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Autore: miss dark    24/05/2008    2 recensioni
Una ragazza innamorata del suo migliore amico.
Lui non ricambia, non subito.
Potranno mai avere una storia, o entrerà qualcun altro nella loro vita?
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mai Più Noi-Capitolo 15

CAPITOLO 15


GIULIA:
Scusa, oggi mi hanno incatenato a scuola,
non posso esserci, mi dispiace...
Facciamo domani?

- Come ho potuto essere tanto stupido da illudermi che quella ragazzina, facesse sul serio con me...
Nicola si appoggiò allo stipite della porta metallica che dava su un cortile interno e osservò stranito l’amico.
- Hai detto qualcosa?
- No, non a te
Anche Nicola uscì all’aria aperta.
- Scusa, non ti avevo chiesto di coprire anche il mio posto...
Calmo, l’amico si portò una sigaretta alla bocca e porse la mano a Lorenzo, a chiedergli l’accendino. L’altro glielo passò, e quando si fu acceso la sigaretta si sedette su un mucchio di scatoloni contenenti surgelati.
- Barbara ha detto che posso fumarmene una anche io, giusto perché mi vede nervoso, ma che devo spicciarmi.
Alitata una lunga colonna di fumo grigio e puzzolente, da impestare l’aria, rivolse uno sguardo al ragazzo che, in piedi vicino a lui, digitava veloce sulla tastiera del telefonino.
- A chi scrivi? Alla “ragazzina”?
- Se te ne dovesse fregare qualcosa ti risponderei...
Un altro soffio di fumo fuoriuscì dalla bocca di Nicola.
- Nervoso?
- Incazzato, ti basta?
- Se mi dici perché, potrebbe.
Lorenzo infilò il cellulare in tasca, e si sedette vicino all’amico.
- Una tipa, saremmo dovuti uscire insieme, oggi pomeriggio, ma lei mi ha scaricato due minuti fa.
- Capisco, ma, vedi, caro amico, si da il caso che io sia un professionista in queste cose, potrei darti una mano...se vuoi...
Il moro alzò gli occhi al cielo e poi prese a parlare lentamente, scandendo le parole.
- L’ultima volta che mi hai aiutato, la mia ragazza mi ha mollato e, se non ricordo male, la volta prima, mi era andata ancora peggio! Vuoi veramente aiutarmi?
Aveva fatto scendere lentamente lo sguardo e ora non fissava più le nuvole, ma il rosso che gli stava a fianco. Lo squadrava con un’espressione canzonatoria, ma allo stesso tempo seria e confusa.
- Sì, ti prometto che non farò casini, giuro...
Lorenzo fece roteare gli occhi e poi prese il cellulare dai panatloni e ne osservò il display, in attesa di una risposta.
- Era una domanda retorica, Nicola...non ti farei più intromettere nei i miei affari, neanche se fossi l’unica persona sulla Terra in grado di aiutarmi...
- Cazzo Lore...non hai un minimo di fiducia in me!
- Senti, io la fiducia te l’ho data più di una volta, in diverse occasioni, ma il risultato è sempre stato più che disastroso...
La porta grigia si aprì cigolando.
- Vi ci vogliono dieci anni per fumare una sigaretta? Il bar è pieno, e voi ve ne state a cazzeggiare fuori?
Senza neanche attendere una risposta, Barbara, sbattuta la porta, rientrò nel locale, gremito di gente.
- ...lasciami provare da solo, questa volta.

-*-*-
Giulia...in che casino ti sei cacciata, stavolta?”
Appena Daniele di pose questa domanda, la porta verde della classe si aprì e una ragazza furiosa e rossa in viso, fece la sua entrata nella classe.
- Giu...
Le parole gli morirono in gola. Quel nome perì sulle sue labbra, secco come il vento del deserto.
Non poteva parlarle.
Il silenzio forzato a cui era sottomesso, non glielo permetteva; le regole a cui doveva sottostare, erano poche, semplici, ma troppo dolorose.
Doveva imparare a stare zitto, non gli era concesso parlarle, anche se lui avrebbe voluto immensamente farlo.
Ormai era un’ossessione per lui. Non poteva più sopportare quella situazione a cui era stato costretto ad attenersi.
Non riusciva più a rilassarsi. Ogni momento di silenzio, gli causava dolore.
Perché silenzio voleva dire pensare e pensare significava Giulia. Soffrire. Non avrebbe voluto, ma doveva.
D’altronde era colpa sua. Lui l’aveva allontanata, per sempre. Non l’avrebbe potuta mai più abbracciare o consolare.
Aveva recitato gli ultimi atti della sua commedia, ora la sua parte era finita. Doveva prendersi i fischi o gli applausi e scendere dal palco. La sua scena era terminata, toccava a qualcun altro prendere parte allo spettacolo, al posto suo.
E’ solo un bene!!!”
Ripetitelo, ripetilo fino a che la tua mente non si stancherà, finché la tua lingua non sarà arsa dal sale che corona questa parola. Finché il tuo palato non sarà disgustato dal sangue che scende lento da ogni sua lettera.
Ripetilo fino a quando il dolore non ti avrà consumato fino all’osso.
Allora comincerai a pronunciare altre parole. Altrettanto dolorose, perché ti sarai reso conto della realtà. Ma saranno altre.
Starai reagendo.

-*-*-
Intanto Giulia aveva preso posto al suo banco.
Aveva tirato fuori il cellulare dalla tasca della felpa e adesso stava scrivendo a grandi lettere le parole che avrebbero composto un messaggio di rifiuto.
Non poteva andare all’appuntamento. Doveva rassegnarsi e assistere alla superba lezione della professoressa Ghincetti.
Finì di digitare il messaggio e dopo averlo inviato, aprì un libro a caso e iniziò a scarabocchiare la prima pagina.
La matita scorreva veloce sul foglio, disegnando i contorni sfocati di un volto.
Assomigliava terribilmente al viso di Lorenzo.
Liceo artistico...carriera mancata...”
Mentre si perdeva nei pensieri di quella che avrebbe potuto essere una giornata perfetta, una giornata per ricominciare a vivere da capo, qualcosa vibrò nella tasca.
Velocemente poggiò la penna sul foglio inchiostrato ed estrasse il cellulare, più lentamente, per non attirare l’attenzione della professoressa, ma, soprattutto, delle compagne curiose, che avevano notato un certo cambiamento nel comportamento di Giulia, e che non attendevano altro che pettegolezzi sulla sua vita.
Delle vipere. Ecco cos’erano. Vipere, come quelle che si attaccano alle mammelle delle mucche e non si staccano più, finché c’è latte da succhiare. Odiosi serpenti che fanno soffrire, senza pietà verso le loro prede.
Sul display del cellulare, illuminato da una tenue luce blu, lampeggiava l’immagine di una bustina gialla. UN NUOVO MESSAGGIO RICEVUTO.

LORENZO:
Ok, ma non è che mi nascondi qualcosa...
Sai com’è...
Potrebbe essere una scusa per non vederci,
perché magari, non so,
non ti interesso...

Le sfuggì una risatina innocente.
Nessuno la notò, tranne, ovviamente, chi non aveva mai smesso di osservarla.
Daniele. Continuava a fissare ogni sua azione. Lei se n’era accorta, certo, e le dava anche un certo fastidio.
Incrociò il suo sguardo e lo incenerì. Non pronunciò una parola, ma quegli occhi neri bastarono a comunicare al suo interlocutore segreto, che doveva smetterla.
Il ragazzo distolse lo sguardo, come se non avesse l’avesse mai guardata e Giulia prese a scrivere una risposta veloce.

GIULIA:
Sarebbe meglio che tu non mi facessi ridere...
Sono a scuola e non vorrei mai beccarmi un’altra punizione.
Comunque cosa credi,
che io dia appuntamento al primo ragazzo
che mi capita?
Stupido...
Domani, alle 3.30 davanti al tuo bar...
Ciau! ^^

-*-*-
Lorenzo sentì la suoneria del cellulare squillare sul bancone.
Prese in fretta i soldi del conto di una coppia anziana di signori e si congedò velocemente.
Lesse il messaggio e sorrise. Poi rispose velocemente, per non essere notato.

LORENZO:
Punizione...?
Pensavo che fossero cose antiche le punizioni...
Che hai combinato?
Comunque ok, per domani...

Barbara gli urlò qualche ordine, ma lui non la sentì. La sua mente era annebbiata dai pensieri della possibile risposta di quella ragazza che, dopo tanto tempo, riusciva a farlo sorridere di gusto.
- Lorenzo, ma ci sei oggi?
Il ragazzo scosse la testa, per riprendersi dalla trance in cui quei pensieri lo avevano trasportato.
- Veramente mi sento un po’...non sto molto bene...
La donna scosse violentemente la testa, ad indicare la seccatura che gli stava procurando.
- Senti...mi stai stancando! Ogni giorno che passa diventi più strano e non mi serve un ragazzo che non ascolta neanche quello che gli dico...sai...forse sarebbe meglio che ti prendessi una pausa dal lavoro...una piccola vacanza...
Lorenzo spalancò gli occhi e osservò le rughe di compiacimento che si stava dipingendo ai lati del viso dell’anziana.
- Certo, e io sono nato ieri, vero Barbara?!
Lei scoppiò in una fragorosa risata.
- Bene, mi conosci abbastanza per capire il mio senso dell’umorismo, quindi ti concedo il pomeriggio...tanto qui mi sei solo d’impiccio...chissà che c’avrai oggi nella testa...
Lorenzo afferrò al volo l’affermazione della donna e si tolse velocemente il grembiule.
- Grazie, ma non sperare che domani lo recuperi...sai, ho un appuntamento...
Senza neanche aspettare una risposta, si mise a correre verso la porta d’uscita.
Che ragazzo strano...fino a qualche giorno fa, vederlo sorridere era un evento da segnare sul calendario, oggi, invece, non faceva altro che scoppiare in risate contagiose...”

GIULIA:
Te lo spiegherò domani...
Ciau!!!!

______________________________________________________

Io avevo promesso d'impegnarmi per postare, però non ho avuto il tempo, così ho aspettato il fine settimana e oggi sono, finalmente, riuscita ad aggiornare.
Se avessi voluto dare un titolo a questo capitolo, l'avrei intitolato "SMS".
so che può sembrare strano come modo di darsi appuntamenti, o, almeno, a me sembra così. per me le cose si dovrebbero dire in faccia, ma questo capitolo mi è servito come "introduzione" al prossimo che sarà veramente lungo e in cui i messaggi saranno parte integrante della storia.
D'altronde, io sto cercando di raccontarvi quello che è successo a me, magari con qualche anneddoto in più, ma i messaggi c'entrano, eccome.
Allora, che ne pensate?
Vi ho deluso o vi piacciono le complicazioni?
Beh, era intuibile che l'appuntamento slittasse, ma non vi potete immaginare che cosa capiterà nel prossimo...
Qualcuno si era chiesto che fine avesse fatto Daniele...eccolo ritornato. Se devo essere sincera, la parte che lo riguarda è quella che mi piace di più in assoluto del capitolo.
Aspetto i vostri commenti ed, intanto, ringrazio coloro che ne hanno fatti per lo scorso capitolo:
kikikaulitz: ciauuuu....purtroppo all'appuntamenot, Giulia, non è potuta andare, ma ha rimandato, al giorno dopo. per la relazione tra il preside e la prof, mi hai fatto venire qualche ideuzza, ma non prometto niente...comunque hai ragione, riguardo alla prof, è stata proprio una stronza! Baci8

_NovemberThree_: sei stata l'unica a tenere in considerazione anche Sara...è scappata, e nel prossimo capitolo si capirà un po' meglio quello che ha fatto, ma non sperare in bene, te lo dio già...e purtroppo Lorenzo non lo può vedere...situazione di merda, vero? Ciau, bacione grandissimo.

_Ka: sono rimasta un po' colpita dalla tua recensione, perchè questa storia non mi è mai sembrata macabra...mi piacerebbe conoscere il tuo punto di vista...se ti va, lasciami un'altra recensione, per chiarire...ciau

Grazie anche a coloro che hanno letto la storia e che continueranno a farlo. Grazie, in particolare, a Veronica91, per aver inserito la fic tra i preferiti.
Allora...prossimo aggiornamento, probabilmente, venerdì...dipende se ho tempo per finire il prossimo capitolo, ma credo di sì, sono quasi alla fine...
Alla prossima,
la vostra affezionata,
Miss dark
*_*

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