorrei fare…-

-Gli altri non esitano.-

-E’ un discorso diverso.-

-Lo so. Tu la odi e la ami. La odi perché è così stupida che non riesci neanche ad odiarla, e la ami perché le devi qualcosa. Hai paura. Di me, di lei, di quello che ti circonda.-

-Sono una vigliacca lo so, ma perché continui a parlarmi? Non ti voglio più sentire.-

-Non mi vuoi più sentire? Quello che dico ti fa paura? Io ti faccio paura? Non potrai tenermi in catene per sempre, non potrai continuare a darmi il tuo odio, prima o poi con la tua rabbia spezzerò le catene che mi legano nel posto più profondo del tuo cuore, e ti costringerò ad accettarmi!-

-No, non sarà così! Lasciami in pace…-

-Ti vergogni di me…anche se non capisco perché. Tutti abbiamo un lato “proibito”, soltanto che i più lo sfogano in liti. Sei tu la sciocca che preferisce tenersi dentro il tutto…-

-Può darsi. Almeno però evito le discussioni con lei…dovresti sapere, proprio tu dovresti sapere che non è come le altre, non puoi compatirmi perché voglio evitare.-

-Mpf…se lo dici tu…ne riparleremo presto, quando ancora una volta ti ferirà.-

-Forse, se ne avrò voglia…-

-Si, forse…-

 

Dedicato a te, che forse esisti e forse no. Dedicato a te che sei quello che io vorrei essere almeno un po’. Dedicato a te che puoi vivere dove vuoi. Dedicato a te sei libera e prigioniera.

Forse, un giorno, potremo convivere, potrò parlarti, potrò toccarti. Per ora posso solo osservarti, e non far niente di più che aspettare il giorno in cui riuscirò a superare il confine.

 

 

  
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