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Autore: stylescopoftea    31/12/2013    0 recensioni
"Non ti lascerò mai andare, ti amo troppo per farlo"
Genere: Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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7 gennaio Ed ecco che dopo le vacanze di Natale si ritorna a scuola. Mi era mancata: l’odore di alcool sui banchi, la campanella al cambio dell’ora, la folla alla macchinetta.. Ma che dico, mi era mancato lui. Mi diressi verso l’armadietto, lo aprii e presi i libri. "Bea mi sei mancata" dissi Nicole venendomi ad abbracciare. Nicole era la mia migliore amica sin dall’asilo. Era tutto il contrario di quello che ero io: bella, alta, magra e con degli occhi chiari. Tutti pensavano che ero sua amica solo perché era la “popolare” al liceo, ma si sbagliavano io le volevo bene come voglio bene ad una sorella, io e Nicole siamo delle sorelle. "Ehi anche tu.. Però adesso staccati altrimenti muoio soffocata hahahaha" dissi io scoppiando a ridere. Tutto in quel periodo così triste, così cupo mi faceva ridere ma nessuno sorriso, nessuna risata era più la stessa. Nulla era più lo stesso. Andammo in classe pronte per un nuovo giorno monotono di scuola. Nulla era cambiato dopo le vacanze. Di solito dipingevano le pareti, quest’anno no, le pareti erano sempre dello stesso rosa candido, su i banchi c’erano ancora le scritte che noi alunni facevamo quando le ore di scienze o di fisica diventavano pesanti. La Signora Millers, la bidella del nostro piano, ce l’aveva ribadito più volte "Se sporcate i banchi la prossima volta non li pulirò più" ed è stato così, non li aveva puliti. Arrivò presto la ricreazione ed io e Nicole uscimmo nel corridoio. "Bea, andiamo alla macchinetta, stamattina non ho fatto colazione ed ho una certa fame" disse Nicole toccandosi la pancia. "Certo Leli" dissi. La chiamavo Leli, non so il perché di questo soprannome ma a lei piaceva che la chiamassi cosi. Come al solito c’era una fila lunghissima. Ed eccolo, eccolo lì con il suo sorriso, la sua solita bottiglietta di acqua in mano e i suoi occhi che ti levano il respiro. Era con i suoi amici, “il Gruppo” lo chiamavamo a scuola. Erano sempre insieme e ognuno era geloso dell’altro. Pregai Leli di tornare indietro ma non me lo permise. Dopo che lui venne a sapere che mi piaceva mi vergognavo a farmi vedere dal gruppo, avevo paura dei loro giudizi. Anche se lui mi aveva detto che non gli procuravo nessun fastidio, pensavo sempre di essere un peso. "Ciao" disse una voce. Mi girai e trovai Ashton davanti a me con un sorriso a trentadue denti. "Ciao Ash" dissi io sorridendo e guardandolo negli occhi e lui ricambiò lo sguardo, dopo aver incontrato i suoi occhi impaurita abbassai lo sguardo- "Ha visto! Ti ha salutato." disse Leli appena Ashton se ne fu andato. "Leli vedrai che la prossima volta non mi saluterà" dissi io sorridendole. "Pessimista come al solito, le vacanze di Natale non ti hanno proprio cambiato." disse lei dandomi una spinta "Eh già" dissi io ricambiando. Mi aveva reso felice un suo saluto, ma quello che avevo detto a Leli lo pensavo davvero. Il ragazzo più bello di tutto il triennio non poteva dare retta ad una ragazza come me. Un completo disastro come me, piena di dilemmi e di problemi . Dopo la ricreazione la giornata passò in fretta e tornai a casa.
  
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