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Autore: Eenie Meenie    01/01/2014    1 recensioni
Ottobre
Los Angeles
Una serata
Una tavola calda tipica americana
Un panino e una coca-cola
Una ragazza di nome Aurora
Un ragazzo di nome Justin
Due ragazzi destinati a incontrarsi anche dopo il primo incontro.
Se vi va, passate (:
Genere: Fantasy, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Salve bellezze.
Felice anno nuovo, anche se non vi conosco vi auguro che sia un anno pieno di felicità e di grandi successia sia in vita privata che a scuola!
Detto questo, ecco a voi il 36!
Spero che vi piaccia e se volete fatemi sapere che ne pensate!
Grazie xx
TANTI AUGURI ANCORA!


-SECHSUNDDREISIG

Justin mi stava mettendo paura ogni qual volta girava la chiave diceva "sei pronta? sei pronta?" e rideva, non c'era nulla da ridere e se non si muoveva potevo semplicemente morire qui a terra e nessuno se ne sarebbe accorto. Finalmente aprì la porta e non appena entrai lui mi bloccò per il braccio, si chiuse la porta alle spalle e poi mi mise le mani sugl'occhi, ok ora mi faceva davvero paura.
Ju: Non aver paura-sussurrò vicino al mio orecchio provocandomi i brividi, le sue dita sottili e storte erano posate sui miei occhi bloccando la mia vista e mi facevo guidare da lui, ad un certo punto sentì la porta che divideva entrata principale e salotto aprirsi (era scorrevole), facemmo due passi e poi Justin mi tolse le mani e rimasi a bocca aperta portandomi la mano su di essa, c'erano Sara, Tony, Adam, Liam e Laila seduti a terra posati su dei cuscini sparsi lì, un tavolino pieno di schifezze, e poi sparsi per casa c'erano delle candele accese, proprio il mio tipo di atmosfera. Non potevo crederci, i miei migliori amici eccoli lì che si alzavano e mi davano gli auguri mentre Justin mi teneva la mano..
Ju: Ti piace?-mi chiese portandomi avanti.
I: Se mi piace? E' bellissimo-mi girai verso di lui e gli diedi un bacio poi guardai i miei amici che si risedevano a terra, mi tolsi i sandali rimanendo scalza e poi anche la mantellina e dopo mi buttai a terra finendo addosso a Sara e Laila che erano vicine...
Sa: Sempre la solita bambina eh-mi toccò i capelli come facevamo sempre, era una sorta di "passatempo", adoravamo farci toccare i capelli era una cosa che rilassava abbastanza.
I: Si-dissi mentre mi sistemavo meglio su di loro, i ragazzi erano messi in disparte mentre io parlavo con le ragazze..
La: E' così bello-disse all'improvviso la ragazza, io e Sara ci guardammo e poi guardammo lei che in contemporanea stava fissando Tony, ah l'amour, in realtà Tony era un bel ragazzo moro, occhi quasi verde smeraldo, era muscoloso ed era anche normale visto che giocava a basket e poi sapeva vestirsi così bene, ok basta Aurora. Stasera aveva un pantalone nero, una camicia azzurra bottonata fino al collo e ai piedi aveva vans nere, si aveva ragione Laila, era davvero bello stasera e poi con quel ciuffo alzato era anche meglio.
I: Non avete ancora parlato?-chiesi tornando a Laila che lo stava ancora fissando, le diedi un colpetto sul braccio e lei si girò di scatto.
La: In realtà mi ha chiesto di parlare dopo, cioè in realtà mi ha proposto se poteva accompagnarmi a casa e io ho accettato, tanto non mi dirà nulla ne sono sicura al 100%-spero che Tony abbia deciso di farsi avanti sennò lo uccidevo, lui e Laila secondo me erano proprio belli insieme e lei era una brava ragazza e poteva stargli affianco senza alcun problema.
I: Vado un po' dai ragazzi, scusatemi-mi alzai dalle loro gambe e poi gattonando andai in mezzo ai ragazzi sedendomi in braccio a Justin che mi prese a mo' di principessa...
To: Come stai festeggiata?-chiese dandomi la mano, che dolce che era.
I: Alla grande, a proposito ho fame e vado ad ingozzarmi di schifezze-i ragazzi risero e poi portai con me anche Justin, ci sedemmo attorno al tavolino e iniziai a scartare la caramella e poi me la portai alla bocca...
Ju: Non ingozzarti troppo sennò ti fanno male-mi disse il mio paparino protettivo, quanto ero carino a preoccuparsi per me, scartai un'altra caramella e la diedi a lui che se la mangiò senza protestare.
Sa: Vogliamo giocare? Eh? Che ne dite?-disse Sara alzandosi, non lo avevo notato prima ma era stupenda, aveva un jeans a sigaretta nero stretto stretto, una camicia velata bianca con i bordi neri e una giacca sopra nera che la faceva sembrare una di quelle segretarie sexy, Liam dopo ha di meglio da fare che giocare ahahahahahahah.
I: Yeah a che cosa?-mi alzai anche io andando vicino a Sara mentre gli altri erano seduti e ci guardavano come se fossimo due malate, ehi un po' di vita.
Sa: Decidete voi-grande Sara, propone di giocare e poi non sa a cosa, ho un'amica molto intelligente ahahah.
Ju: Che ne dite di questo gioco: io mi prendo la mia ragazza e voi giocate?-lui era un altro che era pieno di vita eh.
I: Ma io voglio giocare-misi il broncio e lui lasciò perdere, bravo ragazzo mio.
La: Un po' di musica? Non è meglio?-disse Laila alzandosi e prendendo tra le mani il suo telefono, bella idea quella di ballare che in questo caso avremmo ballato solo io e Sara, come sempre.
I: Mmm metti quella di Ellie mm come si chiama, Starry Eyed mi pare, ti prego ti prego è bellissima-nel frattempo i ragazzi si erano seduti sul divano mentre io e Sara ci prendevamo qualcosa da bere, Laila mise la canzoncina e io e Sara iniziammo a muoverci scuotendo insieme a noi i bicchieri pieni di qualunque cosa ci sia dentro, ballavamo come delle pazze mentre i ragazzi ci facevano le foto con i loro telefoni, era divertente e io mi divertivo con la mia migliore amica, non avrei voluto passare questa serata in modo diverso da quello che stavamo facendo, ero una ragazza abbastanza matura ma dentro ero ancora una bambina e mi piaceva esternarlo, se non fossi me stessa e avessi visto questa ragazza che si comportava così non gli avrei mai dato 18 anni al massimo 15 o 16.
La serata era trascorsa bene, ci eravamo fatti mille foto sopratutto io con le ragazze e alcune anche con Tony e Liam, vabbè con Justin altrettante ma le ha lui e non me ne vuole passare mai una, egoista.
La: Ora devo metterti questa, mi spiace-mi mostrò un nastro rosso e venne dietro di me posandomela sugl'occhi e legandola dietro con due o tre nodi, non ci cecavo una mazza e mi facevano male le ciglia se provavo ad aprire gli occhi, brutti stromboli chissà cosa avranno in mente.
I: Mi volete uccidere il giorno del mio compleanno? Non è affatto giusto sono ancora giovane per morire e poi non sono buona da mangiare, potreste mangiare molte carni buone tipo la bistecca ma non me, ho un sangue molto schifoso-parlai a raffica e li sentì ridacchiare.
Sa: Mi farebbe schifo bere il tuo sangue-eccola lì la mia Saretta.
I: Anche a me farebbe schifo bere il tuo Sara, tranquilla-nessuno parlò più ma sentì dei piedi camminare sul pavimento di fianco a me, poi sentì come se si fosse poggiato qualcosa sul tavolo e dopo di che, niente, nessun rumore. Mi avevano abbandonato?
I: Ragazzi posso levare la benda? Mi mettete paura?-dissi alzando le mani e tastanto l'aria che mi circondava, dovrò sembrare sul serio stupida. Non sentivo più nessun rumore e così decisi di fare da me, tolsi la benda ed eccoli lì, davanti a me allineati e con in mano una torta che per metà era poggiata sul tavolina, c'erano 18 candeline colorate e poi sulla torta c'era scritto l'augurio con il mio nome, ora piangevo e infatti era quello che stavo facendo, piangevo di felicità. Questa giornata era stata perfetta e questa torta era perfetta, ovviamente conoscevano i miei gusti perchè sennò non avrebbero scelto di fare apposta la kinder.
Tutti: Auguriiii-dissero in coro mentre io continuavo a piangere, non sapevo che dire o fare.
Ju: Esprimi un desiderio-mi disse Justin che era proprio difronte a me, l'unico desiderio che volevo speravo che si realizzasse, quindi lo dissi a mente e poi spensi tutte le candeline e ci fu un coro di applausi mentre io asciugavo le lacrime con il dorso della mano, Justin venne vicino a me...
I: Grazie, per tutto-gli dissi abbracciandolo, lui mi strinse mentre Sara pensava a tagliare la torta.
Ju: Tutto per te principessa-mi schioccò un bacio sulla fronte.
Sa: La torta è divisa ora potete mangiare e se non volete fa niente, ce la mangiamo solo io e Aurora.-ci demmo il 5 mentre gli altri tornavano seduti intorno a me, mentre mangiavamo la torta. Tony era il solito coglione che se la strafogava in un boccone e scherzava e rideva con Laila che, povera lei, lo sopportava. Sara accanto a Liam che mangiavano con tranquillità mentre Liam premuoroso com'era vedeva se era sporca o meno. E poi c'eravamo io e Justin, io ero per metà sulle sue gambe, con la schiena contro il suo petto e la testa poggiata sulla spalla mentre gli davo dei bocconi di torta da mangiare e gli altri me li pappavo io, si, era così che avrei voluto la mia serata ed eccola sviluppata. Poi di punto in bianco Justin si alzò e andò da qualche parte lasciandomi interamente sorpresa, poco dopo tornò a sedersi vicino con un pacchetto in mano.
Ju: Questo è il nostro regalo!-me lo mise in mano e io guardai tutti loro magicamente sconvolta, non sapevo cosa dire sul serio. Mi avevano organizzato questo, la serata, la torta, già il fatto che ci fossero tutti era un regalo, non avevo bisogno di altro.
Sa: Dai su aprilo-mi incitò la mia amica, così iniziai a scartarlo piano avendo paura che fosse un pacco sorpresa e che di punto in bianco comparisse un clown che mi avrebbe messo paura tale da farmi venire un infarto, per mia fortuna non era un pacco bomba ma un telefono. Un telefono nuovo? Proprio quello che mi serviva e poi ero quello che piaceve a me e cioè l'iPhone 5c azzurro.
Ju: Questo è per sostituire il tuo vecchio e con i tasti che nemmeno funzionano-mi disse ridendo, ehi, ero affezzionata al mio vecchio telefono.
Sa: C'è anche il biglietto, leggilo, leggilo-sembrava lei la festeggiata, era più ansiosa di me.
Presi la bustina ed estrassi il biglietto "Auguri piccola peste. Ora sei troppo grande per mangiare caramelle e guardare boing, quindi controllati. Da: Nonna, Justin, Sara, Tony, Laila, Liam e Ambra. Oddio anche loro? Che cuccioli che erano.
I: Grazie ragazzi, davvero, per tutto. Siete i migliori amici che potessi chiedere-mi alzai dal mio posto e andai in mezzo tra di loro abbracciandoli tutti per quanto le mie braccia corte potessero ospitare 4 persone! Era 00:00 e dovevano già andare, che peccato, volevo stare un altro po' con loro.
Sa: Ci vediamo domani dai, se riesci a svegliarti svitata-si domani è sabato, e noi il sabato non andiamo a scuola.
I: Grazie eh-ci salutammo abbracciandoci e dandoci miliardi di baci sulla guancia, feci lo stesso con Laila e Tony, poi salutai Liam ringraziandolo di aver passato questa serata con me e chiusi la porta alla mie spalle andando ad aiutare il mio ragazzo.
I: Lascia che ti aiuti-gli presi i piatti dalle mani e li portai nel lavello, poi rimisi i cuscini in ordine sul divano e spensi le candele portandole poi sul tavolino allineandole mentre ero seduta sullo sgabello e aspettavo Justin, dovevo tornare a casa si era fatto già molto tardi! Eccolo lì che arrivava bello pimpante..
Ju: Ehi principessa-venne vicino a me.
I: Ehi, dovrei tornare a casa-lui mi guardò sorridendo, era felice che me ne andassi? Che bullo.
Ju: In realtà tu stanotte rimani da me e so già che dirai che devi chiedere a tua nonna ma tranquilla ci ho già pensato io-aveva pensato proprio a tutto eh?! E bravo Justin, in realtà anche io volevo stare con lui e quindi ero super felice a questa idea di passare la notte con lui e già mi stavo facendo le mie fantasie su come avremmo trascorso questa nottata.
I: Sei proprio un biricchino eh-gli pizzicai le guanciotte e lui si lasciò torturare, mi lasciava fare quello che volevo, lo amavo troppo.
Ju: Bhe abbiamo finito qui quindi direi che possiamo salire sopra-disse allontanandosi da me, io scesi dalla sedia e appena fui in piedi Justin mise le braccia intorno alle mia schiena e intorno alle gambe prendendomi in braccio, sorpresa lanciai un urlo.
I: Justin vuoi spaccarti la schiena per caso?-gli dissi mentre lui aveva già iniziato a camminare verso le scale.
Ju: Smettila e fatti portare, devo far pur pratica per quando ci sposeremo-la saliva mi si bloccò in gola quando disse "sposeremo", non ne avevamo mai parlato e la parola sembrava essergli uscita dalla bocca senza nemmeno pensarci, io lo avrei voluto tanto insomma amavo alla follia Justin e quello sarebbe stato un passo davvero grande ed era anche vero che eravamo troppo giovani, troppo direi visto che io avevo 18 anni e lui 19. Salimmo in cima alle scale, poi arrivammo davanti alla porta della sua stanza e mi mise a terra...
Ju: Entra prima tu-lo guardai sorridendo e sorpresa, poi aprì la porta e aveva decorato tutta la sua stanza, coperte viola, lenzuola bianche, petali rossi sparsi sul letto, candele accese a terra e la lampada sul suo comodino era coperta da un velo provocando luce soffusa, Dio com'era romantico questo ragazzo.
I: Troppe sorprese-dissi andando verso il letto e prendendo un petalo tra le mani.
Ju: Ma te le meriti tutte e poi questo era il minimo che io potessi fare per te, tu mi rendi così felice che a volte credo che ti stancherai di me-io stancarmi di lui? Mai. Lo vidi abbassare la testa passandosi una mano dietro, gli andai vicino alzandogli la testa posando il dito sotto al suo mento. Finalmente i miei occhi incontrarono i suoi, gli occhi che tanto amavo in lui, a parte il suo sorriso e il modo in cui mi faceva sentire.
I: Spero tu scherza, io non mi stancherò mai di te. Dimmi, come posso stancarmi dell'unica persona in grado di rendermi felice? Eh? Tu sai come prendermi, non ti arrabbi mai quando ti faccio perdere la testa, mi sopporti sempre me e le mie seghe mentali, tu sei unico e guai a chi osa allontanarti da me-lo vidi che stava sorridendo, gli presi il viso tra le mani e gli lasciai un bacio sulle labbra.
Ju: Non c'è nulla che non farei per te, sei la mia piccola principessa da viziare e coccolare-mi abbracciò e io mi sentì come se lui fosse un angelo e mi tenesse sotto la sua ala, protetta e al sicuro.
Ci staccammo e mentre Justin si richiudeva la porta alle spalle io mi lanciai a peso morto sul letto facendo svolazzare i petali di rosa, poi mi alzai sui gomiti e iniziai a giocare con uno, Justin si girò e appena mi vide sul letto si portò le braccia al lato del corpo con il viso del tipo "noo sei una bambina", l'ha detto lui che sono la sua principessa da coccolare e viziare, quindi.
Ju: Almeno se ti vuoi sdraiare apri le coperte e togliamo i petali-non avevo intenzione di dormire, per niente.
I: Dammi le mani e aiutami ad alzarmi ti prego-dissi alzando le braccia e muovendo le dita, lui si avvicinò mettendosi tra le mie gambe, appena prese le mie mani in un momento debole per lui lo tirai facendolo cadere su di me, appena cadde si alzò subito con le braccia giusto per non farmi mancare l'aria..
Ju: Mi hai incastrato-disse sbuffando. Era così bello, questi occhi, queste labbra, queste guance, questi capelli, tutto di lui lo rendevano bellissimo!
I: Si, ora rimarrai per sempre con me-gli misi le braccia dietro la schiena tirandolo a me facendo sì che non si tenesse più sulle braccia.
Ju: Non potevo chiedere di meglio, sai?
I: Si lo so lo so-scherzai vantandomi. Justin si rialzò e andò verso la porta, ma cosa faceva?
I: Dove vai?-mi alzai anche io sedendomi sul letto.
Ju: Vado a prendere l'acqua, ho sete-fece la linguaccia e poi scomparì dietro la porta, decisi di alzarmi mentre lo aspettavo e girovagavo per la stanza come un'anima in pena, andai verso la libreria e vidi delle sue foto, c'era una da bambino mentre giocava a hockey, com'era dolce e carino, non è cambiato di molto, la faccia è sempre la sua e quel suo sorriso lo aveva anche da piccolo, camminai avanti e c'era una foto di lui con Jaxon e Jazzy, erano davvero fortunati ad avere Justin come fratello, sono sicura che li avrebbe protetti per sempre e avrebbe fatto qualsiasi cosa per loro, andando più avanti c'erano foto di lui, Pattie e Jeremy, loro sono quelle persone che hanno cresciuto quel piccolo bambino e lo hanno fatto diventare l'uomo che è oggi, il mondo ha bisogno di Justin Drew Bieber, io ho bisogno di lui.
Ju: Cosa fai bellezza?-mi disse vicino all'orecchio facendomi spaventare a morte, mi girai e lo vidi con il bicchiere d'acqua in mano.
I: Guardavo le tue foto e pensavo-mi rigirai verso le foto e continuavo a guardarle: Justin il primo giorno di scuola, Justin con i suoi nonni, Justin con la sua famiglia e poi c'era una dove aveva in mano una chitarra, sapeva suonare e io non lo sapevo?
I: Sai suonare?-gli chiesi prendendo in mano quella foto mostrandogliela, lui sembrò un po' nervoso e iniziò a dondolarsi sui talloni.
Ju: Si!-disse abbassando la testa e poi la rialzò e mi guardò sorridendo, perchè non me lo aveva detto? Era così bello saper suonare uno strumento, io avrei voluto saper suonare il pianoforte o la batteria o il violino e invece lui sembrava quasi vergognarsene.
I: Mi suonerai un giorno qualcosa?-gli chiesi sorridendo, posai la foto e andai verso di lui.
Ju: Un giorno magari!-mi prendeva in giro e rideva, non scherzavo, pretendevo davvero che un giorno mi suonasse qualcosa. Andai da Justin e rimanendo in silenzio difronte a lui mi alzai sulle punte e lo baciai posando la mia mano dietro la sua nuca portandolo ad avvicinarsi di più mentre iniziava a baciarmi con foga e mi lasciai trasportare da lui come una trottola. Justin mise le sue mani sui miei fianchi che poi salirono verso la mia schiena stringendomi a lui mentre ero ancora sulle punte, non sentivo dolore mentre lo baciavo ma pensavo solo a noi due insieme, Justin trovò la cerniera del mio vestito e spostandomi i capelli di lato, mi diede qualche bacio sul collo facendo scendere le zip, poi scostò le spalline e fece scivolare il vestito a terra mentre lo guardavo così attento a non rovinarmelo. Riprendemmo a baciarci mentre ci spingevamo verso il letto, feci sedere Justin e poi io mi misi in braccio a lui con le gambe ai suoi lati. Ci baciavamo staccandoci qualche volte, poi scesi a baciargli il collo precisamente la parte sotto al lobo dell'orecchio, lui posò le sua mani sulle mie cosce, quando gli piaceva stringeva la pelle a contatto con il palmo della sua mano e a me non faceva male, anzi, accresceva la tensione in me e questo mi piaceva. Mentre ci allontanavamo per riprendere fiato io portai le mani al di sotto della sua maglia accarezzandogli il petto, poi presi il lembo della maglietta e la arrotolai facendo salire la maglia, Justin alzò le braccia e se la sfilò da solo. Justin mi baciava il collo e lasciava anche baci sulle spalle, lo stesso feci anche io, assaporavo ogni più piccola parte di lui, concentrandomi su ogni minima cosa. Adoravo tutto di lui, ogni più piccola particolarità perchè tutto di lui lo rendevano perfetto.
Ju: Ti amo-aggiunse quando fummo di nuovo faccia a faccia, con il dito mi toccava le labbra e me le contornava guardandomi fisso negl'occhi.
I: Ti amo anche io-detto questo lui spinse la mia faccia più vicina alla sua e riprese a baciarmi. Le mie mani sulla sua schiena che si muovevano ovunque e le sue braccia che cingevano la mia schiena stringendomi. Justin si alzò di poco, con me ancora in braccio, facendoci stendere entrambi sul letto, io al di sotto di lui, continuavamo a starci accanto e a non smettere di amarci, poi Justin si slacciò i bottoni dei suoi pantaloni e alzandosi se li sfilò per poi tornare su di me e riprendere a baciarmi. Non avevo mai provato sensazioni del genere, sarà l'atmosfera, sarà il romanticismo di Justin, oppure sarà la felicità di aver compiuto 18 anni ma tutto attorno a ma era magicamente fantastico, vedevo tutto con occhi diversi anche se quel che guardavo di più era il mio ragazzo, amavo la sensazione di sentire il suo corpo a contatto con il mio, di sentire quella brezza che mi provocava quando con la sua mano tracciava una piccola parte di me. Justin passò le sue mani dietro al gancetto del reggiseno e una volta riuscito portò le spalline ai lati delle mie braccia fin quando non me lo tolse definitivamente, mi guardava e toccava provocandomi innumerevoli brividi. Ci intrufolammo dentro le coperte, ora mi sentivo meno imbarazzata, Justin passò con le mani sul mio petto, il ventre e il basso ventre iniziando a smuovere l'elastico degli slip, una volta che io rialzai di poco il bacino lui me li sfilò lanciandole fuori la coperta, scontrò il suo bacino contro il mio facendomi sussultare. Una volta che anche lui si era liberato dei suoi indumenti, egli entrò in me facendo vibrare le mie pareti interne e mandandomi in un mondo parallelo, mi strinsi di più a lui per il dolore che provavo e lui cercò di bloccare i miei gemiti dandomi dei baci sulle labbra. La notte cresceva fuori dalle finestre e la mia felicità e gioia cresceva in me, questa nottata e la serata di prima potrei dire che sono uno di quei momenti da aggiungere alla liste dei giorni più belli della tua/mia vita.

To be continued...
  
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