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Autore: Maria_Horan    01/01/2014    0 recensioni
Una ragazza italiana si dovrà trasferire a Londra per problemi di famiglia. Una volta arrivata avrà un bel po' di imprevisti, ma dopo due o tre settimane conoscerà una persona che le cambierà la vita.
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Nonsense | Avvertimenti: Violenza
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Ciao mi chiamo Bridget Goudge, si ho un nome inglese perchè mio nonno materno è inglese e mia nonna era italiana, si sono conosciuti in un ristortante italiano, mia nonno era lì in vacanza-studio. Poi si sono fidanzati e successivamente sposati e trasferiti a Londra. Tornando a noi, ho 17 anni, sono alta 1.72 e peso 64 kg. Ho gli occhi azzurri ghiaccio contornati da un blu scuro e i capelli biondi, ma sotto sono castani visto che non prendono luce. Ok, dopo questa piccola introduzione posso passare alla storia. 

-Brid, dai svegliati !- Mi disse mia mamma 
-Ancora qualche giorno mamma.- E scoppiai a ridere. 
Mia mamma uscì dalla stanza e io iniziai la mia routine mattutina : andai nel mio bagno e mi legai i capelli, mi lavai i denti e usai il clarisonic con clear start. Mi spruzzai un po' di acqua di rose in faccia.  Andai in came e iniziai a scegliere i vestiti da mettere, decisi di mettere dei jeans arrotolati alla fine, una canottiera bianca e una camicia a quadri rossa, azzurra, bianca e blu e mi sciolsi la coda per formare una treccia. 
Scesi presi una mela e salutai i miei con un bacio sulla guancia. Uscii da casa mia e mi incamminai per andare a scuola. Arrivai a scuola. Entrai ed era tutto normale, ora non sto a spiegarvi le lezioni e tutto quello che feci. Vi racconterò solo la ricreazione e quello che successe dopo. Io uscii dalla mia classe e iniziai a mangiare la mia merenda da sola, come sempre. Ad un certo punto la mia professoressa di letteratura si avvicinò a me e mi disse che in bidelleria c'era un telofonata dai miei genitori molto importante. A quel punto mi ricordai di cosa mi dissero un'anno fa circa : Ricordati che se ti chiamaremo mai a scuola sarà perchè un familiare è mancato. Appena riuscì a riconnettermi la profe si era già spostata e io iniziai a correre, non mi interessa se avessi preso una nota o qualcosa del genere. Le lacrime iniziarono a scendere e io arrivai in bidelleria in pochissimo tempo. La bidella mi chiese - sei tu Bridget ?- e io subito risposi - si, sono io.- 
Presi la cornetta in mano e dissi con voce tremante - p-pronto.- 
-Bridget, sei tu?- Mi rispose mio padre. 
-S-si, come mai mi hai chiamata a scuola ? 
-Perchè tua nonna ha avuto un'attacco di cuore. Tua madre ti sta venendo a prendere e partiremo sta sera.-
No, non poteva essere. Insomma mia nonna abitava a Londra ma sono sempre stata molto attaccata a lei. Fino a qualche mese fa, prima di dormire la chiamavo e iniziavamo a parlare della giornata e finivamo sempre in qualche discorso. Ogni vacanza andavo da lei, anche senza i miei. Ormai me lo permettavano. Le ultime parole che sentii erano quelle della bidella e poi tutto nero. Boom. 
Mi risvegliai con mia mamma accanto. Ero ancora a scuola. Appena ricordai tutto mi rimisi a piangere. In macchina stetti in silezio, io avevo perso la nonna. Ma mia mamma, la mamma. Lei faceva finta stava meglio, lo faceva per me. Non gli chiesi nulla, sapevo che sarebbe scoppiata. Una volta arrivate a casa chiesi tutto a mio padre. Erano ormai le 11:45 quandi mio padre finì di dirmi tutto. L'aereo era alle 15:20. C'era un'ora di macchina da fare quindi saremmo partiti all'una e mezza perchè una volta arrivati c'erano da fare tutti i controlli. 
Mi presi mezz'ora per pensare bene a tutto quello che era successo, così andai a fare una passeggiata con la mia macchinetta fotografica che non mancava mai. Me l'aveva spedita proprio mia nonna 2 anni fa. Una volta finita la mezz'ora tornai a casa, con bene in mente quello che dovevo fare. Preparai la valigia con tutte quasi tutti i miei vestiti dentro, una volta arrivata non me ne sarei andata lasciando cadere mio nonno in depressione. Oh ci potrei scommettere che resterò lì, a qualsiasi condizione. Mi sarei fatta spedire i poster e le altre cose da i miei genitori. Si erano fatte le 12:40. In quei venti minuti circa che mi rimanevano caricai i bagagli nel retro della macchina e mi preparai uno zainetto con dentro le cose che mi servivano per il viaggio. Due bottigliette, qualche snack dolce e salato anche se sapevo che non avrei toccato nulla. Il mio burrocacao l'mp3, l'I-phone 5 e delle cuffiette. Poi misi dentro il mio specchietto antico. Nel viaggio in macchina riuscii a dormire un pochino. Appena arrivati scaricammo i bagagli e facemmo tutto. Prendemmo l'aereo e io non sto qua a raccontare cosa feci sull'aereo perchè piansi silenziosamente per tutte e due le ore. Arrivai là alle 16:20 per via del fus'orario. In Italia erano le 17:20. Prendemmo un taxi e con un'altra oretta di viaggio arrivammo a Londra. Andammo subito da mio nonno. Il funerale fù qualche giorno dopo, continuai a piangere in quei giorni. Ma dovevo sorridere per il nonno. Arrivò il giorno della partenza e io riuscii a convincere i miei a restare lì. Frequenterò lì la scuola. E visto che nonno non riuscirà a pagare la scuola lo farò io cercandomi un lavoretto. 


CIAO A TUTTE C: SPERO CHE L' INIZIO DELLA STORIA VI ALLETTI, TRANQUILLE/I, NEI PROSSIMI CAPITOLI ALLA PROTAGONISTA SUCCEDERANNO COSE BELLE, MA ANCHE QUALCOSA DI BRUTTO. <3

Maria_Horan 
  
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