Capitolo 4

Kath riusciva a malapena aprire gli occhi.
Una luce potente le danneggiava la vista, non riusciva a capire dove fosse.
Cercò di alzarsi, ma era fermata da delle catene, che le ricoprivano polsi e caviglie.

-Pronta per la seconda donazione?

Rimase senza respiro. Non di nuovo.
Il dolore subito nella prima donazione stava per tornare, magari più atroce di prima.

-Perchè lo fate?
-Scienza.
-Scienza? 
Ma che cosa stupida!Io sono Katherine Pierce, non un giocattolo a vostra disposizione.
-Il tuo sangue, riesce a curare in pochi secondi, ciò che le medicine curerebbero in mesi di trattamenti. Capisci adesso la vostra importanza?
-Fa pure, ma sappi che appena sarò fuori da qui, ti servirà qualcosa di più potente del sangue di un vampiro per poterti curare!

Il medico iniettò un calmante alla ragazza, la quale rimase incosciente per cinque ore.

Venne svegliata dalla voce del suo vicino di cella.
Cantava una canzone a lei sconosciuta, ma rimase affascinata dalla voce del ragazzo.

-Bel modo di svegliarmi.
-Oh, non me n'ero accorto del tuo ritorno. 

Katherine cercò di alzarsi, quando all'improvviso il ragazzo iniziò a cantare qualcosa.
Era una canzone che Kath amava e odiava allo stesso tempo. 
La ragazza si avvicinò alla cella del ragazzo, e iniziò a fissarlo.
Damon si rese conto che la canzone affascinava la ragazza, cosi, avvicinandosi a Katherine continuò a cantare.
Ci furono pochi secondi di silenzio, i due si guardavano fisso negli occhi. 
Kath non aveva mai notato gli occhi del ragazzo. Un color azzurrino vivace, e al centro un color ghiaccio. 
Si era persa.

Kath sentì di nuovo quel odore. Era arrivata la porzione di sangue.Si alzò in piedi.
La ragazza in pochi istanti consumo il bicchiere.

-Hai una bella voce, Damon.