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Autore: Kuruccha    26/07/2003    56 recensioni
E se ci fosse un gatto nella stiva?
Genere: Generale, Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Monkey D. Rufy, Nami
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Quella mattina la pace regnava incontrastata su tutta la nave.
Ma sarebbe durata poco...
- Aaaaaaaaaaaaaaaaah! - fu l'urlo disumano lanciato dalla stiva da un cannoniere un po' troppo pauroso per essere un pirata.
- Che c'è, hai visto un altro topo? - gli disse di rimando Zoro, poco garbato come sempre.
- Aaaaaaaaaaaaaaaaah! - fu nuovamente la risposta che ricevette.
A questo punto, anche Sanji si affacciò dalla porta del bagno con ancora il rasoio in mano e la barba fatta a metà. La stessa cosa fece Rufy, che però era in cucina a mangiare appeso al frigorifero. Nami, che era invece appisolata sul suo sdraio leggendo un romanzo, non si scompose minimamente e continuò a concentrarsi su quello che stava facendo.
- Aaaaaaaaaaaaaaaaah! - Usop urlò nuovamente. Ma poi si decise ad aggiungere - Un mooooooooostroooooooo!
Detto ciò, si andò a rifugiare dietro le gambe del primo malcapitato che era arrivato, ovvero Rufy, che collegava mentalmente la parola 'mostro' con 'avventura', 'rischio' e naturalmente 'divertimento'.
Dalla stiva arrivò stavolta una sonora risata.
- Ma dai, Usop, come puoi farti spaventare da un gatto? - disse divertito, girandosi verso Sanji che era arrivato nel frattempo.
- Sanji, ma è buona la carne di gatto? - aggiunse l'affamato cronico.
In quel momento arrivarono anche Nami e Chopper, chiedendosi come sempre perchè tutti facevano cagnara e non si decidevano a stare buoni.
Zoro era invece rimasto sul ponte, menefreghista come al solito.
- Qual'è il problema? - chiese la ragazza.
- Nami, tesorino, biscottino mio, pare che abbiamo un gatto qui nella stiva! Così questo idiota mi ha chiesto se potevo cucinarlo...
Lei rabbrividì al solo pensiero, riempiendo di mazzate gli altri quattro, in particolare il piccolo alce che si era messo a decantare le innumerevoli proprietà nutritive della carne di gatto, che era molto gradita soprattutto agli orientali.
- E dove sarebbe questo povero micino, sentiamo? Io non riesco a sentire nessun miagolìo.
- E' là, sotto le coperte vicino ai barili... - spiegò colui che l'aveva scoperto per primo - Io la credevo un pericolosissimo leone venuto dal leggendario paese di Erbaf, poi è arrivato Rufy e mi ha fatto ragionare. In effetti dalla taglia non si direbbe un leone gigante, al massimo un gatto... ma ora che mi ci fai pensare, potrebbe anche essere un cane! O una tartaruga!
- Le tartarughe sono cane prelibata! - aggiunse il cuoco prendendosi un altro pugno in faccia.
- Allora qualcuno si decida ad alzare quella coperta e scopriamo cosa c'è sotto!
Come al solito Rufy sprizzava stelline dagli occhi e felicità da tutti i pori, mente il nasone si nascondeva tenendo immobile Sanji e Chopper si era messo nella solita posa 'ti-sbircio-senza-farmi-vedere' tenendo nascosto solo un occhio e con il resto del corpo in bella vista.
La cartografa si rassegnò e si diresse verso l'ammasso di coperte che continuava imperterrito a muoversi. Alzò il primo strato e la prima cosa che penso era 'Non è un gatto, o si sarebbe già attaccato con le unghie'. Tirata su anche la seconda, fu il suo turno di lanciare un urlo disumano.
- Aaaaaaaaaaaaaaaaaah!
Tutti si portarono le mani alle orecchie per poter mantenere i timpani sani, mentre lei continuava ad urlare.
- Aaaaaaaaaaaaaaaaaah!
Il povero Sanji finì a terra con i denti digrignati.
- Aaaaaaaaaaaaaaaaaah!
Rufy calmò il suo entusiasmo e si decise a stare simil-serio.
- Aaaaaaaaaaaaaaaaaah!
Zoro aprì un occhio e lo richiuse subito dopo.
- Ah..
La furia si era inaspettatamente placata. Non urlava più, ma era quasi pallida.
- Beh? Che c'è? - disse il capitano avvicinandosi, l'unico incolume dalla scena di poco prima.
Dette un'occhiata al contenuto del fagotto, poi disse solamente:
- Ma lo possiamo mangiare lo stesso, vero?
Gli arrivò in testa la solita razione di malmenamenti, naturalmente sempre dalla stessa persona. Ma non ci mise troppa forza... probabilmente si era sfiancata urlando.
- Qual'è il problema, Nami? - disse Rufy, ancora poco convinto.
La ragazza si abbassò lentamente, molto lentamente, per creare suspence, poi ancora più lentamente si rialzò, fra le braccia il contenuto del famoso fagotto.
- Abbiamo un piccolo ospite, a quanto sembra - disse con la voce più dolce del mondo.
- Eeeeeeeeeh? - fu la risposta dei tre che ancora erano all'insaputa della novità.
Nami aveva tra le braccia un bambino piccolissimo, completamente nudo, che mostrava tranquillamente il suo bel visino, senza spaventarsi per quei volti nuovi che vedeva attorno a sè. Chopper tirò un lembo della giacca nera del cuoco di bordo per essere preso in braccio.
- Anch'io voglio vederlo! Dai, Sanji, tirami su, perfavore!
Lui non se lo fece ripetere, e si abbassò quel tanto che bastava perchè il piccolo alce potesso mettere le zampine attorno al suo collo e aggrapparsi saldamente.
- Ma che carino! Sei proprio un bel bambino, sai? - disse Chopper parlando con il piccolino che naturalmente non poteva capirlo. Poi continuò - Nami, perfavore, andiamo in cucina. Lì potrò lavorare meglio... lo devo visitare...
- Va bene - disse lei senza fare una piega.
Le reazione degli altri non erano state le stesse. Usop, terrorizzato da quell'ORRIBILE neonato MOSTRUOSO, era rimasto pietrificato. Poi, sentendo la parola 'visitare' pensò che poteva essere un portatore di germi molto pericoloso, e per questo urlò melodrammaticamente:
- VISITA MEDICA? E' MALATO? E' UNA COSA CONTAGIOSA? SIAMO IN PERICOLO DI VITA? VE LO DICO IO, CI ATTACCA IL TETANO A TUTTI! STATEGLI LONTANO! BUTTATELO A MARE!
Sanji invece guardava rapito prima il bambinetto, poi Nami, poi ancora il piccolino, poi ancora Nami. Infine si decise a dire:
- Nami, amore mio, sposami! Adottiamo questo bambino, così ti risparmi la fatica di farne uno! E ti resterò quel bel corpo immacolato per sempre! Ti prego! - e la inseguiva con un anello in una scatolina da gioielleria, tirata fuori dalla tasca delle sigarette.
Rufy continuava a giocherellare con il piccolo arrivato, che nel frattempo gli aveva preso il dito e lo stringeva forte forte facendo qualche versetto ogni tanto.
Zoro dormiva, ignaro di quello che era successo.

Dalla stiva, intanto, risalirono prima Chopper, che apriva il corteo diretto verso la cucina, poi Nami tenendo in braccio il marmocchietto, con il pugno stretto sul dito di Rufy, che continuava a prenderle da Sanji perchè voleva passare per primo per la stretta botola, incastrando così tutto il gruppo. Alla fine si giunse ad un compromesso e i cinque riuscirono ad arrivare nella cucina senza troppi graffi. Usop era rimasto nella stiva, troppo impaurito per muovere anche un solo passo.
L'alce umano tirò fuori dalla credenza all'altezza della sua testa una piccola bilancia, su cui stese il primo asciugamano che trovò.
- Poggialo qui, perfavore.
Lei depose delicatamente il neonato, che tuttavia non voleva lasciare l'indice del capitano, che fu costretto ad inclinarsi sulla tavola.
- Pesa appena tre chili e duecento grammi. Deve essere nato proprio da poco. In più è lungo solo 40 centimetri... non può avere più di due o tre giorni... Credo possiamo fissare per oggi la sua data di nascita, se siete d'accordo...
Tutti annuirono in silenzio.
- Bisogna trovargli anche un nome - disse Nami, prendendo parola per la prima volta - Qualcuno ha qualche idea originale?
Tutti pensarono per qualche secondo. Poi Rufy chiese:
- Ma cosa si vince se si indovina? - e venne riempito di mazzate per l'ennesima volta in dieci minuti.
- Io propongo Sozzo - disse il solito malcapitato ancora chino sul tavolo.
- Io dico Tesorino - aggiunse Sanji attirandosi le ire di tutti i presenti.
- Io lo chiamerei polmobroncotroncocatarrosassinosi - enunciò il fifone, che intanto era risalito, ancora fissato sull'idea della malattia.
- Io invece neoduplamox - e qualcuno pensò anche di tatuargli la parola 'antibiotico' in fronte.
- Allora, quale ti piace di più?? - chiesero in coro tutti, gli occhi che brillavano, fieri e orgogliosi dei nomi appena inventati.
- Veramente non saprei... sono molto indecisa... - rispose lei con un gran gocciolone in testa. - Mi spiace dirlo, ma non mi piace nessuno di questi.
A quelle parole, si distribuirono tutti e quattro agli angoli della stanza, con le facce depresse e l'orgoglio in frantumi.
- Io direi di chiamarlo Neko. In fondo, all'inizio l'avevate scambiato per un gatto, no?
L'idea piacque a tutti, così il nome fu deciso.
Il medico cominciò così a stilare un simil-documento d'identità per il pargoletto.
- Allora... Nome: Neko, abbiamo detto che va bene... Cognome: già questo è un problema, che cognome gli diamo? Potremmo dire 'Musuko', vi va?
Annuirono tutti, data anche la mancanza di altre idee.
- Allora... Neko Musuko, nato oggi cioè il 25 luglio, a.... dove?
Un'altra domanda, a cui fu data un'altra risposta dall'intelligente del gruppo.
- Ragioniamo: se ha al massimo due o tre giorni, deve per forza provenire dall'isola che abbiamo lasciato ieri, cioè Uchi.
- Oh, Nami! Tu sì che sei intelligente! - aggiunse Sanji con l'unico occhio visibile a forma di cuore palpitante.
- Allora diciamo che è nato ad Uchi. Non credo bisogni aggiungere altro - disse sorridendo in direzione della tavola su cui era posato Neko, adagiato sopra un asciugamano. Quest'ultimo inizialmente contrasse il viso in una smorfia, poi iniziò a rabbuiarsi, infine si mise a piangere rumorosamente.
- Oh, Chopper! E' la prima cosa che dovevamo fare! Avrà una fame del diavolo se non mangia da ieri! Poverino! I bambini piccoli sono così delicati, poi! Abbiamo del latte da scaldare? E magari anche dei pannolini?
- Dobbiamo dargli latte in polvere, non quello di mucca, i neonati non lo digeriscono! Ma non posso rimediare pannolini e nemmeno un'eventuale culla... per non parlare del biberon! In più, non abbiamo nemmeno un vestitino! - iniziò a preoccuparsi l'alce.
Tutti caddero nel panico più totale. E ora come avrebbero fatto?
- E allora come glielo diamo il latte???
- Proviamo a vedere se riesce a berlo con una cannuccia! - risolse il SOLITO Rufy, ricevendosi le SOLITE mazzate in testa.
- Intanto mettiamo a scaldare l'acqua....
In quei dieci minuti necessari a far bollire l'acqua e a scioglierci la polverina solubile successe il finimondo. Neko continuava a piangere senza sosta, calmato solo da Rufy che faceva le boccacce e un casino terribile. Sanji continuava con le sue proposte di matrimonio mentre Usop ripeteva 'polmobroncotroncocatarrosassinosi' all'infinito.
Quando finalmente il prezioso liquido fu pronto, bisognò aspettare un altro quarto d'ora perchè si raffreddasse e non scottasse la gola al piccolino. Restava tuttavia il problema del come farglielo mandar giù senza biberon. Tutti stavano ancora pensando, quando finalmente si presentò l'idea geniale! Nami prese parola e disse rivolta verso gli altri:
- Glielo daremo come lo sciroppo ai malati.
- Con la flebo? - e giù altre mazzate sempre a Rufy.
- Ma no! Attraverso la bocca!
- Allora con la cannuccia! - insistette lui.
- NO! Bocca a bocca! Chopper, versa il latte in un bicchiere, perfavore. - sorrise lei.
Mentre il bicchiere veniva consegnato alla ragazza, che ne beveva un sorso e, controllando che non scottasse, lo passava nella piccolissima bocca di Neko tenendolo in braccio, un silenzio di tomba aleggiava nell'atmosfera di quella stanza. Il primo a reagire fu Sanji, dicendo 'Anch'io voglio il latteeeeeeeeeee', mettendosi in ginocchio ai piedi di Nami e tendendo le labbra. Il secondo fu Rufy, che pensando fosse divertente voleva provare anche lui. Invece Usop continuava ad urlare di stare lontano anche da Nami ora che era sicuramente contagiata dalla polmobroncotroncocatarrisassinosi.
Lei, fregandosene delle reazioni di quelli che le stavano attorno, continuava a dare da mangiare al bambino finchè quello non fu sazio.
E anche Neko, a cui non importava di tutto quello che stavano facendo gli altri, iniziò ad appisolarsi stretto nel caldo abbraccio di Nami. Vedendo che la ragazza aveva finito e che anche il piccolo aveva smesso di piangere, anche gli altri si ricomposero e finalmente si calmarono, anche per evitare che il marmocchio strillasse di nuovo.
Venne intrapreso un altro discorso serio dall'unica seria a bordo.
- Se è nato sull'isola di Uchi, chi l'ha caricato sulla nave?
Un'ombra di perplessità cadde sulla testa dei nostri. Chi l'aveva imbarcato?
- Ragioniamo. C'è stato un solo momento in cui abbiamo lasciato la nave tutti quanti. E' impossibile che qualcuno sia salito se anche solo uno di noi era a bordo. E nemmeno di notte, dato che tiriamo su la scaletta di corda quando dormiamo. Quindi, qualcuno deve per forza averlo portato dentro quando siamo andati a mangiare in quella taverna subito prima di partire. Avete visto dei movimenti strani quando stavamo per andare via o quando eravamo appena tornati?
- Nulla di nulla. Solo io sono andato nella stiva, dove ho depositato tutto il cibo che avevo comprato nel pomeriggio. A dire la verità non ho prestato la minima attenzione alle coperte - sospirò il cuoco.
- Io credo che dovremmo tornare indietro e rintracciare la sua mamma.... - disse la cartografa. - Non può restare qui in eterno. Sarebbe molto pericoloso per lui.
- Sono d'accordo con te - aggiunse il piccolo alce - Ma non possiamo. Il logpose indica la prossima isola, dobbiamo prima arrivare lì. Poi cercheremo un eternal pose per tornare indietro. Ma per ora credo che debba restare qui. Quanto manca più o meno alla nostra prossima tappa?
- Per arrivare all'isola di Makura impiegheremo almeno due giornate e mezza. Là potremo rifornirci di pannolini e biberon. Per il momento ci arrangeremo come meglio possiamo - rispose la navigatrice con un'aria da saputella.
- Verso l'isola di Makura, allora! - disse il capitano, e tutti alzarono i pollici in un gesto affermativo.

*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*

26/07/2003
E questo primo capitolo è finito! Spero sia abbastanza stimolante da continuare a leggere...
Mi avevano chiesto a gran voce una fic a capitoli, ed eccola qua! Spero di essere all'altezza dei commenti sempre positivi che mi hanno mandato!
Ringrazio tutte queste persone, che adoro e per questo leggo sempre volentierissimo i loro commenti e i loro messaggi al fermo posta e nella casella di e-mail. GRAZIE RAGAZZI! E un grandissimo alohaaaaaaaaaaaaaaaa a tutti!!!!!!!!
kurumi-chan

NOTE SUL CAPITOLO:
Naturalmente i nomi non sono stati messi a caso! Sono tutte parole giapponesi collegate col significato dei personaggi nella storia. Neko significa appunto gatto, Musuko vuol dire figlio, mentre Uchi è la parola che si usa per indicare casa propria. Niwa vuol dire invece guanciale. Il segno zodiacale del piccolino è il leone, che ha un collegamento con il fatto che Usop all'inizio dice le sue baggianate riguardo a un leone di Erbaf. Sono o non sono intelligente? :-P

   
 
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