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Autore: kymace    01/01/2014    2 recensioni
L'amore di Louis ed Harry era talmente forte da andare oltre a qualsiasi ostacolo, o così credevano.
Si erano promessi di non lasciare mai che nulla li dividesse, si erano giurati amore e dedizione eterna.
"Giuro che fino al mio ultimo istante di vita non dimenticherò mai i tuoi occhi. Cristo, c'era un mondo intero dentro, un turbine di pensieri ed emozioni che non sono mai riuscito a decifrare. Speravo di avere tempo per farlo, ma evidentemente non sono abbastanza per te, Louis."
Genere: Angst, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"E ora dimmi Louis, cos'è cambiato?"
Luci a intermittenza che gli illuminavano il corpo. Capelli sparati in aria senza averci pensato troppo su come sistemarli. Occhi azzurro mare, freddi come il marmo e soffici come la neve. 
"E ora dimmi Louis, cos'è cambiato?"
Il sudore gli scorreva sulla fronte e decise di fermarsi e prendersi una pausa dalle danze; si scostò di dosso una ragazza un po' troppo invadente e si fece largo tra la folla bagnata e accaldata che saltava e urlava per raggiungere il bancone del bar.
"Dammi qualcosa che mi faccia dimenticare persino il mio nome." Il barista lo guardò scettico ma iniziò ugualmente a mescolare gli ingredienti del suo drink.
"E ora dimmi Louis, cos'è cambiato?"
Il mal di testa lo stava uccidendo; pensava quasi che la sua testa si sarebbe crepata e divisa in due. Non sopportava più nulla di quell'inutile festa del veglione di capodanno, nè le persone, nè la musica, nè le luci, nulla. Afferrò il drink e se lo scolò quasi tutto, lasciando che il saporaccio del liquido gli bruciasse la gola e lo distraesse dal filo conduttore contorto e incasinato dei suoi pensieri.
"E ora dimmi Louis, cos'è cambiato?"
Frasi che echeggiavano nella sua mente come dei mantra, voglia di  baciare ogni singolo centimetro di pelle nuda di tutti i ragazzi presenti in quella sala anche solo per illudersi che avrebbe mai potuto sostituirlo. 
Era un pazzo, un folle, forse l'avrebbero dovuto internare o forse era tutto un sogno ai limiti della normalità, questo lui non lo sapeva. 
Era solo orribile e opprimente, tanto che Louis voleva scappare.
"E ora dimmi Louis, cos'è cambiato? Cos'è successo da tre mesi fa, da quando giuravi di amarmi? Ero la tua vita, ti ricordi? Puoi cancellare la tua vita in un secondo?" 
Buttò giù altro alcol: ormai non rispondeva più delle sue stesse azioni. Era matto e ubriaco, una combinazione vincente e mortale allo stesso tempo. 
Louis non seguiva più nemmeno l'ordine logico dei suoi pensieri, saettava dall'osservare la maglia leopardata di un ragazzo a ritornare alle frasi che continuava a ripetersi da giorni ormai.
Era stato un coglione, aveva sbagliato tutto e se ne era reso conto troppo tardi: sbagliava sempre tutto, perché forse Louis era destinato a essere costantemente in torto, a essere errato.
"Giuro che fino al mio ultimo istante di vita non dimenticherò mai i tuoi occhi. Cristo, c'era un mondo intero dentro, un turbine di pensieri ed emozioni che non sono mai riuscito a decifrare. Speravo di avere tempo per farlo, ma evidentemente non sono abbastanza per te, Louis."
Parole che facevano più male di un coltello. Un coltello che veniva rigirato dentro al suo cuore, sventrandolo e svuotandolo per sempre. Agguantò una bottiglia di qualche alcolico lasciata su un tavolino e mandò giù tutto il contenuto: vodka alla pesca. Sempre meglio di niente, pensò. Buttò la bottiglia in braccio ad una ragazza che lo guardò con aria interrogativa ma si limitò ad alzare le spalle. Allora Louis prese una decisione: prese la sua giacca e si avvolse il collo nella sciarpa prima di uscire e affrontare il freddo gelido della notte. Guardò l'ora: 3:07.
Si mise in macchina e cercò una stazione della radio che mandasse in onda della buona musica. Si fermò dopo tre o quattro tentativi, quando sentì quella canzone.

It’s been years
Since we carved our names
On a clocktower door
Before everything changed
We were big eyed boys
With the salt on our skin
And we’d throw our kites to the wind


Non potè fare altro che ricordare, ricordare e ancora ricordare.

"Harry, smettila, ti prego." Disse Louis fra le risate, cercando di riuscire a leggere almeno una frase del libro di testo di Anatomia. Aveva un esame la settimana seguente ed era sicuro che non lo avrebbe passato. Harry era un problema, decisamente un grosso problema, ma a Louis sembrava non interessare o almeno sembrava considerarlo un problema secondario.
"Dai LouLou, non ti viene voglia di ballare?" Disse con la sua voce profonda a cui Louis non riusciva a resistere nemmeno se avesse voluto. Harry gli porse una mano e lui la afferrò, tirandosi su e seguendolo: il riccio lo tirò a sè e Louis poggiò la testa sulla sua spalla, abbandonandosi alla musica e beandosi del profumo del ragazzo che lo teneva fra le braccia.


Delle lacrime scorrevano silenziose sulle sue guance, rigandole e facendolo sentire ancora peggio di quanto non stesse. 
Era talmente così brutto che pensava che fosse un incubo e che appena sarebbe tornato a casa avrebbe ritrovato Harry, il suo Harry, appoggiato sul divano con la testa rivolta all'indietro ad aspettarlo.

And they’d fly on and on and on and on
On and on and on and on
On and on and on and on


Fermò l'auto davanti alla saracinesca del garage e spense i motori, continuando la melodia della canzone nella sua mente. Intonò le parole mancanti alla canzone con la voce rotta e sconnessa dai singhiozzi.
"It’s been years
Since we whispered soft
With the torch light on
And the big light off
We were tired boys
With the soap on our skin
And we’d fall asleep to the wind
And we’d dream on and on and on and on
On and on and on and on
On and on and on and on
Cos we’re circles
We’re circles you see
We go round round the sun
In and out like the sea
I’ll circle round you
You will circle round me
And in years
When the torch light thins
And the clock tower’s gone
And the big light dims
We’ll no longer be boys
We’ll have lines on our skin
And they’ll throw our dust to the wind..."
Pianse a lungo. Quando ebbe finito, controllò l'ora: 3:54.
Chiuse l'auto ed entrò in casa. Stette per un po' seduto davanti alla televisione spenta, poi prese una decisione.
"Dimmi Louis, cos'ho sbagliato? Ho fatto di tutto per proteggere il mio amore, per preservarlo dal tempo e da tutto ciò che avrebbe potuto rovinarlo. Ma ho fallito, Louis. Ho fallito miseramente perchè ho fatto un errore. Un errore che mi è costato caro. Sono stato egoista e pur sapendo quanto ci tenessi a vincere quel concorso per andare a New York a fare quel fottutissimo stage a cui ambivi da anni, non ho spedito la tua iscrizione, perché non potevo sopportare che tu ti allontanassi così tanto da me, non potevo neanche immaginare di avere un oceano tra di noi. Perchè eri parte di me, LouLou. E mi manchi, mi manchi da impazzire."
Aprì il rubinetto della vasca, sentendo la temperatura e controllando che fosse fredda al punto giusto. Accese l'incenso: non gli piaceva nemmeno, ma lo aveva comprato Harry e quell'odore sapeva di lui in ogni sua parte.
Andò in cucina, tirò fuori una birra e se la scolò per avere ancora più alcol in corpo e andò dritto in camera sua e prese una lettera, quella lettera, dal cassetto e la finì di rileggere nonostante la conoscesse a memoria.
"Nonostante questo, ho deciso di andarmene. Sono solo, l'hai sempre saputo, nessuno soffrirà se me ne andrò, nemmeno tu. Per questo ti chiedo di andare avanti, LouLou, di proseguire con i tuoi sogni e di diventare il medico che hai sempre sognato di essere. 
Sappi che ti amo, ti amo più di quanto tu possa immaginare, ti amo e non avrei mai potuto pensare di continuare a stare senza di te. Per questo me ne devo andare, per questo quando leggerai questa lettera in realtà sarò già scappato.
Diventa più difficile scrivere ora, sono agitato e ho paura. Come sempre sono troppo codardo persino per andarmene da qua.
Vorrei solo che tu fossi qui con me a dirmi che non ne vale la pena e che non devo avere paura, ma non ci sei.
In effetti mi sono fatto una canna prima, per avere il coraggio di fare quello che sto per fare, ma non funziona. Non funziona niente perché io voglio solo te Louis, per sempre.
Non dimenticartelo mai, io sono sempre stato tuo e lo sarò per sempre.
Ti amo piccolo mio, ti amo tanto
Ti amo da morire
In effetti
Sono morto davvero 
Per riuscire ad amarti"

Louis ancora si ricordava la scena: era andato a casa di Harry, intenzionato a perdonarlo per sempre e a tornare a vivere giorno per giorno crescendo con lui, e tutto ciò che aveva visto erano i suoi piedi penzoloni nell'aria, la testa che pendeva in modo innaturale e i ricci che gli coprivano il viso: gli occhi smeraldini erano chiusi, e tutto quello che pensava Louis era che non li avrebbe mai più visti in vita sua quegli occhi che tanto amava. A terra c'era solo un foglio, una lettera, con le ultime righe scritte approssimativamente e una bottiglia di vodka di fianco.
Louis urlò, pianse a lungo, rispose a tutte le domande della polizia e poi era tornato a casa, rifiutando tutte le chiamate e i messaggi e chiudendosi in se stesso.
Era morto anche lui con Harry. 
L'acqua ora doveva essere della temperatura giusta: Louis posò la lettera sul bordo del lavandino e si spogliò piegando tutti gli indumenti accuratamente; si infilò nell'acqua gelida superando lo shock iniziale e immergendosi completamente. Stette un po' fermo a rimuginare, poi prese coraggio, chiuse gli occhi e si lasciò scivolare dentro all'acqua: sentì la sua bocca e le sue narici riempirsi di acqua, e si abbandonò completamente, sbattendo la schiena sul fondale della vasca. 
Harry. L'ultimo pensiero di Louis fu proprio lui, mentre moriva piangendo.
Salve a tutti!
Mi scuso per non aver inserito prima l'angolo autore ma ho avuto problemi con l'html della storia, comunque ora sono dal computer e riesco a sistemarlo.
Vi ringrazio come sempre per essere arrivati fino a qui e vi ringrazio maggiormente se inserirete una recensione!
Parlando della storia, l'ho scritta interamente sulle note dell'iPhone quindi mi scuso se ci sono degli errori che non ho notato. E' una storia che è uscita da sola, l'ho scritta di getto alle due di notte dopo la festa di Capodanno ed è uscita così.
Preciso che Harry non si è suicidato solo perchè Louis l'ha lasciato, come accennato nella lettera è una persona sola, molto fragile e con problemi psicologici. Si è impiccato, anche se non ho voluto precisare ulteriormente.
Pensavo di aggiungere una parte dal punto di vista di Harry, per spiegare meglio le motivazioni del suo suicidio, voi fatemi sapere se potrebbe interessarvi altrimenti lascio così!
Un bacio e buon anno nuovo
Kym
  
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