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Autore: louisanna    01/01/2014    1 recensioni
storia tratta dal libro "Uno splendido disastro" di Jamie McGuire, nuova versione con Annah e Louis nei panni di Abby e Travis. Spero vi piaccia.
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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1° Capitolo

Allarme Rosso

parte 1

...

Tutto in quel posto mi urlava che ero dove non dovevo essere. Le scale erano malandate, gli spettatori pigiati spalla a spalla scalmanati, e l’aria puzzava di sudore, sangue e muffa. L’atmosfera si fece del tutto confusa quando i presenti cominciarono a gridare nomi e numeri, ad agitare le braccia, a scambiarsi denaro in mezzo al baccano. Mi feci largo tra la folla tallonando la mia migliore amica.

«Tieni i soldi nel portafoglio Annah!» mi gridò Felicia. Il suo sorriso brillava persino nella luce fioca.
«Stammi vicino! Quando inizierà, sarà peggio!» urlò Harry per sovrastare il baccano. Guidandoci in quella marea di gente, Felicia afferrò prima la sua mano e poi la mia. Il gemito acuto di un megafono squarciò l’aria fumosa. Quel suono mi spaventò e sussultai, cercandone la fonte. Un ragazzo in piedi su una sedia di legno teneva un rotolo di banconote in una mano e il megafono nell’altra.
«Benvenuti al bagno di sangue! Se state cercando Economia 101… siete nel posto sbagliato! Ma se cercate il Cerchio, questa è la Mecca! Io sono Adam, stabilisco le regole e do inizio all’incontro. Le scommesse si chiudono quando gli avversari scendono in campo. E’ proibito toccare i lottatori, prestare soccorso, cambiare la posta in gioco e invadere il ring. Se infrangete queste regole, vi faremo sputare l’anima, vi cacceremo a calci in culo e ci terremo i vostri soldi. Vale anche per voi, signore! Perciò, ragazzi, non usate le vostre troiette per imbrogliare!».
Harry scosse le testa. «Gesù, Adam!» gridò, disapprovando la scelta di parole dell’amico.
Il cuore mi batteva forte nel petto. Con il mio cardigan rosa di cachemire e gli orecchini di perle mi sentivo come un’educanda su una spiaggia di nudisti. Avevo promesso a Felicia che avrei affrontato qualsiasi cosa mi fossi trovata davanti, ma in quel momento provai l’impulso di aggrapparmi al suo braccio sottile come uno stecchino. Non mi avrebbe mai messa in pericolo, ma mi trovavo in un seminterrato con una cinquantina di studenti ubriachi, assetati di sangue e soldi, e non ero del tutto certa che ne saremmo usciti illesi. Da quando Felicia aveva conosciuto Harry all’orientamento matricole, lo accompagnava spesso agli incontri clandestini negli scantinati della Eastern University. Si tenevano sempre in luoghi diversi, che restavano segreti fino a un’ora prima dell’inizio. Di solito frequentavo ambienti più tranquilli, e l’esistenza del mondo sotterraneo della Eastern mi sorprese. Harry invece lo conosceva ancora prima di iscriversi: Louis, suo compagno di stanza e cugino, combatteva da sette mesi. Correva voce che da matricola fosse stato il pugile più temibile che Adam avesse visto nei tre anni di vita del Cerchio. All’inizio del secondo anno Louis era ormai imbattibile, e con le vincite lui e Harry pagavano agevolmente affitto e bollette. Adam portò ancora il megafono alla bocca, mentre le urla crescevano a dismisura: «Stasera abbiamo un nuovo sfidante! L’astro della lotta Marek Young!». Seguì un’ovazione e all’ingresso del ragazzo la folla si divise come il mar Rosso, creando un cerchio tra fischi e provocazioni. Marek saltellava, flettendo il collo con aria seria, concentrata. Il vociare del pubblico si placò fino a diventare un sordo boato, poi dalle grandi casse collocate all’altro capo del locale si riversò una musica assordante e io mi tappai le orecchie. 
«Il prossimo contendente non ha bisogno di presentazioni ma, siccome mi fa una fottuta paura, lo presenterò lo stesso! Ragazzi, tremate, ragazze, attente alle mutandine! Ecco che arriva Louis “Mad Dog” Tomlinson!»
Il frastuono salì alle stelle non appena Louis comparve sulla soglia. Fece il suo ingresso a torso nudo, rilassato e impassibile. Avanzò con disinvoltura fino al centro del Cerchio, toccò con i pugni le nocche di Marek e i suoi muscoli sodi guizzarono sotto la pelle tatuata. Si protese in avanti e sussurrò qualcosa all’orecchio dell’avversario, che faticò a mantenere l’espressione severa. I due combattenti, vicinissimi, si guardarono negli occhi: lo sguardo di Marek era truce, mentre Louis sembrava vagamente divertito. Arretrarono di qualche passo e Adam diede il segnale al megafono. Marek si mise in guardia e Louis attaccò. Quando la folla mi bloccò la visuale, mi alzai in punta di piedi e mi spostai di lato per riuscire a vedere qualcosa. Pian piano, mi feci strada nella calca urlante. Tra spallate e gomitate nei fianchi, fui scagliata di qua e di là come la pallina di un flipper, ma scorsi le teste dei due avversari e continuai. Raggiunta la prima fila vidi le braccia robuste di Marek afferrare Louis, cercando di gettarlo a terra. Nel momento in cui si chinò, Louis gli diede una ginocchiata in faccia e attaccò prima che potesse riprendersi, bersagliandogli di pugni il volto insanguinato. In quell’istante, venni strattonata all’indietro.
«Che diavolo combini Annah?» disse Harry, con le dita strette saldamente attorno al mio braccio.
«Là dietro non vedevo nulla!» gridai.
Mi girai mentre Marek tirava un pugno poderoso. Louis si voltò e per un attimo pensai che lo avesse solo schivato, invece fece una rotazione completa su sé stesso e colpì con il gomito il centro esatto del naso dell’avversario. Il sangue mi schizzò addosso e m’imbrattò il viso e il cardigan. Marek crollò a terra con un tonfo e per un breve istante nella stanza calò un silenzio totale. Adam gettò un panno scarlatto sul corpo inerte e la folla esplose in un boato. Il denaro passò di nuovo di mano in mano, e sui volti dei presenti comparvero espressioni diverse, alcune compiaciute, altre deluse. Nel trambusto generale venni spintonata. Alle mie spalle Felicia mi chiamò, ma ero ipnotizzata dalla striscia rossa sui miei vestiti , che andava dal petto alla vita. All’improvviso la mia attenzione fu attirata da un paio di pesanti stivali neri. Alzai lo sguardo: jeans sporchi di sangue, addominale perfettamente scolpiti, un petto nudo tatuato madido di sudore e intensi occhi azzurri. La folla mi spinse in avanti e Louis mi afferrò appena prima che cadessi.

  
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