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Autore: LadyBlackRose    01/01/2014    0 recensioni
-Non è nostro affare, mettere il naso in ciò che sono cose che ci non riguardano.-
Il vecchio saggio fa una breve pausa respirando
-Sono qui da prima che tu nascesti, e questo è l' unico mondo in cui è possibile la vita.-
-Ma signore, lei non s'è mai posto domande? Non s'è mai chiesto come noi possiamo..-
-Fa silenzio ed ascoltami: Non porti queste domande, o gli Dei ti puniranno. Prega, e torna al tuo paese, fatti una famiglia e vivi felice fino alla morte. -
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Un secondo dopo si pente di aver’ detto qualche cosa.
<< Qualcuno ti a chiesto niente? >>
Urla quasi, spingendo un po’ la spada verso terra.
Rora ansima, tenta di non farlo sentire, e poi a paura, a paura di quello che potrebbe fare, a paura di dire, o fare qualche cosa di sbagliato. Socchiude gli occhi, per poi riaprirli.
<< Paura eh? >>
Rora sta zitta, lanciando occhiate tipo “ti prego non lo fare” al biondino.
Un’altra risatina maschile.
<< Beh, si vede lontano un miglio… sai anche io la avrei al tuo posto! Insomma io faccio quello che voglio, e tu.. tu non puoi fare niente! Sei impotente, come noi, come noi in tutti questi anni, ma qui non gira tutto attorno a voi! Come ti o già detto forse, è tutta colpa vostra se tutto questo è successo! >> Parla di fretta, troppo di fretta.
Rora a nuovamente uno sguardo sbarrato.
<< Noi, Voi… di cosa stai parlando? Io, io non capisco! Che cos’è successo in tutti questi anni? >>
Uno sguardo imbevuto di una rabbia tale a quella di un' uomo che vorrebbe uccidere colora il viso del ragazzo, mentre scoppia in una risata sempre più fragorosa, e allo stesso punto, sempre più finta.
<< Bene, vuoi fare la finta tonta? Allora lascia che te lo spieghi meglio.. >> Citando questa frase il ragazzo con la punta della spada taglia un piccolo lembo di maglia della ragazza a terra, facendo così un taglio anche alla spalla della ragazza, in seguito s' abbassa, tenendola sempre sotto mira con la spada, e le lega le mani. Tutto questo in qualche istante.
<< E ora che stai facendo? Dove diavolo mi stai portando? >>
Il ragazzo sospira: << Sai, non penso che tu sia nelle condizioni di poter' parlare.. Credo vivamente che ti convenga star' zitta .. >>
<< .. Ma.. >> Rora sa il rischio che sta correndo nel tentare di affermare qualcosa, ma deve rischiare, tanto lo sa che quel misterioso ragazzo la starà portando nel suo “ villaggio “ , o in qualche altro luogo a morire, e preferiva morire facendosi sentire, che reprimendo se stessa; allo stesso momento, però, stava pregando, pregava tutti i santi del cielo che sarebbe vissuta. E se il suo maestro sarebbe venuto a salvarla, si sarebbe allenata più di chiunque altro, diventando la più forte. Fra la confusione in mente ed il ragazzo che la strattonava trascinando la corda, puntandole sempre una spada addosso, per la paura di una fuga, lei lo seguiva.
<< Ma? Ma che cosa? Senti. Ho già abbastanza problemi per conto mio, NON VOGLIO METTERMI A PARLARE CON UNA LURIDA COME VOI. >> Rora tacque immediatamente, la paura era troppa, anche conoscendo la propria sorte. Si stavano addentrando sempre di più nella foresta, e nel mentre la grande cupola rossa che avvolgeva i quattro paesi era divenuta blù notte, con una miriade di stelle incastonate.. stelle, già, puntini luminosi, e quella specie di luna bianca che creava una semi luminescenza. La piccola vorrebbe stringere forte la mano contro la spalla sanguinante, ma non poteva, visto e considerato che aveva le mani legate. Camminarono e camminarono, per molto tempo, tempo che a Rora sembravano ore, anzi, sembravano anni, e non s' azzardava ad aprire bocca. La notte era così lunga.. e non pensava a niente. << Keinà lo aveva predetto, lo aveva predetto, ed io non le avevo dato ascolto, quanto sono stato stupido. Quanto? Dimmelo tu Keinà, aiutami, dammi un segno ti prego.. dammi un segno su che cosa fare.  Non farmi continuare così, non farmi continuare a camminare a vuoto per tutta la notte, che cosa devo fare? .. >> Il ragazzo mormorava, e Rora non poteva far' a meno di ascoltare, quindi, parlare:
<< Chi è Keinà? Perché mi stai facendo camminare? Così? A vuoto? Sono stufa, sappilo, e se mi vuoi uccidere? Bene, fallo, ma almeno dimmi chi diavolo sei! >> Sì, s' era letteralmente stufata. Camminare ore e ore senza la minima idea sul da farsi, ed un ragazzo apparentemente fuori di testa a trascinarla. Alle parole il ragazzo, notevolmente stufato ed agitato si ferma, spingendo Rora contro un' albero, e stringendola forte con la mano destra alla gola. Essa deglutì. << Allora signorina “Non So Niente” Te la spiego io per una buona volta la lezione: Il giorno è vostro, e la notte è nostra. Se mai nessuno te l' ha insegnato.. allora siamo freschi. Sai, le favole della ninna nanna che vi raccontano i vostri genitori per farvi addormentare? Quelle favole che citano dell' principe azzurro, e dell' uomo nero che vive nella foresta? Ecco. A qualcosa servono... >> Mentre parlava, un segno evidente di rancore nella voce si faceva sentire, che misteri e segreti celavano dentro quel ragazzo? << … Se hai sempre pensato che gli altri popoli vivessero bene come voi ti sbagli di grosso.  A noi nessuno c' ha raccontato favole per farci addormentare, nessuno ci ha mai curato, se per caso stavamo male, a noi fino dai 3 anni c' hanno insegnato a combattere. Non a giocare con le bambole tesoro. >>
<< Anch' io ho imparato a combattere fin' da piccola. >> Rora si fece sentire.
<< Quindi vuoi negare che tua madre ti rimboccava le coperte quando andavi a dormire?>>
<< No, non ho detto questo ma.. >>
<< Allora TACI! Sei tu che hai voluto questo. >>
<< Lasciami parlare cristo.. Perché mi tieni qui, e non mi lasci andare? >>
Un' altra risata da parte del ragazzo: << Perché è così, già è tanto che ancora non t' ho uccisa.. Ma.. ma che diavolo v' insegnano a voi? Avete le scuole, ma non ricevete istruzioni sulla vita, solamente su quelle stupidaggini che vi siete creati in città. >>
Rora ha una faccia sempre più sconvolta, non capiva veramente nulla, e li il ragazzo non era l' unico ad essersi stufato.
<< Ora basta, o mi lasci andare o mi libero da sola. >>
<< Hahaha, perché tu credi che se ti lasciassi qui da sola tu saresti in grado di tornare in dietro? Bene accomodati, sono abbastanza stufo per i miei gusti. >> Con un colpo di spada slaccia le corde di Rora che cercando di indietreggiare non conclude nulla, essendo già contro un albero.
<< Vai, ora torna in dietro. Addio, non perdo tempo con la gente stupida come te, avrei fatto davvero prima ad ucciderti, ma il mio istinto mi dice di lasciarti andare.. >> No, in realtà sapeva che non era il suo istinto a lasciarla andare, ma era quella vecchia profezia dettatagli dalla saggia Keinà, mentre a passo lento entrava nella penombra.
<< No, aspetta ti prego >> una frase velocissima, un passo in avanti ed una mano allungata verso quel misterioso ragazzo << .. Hai ragione, io.. io non posso fare niente qui, da sola.. >>
<< Potevi pensarci prima, Addio >>
 
 

 
  
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