»Ho
I tuoi residui tra le dita
Ai
sogni,
o almeno a ciò che si sogna.
Alle
notti insonni,
quelle ricche di pensieri che affollano la mente.
A
queste parole,
nate in una di quelle notte.
Ho
i tuoi residui tra
le dita.
E
mi sembra così
assurdo, perchè ora, tu, non sei più qui.
Tra le lenzuola è imprigionato, ancora, il tuo odore.
Sul pavimento, vicino al letto, dove l’ho gettata dopo
avertela tolta, c’è
ancora la tua maglia, quella rossa che ti piaceva tanto.
L’aria è ancora, dannatamente, impregnata di te.
Sul davanzale ancora impresse sono le tue impronte, quelle che hai
lasciato
prima di girarti e sussurrarmi negli occhi - << non ti
amo più >>.
Ho
i tuoi residui tra
le dita.
Sotto
il ricordo delle
tue labbra la pelle arde.
La porta è aperta, ed io, qui, sul pavimento freddo, vedo
ancora le tue spalle,
quelle che mi hai dato prima di sparire.
E non capisco… non riesco a capire cosa sia successo. Non
capisco perché ora io
sia qui senza te; perché tu sia andato via e
perché, purtroppo, le lacrime non
smettano di scendere.
Ho
i tuoi residui tra
le dita.
E
t-ti o-odio…perché mi
hai fatta tua, nuovamente; e poi, poi sei semplicemente andato
via… lasciandomi
solo quattro parole.
Che, forse, per te, sarebbero bastate; e non capisco, non capisco
perché tutti
si ostinino a volerne una, di spiegazione, quando vengono lasciati. Non
serve.
Non è necessaria.
Non la voglio. Non la volevo.
Perché non è possibile, non ti credo.
Perché mi hai mentito.
Perché non puoi dirmi non ti amo più:
non si smette di amare una persona
da un giorno all’altro.
E t-ti o-odio, perché tu non mi hai mai amato. E
perché se l’hai fatto, hai
smesso da tempo, e quello avvenire l’hai impiegato a mentirmi.
Sono qui sul pavimento, con addosso solo il vano ricordo delle tue mani.
Ho
i tuoi residui tra
le dita.
E
preferirei non averti
mai incontrato, e vivere nell’illusione che l’amore
non esista.
Vorrei non voler desiderare, così ardentemente e follemente,
le tue mani, le
tue labbra, e qui fottuti occhi.
Vorrei non essere ancora impotente, anche, al solo pensiero di te.
Te che ora non sei più qui, non sei più mio.
Te che forse, ora, sei nel letto di un’altra in cerca di
consolazione, o di
quell’amore che dici di non provare più, per me.
E non ti credo, non posso farlo: perché so che mi hai amata.
Perché sono pazza, lo sono sempre stata, e sempre lo
sarò.
Tu mi hai amata.
E non di quell’amore vano, infantile… no: di
quello vero.
Di
quello che si brucia
e distrugge per mano della sua stessa intensità.
Ho
i tuoi residui tra
le dita.
E
mi odio, in un modo
che non puoi neanche immaginare, perché nonostante tutto
vorrei che tu fossi
qui.
E mi odio perché non mi importa del dolore che mi hai
procurato.
E mi odio perché, se ora, tu, entrassi da quella porta e mi
dicessi un flebile scusa
ti perdonerei.
Perché Ho i tuoi residui tra le dita.
E preferirei non avere più nulla, di te.
The
corner of silent
words
Care
lettrici,
Questa è una piccolo pagina di sogni, quei sogni, che come
citato nella dedica,
fanno parte di notti insonni.
Beh, ecco, questo è il frutto di una notte insonne, quella
di ieri.
E stamattina ho voluto rendere quei pensieri reali, ho provato a
scriverli e
questo è ciò che uscito… non mi
soddisfa tanto, perché i sentimenti che ho
provato non sono espressi pienamente, e può darsi che in
questi giorni ne
modifichi il contenuto.
Quando mi sono svegliata, una cosa era chiara nella mia mente, questa
frase: Ho
i tuoi residui tra le dita. E, poi, man mano che
scrivevo un po’ di quei pezzi di quel sogno sono riapparsi,
ma non del tutto, e
non credo che in futuro lo facciano.
Perché i sogni appartengono ai sogni, e ciò che
ci rimane sono solo residui
tra la mente.
Spero vi piaccia, e fatemi sapere, se vi va, cosa ne pensate.
Xx
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