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Autore: mentaverde    31/12/2013    1 recensioni
Dawn pensa di essere una ragazza normale che vive in un paese normale.
Ma non sa che in realtà lei è l'odiata e amata Davina, la donna che ha fatto impazzire l'unico uomo che non ha mai provato nulla per nessuno tranne che per lei.
Per un patto tra Leon e Anastasya, a Dawn viene cancellata la memoria e inizia a vivere quella che è una vita banale.
Ben presto però i suoi nemici arrivano, arrivano e la vogliono morta così da ferire Leon. Dawn, ignara, non sa nulla, non capisce ma l'unica cosa di cui è certa è che quando ha visto Leon per la prima volta ha provato qualcosa di nuovo e magico. Amore.
Perchè Annie le avrà pure cancellato la memoria, ma non sa che i sentimenti come l'amore, sono più potenti di qualsiasi magia.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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 Always and Forever
 
 
 
 
Ti ho amata dal primo momento
Che ti ho vista.
E non ci sono molte persone che possono
Dire di essere state amate così.
(True Blood)

 
 
 
 
 
 
Leon.
Annie si era chiesta quale fosse il suo vero nome. Lui si presentava sempre come Leon per via del suo aspetto, con la chioma di capelli biondi che adesso portava fin sulle spalle larghe, gli occhi marroni seri e agguerriti e la voce profonda che spesso assomigliava a un ruggito.
Era proprio come un leone.
Fiero, potente e un re.
Nessuno conosceva il suo vero nome.
Nessuno tranne Davina.
Leon glielo aveva sussurrato dopo una notte di follie, come prova del suo amore, senza pensare che conoscere quel nome l’avrebbe portata ad essere il più grande desiderio di qualunque essere nel pianeta.
Davina aveva rischiato la vita, ripetutamente, tutti volevano quel nome che si nascondeva nelle stelle e nei segreti di vecchi faraoni. Fino a quando Leon non decise di cancellare tutto dalla mente di Davina, dandole un nuovo nome, una nuova vita e la possibilità di essere libera.
Tutto questo per amore, quell’amore folle che l’aveva portato ad abbandonare il suo egoismo per salvare l’amata.
E quando Annie lo vide scendere dall’auto nera, con jeans e camicia bianca, per poco non si sentì svenire.
Mai nella storia era stato visto uomo più bello, più desiderato e con tanta eleganza.
Ma allo stesso tempo, non era mai stato visto uomo più crudele, arrogante e potente.
“Leon”, sussurrò Annie quando gli fu abbastanza vicino.
Dietro all’uomo ce ne era un altro, con una brutta cicatrice sul volto che bloccava le labbra in una smorfia perenne.
Annie guardò Moises e vedendo la commozione negli occhi di quello che era stato il suo maestro, cercò di contenere le lacrime.
“Posso entrare?”, domandò Leon sulla soglia della porta della casa.
“Mi ucciderai?”.
Leon sfoderò un sorriso sbieco, “Sì, Anastasya. Ti ucciderò”.
“Subito?”.
“Sì e farà male”, disse come fosse una promessa.
E Leon manteneva sempre le sue promesse.
Lanciò un’occhiata a Moises e poi guardò Leon dritto negli occhi, alzando le spalle e mantenendo la voce ferma. “Se mi ucciderai lei non si ricorderà di te mai più”.
“Dimmi un po’, Anastasya. Se tu perdessi la memoria, saresti pronta a giurare di diventare indifferente di fronte a me?”, chiese.
Lei deglutì.
Si sarebbe innamorata sempre. Nessuno poteva resistere a lui.
“Bene. Quindi lo stesso accadrà a Davina. Fammi entrare”.
“No”, sussurrò.
“Cosa hai detto?”, ruggì.
“Ho detto di no, Leon. La sua vita dipende da me”.
Leon cercò di fare un passo avanti, per prendere Annie, ma essendo all’interno della casa e non avendolo invitato ad entrare, non poteva toccarla.
“Cosa le hai fatto?”, ringhiò.
“Io muoio e lei muore”.
“Spezza questo incantesimo, Anastasya!”.
“Ti ho appena dato un motivo per tenermi in vita. Ti aiuterò a trovarla e le ridarò tutto: la memoria, il ricordo di te che per ora sei un perfetto sconosciuto arrogante e prepotente. Ma in cambio ti chiedo di farmi rimanere in vita”.
“Mi prendi in giro?”.
“E’ il tuo amore, sbaglio? Vuoi veramente rischiare tutto per uccidermi e quindi uccidere lei?”.
Leon si irrigidì. Riusciva a sopportare a malapena il fatto di starle lontano con la consapevolezza che lei non si ricordasse nulla, ma sapendo che con un solo incantesimo tutto sarebbe tornato alla normalità. Ma anche solo pensare di perderla per sempre… non sarebbe sopravvissuto a tanto.
Moises, che era suo amico fidato da così tanti decadi che avevano smesso di contarli, si avvicinò furtivo all’amico di vecchia data. Aveva cresciuto Anastasya perché c’era qualcosa in lei che la rendeva diversa dalle altre, forse era appunto la speranza che le illuminava il volto e che le faceva tenere il coltello dalla parte del manico.
Almeno momentaneamente.
Era affezionato alla ragazza, ma aveva sbagliato sin da subito. Prima unendosi al gruppo delle psicopatiche che seguivano e volevano attirare l’attenzione di Leon e poi lasciando che Arabella prendesse Davina che era completamente indifesa.
“Davina è più importante, Leon”, disse Moises convinto di ogni singola parola che aveva pronunciato.
Davina era importante perché grazie a lei, Leon era tornato quello di un tempo. Un uomo libero e felice.
Leon sorrise ad Annie, “Localizza Davina con qualche stupido incantesimo”.
“Avrà uno stregone con sé, immagino”, aggiunse Moises.
Anastasya aprì maggiormente la porta, tanto da far vedere il cadavere che aveva trascinato fin lì dell’anziano stregone che aveva ucciso.
“Trovatela”, ruggì Leon e i due stregoni iniziarono il rituale con mappa e sangue.
Dovevano trovarla.
 
“Quella stronza…”, sussurrò Annie dando un pugno alla tavola di legno. Era furiosa tanto quanto Moises che livido stringeva l’amuleto così tanto da rischiare di farne frantumi.
Leon che non si era staccato dal telefono neanche un secondo, ordinando a chissà chi di arrivare il prima possibile, si voltò rabbioso.
“Cosa succede, Moises?”, domandò.
Moises si toccò il mento nervoso. Il tempo stava passando e non avevano nessuna traccia di Davina.
“Quello”, indicò la salma dello stregone, “era solo una copertura… C’è qualcuno di più potente che nasconde Davina e sicuramente non è Arabella, lei è un vampiro, non può fare magie”.
“Trovate la fonte della magia”, disse Leon.
“Non c’è fonte, Leon. È come se fosse scomparsa”, rispose Moises.
 Anastasya vide Leon stringere la mascella e serrare le mani in pugni d’acciaio. Sapeva che avrebbe voluto ucciderla, con tutte le sue forze, ma a tenerla in vita era quell’incantesimo che le univa, fatto proprio per prevenire che un giorno l’avrebbe uccisa come se niente fosse.
Calò il silenzio all’interno della cucina, tutti e tre concentrati nell’osservare la cartina dei territori circostanti RedLake.
Solo una strega potente poteva essere in grado di far sparire dal nulla una persona, e non una qualunque, ma legata ad altri incantesimi potentissimi.
Doveva esserci qualcosa che le sfuggiva.
“Dawn, sei una stronza!”, urlò Embeth interrompendo i pensieri di tutti e tre ed entrando in casa con la sua solita tranquillità.
Annie si alzò velocemente, “Che vuoi?”, la aggredì.
“Dov’è quella cazzona di tua sorella? DAWN SCENDI!”, urlava battendo gli anfibi sporchi di terra sul tappeto.
“Non c’è e smettila di urlare!”.
“E dov’è?”, domandò una voce maschile alle sue spalle. Kennith Cumming.
Di male in peggio, pensò Annie.
“È fuori città”, divagò e vedendo l’espressione poco convinta di Embeth la trascinò di forza fuori dalla porta con difficoltà, “Ti faccio richiamare quando torna, okay Embeth?”.
“Fuori città, hai detto?”.
“Sì, ora andatevene”.
“Dove esattamente?”.
“Non sono affari tuoi”, disse sbattendo la porta con forza e chiudendola a chiave.
Sentì Kennith trascinare via di peso Embeth che non voleva saperne di allontanarsi. D’altronde Anastasya non aveva fatto altro che aumentare la sua curiosità.
Quando ritornò in cucina, mentre Moises era intento a leggere un vecchissimo grimorio che aveva portato con sé, vide gli occhi scuri di Leon scrutarla, curiosi anch’essi.
Ma prima che potesse dare una spiegazione alla scena comica di pochi attimi prima, Moises esordì con un’imprecazione carica di rabbia.
“Come ho fatto a non pensarci prima?”.
“Pensare a cosa?”, chiese Annie.
Moises si toccò di nuovo il mento, “A chi può interessare così tanto il tuo segreto, Leon? Magari a una strega, una strega potente, forte e magari abbastanza antica da avere molte conoscenze e a convincere Arabella e le altre. Chi può essere?”, domandò sapendo già la risposta.
Annie vide Leon accennare ad un leggero sorriso carico di rabbia e di sorpresa.
“Rania*”, sussurrò e nel sentire quel nome la ragazza per poco non perse l’equilibrio.
“È una leggenda, Moises! Me l’hai raccontata tu tanti anni fa!”, disse Annie.
“Chi dice che una leggenda non possa essere verità?”, domandò Leon sfoderando un sorriso vittorioso.
Rania, la strega dell’antico Egitto, la leggenda, era viva e teneva la vita di Davina nelle sue mani.
Annie si appoggiò al mobile, certa che se avesse provato a reggersi da sola, sarebbe caduta. Non sapeva come Leon conoscesse Rania e perché lei avesse rapito Davina, in fondo era la strega più potente della storia.
“Mandatele un messaggio: Davina è mia”, ordinò Leon guardando una foto appesa al muro che ritraeva la sua amata insieme ad Embeth.
“Mandarlo? Dove?”.
“Ovunque. Voglio che il mio messaggio sia chiaro, voglio che tutti sappiano che Davina è mia e che non ho paura di riprendermela anche se è Rania stessa a tenerla prigioniera. A costo di uccidere tutte le streghe, i vampiri e tutti gli umani di questo mondo, io troverò Davina. Sarò pronto anche a morire per lei”.











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Eccomi di nuovo qui!
Allora è stato chiarito un pò il mistero delle relazioni tra i personaggi?
Nel caso non sia così ve lo spiego ora: Leon è un vampiro (per questo non può entrare in casa senza essere stato invitato) e è il più antico ancora in vita, ed è pazzamente innamorato (l'amore che cosa ci fa fare, eh???) di Davina (la pronuncia sarebbe divina all'inglese) e in una notte di follie, lui le ha detto il suo vero nome come per darle prova dei suoi sentimenti.
Solo che quel nome è un segreto che molti vogliono esserne a conoscenza ma che nessuno sa eccetto Leon e Davina. Per non mettere in pericolo ancora la vita dell'amata, Leon ha fatto un patto con Anastasya (che è innamorata di lui), l'allieva del suo grande amico Moises, che avrebbe risparmiato la sua vita (in quanto si era unita al gruppo delle innamorate, nonchè delle psicotiche invaghite di Leon che volevano porre fine alla sua vita per la 'sofferenza che lui aveva portato nelle loro vite', o almeno così dicono) solo se avrebbe fatto dimenticare a Davina tutto di lui e della loro vita, e facendole vivere una vita normale. Per questo si sono trasferite a RedLake, hanno preso un nuovo cognome, Gladstone e sono diventare Annie e Dawn, le due sorelle. 
Anastasya non è una sprovveduta e non è neanche debole.
Allora perchè non è riuscita a fermare Arabella?
Beh, perchè erano anni che non usava i suoi poteri e che non si esercitava e questo va ad influire incredibilmente sulle loro capacità. Inoltre Anastasya appartiene alla famiglia dei Molcanov, una delle più potenti famiglie di streghe e stergoni. 

Nota: *Rania: questo nome è un vero nome egizio, dalle mie ricerche sono riuscita a trovare che è anche un nome antico e che significa 'osserva con attenzione'. Rania è una strega antichissima (questa parte è inventata da me), altrettanto potente e molto venerata dalle streghe. Si parla di lei attraverso leggende, miti e racconti, mai infatti Anastasya aveva pensato che si trattasse di una persona esistita realmente o che fosse ancora in vita. E' per questo che quando ha capito che Leon l'ha conosciuta che ha reagito così.

Tutto chiaro?


A presto,
Blue.


NB: ringrazio la luna nera per le sue recensioni sempre ben gradite e apprezzate.



 
  
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